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Carafa
famiglia nobiliare italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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I Carafa[1][2][3] (talvolta riportati anche come Caraffa[7][N 2] o Carfora) sono una nobile e antica famiglia di origine napoletana.
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Divisa in numerosi rami, i cui principali e più importanti sono i Carafa della Spina e i Carafa della Stadera, e decorata dei più alti titoli, raggiunse l'apice della sua potenza con l'elezione al soglio pontificio di Gian Pietro Carafa, papa con il nome di Paolo IV.[3]
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Origini
Riepilogo
Prospettiva
Le origini dei Carafa sono incerte e si perdono nella leggenda.

Una tradizione sostiene che il capostipite sarebbe stato un nobile pisano dei Sismondi il quale avrebbe salvato la vita all'imperatore Enrico IV frapponendosi tra lui e la lama di un attentatore. Il sovrano, avendolo abbracciato, gli disse: "Cara fe m'è la vostra", da cui il cognome "Carafa"[8]. Passando tre dita sulla corazza insanguinata del fedele gentiluomo, l'imperatore venne a segnarvi tre bianche fasce: da qui lo stemma con tre fasce d'argento in campo rosso[9] della famiglia. Altri raccontano diversamente l'episodio, identificando l'imperatore con Ottone I[10][11] ed il gentiluomo con un cavaliere della casa Caracciolo.
Secondo un'ulteriore versione, la famiglia sarebbe stata di origine polacca o ungherese e stabilitasi in Italia attorno al 1000, tradusse il proprio cognome Korczak in "Carafa"[6]
Altri studi propendono invece per una discendenza dei Carafa dal ramo dei Caracciolo detti "Rossi" (per distinguerli dai "Pisquizi" e dai "Cassano"), i quali furono soprannominati poi "Carafa" poiché, nel XIII secolo, erano concessionari di una tassa sul vino, comunemente detta appunto "campione della carafa"[12][13]. A questo proposito, lo Scandone[14] sostiene che il capostipite fosse Gregorio Caracciolo, il cui figlio Tommaso è chiamato "de Caraffa" in un documento del 1269. Dallo stesso documento si viene a sapere che a Gregorio (già citato nel 1186) appartenevano vari feudi tra Napoli, Acerra e Aversa. A ciò si aggiunge l'epigrafe di Letizia, morta nel 1340 e vedova di Philippi. Caraczoli. dicti Carrafa[15]. Sempre nel XIV secolo, fiorì a Napoli Bartolomeo Caracciolo detto Carafa (1300 circa – 7 dicembre 1362), nobile e diplomatico del Regno di Napoli, autore anche di una sintesi storica, la Breve Informazione e figlio di un padre omonimo[16]. Anch'egli fu seppellito nella chiesa di San Domenico Maggiore di Napoli[16]. Dalla stessa epoca, si ha notizia di un atto, custodito tra le pergamene della Certosa di San Martino di Napoli, nel quale Francesca Filomarino e il marito Nicola Caracciolo vendono a un certo Francesco Barbato, dell'Ordine dei frati minori e a un Bartholomeo Caracciolo Carafa (forse uno dei due già citati), un appezzamento fondiario in Casauria (Casoria), in località Pontone Sancti Martini[17].
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Carafa della Spina
Riepilogo
Prospettiva

Blasonatura: Di rosso a tre fasce d'argento, con una spina di verde posta in banda ed attraversante il tutto.[4]
Capostipite della famiglia Carafa della Spina fu Andrea, familiare della regina Giovanna I d'Angiò, il quale seguì Carlo III di Durazzo nella guerra d’Ungheria.[4] I rappresentanti del Casato ricoprirono le più alte cariche in campo civile, militare ed ecclesiastico sino ad arrivare al soglio pontificio.[4] Fu ascritta al Patriziato napoletano del Seggio di Nilo e, dopo la soppressione dei sedili (1800), fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano.[4]
Numerosi furono i feudi posseduti e furono insigniti di prestigiosi titoli, tra i quali:[4]
- Barone di: Bianco (1629), Carreri (1629), Cerro, Forlì (1629), Petrella, Rionegro (1666), Ripalonga, Roccasicone, Rocchetta, San Nicola di Leporino, Torraca
- Conte di: Arpaia (1605), Condojanni (1629), Conte palatino (1622), Cerro, Grotteria (1496), Policastro, Roccella (1522)
- Marchese di: Brancaleone, Tortorella, Castelvetere (1530) con annesso il Grandato di Spagna di prima classe (1581).
