Gary Cooper nacque a Helena, nel Montana, figlio di immigrati britannici. Visse in Inghilterra con sua madre Alice Brazier, donna originaria del Kent, fino al 1914, quando, all'età di tredici anni, rimase ferito alla schiena in un incidente automobilistico; tornò quindi ad abitare nel Montana con il padre Charles Henry Cooper, brillante avvocato, presso il ranch nel quale imparò a cavalcare per ristabilirsi dai postumi dell'incidente. Durante questo periodo fece amicizia con Myrna Loy, che viveva vicino a lui[senzafonte].
Come avrebbe riferito anni dopo in un'intervista con la giornalista Hedda Hopper, celebre columnist di Hollywood, la vera vocazione di Cooper non era il cinema, ma la professione di disegnatore: «Sono diventato attore solo per sbarcare il lunario, dopo aver fallito come disegnatore e caricaturista politico. Era questa infatti la mia vera e unica vocazione giovanile»[2].
Nel 1924 si trasferì a Los Angeles con l'intenzione di diventare commerciante d'arte, ma il tentativo non ebbe grande successo. Appena tre mesi più tardi iniziò a lavorare nell'industria cinematografica come comparsa e, l'anno successivo, ebbe la possibilità di affrontare il suo primo vero ruolo di attore in un cortometraggio con Eileen Sedgwick quale protagonista. All'uscita del film, Cooper venne contattato dalla Paramount che gli offrì un contratto a lungo termine. L'attore accettò e, su consiglio della sua agente Nan Collins, cambiò il proprio nome Frank James in Gary, dal nome della città omonima nello Stato dell'Indiana, che doveva evocare lo stile "duro e puro" del luogo.
Coop, come lo chiamavano i colleghi, iniziò una carriera che l'avrebbe portato a partecipare a più di 100 film. Nel 1936 interpretò la commedia È arrivata la felicità di Frank Capra, che gli valse la prima candidatura agli Oscar come miglior attore protagonista. I primi anni quaranta furono il periodo di maggior successo per l'attore, che nel 1942 vinse il suo primo Oscar al miglior attore per il film bellico Il sergente York (1941). Nei due anni successivi ottenne altre due candidature come miglior attore per i film L'idolo delle folle (1942), biografia del giocatore di baseballLou Gehrig, e Per chi suona la campana (1943), dall'omonimo romanzo di Ernest Hemingway, ma in entrambi i casi non riuscì a portare a casa la statuetta.
Dopo un periodo di minor successo, nel 1953 Cooper vinse un secondo Oscar come miglior attore protagonista per la sua memorabile interpretazione del tormentato sceriffo Will Kane in Mezzogiorno di fuoco (1952), il suo ruolo più ricordato e probabilmente anche la sua migliore interpretazione.
Gary Cooper morì per un tumore alla prostata pochi giorni dopo aver compiuto sessant'anni e fu sepolto nel cimitero Sacred Heart Cemetery a Southampton nello Stato di New York.
In gioventù ebbe relazioni sentimentali con attrici come Clara Bow, Lupe Vélez e con Dorothy Caldwell Taylor, ex moglie dell'aviatore ingleseClaude Grahame-White[nonchiaro]. Nel 1933 sposò Veronica Balfe, un'esponente dell'alta societànewyorkese, che aveva lavorato brevemente come attrice sotto il nome di Sandra Shaw, nipote dello scenografoCedric Gibbons. Durante il matrimonio, da cui nel 1937 nacque la figlia Maria, e che durò fino alla morte di lui, a Cooper vennero attribuiti flirt con diverse co-protagoniste dei suoi film, incluse Grace Kelly e Patricia Neal.
Cooper si convertì ufficialmente al cattolicesimo nel 1958, ricevendo il sacramento del battesimo; aveva iniziato un percorso di avvicinamento alla fede sin dal 1950. Al contrario di quanto viene frequentemente riportato, la sua conversione non fu sollecitata dall'incombere della malattia sulla sua vita. «Assolutamente no - ha detto sua figlia Maria Janis Cooper - ci arrivò da solo, a suo tempo [...] pezzi e pezzi della sua stessa vita che ha voluto mettere assieme in un nuovo modo».
Nella storia del cinema Cooper ha un posto fra i grandi interpreti dello schermo, essendo per l'appunto considerato uno dei più grandi attori di tutti i tempi. Nessuno ha saputo essere «antidivo» quanto lui. Grazie al suo modo di essere e grazie ai suoi sani principi morali era in grado di trasmettere nei confronti del pubblico emozioni che solo pochi attori sono riusciti a trasmettere, tra cui James Stewart, considerato allo stesso livello di Gary, e Gregory Peck[2].
The Last Hour, regia di Edward Sloman (1923) - non accreditato
Emilio Cigoli in L'ultima carovana, Se avessi un milione, I lancieri del Bengala (ridoppiaggio), Sogno di prigioniero, L'oro della Cina, Anime sul mare (ridoppiaggio), Uno scozzese alla corte del Gran Kan (ridoppiaggio), Beau Geste, Giubbe rosse, Arriva John Doe, Il sergente York, La storia del dottor Wassell, Le tre donne di Casanova (ridoppiaggio), Il magnifico avventuriero, Rivista di stelle, Gli invincibili, Il buon samaritano, La fonte meravigliosa, L'amore non può attendere, Aquile dal mare, Le foglie d'oro, Il comandante Johnny, Tamburi lontani, Mezzogiorno di fuoco, La maschera di fango, Samoa, Ballata selvaggia, Il prigioniero della miniera, Corte marziale, La legge del Signore, Arianna, Un pugno di polvere, Dove la terra scotta, L'albero degli impiccati, Cordura, Il dubbio
Romolo Costa in Marocco, I lancieri del Bengala, Notte di nozze, Desiderio, È arrivata la felicità, Anime sul mare, Uno scozzese alla corte del Gran Kan, La dama e il cowboy, L'uomo del West, Colpo di fulmine, L'idolo delle folle, Per chi suona la campana