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società calcistica neerlandese con sede nella città di Amsterdam Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Amsterdamsche Football Club Ajax (Euronext: AJAX), meglio noto semplicemente come Ajax, è una società calcistica olandese con sede nella città di Amsterdam. Milita nella Eredivisie, la massima serie del campionato nazionale, e gioca le partite casalinghe alla Johan Cruijff Arena.
AFC Ajax Calcio | |
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de Joden ("gli ebrei"), de Godenzonen ("i figli degli dei"), lancieri (fuori dai Paesi Bassi) | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Bianco, rosso |
Simboli | Aiace Telamonio |
Inno | De Ajax Marsch D. Knegt, E. Painparé |
Dati societari | |
Città | Amsterdam |
Nazione | Paesi Bassi |
Confederazione | UEFA |
Federazione | KNVB |
Campionato | Eredivisie |
Fondazione | 1900 |
Allenatore | Francesco Farioli |
Stadio | Johan Cruijff Arena (55 865 posti) |
Sito web | www.ajax.nl |
Palmarès | |
Eredivisie | 36 |
Coppe dei Paesi Bassi | 30 |
Johan Cruijff Schaal | 17 |
Trofei internazionali | 4 Coppe dei Campioni/Champions League 4 Coppe delle Coppe 1 Coppe UEFA/Europa League 3 Coppe delle Fiere 4 Supercoppe UEFA 1 Coppa Intertoto UEFA 4 Coppe del mondo per club |
Stagione in corso | |
Si invita a seguire il modello di voce |
A livello internazionale è la prima squadra nei Paesi Bassi per numero di titoli ufficiali vinti: 10. Nella bacheca del club figurano: 4 Coppe dei Campioni/UEFA Champions League, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa UEFA/Europa League, 2[1] Supercoppe europee (è stata la prima compagine a vincere questa competizione) e 2 Coppe Intercontinentali. Tutti record a livello nazionale, ad esclusione della Coppa UEFA/Europa League. È stata la prima olandese a centrare il triplete classico (campionato, coppa nazionale, Coppa dei Campioni/Champions League) nella stagione 1971-1972.
A livello nazionale è la prima squadra nei Paesi Bassi per numero di titoli ufficiali vinti: 65. Nella bacheca del club figurano: 36 campionati (record), 20 Coppe dei Paesi Bassi (record) e 9 Supercoppe dei Paesi Bassi. Complessivamente il club si è aggiudicato 75 trofei ufficiali, 65 nazionali e 10 internazionali, che la rendono la squadra più vincente nei Paesi Bassi e una delle più blasonate al mondo.
Insieme con PSV e Feyenoord fa parte delle "tre grandi" del calcio olandese. Con quest'ultima squadra vi è la maggiore rivalità: le due compagini disputano il Klassieker, , l'incontro "classico" del calcio olandese. L'Ajax occupa il primo posto della classifica perpetua dell'Eredivisie ed è famosa per il suo florido vivaio;[2] la società ha posseduto anche una succursale in Sudafrica, l'Ajax Cape Town.
L'Amsterdamsche Football Club Ajax fu fondato ad Amsterdam il 18 marzo 1900[3]. Nel 1911 raggiunse la promozione nella massima divisione del campionato olandese di calcio[4] e iniziò ad utilizzare la caratteristica divisa bianca con la banda rossa al centro[2], che con il tempo sarebbe diventata uno dei segni distintivi del club. Ottenne di lì a poco i primi successi, vincendo la Coppa dei Paesi Bassi nel 1916-1917 e il titolo olandese nel 1917-1918 e nel 1918-1919; chiuse quest'ultima annata da imbattuta, per la prima volta nella sua storia[5].
Negli anni '20 l'Ajax dominò la scena regionale, vincendo il campionato di Eerste Klasse West nel 1921, 1927 e 1928, ma non riuscì a confermare il successo a livello nazionale. La situazione mutò negli anni '30, quando, con Piet van Reenen in squadra, la compagine di Amsterdam si aggiudicò cinque campionati olandesi (1930-1931, 1931-1932, 1933-1934, 1936-1937 e 1938-1939), diventando la squadra più vincente dei Paesi Bassi in quel decennio. L'Ajax si aggiudicò per la seconda volta la coppa nazionale nel 1942-1943 e l'ottavo titolo olandese nel 1946-1947; quest'ultimo titolo, al pari di tutti i successi sin qui ottenuti tranne l'ultima coppa, fu vinto sotto la guida dell'allenatore Jack Reynolds, considerato il pioniere del calcio totale[6][7].