- Duca di: Bruzzano (1646), Forlì (1625), Montenero, Rapolla (1623), Traetto (1712).
- Principe di: Roccella (1594), Sacro Romano Impero (1563).
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Carafa della Stadera
Riepilogo
Prospettiva

Blasonatura: Di rosso a tre fasce d’argento, con una stadera di ferro al naturale al di fuori dello scudo.[1]
Capostipite della famiglia Carafa della Stadera fu Tommaso, figlio di Bartolomeo.[1] Fu ascritta al Patriziato napoletano del Seggio di Nilo e, dopo la soppressione dei sedili (1800) fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano.[1]
Numerosi furono i feudi posseduti e furono insigniti di prestigiosi titoli, tra i quali:[1]
- Barone di: Apricena, Binetto, Bonifati, Campolieto, Capriati, Civita Luparella, Colubrano, Girifalco (1506), Rocca d'Aspro, Rutigliano, Sant'Angelo a Scala, San Mauro, Sessola, Tortorella, Torraca, Trivigno, Tufara, Vallelonga
- Conte di: Airola (1460), Cerreto, Fondi, Maddaloni (1465), Marigliano (1482), Montecalvo (1525), Morcone, Nocera (1521), Ruvo (1510), Soriano Calabro, Sant'Angelo a Scala, Santa Severina (1496), Terranova (1499);
- Marchese di: Anzi (1576), Baranello (1621), Bitetto (1595), Corato (1727), Montenero (1573), Montesardo, San Lucido, Tortorella (1710);
- Duca di: Alvito, Andria (1556), Ariano, Boiano, Campolieto (1608), Campora (1659), Cancellara, Castelnuovo (1630), Castel del Monte (1556), Cercemaggiore (1599), Frosolone (1674), Jelsi (1606),[5] Laurino (1591), Maddaloni, Maierà (1667), Mondragone, Nocera (1521), Noja (1600), Paliano (1566), Sant'Eramo (1568);
- Principe di: Anzi (1633; titolo passato sul feudo di Belvedere nel 1634), Avella (1709), Belvedere (1634), Chiusano (1637), Colobraro (1617), Pietrelcina (1725), Stigliano (1522), San Lorenzo (1654).

Titoli nobiliari
Principi
Duchi
- Duca di Alvito[1]
- Duca di Andria[1][2]
- Duca di Ariano[1]
- Duca di Boiano[1]
- Duca di Bruzzano[4]
- Duca di Campolieto[1]
- Duca di Campora[1]
- Duca di Cancellara[1]
- Duca di Castelnuovo[1]
- Duca di Castel del Monte[1]
- Duca di Cercemaggiore[1]
- Duca di Frosolone[1]
- Duca di Jelsi [18]
- Duca di Laurino[1]
- Duca di Maddaloni[1]
- Duca di Maierà[1]
- Duca di Mondragone[1]
- Duca di Montenero[4]
- Duca di Nocera[1][2]
- Duca di Noja[1]
- Duca di Paliano[1]
- Duca di Rapolla[4]
- Duca di Sant'Eramo[1]
- Duca di Traetto[4]
Marchesi
- Marchese di Anzi[1]
- Marchese di Baranello[1]
- Marchese di Bitetto[1]
- Marchese di Brancaleone[4]
- Marchese di Castelvetere[4]
- Marchese di Corato[1]
- Marchese di Montebello[2]
- Marchese di Montenero[1][2]
- Marchese di Montesardo[1]
- Marchese di San Lucido[1]
- Marchese di Tortorella[1][4]
Conti
- Conte di Airola[1]
- Conte di Arpaia[4]
- Conte di Cerreto[1]
- Conte di Condojanni[4]
- Conte di Fondi[1]
- Conte di Grotteria[4]
- Conte di Maddaloni[1][2]
- Conte di Marigliano[1]
- Conte di Montecalvo[1]
- Conte di Montorio[2]
- Conte di Morcone[1]
- Conte di Nocera[1]
- Conte di Policastro[2][4]
- Conte di Roccella[4]
- Conte di Ruvo[1][2]
- Conte di Soriano Calabro[1]
- Conte di Sant'Angelo a Scala[1]
- Conte di Santa Severina[1][2]
- Conte di Terranova[1]
Baroni
- Barone di Apricena[1]
- Barone di Binetto[1]
- Barone di Bonifati[1]
- Barone di Campolieto[1]
- Barone di Capriati[1]
- Barone di Cerro[4]
- Barone di Civita Luparella[1]
- Barone di Colubrano[1]
- Barone di Girifalco[19][20]
- Barone di Petrella[4]
- Barone di Rocca d'Aspro[1]
