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film del 1990 diretto da Tim Burton Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Edward mani di forbice (Edward Scissorhands) è un film di Tim Burton del 1990, con Johnny Depp e Winona Ryder. Il film segna l'inizio di una sempre più stretta collaborazione tra l'attore e il regista, nonché l'instaurarsi definitivo della collaborazione tra il regista e il compositore Danny Elfman.
Edward mani di forbice | |
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Winona Ryder e Johnny Depp in una scena del film | |
Titolo originale | Edward Scissorhands |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1990 |
Durata | 105 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | fantastico, drammatico, sentimentale |
Regia | Tim Burton |
Soggetto | Tim Burton, Caroline Thompson |
Sceneggiatura | Caroline Thompson |
Produttore | Denise Di Novi, Tim Burton |
Produttore esecutivo | Richard Hashimoto |
Casa di produzione | 20th Century Fox |
Distribuzione in italiano | 20th Century Fox |
Fotografia | Stefan Czapsky |
Montaggio | Richard Halsey, Colleen Halsey |
Effetti speciali | Michael Wood, Mark Stetson |
Musiche | Danny Elfman |
Scenografia | Bo Welch, Tom Duffield, Cheryl Carasik |
Costumi | Colleen Atwood |
Trucco | Ve Neill, Stan Winston |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il film è una fiaba drammatica che ha per sfondo una visione esagerata del sobborgo americano e della tipica famiglia americana che vi abita. Combina intenzionalmente i cliché e gli stili cinematografici degli anni Cinquanta, Sessanta e Ottanta. Il concetto e molti dei temi di Edward mani di forbice richiamano, fra l'altro, il romanzo gotico inglese, Frankenstein di Mary Shelley, ma anche la fiaba francese de La bella e la bestia.
La critica ha acclamato il film, spesso citato come il miglior film di Burton[1], come un racconto senza tempo sull'amore e sull'amicizia. Il film ha avuto un buon successo al botteghino, guadagnando 86 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di 20 milioni di dollari.[2] Il regista considera Edward mani di forbice come il film che meglio incarna la sua poetica.
Da sottolineare la presenza tra gli attori di Vincent Price, di cui il regista è sempre stato un gran estimatore (vedi il cortometraggio Vincent del 1982). Il film è l'ultimo in cui l'attore ha recitato.
In Italia è uscito al cinema giovedì 25 aprile 1991 distribuito dalla 20th Century Fox, con abbinato il video clip musicale d'animazione Do the Bartman con protagonista Bart Simpson, tratto dall'album Geffen The Simpsons Sing the Blues.
Un'anziana signora racconta alla sua nipotina la storia di Edward Mani di Forbice, un ragazzo artificiale che ha delle forbici al posto delle mani. Il suo inventore era uno scienziato ambizioso, morto poco prima di poter completare la sua creazione.
Negli anni Settanta, molto tempo dopo la creazione di Edward, la rappresentante dei cosmetici Avon Peggy Boggs visita la villa gotica localizzata in cima alla collina della città, dove trova Edward tutto solo e isolato. Rendendosi conto che l'essere dalle dita taglienti è innocuo, Peggy decide di portarlo a casa sua nella radiosa cittadina dove vive. Nonostante il contrasto dell'oscuro e intimidatorio aspetto di Edward con le colorate persone del quartiere, egli stringe una sincera amicizia con il figlio minore di Peggy, Kevin, e col marito Bill. Edward si innamora perdutamente di Kim, la figlia adolescente di Peggy, nonostante l'iniziale terrore che Kim prova per lui.