Nel 1956, nella prima stagione del nuovo campionato professionistico olandese, la Eredivisie, l'Ajax, in cui si distinse la bandiera Sjaak Swart (primatista di presenze nella storia del club), si laureò campione. Partecipò dunque alla Coppa dei Campioni 1957-1958, dove fu eliminato dai campioni di Ungheria del Vasas (6-2 il risultato complessivo) ai quarti di finale. Un altro titolo fu vinto nel 1959-1960 quando Henk Groot fu capocannoniere, e una terza coppa nazionale nel 1961[8].
All'inizio del 1965 fu Rinus Michels, ex calciatore del club dal 1946 al 1958, ad assumere la guida tecnica dell'Ajax. Egli adottò la filosofia del cosiddetto calcio totale appresa sotto Reynolds, che storicamente viene associata all'Ajax e alla nazionale olandese[9][10]. Aveva inoltre da poco esordito in prima squadra Johan Cruijff, che sarebbe divenuto il più grande calciatore olandese[11]. Michels e Cruijff guidarono l'Ajax nel periodo più fruttuoso della storia del club, impreziosito da sette titoli nazionali, quattro Coppe d'Olanda e, in campo internazionale, ben tre Coppe dei Campioni vinte consecutivamente, una Supercoppa Europea ed una Coppa Intercontinentale.
L'Ajax si aggiudicò il campionato nel 1965-1966, nel 1966-1967 e nel 1967-1968; raggiunse anche la prima finale europea nella Coppa dei Campioni 1968-1969, persa però per 4-1 contro il Milan. Nella stagione 1966-1967 segnò 122 reti in Eredivisie (record) e vinse la Coppa dei Paesi Bassi, conseguendo per la prima volta un double. Nel 1969-1970 ottenne un nuovo double, il secondo in cinque stagioni, grazie a 27 vittorie su 34 partite di campionato, con 100 gol segnati[12].
La stagione 1970-1971 vide l'Ajax confermarsi vincitore della coppa nazionale e raggiungere un'altra finale europea in Coppa dei Campioni, dove batté il Panathīnaïkos per 2-0 con reti di Dick van Dijk e Arie Haan e si laureò così campione d'Europa per la prima volta. Nel 1971, inoltre, Cruijff vinse il Pallone d'oro. Dopo il successo continentale Michels divenne l'allenatore del Barcellona e fu sostituito da Ștefan Kovács; il rumeno nella stagione di esordio vinse la seconda Coppa dei Campioni consecutiva (2-0 in finale all'Inter, con doppietta di Cruijff) e conseguì un nuovo double, grazie al quindicesimo titolo olandese e alla terza Coppa dei Paesi Bassi vinta consecutivamente: ottenne così il primo triplete. Nella stagione 1972-1973 la squadra, sconfiggendo l'Independiente, si aggiudicò la Coppa Intercontinentale e vinse, per la terza volta consecutiva, la Coppa dei Campioni (1-0 in finale contro la Juventus, con gol di Johnny Rep), impresa che non riusciva ad alcuna squadra dai tempi del Real Madrid degli anni '50, oltre confermarsi campione nazionale.
Nel 1973 il Barcellona di Michels stabilì un nuovo record di esborso nel calciomercato per assicurarsi le prestazioni di Cruijff[13]. Anche Kovács lasciò il club per divenire commissario tecnico della Francia, mentre negli anni successivi lasciarono a mano a mano il club anche gli altri protagonisti di questa epoca di successi internazionali: tra di questi Wim Suurbier, Barry Hulshoff, Horst Blankenburg, Ruud Krol, Johan Neeskens, Piet Keizer e Gerrie Mühren. Nella stagione 1976-1977 un Ajax in ricostruzione vinse nuovamente il campionato dopo quattro anni e nel 1978-1979 centrò il double, anche grazie ai nuovi innesti di Ruud Geels, quattro volte capocannoniere in Eredivisie, di Piet Schrijvers, di Tscheu La Ling e di Dick Schoenaker e dei danesi Frank Arnesen e Søren Lerby. Poco dopo il club arrivò alle semifinali della Coppa dei Campioni 1979-1980, dove venne eliminato dal Nottingham Forest.