- Barone di Rutigliano[1]
- Barone di Sant'Angelo a Scala[1]
- Barone di San Mauro[1]
- Barone di Sessola[1]
- Barone di Tortorella[1]
- Barone di Torraca[4]
- Barone di Trivigno[1]
- Barone di Tufara[1]
- Barone di Vallelonga[1]
Signori
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Principi della famiglia Carafa
Principi della famiglia Carafa della Spina
Principi della Roccella
Principi della famiglia Carafa della Stadera
Principi di Anzi
Principi di Avella
Principi di Belvedere
Principi di Chiusano
Principi di Pietrelcina
Principi di Sepino
Principi di Stigliano
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Duchi della famiglia Carafa
Duchi di Andria
Duchi di Ariano
Duchi di Campolieto
Duchi di Campora
Duchi di Cancellara
Duchi di Castelnuovo
Duchi di Cercemaggiore
Duchi di Chiusa
Duchi di Forlì
Duchi di Frosolone
Duchi di Jelsi
Duchi di Laurino
Duchi di Maddaloni
Duchi di Maierà
Duchi di Montenero
Duchi di Nocera
Duchi di Noja
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Cardinali e arcivescovi
Riepilogo
Prospettiva
La famiglia Carafa, come accadde per molte altre famiglie nobiliari, diede alla Chiesa cattolica numerosi prelati, tra cui vari cardinali e arcivescovi. Nei secoli i Carafa diedero i natali a 16 cardinali (di cui uno, Gian Pietro Carafa, venne eletto papa) e 11 arcivescovi (di cui 6 furono anche cardinali). Uno di questi cardinali, Marino Carafa di Belvedere, rinunciò successivamente alla vita ecclesiastica e divenne il 1º Sindaco di Napoli.
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Altri personaggi illustri
Riepilogo
Prospettiva
Oltre a tutti i principi, duchi, cardinali e così via, i Carafa diedero i natali anche ad altri illustri personaggi, che si distinsero nei secoli nei più disparati campi, dalla sfera politica a quella religiosa, passando per quella militare, fino a quella delle arti.
Quindi, qui di seguito sono elencati alcuni di quegli uomini e donne della famiglia Carafa che si distinsero nella storia per le proprie qualità:
- Bartolomeo Caracciolo Carafa fu un nobile e diplomatico del XIV secolo, appartenente al ceppo primordiale della famiglia Carafa, in quanto figlio di Bartolomeo e Teodora del Gaudio. È anche riconosciuto come l'autore dell'opera storiografica Breve Informazione;
- Bartolomeo Carafa († 1405), figlio di Andrea, il capostipite dei Carafa della Spina, fu un militare e diplomatico italiano. La sua famiglia fece parte della cerchia più ristretta di papa Urbano VI. Entrato nell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, divenne priore di Cipro, poi di Roma e, infine, di Ungheria. Fu anche luogotenente del Priorato di Roma e podestà di Amelia, Terni e Gualdo Tadino. Infine fu eletto anti-Gran Maestro durante il Grande Scisma e a Roma, sospettato di tradimento, fu giustiziato nel 1405;[41]
- Giacomo Carafa della Spina, fu un nobile, condottiero e cavaliere italiano del XV secolo, conte di Matera e signore di Castelvetere e Roccella, e generale delle truppe di re Ferdinando I di Napoli. Fu il fondatore del ramo dei Principi della Roccella, tuttora esistente;
- Diomede I Carafa, 1º conte di Maddaloni e Cerreto († 1487), fu un nobile, politico e scrittore italiano. Uno dei figli di Antonio Carafa, detto "Malizia", fu il fondatore del ramo cadetto dei Conti di Maddaloni ed è celebre anche per essere stato colui che fece realizza il Palazzo Diomede Carafa a Napoli;
