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attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Pino Colizzi, all'anagrafe Giuseppe Colizzi (Roma, 12 novembre 1937), è un attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano.
Nato a Roma nel 1937 da padre romano e madre foggiana, si trasferisce giovanissimo a Paola, in provincia di Cosenza.[1] A 17 anni vive le prime esperienze teatrali a Bari, nell'ambito dell'operetta, per poi diplomarsi all'Accademia nazionale d'arte drammatica di Roma.[2] Nel 1960 Luchino Visconti gli affida una piccola parte in Uno sguardo dal ponte, con Paolo Stoppa e Rina Morelli,[3] e nello stesso anno debutta in televisione come protagonista dello sceneggiato Tom Jones, avendo già esordito come attore cinematografico l'anno precedente. Negli anni a venire recita ancora in teatro, in ruoli sempre più di primo piano, collaborando fra gli altri con Filippo Crivelli, Franco Zeffirelli e Giuseppe Patroni Griffi, mentre al cinema è diretto da autori fra cui figurano Duccio Tessari, Mauro Bolognini e Alberto Sordi. Nel 1974 il regista Sandro Bolchi lo chiama a interpretare il personaggio del conte Vronskij nello sceneggiato televisivo Anna Karenina. Il ruolo assai complesso mette in luce le qualità interpretative di Colizzi, espresse poi in modo rilevante nei successivi lavori televisivi: La guerra al tavolo della pace (1975), L'assedio, Dei miei bollenti spiriti, La piovra e, nell'ambito del teleteatro, Così è se vi pare.
Nel contempo svolge un'intensa attività di doppiatore, dando la voce ad attori quali Michael Douglas, Jack Nicholson, James Caan, Richard Dreyfuss, Omar Sharif, Franco Nero, Robert Powell nel Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli (in cui Colizzi è anche attore nel ruolo di Jobab), Christopher Reeve nei primi tre episodi cinematografici di Superman, Robert De Niro ne Il padrino - Parte II, Patrick McGoohan nella seconda edizione del doppiaggio de Il prigioniero, celebre serie fantascientifica inglese degli anni settanta, e soprattutto Martin Sheen nel capolavoro di Francis Ford Coppola Apocalypse Now. Nel 1973 doppia Robin Hood nel celebre cartone animato della Disney.
Come direttore del doppiaggio, oltre a tutti i film del regista Franco Zeffirelli a partire da Il campione (1979),[4] tra i suoi lavori figurano Pulp Fiction, Il paziente inglese, i film di 007 con protagonista Pierce Brosnan e la trilogia di Matrix.[5][6][7][8]
Nel 1999 Zeffirelli lo dirige al cinema in Un tè con Mussolini, pellicola che vede fra le protagoniste Maggie Smith, Cher e Judi Dench e nel 2001 Colizzi partecipa alla serie televisiva Il bello delle donne nel ruolo del conte Gabriele De Contris.[9]
Nel 2010 si ritira dal doppiaggio per focalizzarsi sulla carriera letteraria,[9] continuando a lavorare come attore fino al 2015, anno in cui interpreta Alfredo Wiel nel film di Claudio Cupellini Alaska, con Elio Germano e Àstrid Bergès-Frisbey.[10]
È stato sposato con la collega Manuela Andrei, con cui ha avuto due figli: Carlo e Chiara.
Nella miniserie Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli, in cui già doppiava il ruolo di Gesù (Robert Powell), Colizzi fu doppiato a sua volta da Cesare Barbetti in quello di Jobab.
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