I primi anni '80 videro il ritorno di Cruijff all'Ajax e l'emergere dei giovani talenti Gerald Vanenburg, Marco van Basten e Frank Rijkaard. La squadra vinse due titoli olandesi di fila, nel 1981-1982 e 1982-1983, con i tre calciatori decisivi insieme nell'ultima stagione; altri elementi importanti della rosa furono Wim Kieft, John van 't Schip, Jesper Olsen, Jan Molby e Sonny Silooy, dal 1983-1984 Ronald Koeman, John Bosman e Stanley Menzo e dal 1984-1985 Rob de Wit. Dopo la cessione di Cruijff al Feyenoord nel 1983, l'attaccante Marco van Basten, poi affermatosi come uno dei migliori centravanti di tutti i tempi, divenne il nuovo leader dell'Ajax e fu il capocannoniere della Eredivisie per quattro stagioni di fila, dal 1983-1984 al 1986-1987[14].
Nel 1985 Cruijff tornò all'Ajax nelle vesti di allenatore e concluse la prima stagione in carica con un bilancio di 120 gol segnati in 34 partite, anche se l'Ajax dovette accontentarsi del secondo posto in Eredivisie alle spalle del PSV con ben otto punti di margine. Nel 1986-1987 la squadra mancò ancora il successo finale in campionato, ma vinse la Coppa delle Coppe, il primo trofeo internazionale dopo quattordici anni, sconfiggendo 1-0 in finale la Lokomotive Lipsia con gol di van Basten. Cruijff lasciò ancora l'Ajax per accasarsi al Barcellona, mentre Rijkaard e Van Basten furono ceduti rispettivamente allo Sporting Lisbona e al Milan. Malgrado queste perdite l'Ajax raggiunse la finale della Coppa delle Coppe anche nel 1987-1988, ma perse contro i belgi del Malines[15].
Nel 1988-1989 un giovane attaccante di nome Dennis Bergkamp, che nel 1986 aveva esordito sotto la gestione di Cruijff, divenne il nuovo goleador dei lancieri, aiutandoli a vincere il titolo nel 1989-1990, per poi laurearsi capocannoniere della Eredivisie nel 1990-1991, 1991-1992 e 1992-1993. Sotto la guida di Louis van Gaal, l'Ajax vinse la Coppa UEFA nel 1991-1992 battendo nella doppia finale il Torino e diventando la seconda squadra, dopo la Juventus, ad aggiudicarsi tutte e tre le coppe europee confederali[16].
Dopo la cessione di Bergkamp all'Inter nel 1993, van Gaal riportò ad Amsterdam l'esperto Rijkaard, che affiancò a giovani provenienti dal vivaio quali i gemelli Frank e Ronald de Boer, Edwin van der Sar, Clarence Seedorf, Edgar Davids, Michael Reiziger e Winston Bogarde, oltre alle stelle straniere Finidi George, Nwankwo Kanu e Jari Litmanen e al veterano Danny Blind, il capitano[17]. La squadra rivinse il campionato olandese nel 1993-1994, per poi ripetersi nel 1994-1995 e nel 1995-1996, tornando ad aggiudicarsi tre campionati olandesi di fila (non accadeva dal 1968). L'apice del successo di van Gaal arrivò nella stagione 1994-1995, quando i lancieri completarono il campionato da imbattuti (prima e sinora unica squadra olandese a riuscire nell'impresa)[18] e vinsero anche la UEFA Champions League nella finale contro il Milan, con gol decisivo del 18enne Patrick Kluivert. Nel 1995-1996 gli olandesi si aggiudicarono la Coppa Intercontinentale dopo aver battuto a Tokio il Grêmio ai tiri di rigore: ottennero così un nuovo triplete, avendo vinto nell'anno solare i titoli nazionale, continentale e mondiale. L'annata vide gli ajacidi trionfare anche in Supercoppa UEFA e in Supercoppa nazionale e raggiungere nuovamente la finale di UEFA Champions League, dove furono sconfitti, ai rigori, dalla Juventus, che ebbe la meglio contro gli olandesi anche nella semifinale dell'edizione 1996-1997 del torneo.