- Andrea Carafa della Spina, 1º conte di Santa Severina († 1526), fu un nobile e condottiero italiano. Venne nominato luogotenente generale del Viceré di Napoli, rimanendo in carica dal 1523 al 1526;
- Antonio Carafa († 1588), appartenente al ramo cadetto dei Conti di Montorio, fu un militare italiano;
- Carlo Carafa C.P.O. (1561 – 1633), appartenente al ramo cadetto dei Duchi di Andria, fu un militare, religioso e presbitero italiano, fondatore ad inizio XVII secolo della Congregazione dei Pii Operai (oggi Pii Operai Catechisti Rurali, P.O.C.R.);
- M.R. Vincenzo Carafa S.I. (1585 – 1649), appartenente al ramo cadetto dei Conti di Montorio, fu un religioso, prete gesuita e scrittore spirituale italiano. Fu il VII preposito generale della Compagnia di Gesù dal 1646 alla morte. La Chiesa cattolica gli ha attribuito il titolo di Servo di Dio;
- Fra' Gregorio Carafa (1615 – 1690), appartenente al ramo cadetto dei Principi della Roccella, fu il 61º Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta dal 1680 alla morte;
- Marino Carafa, appartenente al ramo cadetto dei Duchi di Maddaloni, fu governatore perpetuo dello Stato dei Presidi dal 1691 e uno dei promotori della ricostruzione della città di Cerreto Sannita, andata distrutta nel terremoto del Sannio del 1688;
- Antonio Carafa (1646 – 1693) fu un nobile e militare italiano, al servizio dell'imperatore Leopoldo I d'Asburgo. Fu commissario generale (Generalkriegskommissär) dell'esercito imperiale, che all'epoca era il grado più alto nella gerarchia militare austriaca. Ricoprì anche altri incarichi di alto rango, tra cui: governatore militare dell'Alta Ungheria e commissario reale della Transilvania. Nella storia ungherese si guadagnò la fama di essere crudele e a lui si deve l'istituzione del tribunale esecutivo di Prešov contro i seguaci del leader anti-asburgico Imre Thököly. Ottenne onorificenze e le sue imprese vennero narrate da Giambattista Vico nel De rebus gestis Antonj Caraphaei;
- Michele Enrico Francesco Vincenzo Aloisio Paolo Carafa di Colobrano (1787 – 1872), fu un militare e compositore italiano, che studiò a Parigi col celebre Luigi Cherubini e fu professore al Conservatorio di Parigi dal 1840 al 1858. Tra le sue composizioni si ricordano Ifigenia in Tauride, Il sacrifizio d'Epito, Gl'italici e Gl'indiani; fu anche tra i nove compositori de La marquise de Brinvilliers. Invece, tra i suoi allievi, si ricorda principalmente il compositore e direttore d'orchestra Achille Peri;
- Enrichetta Carafa Capecelatro (1863 – 1941) fu una poetessa, scrittrice e traduttrice italiana. Fu la moglie del senatore italiano Riccardo Carafa, XVIII duca d'Andria, XII duca di Castel del Monte, VIII marchese di Corato, XXI conte di Ruvo.
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Genealogia della famiglia Carafa
Riepilogo
Prospettiva
Qui di seguito sono rappresentati vari alberi genealogici dei principali rami cadetti della prolifica dinastia Carafa, ripercorrendo le varie ramificazioni dalle origini antiche sino ai giorni nostri.
I due più importanti rami distaccatosi dal ceppo antico principale sono i cosiddetti Carafa della Spina e i Carafa della Stadera. Da questi due rami principali discendono tutti gli altri rami minori.
Tutti i rami qui elencati sono ormai estinti sia in linea diretta maschile che in linea diretta femminile, ad eccezione di due rami cadetti: quello dei Principi di Roccella (del ramo Carafa della Spina) e quello dei Duchi d'Andria (del ramo Carafa della Stadera).