Gli altri abitanti del quartiere di Peggy sono impressionati da Edward, che si rivela abilissimo nel creare sculture vegetali con i cespugli utilizzando le lunghe lame che possiede al posto delle mani; in seguito Edward applicherà questo suo talento anche per creare degli strabilianti tagli di capelli alle vicine di casa. Nell'intero vicinato nasce un sentimento di fiducia e simpatia nei confronti di Edward, tranne che per due individui: la fanatica religiosa Esmeralda (convinta che Edward sia il diavolo), e Jim, l'arrogante e prepotente fidanzato di Kim. Joyce Monroe, la vicina di casa snob di Peggy, desidera fare soldi sfruttando il talento di Edward, proponendogli di aprire insieme un salone di bellezza dove egli applicherà le sue abilità, arrivando addirittura a cercare di sedurre sessualmente Edward, che scappa da lei in stato di shock.
Intanto, Jim, desideroso di comprarsi un furgone nuovo, approfitta di Edward facendogli aprire le serrature delle porte della villa dei propri genitori con le sue lame, ma fa scattare l'allarme e fugge via abbandonando Edward, che viene ingiustamente accusato di furto e arrestato. Kim è l'unica che si oppone all’arresto, ma viene portata via a forza da Jim. Peggy riesce a farlo uscire di prigione dopo che un esame psicologico ha rivelato che Edward, per via del lungo isolamento dalla società in cui ha vissuto, vive senza un vero e proprio senso di realtà e pensiero logico, e senza l'aiuto di qualcuno non ha saputo distinguere chiaramente la differenza tra bene e male. Nel frattempo, furiosa per il rifiuto di Edward, Joyce lo accusa ingiustamente di tentato stupro nei suoi confronti. Questa forte accusa, unita all'arresto per furto e alle continue calunnie di Esmeralda, rovina la reputazione di Edward presso tutto il vicinato.
Durante il periodo natalizio Edward è rifiutato ed evitato da tutti, tranne che dalla famiglia Boggs, che di conseguenza diventa malvista dal vicinato. Kim ringrazia Edward per non avere detto niente riguardo a loro alla polizia e gli chiede scusa per l'accaduto. Con sorpresa Edward ammette che sapeva che quella era la casa di Jim, e che non aveva detto niente perché a chiedere di aiutarlo era stata lei. Mentre preparano gli addobbi, Edward si mette a scolpire la statua di ghiaccio di un angelo e, a ogni rapido colpo di lama, produce un getto di fiocchi di neve, sotto i quali Kim si mette a danzare affascinata. Improvvisamente Jim la richiama ad alta voce e Kim, girandosi di scatto, si graffia la mano con le lame di Edward. Jim se la prende ingiustamente con Edward, affermando che lui abbia volontariamente ferito la ragazza. Offeso, Edward corre via strappandosi i vestiti che gli avevano regalato, girovagando per il quartiere furioso e distruggendo le sue opere. Questo attira l'attenzione dei vicini che, impauriti, chiamano la polizia. Kim, arrabbiata per il modo in cui Jim tratta Edward, rompe il fidanzamento con lui. Mentre Kim si fa curare dalla madre, Peggy ammette di essersi pentita di avere portato Edward fra la gente e pensa che la cosa migliore per lui sia che torni a casa sua al castello, dato che non sarà mai accettato a causa della mentalità perbenista della cittadina.
Mentre Peggy e Bill escono a cercarlo, Edward ritorna a casa da Kim, e questa lo abbraccia, felice che stia bene. Jim, infuriato per il fidanzamento rotto da Kim, non sopporta l'idea che lo abbia lasciato e decide di tornare indietro. Improvvisamente Edward, per impedire che Jim investa Kevin, che stava tornando dalla casa di un amico, salta addosso al ragazzino per spingerlo al sicuro e, senza volerlo, lo ferisce lievemente al volto. I vicini però, che hanno assistito alla scena, sono convinti che Edward abbia attaccato il bambino. A peggiorare la situazione è Jim, che si avventa su Edward sbattendolo per terra; questi, per liberarsi, lo ferisce alla spalla. La polizia arriva e Edward scappa, rifugiandosi nel suo castello. Il poliziotto che lo ha assistito in prigione, comprendendo il suo stato e intuendo che non è stata colpa sua, decide di lasciarlo andare, sparando dei colpi per simulare la sua uccisione e intimando alla gente di andarsene. Il vicinato tuttavia non gli presta ascolto e irrompe nei giardini del castello.