Il ritorno dell'Ajax ai vertici del panorama calcistico europeo, avvenuto nell'arco di un triennio, non ebbe seguito, dato che van Gaal e molti membri della squadra lasciarono il club per alcune delle potenze calcistiche continentali, aiutati anche dalla sentenza Bosman. Gli anni 2000 videro, infatti, un declino della squadra di Amsterdam, capace di vincere solo due volte il campionato in dieci anni, anche se il settore giovanile si confermò fucina di talenti, producendo giocatori del calibro di Zlatan Ibrahimović, Wesley Sneijder e Rafael van der Vaart.
Frank de Boer, divenuto allenatore dell'Ajax nel 2010, guidò il club alla vittoria del primo titolo nazionale in sette anni, il trentesimo in totale, per poi confermarsi campione nel 2011-2012 e 2012-2013, ripetendo, dunque, quanto conseguito da calciatore negli anni '90 (tre titoli di fila). Nel 2013-2014 la squadra fu di nuovo campione dei Paesi Bassi, portando a quattro le affermazioni consecutive, per la prima volta nella storia del club[19]. Dopo i due secondi posti delle due stagioni seguenti, de Boer si dimise nel maggio 2016[20]. Il successore Peter Bosz guidò i suoi alla finale della Europa League 2016-2017, persa contro il Manchester Utd. A Bosz successe nel 2017 Erik ten Hag, che nel 2018-2019 ottenne risultati di rilievo in UEFA Champions League, portando la squadra dai turni preliminari alle semifinali del torneo dopo ventidue anni. Nella medesima annata i lancieri vinsero la Coppa dei Paesi Bassi dopo nove anni, imponendosi per 4-0 in finale contro il Willem II, e si aggiudicarono anche il campionato a cinque anni dall'ultima volta, riuscendo nel primo double dopo diciassette anni. Un altro double fu centrato nel 2020-2021, mentre nel 2021-2022 fu rivinto il campionato.[21]Dopo la partenza di ten Hag (ingaggiato dal Manchester United) poco prima dell'inizio della stagione 2022-23[22], l'Ajax accusa un periodo di crisi[23][24], mancando l'accesso alla Champions League (compresi i preliminari) per la prima volta dopo tredici partecipazioni consecutive e non riuscendo a vincere neanche un titolo per due anni di fila.
Cronistoria dell'Amsterdamsche Football Club Ajax | |
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I colori della maglia dell'Ajax sono il bianco e il rosso; la maglia in particolare, bianca con una banda verticale rossa, è sicuramente diventata nel tempo una delle casacche più famose al mondo.
L'attuale divisa è stata adottata a partire dal 1911: all'inizio la squadra ha usato infatti un'uniforme di gioco nera con banda rossa; questa viene ben presto sostituita da una a righe bianco-rosse con pantaloncini neri: il rosso, il bianco e il nero sono i colori della bandiera di Amsterdam. Ma nel 1911 avviene la prima promozione in Eerste klasse, e la divisa dell'Ajax risulta uguale a quella dello Sparta Rotterdam. Non esistendo ancora le "seconde maglie", i Lancieri sono obbligati al cambio[26].
Il simbolo dell'Ajax rappresenta la testa di Aiace Telamonio. È disegnato con undici tratti, che rappresentano gli undici giocatori in campo.
L'attuale logo è stato introdotto a partire dal 1990 ed è la versione stilizzata del precedente, con l'immagine della testa di Aiace composta da undici linee (anziché rappresentata nello stile di una xilografia come la versione precedente), a simbolizzare il numero dei giocatori di una squadra, a sua volta introdotto nel 1928. Prima ancora ritraeva semplicemente un giocatore della squadra[27].
La mascotte ufficiale dell'Ajax è Lucky Lynx. Introdotta a partire dal 2000, è una lince nata sul Monte Olimpo, in Grecia[28].