Ramificazione essenziale della famiglia Carafa dalle origini
![]() Caracciolo | ||||
Linee antiche | ||||
Carafa della Spina![]() | Carafa della Stadera | |||
molti altri rami cadetti![]() | Linea di Gurello Caracciolo detto Carafa | |||
Carafa dei Baroni di Sessola e Signori di Sant'Arpino e Roseto (est. XVII secolo) | ||||
Carafa dei Signori di Roccascalegna (est. XVII secolo) |
Genealogia dei membri primordiali della famiglia Carafa
![]() Caracciolo | ||||||||||||||||||||
Gregorio Caracciolo, detto "Carafa" [N 8] | ||||||||||||||||||||
Bartolomeo ⚭ Laura Capece | ||||||||||||||||||||
Filippo | ||||||||||||||||||||
Bartolomeo ⚭ Teodora del Gaudio | ||||||||||||||||||||
Bartolomeo ⚭ Mabilia | Tommaso | Guglielmo | Matteo ⚭Caterina de Sangro ⚭Alegoria Piscicelli | |||||||||||||||||
Andrea ⚭ Maria dei Signori di Montefalcione | ![]() Bartolomeo Arcivescovo di Bari | Pietro ⚭ Roberta Dinissiaco | Nicola | Ligorio | Tommaso | Giacomo | Marino | Mita ⚭Antonio de Carofilio ⚭Giovanni Caracciolo di Pisciotta | ![]() Filippo cardinale | |||||||||||
Carafa della Spina![]() | Nicola ⚭Caterina di Somma ⚭Maria Giulia de Yels | Carafa della Stadera![]() | Francesca monaca | Tommaso | Giovanni | Pietro | ||||||||||||||
⬤Andrea | ⬤Pietro ⚭ Maria Guindazzo | ⬤Onofrio | Giovanni Antonio | |||||||||||||||||
Adriella ⚭ Ermanno de Sabran | Veritella ⚭ Francesco Cantelmo | Pietro ⚭ Mariella Brancaccio | ||||||||||||||||||
Tommaso ⚭Verdella Spinelli ⚭Anna Marramaldo | ||||||||||||||||||||
Pietro | Paolo |
Ramificazione della famiglia Carafa della Spina
![]() Linee antiche | |||||||||
Carafa della Spina [N 9] | |||||||||
Linea di Giacomo di Onorio di Giacomo | Carafa dei Conti di Santa Severina (est. XVI secolo) | Carafa dei Signori di Forlì del Sannio | |||||||
Carafa dei Conti di Grotteria, Marchesi di Castelvetere e Principi di Roccella (est. XVII secolo: linea maschile) | Carafa dei Conti di Policastro e Duchi di Forlì (est. 1764: linea maschile) | Carafa dei Baroni di Cuddia (est. XVIII secolo) | Carafa dei Baroni di Forlì (est. XVI secolo) | Carafa dei Baroni e Duchi di Forlì (est. XVII secolo) | |||||
Carafa dei Duchi di Bruzzano e Marchesi di Brancaleone, poi anche Principi di Roccella, Marchesi di Castelvetere e Conti di Grotteria [poi Carafa Cantelmo Stuart] (dal XVII secolo) ⬤ vivente | Carafa dei Duchi di Traetto e di Montenegro, già Signori, Baroni e Conti di Cerro (est. 1909) | Carafa dei Baroni di Rionegro, poi anche Duchi di Montenero e Baroni di Petrella e Rocchetta (est. 1764) |
Ramificazione della famiglia Carafa della Stadera
![]() Linee antiche | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carafa della Stadera [N 10] | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carafa dei Conti di Airola (est. XVI secolo) | Carafa dei Conti di Ruvo, poi anche Duchi d'Andria e di Castel del Monte (dal XVI secolo) ⬤ vivente | Carafa dei Conti di Marigliano e Duchi di Ariano (est. XVI secolo) | Carafa dei Signori di Regino (est. XVI-XVII secolo) | Linea di Antonio di Malizia | Carafa dei Duchi di Nocera e Conti di Soriano Calabro (est. 1648) | Carafa dei Conti di Maddaloni e Cerreto | ||||||||||||||||||||||||||||
Carafa dei Marchesi di Bitetto (est. XVII secolo) | Carafa dei Marchesi di Sant'Eramo (est. XVII secolo: linea femminile) | Carafa dei Signori di Marignanello (est. XVIII secolo) | Carafa dei Duchi di Cercemaggiore (est. XVII secolo) | Carafa dei Conti di Monte Calvo (est. XIX secolo) | Carafa dei Duchi di Campora e di Jelsi (est. XVIII secolo) | Carafa dei Principi di Chiusano (est. XVIII secolo) | Carafa dei Signori di Cusano e Marchesi di Montenero (est. 1633) | Carafa dei Marchesi di San Lucido (est. XVII secolo: in linea femminile) | Carafa dei Signori di Cercepiccola e Duchi di Jelsi (est. 1727: in linea maschile) | Carafa dei Principi di Stigliano e Duchi di Mondragone (est. XVII secolo) | Carafa dei Duchi di Noja e di Bojano (est. XX secolo) | Carafa dei Duchi di Cancellara (est. 1673: in linea maschile) | Carafa dei Principi di Belvedere e Marchesi di Anzi (est. XIX secolo) | Carafa dei Duchi di Maddaloni (1ª casa) e di Frosolone e Marchesi di Baranello (est. XVIII secolo) | Carafa dei Signori di Sesto e Principi di Colobraro (1ª casa) (est. XVII secolo) | Carafa dei Conti di Montorio e Marchesi di Cave (est. 1584) | ||||||||||||||||||