Edward si rifugia nella sua villa e scopre che Kim lo ha seguito. Anche Jim raggiunge l'abitazione di Edward e lo attacca armato di pistola. A causa della sua natura mite, Edward non riesce a reagire e solo dopo che Jim spintona via Kim, che cercava di difenderlo, reagisce d'istinto e lo infilza mortalmente spingendolo fuori da una finestra della villa sotto gli occhi del vicinato, che nel frattempo li aveva raggiunti. Kim confessa a Edward l'amore che nutre nei suoi confronti e se ne va dopo aver scambiato con lui un bacio d'addio. Dopo aver preso un pezzo di ricambio di Edward, Kim lo mostra ai vicini, dicendo loro che Edward è morto per il crollo del tetto e che i due ragazzi si sono uccisi a vicenda. I vicini, abbagliati e anche rattristati dalla notizia, si allontanano dalla villa e tornano nelle loro case.
La vecchia signora che raccontava la storia alla nipotina si rivela essere Kim, e finisce il racconto dicendo che da allora non ha mai più rivisto Edward. Afferma anche di aver deciso di non visitarlo ritornando alla villa (dato che Edward sembra essere immortale per via della propria natura artificiale) preferendo che Edward la ricordi con il suo aspetto da giovane. Aggiunge però che, dalla sua scomparsa, ogni Natale cade la neve nel vicinato, cosa che non avveniva mai prima. Infatti è Edward, identico ad allora nell'aspetto, che fa nevicare scolpendo ogni inverno delle statue di ghiaccio, e viene mostrato scolpire appassionatamente, vedendo danzare la giovane Kim, nell'ultima, toccante, scena del film.
Le origini di Edward mani di forbice si possono riscontrare nei disegni d'infanzia del regista Tim Burton, che rifletteva così i suoi sentimenti di isolamento e d'incapacità di comunicazione con le persone intorno a lui. Burton ha affermato che era spesso solo e aveva problemi a intrattenere amicizie. «Avevo la sensazione che le persone avessero semplicemente quest'impulso a lasciarmi da solo per qualche ragione, non so esattamente perché». Ha commentato anche che «questa cosa inconsciamente era connessa a un soggetto che voleva toccare, ma che non poteva; che era sia creativo che distruttivo». Burton ha affermato: «nel business cinematografico, nel successo, nella vita a Hollywood o nella mia infanzia, tre parole si ripetono con una regolarità [...]: paura, pericolo e, più frequente di tutte, incorporeità. Così mi chiedo perché ogni cosa mi sembra incorporea?»[3] Burton, infine, cita, a proposito del film, l'influenza di Frankenstein di Mary Shelley, del Fantasma dell'opera di Gaston Leroux, del Notre-Dame de Paris di Victor Hugo, di King Kong e de Il mostro della laguna nera.
Dopo il successo di Pee-wee's Big Adventure (1985), Burton portò l'idea ai suoi agenti della William Morris Agency, che lo presentarono a Caroline Thompson, pensando che i due potessero lavorare insieme. Burton lesse una storia breve di lei intitolata First Born, che parlava di un aborto che ritornava in vita e trovò che aveva esattamente il tono che lui stesso voleva per il suo film. Si rese conto che lei era la più adatta a scrivere il copione e commissionò alla Thompson la sceneggiatura, pagandola con qualche migliaia di dollari di tasca propria. Nella Thompson, Burton trovò uno spirito affine che avrebbe poi scritto la sceneggiatura per altri suoi lungometraggi, come Nightmare Before Christmas. Caroline Thompson ha affermato di avere scritto la sceneggiatura come fosse per una "poesia d'amore" rivolta a Burton, che definisce «la persona più articolata che conosca, ma che non riuscirebbe a mettere insieme una sola frase». Inizialmente Burton aveva il piano di realizzare il film come un musical, spiegando che «mi sembrava grande e operistico», ma poi abbandonò l'idea.