L'inno ufficiale è De Ajax Marsch (La marcia dell'Ajax) dal 1918, con il testo scritto da Dirk Knegt, un amico dell'allora presidente dell'Ajax, Marius Koolhaas e la sua musica composta dal belga Emile Painparé, in origine chiamato Ajax Kampioens-Marsch (Marcia dell'Ajax campione) per celebrare il primo campionato vinto dai Lancieri[29][30]. L'inno ufficiale cadde nel dimenticatoio durante gli anni 70, 80 e 90, ma venne registrato ancora una volta durante uno show teatrale speciale dell'Ajax, scritto per il centenario del club nell'anno 2000. Questa versione dell'inno, cantata da Joop Leeuwendaal, uscì in CD nel 2001 da Dino Music ed è attualmente suonata nell'Amsterdam ArenA all'inizio di ogni match in casa dell'Ajax.[31]
Nei suoi primi anni di vita, l'Ajax comincia a giocare su alcuni campi ad Amsterdam-Noord. Il primo stadio è invece l'Het Houten Stadion (lo stadio di legno), situato a Watergraafsmeer. Questo viene costruito nel 1907, mentre le prime gradinate sono del 1911[32]. Con il passare del tempo l'impianto diventa troppo piccolo, e il 9 dicembre 1934 viene inaugurato lo stadio De Meer, mentre il vecchio stadio viene abbattuto. Il De Meer è capace inizialmente di 22.000 spettatori, in seguito aumentati a 29.500 e infine diminuiti a 19.500 per motivi di sicurezza[33].
Nella sua storia l'Ajax ha utilizzato anche un altro impianto, lo stadio Olimpico, soprattutto in occasione degli incontri internazionali[34]; questo a causa della sua maggior capienza rispetto al De Meer. L'Olympisch Stadion è stato costruito su progetto di Jan Wils in occasione dei Giochi della IX Olimpiade, che si sono tenuti ad Amsterdam nel 1928.
Un nuovo trasferimento avviene nel 1996: l'Ajax si trasferisce nella nuova Amsterdam Arena, e in seguito il De Meer viene abbattuto. Il nuovo stadio è capace di 54.033 posti, e può essere completamente chiuso per mezzo di un tetto retrattile. È stato utilizzato anche durante il campionato europeo di calcio 2000, ospitando, tra le altre partite, la semifinale tra Paesi Bassi e Italia.
Nel 2005 alcuni tifosi della squadra tentano, in seguito alla morte di Rinus Michels, di convincere l'amministrazione dello stadio a intitolare l'impianto all'ideatore del calcio totale. La proposta viene rifiutata, tuttavia nelle partite casalinghe dei lancieri appare spesso uno striscione su cui compare la scritta Rinus Michels Stadion.
Il 25 aprile 2017, proprio nel giorno in cui il suo giocatore più rappresentativo di tutti i tempi avrebbe compiuto settant'anni, viene annunciata ufficialmente l'intitolazione dello stadio a Johan Cruijff e ufficializzata la denominazione Johan Cruijff Arena.[35]
Fonte: sito ufficiale[36][37][38][39]
Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor tecnici[40].
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Il 18 marzo 2010, a centodieci anni dalla fondazione del club, nasce la Ajax Foundation, attiva nel sociale in diversi campi[41].
Il settore giovanile dell'Ajax gode di fama mondiale. Ha prodotto nel tempo un gran numero di giocatori che hanno fatto non solo la storia della società, ma spesso anche quella della nazionale olandese. L'Ajax che ha vinto la UEFA Champions League 1994-1995 era composto da ben nove giocatori provenienti dal florido vivaio biancorosso[42].
I giovani si allenano allo Sportpark De Toekomst ("il futuro" in lingua olandese), situato nei pressi della Johan Cruijff Arena[43]. Qui vengono abituati a giocare in un modo comune a tutte le squadre dell'Ajax, inclusa la prima squadra, in modo da facilitare un loro eventuale inserimento all'interno di essa[44].
Lo Jong Ajax, la squadra riserve, in passato ha partecipato alla KNVB beker, raggiungendo le semifinali nell'edizione 2001-2002. Nella stagione 2017-2018 invece, partecipa alla Eerste Divisie, la seconda divisione del calcio olandese[45].
Fonte[46]
Di seguito viene riportata la lista dei presidenti dell'Ajax dal 1900 a oggi[48]:
Numerosi sono i giocatori dell'Ajax convocati con le loro nazionali a disputare eventi internazionali. Di seguito, manifestazione per manifestazione, i militanti nell'Ajax al momento della convocazione.
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