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attore e regista statunitense (1934-2023) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alan Wolf Arkin (New York, 26 marzo 1934 – Carlsbad, 29 giugno 2023[1]) è stato un attore e regista statunitense, vincitore del premio Oscar al miglior attore non protagonista per Little Miss Sunshine (2006).
Arkin nacque a Brooklyn, borough di New York, nel 1934 in una famiglia ebraica ashkenazita[2] d'origini ucraine, russe e tedesche[3][4][5][6], figlio del pittore e scrittore David I. Arkin e dell'insegnante Beatrice Wortis[7]. All'età di 11 anni, il futuro attore si trasferí con la propria famiglia a Los Angeles, in California, dove il padre s'impiegò ben presto come decoratore scenografico presso degli studios di Hollywood, da cui venne però licenziato a seguito della sua partecipazione attiva ad uno sciopero della categoria durato oltre otto mesi; durante gli anni cinquanta poi, sull'onda della paura rossa alimentata dall'allora imperante vulgata maccartista, venne posto all'indice a causa della sua presunta adesione al comunismo (il fatto poi che si fosse rifiutato di "chiarire" le proprie posizioni politiche dinanzi alle autorità competenti non fece che aggravarne la situazione)[8].
Studiò recitazione da quando non aveva che 10 anni, formandosi presso varie scuole di recitazione, specie quella di Benjamin Zemach, un vecchio allievo di Stanislavskij, che seppe indirizzarlo ad un approccio di tipo psicologico dell'arte drammatica[9]. Frattanto, una volta che ebbe finito il liceo, frequentò il Los Angeles City College dal 1951 al 1953, per poi laurearsi presso il Bennington College[10]. Nel 1958 iniziò dunque a recitare in teatro, calcando i palcoscenici al seguito della compagnia d'improvvisazione teatrale The Second City per quasi tutto il corso degli anni sessanta[11]. Si cimentò anche nella composizione ed esecuzione di canzoni folk, e pubblicò racconti di fantascienza sulla rivista Galaxy.
Dopo una fugace apparizione nel film Cuban Calypso (1957) di Fred F. Sears, ottenne il primo ruolo importante nel 1966 con la commedia Arrivano i russi, arrivano i russi di Norman Jewison, al fianco di Carl Reiner ed Eva Marie Saint, in seguito recitò in Sette volte donna (1967) di Vittorio De Sica e interpretò la parte dell'assassino psicopatico in Gli occhi della notte (1967) di Terence Young, accanto ad Audrey Hepburn. Tra le sue interpretazioni successive, L'infallibile ispettore Clouseau? (1968) di Bud Yorkin, L'urlo del silenzio (1968) di Robert Ellis Miller, per il quale venne candidato al premio Oscar, Papà... abbaia piano! (1969) di Arthur Hiller, Comma 22 (1970) di Mike Nichols, Amiamoci così, belle signore (1972) di Gene Saks, Pazzo pazzo West! (1975) di Howard Zieff, Sherlock Holmes: soluzione settepercento (1976) di Herbert Ross, Una strana coppia di suoceri (1979) di Arthur Hiller, Il mago di Lublino (1979) di Menahem Golan, Il grande imbroglio (1986) di John Cassavetes.
Inserito nella cosiddetta scuola comica ebraico-americana, che conta autori-attori quali Woody Allen, Carl Reiner, Mel Brooks e Gene Wilder, Arkin debuttò come regista nel 1971 realizzando Piccoli omicidi, interpretato da Elliott Gould e Marcia Rodd; l'esperienza sarebbe stata ripetuta con Quella pazza famiglia Fikus (1977). Nel corso degli anni passò con disinvoltura da un genere cinematografico all'altro. Nel 1990 fu al fianco di Johnny Depp e Winona Ryder in Edward mani di forbice di Tim Burton, e a Robert Redford in Havana (1990) di Sydney Pollack. Negli anni successivi partecipò, tra gli altri, a Gattaca - La porta dell'universo (1997) di Andrew Niccol, Jakob il bugiardo (1999) di Peter Kassovitz, I perfetti innamorati (2001) di Joe Roth e Tredici variazioni sul tema (2001) di Jill Sprecher.
All'inizio degli anni ottanta prese parte ad alcuni episodi della serie televisiva A cuore aperto, e da allora lavorò moltissimo per il piccolo schermo. Nel 2001 prese parte alla serie tv 100 Centre Street e partecipò come guest star a Will & Grace, nel ruolo del padre di Grace Adler.
Nel 2006 recitò nel film Little Miss Sunshine di Jonathan Dayton e Valerie Faris, nel ruolo del nonno, interpretazione che gli valse un Oscar al miglior attore non protagonista.
Nel 2007 apparve in Rendition - Detenzione illegale di Gavin Hood.
Nel 2013 ottenne la sua quarta e ultima candidatura al premio Oscar per l'interpretazione in Argo di Ben Affleck, ma alla notte degli Oscar venne battuto da Christoph Waltz, interprete di Django Unchained.[12]
È morto il 29 giugno 2023 all'età di 89 anni, a seguito di problemi cardiaci di cui soffriva da tempo.[13]
Arkin si è sposato tre volte, la prima dal 1955 al 1961 con Jeremy Yaffe, matrimonio da cui nacquero due figli, Adam (1956, attore e regista) e Matthew (1960, attore). Il secondo matrimonio nel 1964 con l'attrice Barbara Dana terminò col divorzio nel 1999. Dal matrimonio con Dana nasce Anthony (1967). Nel 1999 si sposò con l'ultima moglie, l'attrice Suzanne Newlander.
Nelle versioni in italiano dei suoi film, Arkin è stato doppiato da:
Da doppiatore è sostituito da:
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