Milano
comune italiano, capoluogo della Lombardia / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Milano (IPA: /miˈlano/ ascoltaⓘ; Milan[7] in dialetto milanese, [miˈlɑ̃ː][8][9] o [miˈlãː][10]) è un comune italiano di 1 370 623 abitanti,[2] capoluogo della regione Lombardia e dell'omonima città metropolitana, centro di una delle più popolose aree metropolitane d'Europa; è inoltre il secondo comune più popoloso d'Italia (dopo Roma) e rientra tra le venti città più grandi e popolose dell'intera Europa.
Fondata intorno al 590 a.C. da una tribù celtica facente parte del gruppo degli Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca, fu conquistata dagli antichi Romani nel 222 a.C. Con il passare dei secoli, Mediolanum accrebbe la sua importanza sino a divenire capitale dell'Impero romano d'Occidente; nel 313 d.C. fu promulgato l'editto di Milano, che concesse a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di culto.
Dal XII fino al XVI secolo, Milano fu una delle più grandi città europee e un importante centro commerciale, divenendo così capitale del Ducato di Milano, che fu una delle maggiori forze politiche, artistiche e della moda nel Rinascimento.[11][12] All'inizio del XVI secolo, però, perse l'indipendenza a favore dell'Impero spagnolo per poi passare, quasi due secoli dopo, sotto la corona austriaca: grazie alle politiche asburgiche, Milano divenne uno dei principali centri dell'illuminismo italiano. Capitale del Regno d'Italia napoleonico, dopo la Restaurazione fu tra i più attivi centri del Risorgimento, fino al suo ingresso nel Regno d'Italia sabaudo.
Principale centro economico e finanziario della Repubblica Italiana, Milano ne guidò lo sviluppo industriale, costituendo con Torino e Genova il cosiddetto Triangolo industriale, in particolar modo durante gli anni del boom economico, quando la crescita industriale e urbanistica coinvolse anche le città limitrofe, creando la vasta area metropolitana milanese. In ambito culturale, Milano è il principale centro italiano dell'editoria ed è ai vertici del circuito musicale mondiale grazie alla stagione lirica del Teatro alla Scala e alla sua lunga tradizione operistica. È, inoltre, tra i principali poli fieristici europei (con due esposizioni universali ospitate: Expo 1906 e Expo 2015) e del disegno industriale, ed è considerata una delle capitali mondiali della moda.
Milano è una delle mete del turismo internazionale, infatti figura tra le quaranta città più visitate al mondo, attestandosi seconda in Italia dopo Roma e sesta nell'Unione Europea. Milano è considerata una città globale per il suo notevole impatto economico.[13]
Territorio
Milano poggia su un terreno di origine fluvio-glaciale a cemento carbonatico, comune a tutta la Pianura Padana. La sua caratteristica principale è quella di essere facilmente carsificabile. Tale roccia è ricoperta dai sedimenti fluviali quaternari ed è visibile lungo i principali corsi d'acqua che la solcano, costituendo conglomerati rocciosi che in Lombardia sono conosciuti come "ceppi".[14]
Milano occupa un'area di 181,67 km² nella parte occidentale della Lombardia, situata a 25 km a est del fiume Ticino, a 25 km a ovest del fiume Adda, a 35 km a nord del fiume Po e a 50 km a sud del lago di Como, lungo la cosiddetta "fascia delle risorgive", laddove vi è l'incontro, nel sottosuolo, tra strati geologici a differente permeabilità, aspetto che permette alle acque profonde di riaffiorare in superficie.[15]
L'idrografia di Milano e della zona dei comuni confinanti è particolarmente complessa, sia per cause naturali, vista la cospicua presenza di fiumi, torrenti e fontanili, che formano un vero e proprio groviglio idrico, sia per questioni legate ai lavori di canalizzazioni e di deviazione dei corsi d'acqua di matrice antropica, aventi il proprio inizio durante l'epoca romana, che hanno portato alla realizzazione di numerose rogge, canali e laghi artificiali. Dal momento che l'acqua è abbondante e facilmente raggiungibile, a Milano gli antichi Romani non realizzarono mai acquedotti.[16]
I corsi d'acqua più importanti che interessano la Milano moderna e la sua area metropolitana sono i fiumi Lambro, Olona e Seveso, i torrenti Bozzente, Garbogera, Lura, Merlata e Pudiga, i navigli della Martesana, Grande, Pavese, di Bereguardo, di Paderno e Vettabbia, e i corsi d'acqua artificiali Ticinello, Vetra, Redefossi, Cavo Ticinello e Lambro Meridionale. A Milano sono situati anche due importanti bacini artificiali: la Darsena di Porta Ticinese e l'Idroscalo di Milano.