Il cast e il gruppo spese dodici settimane nelle riprese in Florida, dove trovarono una comunità occupata nella quale poter filmare, la suddivisione di Carpenter's Run a Lutz. Riguardo alla location, in accordo con le decisioni dello scenografo Bo Welch, essa doveva essere "un tipo di generico sobborgo pianeggiante, che rendemmo il più banale possibile dipingendo tutte le case in un colore pastello sbiadito, e riducendo le dimensioni delle finestre per farlo sembrare un po' più paranoico."[4] Sessanta differenti case furono ritinteggiate per la visione suburbana di Tim Burton, tutte quante erano abitate e gli occupanti furono d'accordo nel cambiare i loro colori esterni abbaglianti.
Il regista affermò riguardo al film e alla scenografia che "Molto di essa rappresentava per me un ricordo della mia crescita in periferia. Non è un cattivo posto. È un posto bizzarro. È un luogo in cui alcune persone crescono e si chiedono "Perché ci sono resine d'uva sul muro?" (ma altri no). Tentammo di renderlo divertente e strano senza essere critici. È un posto in cui è presente molta integrità." La produzione poi si trasferì in un set di Los Angeles, California, per riprendere le scene del palazzo.
Danny Elfman, che collaborò precedentemente con Burton in Pee-wee's Big Adventure, Beetlejuice - Spiritello porcello e Batman fu ingaggiato per comporre la musica. Elfman descrive tre temi che appaiono nel film, il primo è il "Tema Principale" (con ciò che lui chiama "lo stile del libro di storie"). L'"emozionale" (o secondo tema) è caratterizzato da Kim nonna mentre racconta alla sua nipotina la favola prima di andare a letto. Elfman affermò che questo era l'originale "Tema di Edward" così come una possibile musica per il tema principale, ma entrambi Burton e Elfman decisero di abbandonare l'idea.[5] Credeva che questo pezzo creava "il cuore del personaggio". "Il Ballo di Ghiaccio", la composizione più riconoscibile, conclude il terzo e ultimo tema. Elfman prese anche a comporre un "Tema Suburbano" seriamente, dipingendolo come un'opportunità per il film. Nella scena in cui Edward taglia i capelli di varie casalinghe del vicinato, Elfman affermò che non fu intenzionale "aggiungere un ritmo da tango tzigano, o spagnolo," definendolo casuale. Elfman descrisse la musica di sottofondo come "attorcigliante il tema" o "i temi che erano stati scritti innocentemente; sembra diventare sempre peggio". Nella scena in cui Edward entra in casa dei Boggs e guarda alle foto di famiglia è il momento musicale che Elfman considera migliore in tutto il film.
Elfman afferma di essersi sempre sentito alleviato alla fine della produzione di un suo film, ma su Edward mani di forbice si sentì l'esatto opposto, affermando che voleva di più e sperava che il film fosse più lungo. Elfman cita il suo lavoro sul film come il suo più personale e favorito. Inoltre, Elfman lo considera anche come il più difficile a cui abbia mai lavorato, affermando scherzosamente che fu "anche più difficile di Batman". Fu in seguito al suo lavoro su Edward mani di forbice che conquistò il titolo di compositore cinematografico. Nondimeno, Elfman teorizza scherzosamente che i pezzi e le note della colonna sonora appaiono simultaneamente in vari trailer cinematografici o in pubblicità televisive. Elfman fu impegnato sentimentalmente con la scrittrice Caroline Thompson durante la produzione del film. Riguardo alla musica di Elfman, tre canzoni furono interpretate da Tom Jones, le quali appaiono alla fine del film. Elfman stesso riconosce Burton come creativo nello scegliere le canzoni It's Not Unusual, Delilah e With These Hands. It's Not Unusual sarebbe poi apparsa in Mars Attacks! (1996), altro film di Burton in collaborazione con Elfman e con lo stesso Tom Jones che appare nel film come cameo.