Carafa dei Signori e Principi di Sepino (est. XVII secolo) | Carafa dei Baroni e Duchi di Campolieto (est. 1691) | Carafa dei Principi di Avella (est. 1780) | Carafa dei Duchi di Laurino (est. 1686: in linea maschile) | Carafa dei Marchesi di Polignano | Carafa dei Duchi di Maddaloni (2ª casa) e Principi di Colobraro (2ª casa) | Carafa dei Conti di Morcone | Carafa dei Duchi di Maierà (est. 1718) | Carafa dei Signori e Baroni di Sant'Angelo a Scala (est. 1672: linea femminile) | Carafa dei Baroni di Stiffe e Duchi di Castelnuovo (est. XVII secolo) | |||||||||||||||||||||||||
Carafa dei Baroni e Marchesi di Tortorella (est. XIX secolo) | Carafa dei Principi di San Lorenzo (est. 1917: in linea maschile) |
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Il ramo marchigiano
Riepilogo
Prospettiva
Le prime notizie della presenza della famiglia Caraffa nelle Marche[42] risalgono alla seconda metà del XVI secolo, quando uno dei rami della famiglia fu esiliato "per ragioni di Stato" [43] dallo zio Gian Pietro Caraffa, papa Paolo IV, nel castello di Montalto, circondario di Camerino, con assegnazione di beni e possedimenti[44].
Dagli atti ufficiali, religiosi e civili, risulta per i Caraffa del Castello di Montalto l’appellativo di Dominus o Don per i maschi e Domina o Donna per le femmine [45].
- Angelo (1651-1738) è Ufficiale della Venerabile Compagnia del SS.mo Sacramento del Castello di Montalto.
- Amico (1690-1747) è Priore della Chiesa di San Paolo nel Castello di Borgiano
- Giuseppe Antonio Caraffa (1737-1815), è avvocato, dottore in utroque iure, conte palatino e cavaliere della Milizia Aurata - Ordine dello Speron d'Oro[46]. Desiderio dei Marchesi Spreti, governatore generale del Ducato di Camerino, lo nomina suo rappresentante al Consiglio generale della città. Successivamente fu uno dei principali attori della prima Repubblica Romana, quale prefetto consolare nel territorio di Camerino.
- Francesco (1772-1861) è Procuratore della Signoria di Beldiletto [47], con tutte le prerogative attribuite ai ministri camerali.
- Felice Ottavio Caraffa (1831-1918), filosofo, ingegnere e architetto. È Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro [48] e Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia[49]. Ingegnere Capo della Giunta Liquidatrice dell'Asse Ecclesiastico (1873), Regio Economo Generale dei Benefici Vacanti per le Provincie Venete (1887), è l'autore de "Il nuovo Catasto del Regno d'Italia" ed è annoverato nel "Dictionnaire International des écrivains du monde latin". Nel 1906 acquista il palazzo gentilizio di Tolentino dalla famiglia Costaroli, trasferendovi la famiglia.
A Tolentino i Caraffa svolgono un ruolo importante come una delle principali famiglie della Città, ricoprendo anche cariche amministrative e politiche.
- Tito[50] (1859-1930), avvocato, è il fondatore dell'azienda agraria Caraffa, improntata alle migliorie ed alle innovazioni.
- Tullio Felice (1894-1962), dottore in giurisprudenza, cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia[51] , croce di guerra al valor militare, è tra l'altro uno dei fondatori dell'Unione Sportiva Tolentino, presidente della allora neonata azienda elettrica della città e artefice della trasformazione delle fonti di Santa Lucia in una stazione termale e turistica. Una lapide all'interno della Basilica di San Nicola da Tolentino, lo annovera fra i benefattori della stessa.
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Palazzi ed altri edifici
Riepilogo
Prospettiva
Questo che segue è un elenco parziale dei principali possedimenti edilizi e dimore della famiglia Carafa. Include gli edifici costruiti proprio su commissione dei Carafa, ma anche quelli che furono ereditati successivamente da questa famiglia e costruiti in precedenza da altri.
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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