Tra le architetture degne di nota ad essi collegati, si annoverano svariate conche di navigazione (tra cui la conca dell'Incoronata, la conca di Viarenna, la conca Fallata e la conchetta), alcuni mulini ad acqua (tra cui Molino Dorino e Mulino Vettabbia) e il ponte delle Gabelle.
Clima
Milano ha un clima temperato caldo, stabilmente umido, con estate molto calda (classificazione Köppen-Geiger Cfa[17]). La città è infatti situata a occidente del bacino della Pianura Padana ed è caratterizzata da una sensibile escursione termica annua (estate calda e inverno freddo)[18].
Milano, come gran parte della Pianura Padana, accusa una scarsa ventilazione che favorisce il ristagno delle nebbie e degli inquinanti, anche in ragione dell'alta densità abitativa.[19][20] Gli inverni milanesi sono quindi più freddi rispetto a quelli delle città costiere, senza però raggiungere gli estremi tipici dell'Europa centrale grazie alla latitudine più meridionale e alla protezione fornita dalla catena delle Alpi. Le estati invece sono calde e afose.
Nel complesso le precipitazioni nell'area milanese sono ben distribuite nel corso dell'anno, anche se la stagione invernale registra periodi relativamente lunghi senza precipitazioni, con un minimo di circa 40 mm a febbraio. Le stagioni intermedie sono piovose, specialmente il medio autunno e la primavera. Leggermente più scarse le precipitazioni nella periferia sud e maggiori in quella nordest.
Prima degli anni novanta le nevicate invernali erano frequenti. Ad ogni modo, laddove le irruzioni di aria fredda provengono da est o ovest, si possono creare significativi accumuli nevosi, come il 28 dicembre 2020. Considerando il periodo che va dagli anni sessanta agli anni novanta del XX secolo, la "media nivometrica" della città di Milano (ovvero i centimetri totali medi annui di accumulo nevoso) è più bassa di quella di alcune città del nord-ovest e dell'Emilia (come Piacenza, Parma, Bologna, Torino), ma più elevata di altre città del nord-est (come Udine, Verona, Venezia), fermandosi a 25,2 cm annui in città.[21] La nevicata più abbondante del XX secolo risale al gennaio 1985, con 90 cm di accumulo[22][23][24].
Gli estremi termici di Milano dal 1763 a oggi sono stati di −17,3 °C nel 1855 e di 39,8 °C nel 2003 (quest'ultima registrata alla stazione meteorologica di Milano Brera).[25] L'escursione termica media in una giornata di sole è di circa 10-13 gradi. L'umidità è statisticamente presente durante tutto l'anno in special modo nei mesi invernali e durante la notte. Le nebbie sono favorite dal cielo sereno, che consente il raffreddamento da irraggiamento, dal suolo superficialmente umido, dalla scarsa ventilazione della Pianura Padana occidentale e da particolari configurazioni bariche invernali come i regimi altopressori che in questo periodo dell'anno tendono a presentarsi con una certa frequenza.[26]
Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio 1971-2000 e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al citato trentennio.[27]
MILANO LINATE (1971-2000) | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 5,9 | 9,0 | 14,3 | 17,4 | 22,3 | 26,2 | 29,2 | 28,5 | 24,4 | 17,8 | 10,7 | 6,4 | 7,1 | 18,0 | 28,0 | 17,6 | 17,7 |
T. min. media (°C) | −0,9 | 0,3 | 3,8 | 7,0 | 11,6 | 15,4 | 18,0 | 17,6 | 14,0 | 9,0 | 3,7 | 0,1 | −0,2 | 7,5 | 17,0 | 8,9 | 8,3 |
T. max. assoluta (°C) | 21,7 (2000) | 23,8 (1990) | 27,3 (1997) | 26,8 (1997) | 32,0 (1997) | 35,4 (1996) | 37,2 (1983) | 37,1 (1998) | 33,0 (1983) | 30,4 (1997) | 21,4 (1998) | 18,1 (1991) | 23,8 | 32,0 | 37,2 | 33,0 | 37,2 |