Edward mani di forbice ha avuto la sua uscita limitata negli Stati Uniti il 7 dicembre 1990. L'ampia distribuzione è avvenuta il 14 dicembre e il film ha guadagnato $ 6.325.249 nel suo weekend di apertura in 1.372 sale. Ciò fu causa di una certa delusione per la 20th Century Fox, che pensava potesse battere il Batman (1989) dello stesso Burton e l'E.T. l'extra-terrestre (1982) di Steven Spielberg.[6] Benché fosse stato ben anticipato con un po' di pubblicità (soprattutto per passaparola),[7] Edward mani di forbice ha incassato alla fine $ 56.362.352 in Nord America e altri $ 29.661.653 in altri territori, arrivando a un totale mondiale di $ 86,02 milioni. Con un budget di $ 20 milioni, il film è considerato un successo al botteghino.[8] Il New York Times ha scritto che "l'alchimia tra Johnny Depp e Winona Ryder, che erano insieme nella vita reale all'epoca (1989-1993), ha dato al film un potenziale idolo per adolescenti, attirando un pubblico più giovane".
Box office a parte, il film divenne il più alto guadagno della 20th Century Fox nel 1990.[9] Fu però ottimo il risultato al VHS, lanciato nel 1991 e che guadagnò 27.500.000 dollari per il solo noleggio.[10]
Il sito web Rotten Tomatoes riporta che il film ha un punteggio di approvazione del 90%, basato su 68 recensioni, con un punteggio medio di 7,70/10. Il consenso critico del sito recita: "La prima collaborazione tra Johnny Depp e Tim Burton, Edward mani di forbice è una magica favola moderna con sfumature gotiche e un centro dolce".[11] Metacritic, un altro sito web, ha assegnato al film un punteggio medio ponderato di 74 su 100 sulla base di 19 recensioni di critici tradizionali, indicando "recensioni generalmente favorevoli".[12]
Peter Travers di Rolling Stone ha elogiato il film affermando: "L'aggiornamento riccamente divertente di Burton della storia di Frankenstein è il film fantasy più comico, romantico e inquietante dell'anno". Ha continuato lodando la performance di Depp affermando: "Depp esprime ad arte il feroce desiderio del gentile Edward; è una performance eccezionale" e la "travolgente colonna sonora" di Danny Elfman.[13] Lo staff di Variety ha parlato molto bene del film: "Il regista [Burton] prende un personaggio tanto improbabile quanto un ragazzo le cui braccia finiscono in cesoie, e lo rende il centro di una deliziosa e delicata favola comica".[14] Marc Lee di The Daily Telegraph ha segnato il film con 5 stelle su 5, scrivendo: "La favola moderna di Burton ha un'atmosfera quasi palpabilmente personale: è raccontata con delicatezza, sottigliezza e con infinita simpatia per un estraneo che affascina la gente del posto, ma poi inavvertitamente suscita i loro istinti più bassi». Ha anche elogiato Depp come "sensazionale nel ruolo principale, evocando ansia, malinconia e innocenza con convinzione straziante. Ed è tutto negli occhi: il suo dialogo è minimale".[15] Owen Gleiberman, scrivendo per Entertainment Weekly, ha dato al film una valutazione A-, lodando la colonna sonora di Elfman e definendo il personaggio di Edward "il ritratto surreale di Burton di se stesso come artista: un bambino ferito che converte la sua oscurità privata in stravaganti visioni pop", e "il più puro successo di Burton come regista finora". Di Depp ha scritto: "Depp potrebbe non recitare così tanto sotto il suo trucco, ma quello che fa è tremante e commovente".[16] Janet Maslin del New York Times ha scritto: "Mr. Burton investe un'ingegnosità impressionante nel processo di reinvenzione di qualcosa di molto piccolo".[17]
Nell'ottobre 2014 in America fu pubblicato il seguito del film, intitolato: Edward Scissorhands. Il fumetto è scritto da Kate Leth e disegnato da Drew Rausch, è ambientato anni dopo il racconto di Kim, ormai anziana nel film.
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