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modulo del gioco del calcio Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il 4-3-3 è un modulo di gioco del calcio. Consiste nello schierare 4 difensori, 3 centrocampisti e 3 attaccanti.
Diretto discendente del 4-2-4 (o "sistema diagonale") usato dalla Nazionale brasiliana negli anni '50, deve la sua origine all'arretramento di un attaccante sulla linea mediana[1]; in tal modo viene mantenuta la propensione offensiva della squadra, pur assicurando una maggior copertura difensiva.[1] In senso storico, rappresenta anche il modulo di partenza del calcio totale[2]. In Italia viene introdotto dal Foggia di Zdeněk Zeman, che nei primi anni '90 del XX secolo si afferma come una realtà della Serie A capace di sfiorare più volte la qualificazione alla Coppa UEFA[3].
La difesa mantiene i tradizionali compiti di marcatura, ma i laterali possono anche supportare l'azione con cross ed inserimenti[1]. A centrocampo, ricopre una posizione cruciale il regista: le sue capacità di impostazione e costruzione del gioco risultano fondamentali per l'equilibrio in campo, mentre ai mediani è richiesto sia di ripiegare (per aiutare i difensori, in situazioni di non possesso) che di proporsi in avanti.[4] In attacco trovano invece spazio tre calciatori, due dei quali schierati esterni[4]: è talvolta consuetudine far giocare un'ala sul lato opposto rispetto al suo piede preferito, cosicché la tendenza ad accentrarsi possa indurre i difensori avversari ad allargarsi, ampliando la zona a disposizione per effettuare attacchi[4]. A coprire tali "buchi" possono intervenire i terzini e centrocampisti, offrendo dunque maggiori soluzioni per la conclusione a rete[4].
Degno di nota è anche il ruolo del centravanti, le cui caratteristiche possono variare[4]: una punta centrale agile e veloce può infatti risultare utile quanto una «boa» statica, che però è più capace nel gioco aereo e al tiro dalla distanza[5][6]. Del 4-3-3 non va - infine - sottovalutato il considerevole dispendio di energie, causato dal continuo movimento atto a scongiurare eventuali situazioni di inferiorità numerica[4]. A tal fine, è spesso richiesto il rientro delle ali in fase di non possesso per applicare il pressing e contrastare l'avanzata avversaria[4][7].
È un modulo che richiede qualità tecnica agli interpreti (soprattutto a centrocampo) e intelligenza tattica ai difensori esterni[8].
I centrocampisti possono disporsi in linea oppure su due linee, con due mezze ali ed il terzo centrocampista come regista difensivo (mediano) oppure offensivo (trequartista).
La numerazione associata ai ruoli, nel 4-3-3, prevedeva l'assegnazione seguente:
Il portiere e il centravanti, come da tradizione, mantenevano l'1 e il 9.[9]
Moltissime squadre, sia selezioni nazionali sia club, hanno utilizzato il 4-3-3, che dagli anni duemiladieci è diventato lo schema di gioco più inflazionato tra gli allenatori ad altissimo livello.[10] In particolare, la possibilità di schierare tre attaccanti senza grandi compiti in fase difensiva è largamente sfruttata.[11]
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