T. min. assoluta (°C) | −14,4 (1985) | −12,8 (1991) | −7,4 (1971) | −2,4 (1973) | 1,2 (1991) | 8,0 (1991) | 10,1 (1974) | 8,4 (1972) | 3,0 (1972) | −2,3 (1973) | −6,0 (1983) | −9,9 (1981) | −14,4 | −7,4 | 8,0 | −6,0 | −14,4 |
Giorni di calura (Tmax ≥ 30 °C) | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 4 | 14 | 12 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 30 | 1 | 31 |
Giorni di gelo (Tmin ≤ 0 °C) | 18 | 13 | 4 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 5 | 16 | 47 | 5 | 0 | 5 | 57 |
Precipitazioni (mm) | 58,7 | 49,2 | 65,0 | 75,5 | 95,5 | 66,7 | 66,8 | 88,8 | 93,1 | 122,4 | 76,7 | 61,7 | 169,6 | 236,0 | 222,3 | 292,2 | 920,1 |
Giorni di pioggia | 7 | 5 | 7 | 8 | 9 | 8 | 5 | 7 | 6 | 8 | 6 | 6 | 18 | 24 | 20 | 20 | 82 |
Giorni di neve | 7 | 1 | 0,1 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 1,0 | 3,0 | 11,0 | 0,1 | 0,0 | 1,0 | 12,1 |
Giorni di nebbia | 21 | 12 | 5 | 2 | 1 | 1 | 1 | 1 | 4 | 12 | 16 | 17 | 50 | 8 | 3 | 32 | 93 |
Umidità relativa media (%) | 83 | 75 | 70 | 72 | 72 | 71 | 70 | 72 | 74 | 80 | 83 | 84 | 80,7 | 71,3 | 71 | 79 | 75,5 |
Il nome antico di Milano è attestato come Mediolanum presso le antiche fonti scritte latine e come Mediólanon presso le fonti greche. Esiste anche un'attestazione epigrafica del nome di Milano nella lingua celtica locale, presente in un graffito ritrovato su un tratto delle mura romane di Milano,[28] dove si legge Meśiolano[29] tracciato in un alfabeto etrusco settentrionale (con o), come nella generalità delle iscrizioni galliche[30]. Il simbolo trascritto ś è qui usato per rappresentare una /d/ etimologica[31], come mostrano altri usi di tale simbolo in celtico, oltre al fatto che questo stesso segno ᛞ in runico ha precisamente il valore di /d/[31].
In Mediolanum i linguisti riconoscono, tradizionalmente, un termine composto formato dalle parole medio e (p)lanum, ovvero "in mezzo alla pianura" o "pianura di mezzo", con *planum divenuto lanum con caduta della p- di inizio di parola, che è tipica delle lingue celtiche.[32]
Alcune teorie diffuse in scritti non specialistici, che ignorano l'esistenza di una sicura attestazione del nome celtico offerta dal graffito sopra ricordato, fanno riferimento ad un ipotetico toponimo celtico Medhelan,[33][34][35] che avrebbe il significato di "in mezzo alla pianura", vista la sua posizione centrale nella Pianura Padana, oppure di "luogo fra corsi d'acqua" data la presenza dei fiumi Olona, Lambro, Seveso e dei torrenti Nirone e Pudiga; altre ipotesi individuano il significato di "santuario centrale" (con riferimento, per il secondo termine del composto, a lanon = "santuario") oppure quello di "terra fertile" (celt. med = "fertile"; land o lan = "terra").[32][36][37]
Nonostante una certa diffusione di questa teoria (peraltro solo in scritti italiani recenti, perlopiù non specialistici), il termine Medhelan è opera di una ricostruzione soggettiva e non è attestato in alcuna fonte antica, epigrafica o letteraria. Il suono dh, presente nella ricostruzione dell'indeuropeo rappresenta una media aspirata, e le medie aspirate in celtico sono ricadute nelle medie[38][39], per cui non stupisce trovare il suono d in Mediolanum, mentre non è chiaro che valore avrebbe dh nella ricostruzione *Medhelan.
In dialetto milanese, il nome più antico di cui è giunta traccia documentata è invece Miran.[40][41][42]
Vi sono state decine di Mediólanon in tutta l'Europa celtica, soprattutto in Francia (come Montmélian), tutte accomunate dalla medesima etimologia.[43]