Airola
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Airola è un comune italiano di 8 056 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.
Airola comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Benevento |
Amministrazione | |
Sindaco | Vincenzo Falzarano (Per Airola 2026) dal 4-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 41°03′31.36″N 14°33′33.26″E |
Altitudine | 270 m s.l.m. |
Superficie | 14,90 km² |
Abitanti | 8 056[1] (31-8-2023) |
Densità | 540,67 ab./km² |
Frazioni | Sepalone, Tavernola, Trivolati |
Comuni confinanti | Arpaia, Bonea, Bucciano, Forchia, Moiano, Paolisi, Rotondi (AV) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 82011 |
Prefisso | 0823 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 062001 |
Cod. catastale | A110 |
Targa | BN |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 562 GG[3] |
Nome abitanti | airolani |
Patrono | san Giorgio Martire |
Giorno festivo | 23 aprile |
Cartografia | |
Posizione del comune di Airola nella provincia di Benevento | |
Sito istituzionale | |
È situata nella porzione occidentale della Valle Caudina, di fronte al monte Taburno; è dominata dal monte Tairano (736 m). Si estende sulle pendici e ai piedi della collina di Monteoliveto. Nel suo territorio i torrenti Tesa e Faenza si congiungono a formare il fiume Isclero; da qui parte inoltre l'Acquedotto Carolino, proveniente dalla sorgente del Fizzo, che alimenta la cascata della reggia di Caserta.
Menzionata per la prima volta nel 997, Airola probabilmente derivò il nome da un longobardo feudum Airoaldi, citato nell'820. Da Roberto II di Normandia[senza fonte], "conte di Airola", passò a Rainulfo di Alife, quindi fu feudo di Martino Toccabove, donato nel 1276 a Guglielmo ed Ugone di Cortillon. Nel 1278 fu donata re Carlo I d'Angiò a Guglielmo de Lagonissa[4].
Nel 1437 durante la guerra tra Alfonso V D'Aragona e Renato D'Angiò, Airola fu presa e saccheggiata dagli Aragonesi, capitanati da Antonio Caldora; fu ripresa da Marino Boffa Stendardo, per Renato d'Angiò, per poi essere riconquistata subito dopo dallo stesso Alfonso. Nel 1460 venne assediata da Ferdinando I e venduta a Carlo Carafa che ottenne poi il titolo di conte. Carlo V la donò ad Alfonso d'Avalos d'Aquino, il quale nel 1575 la vendette a Ferrante Caracciolo. La famiglia Caracciolo mantenne il possesso del feudo per oltre un secolo fino all'ultima erede, Antonia, alla morte della quale, nel 1732, tutti i beni furono ereditati dal nipote Bartolomeo Di Capua principe della Riccia. Morto Bartolomeo senza eredi, Airola passò nel 1792 al Regio Demanio. Fino al 1816 fece parte del Principato Ultra (Avellino), e fino al 1861 della Terra di Lavoro (Caserta); all'unità d'Italia passò alla provincia di Benevento.
Il Comune, negli atti e nel sigillo, si identifica con il nome di "Città di Airola". Lo stemma, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 31 luglio 1997, si blasona:
«D'azzurro, alla torre di due palchi, d'oro, ogni palco munito di barbacani, d'oro, mattonato di nero, il palco superiore merlato di cinque, alla guelfa, cimato da una cupoletta d'oro, questa cimata dall'alta croce latina trifogliata, dello stesso, esso palco chiuso di nero e sostenuto da due leoni di oro, affrontati, il leone posto a destra poggiante la zampa posteriore destra sul merlo laterale del palco inferiore, il leone posto a sinistra poggiante la zampa posteriore sinistra sul merlo laterale del detto palco; il palco inferiore merlato di cinque, alla guelfa, chiuso di nero e fondato su tre colli all'italiana anomali, di verde, fondati in punta, il colle centrale parzialmente celato da quelli laterali, sotto lo scudo su lista bifida e svolazzante, di azzurro, il motto, in lettere maiuscole d'oro, CAUDINAE VALLIS CIVITAS. Ornamenti esteriori da Città.[5]»
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di verde.
Con decreto del presidente della Repubblica il 31 luglio 1997 Airola è stata autorizzata a fregiarsi di proprio stemma civico e le è stato confermato il titolo di città, già assegnatole da Carlo III di Borbone il 2 agosto 1754 per vari meriti: «Le militari glorie de' Sanniti riportate contro i Romani, che vennero imboscati in una parte del Caudio, e quindi passati per sotto il gioco due eserciti disarmati, privi delle militari insegne; La terra di Airola era Feudo di D. Bartolomeo VI di Capua, che aveva offerto l’acqua perenne del Fizzo per la Real Villa di Caserta, Questa terra conteneva sotto di sé i casali di Moiano, Bucciano e Luzzano sotto la cura di 10 Parrocchie e 6.000 abitanti circa, tra i quali moltissimi giureconsulti, egregi medici e regi notari, Veniva adornata Airola di quattro monasteri sotto l'Istituto del Bernardo Tolomei, di Guglielmo, Domenico e Pietro d'Alcantara, i quali due primi avevano gli Abati che vivevano con molto decoro, Vi esisteva un insigne monastero di Vergini, fondato dal fiore delle prime famiglie, sotto l'Istituto di S. Francesco d’Assisi, ed innalzato sotto gli auspici di S. Maria Regina Coeli, In detta terra si enumeravano trenta Chiese, tra le quali vi era il Tempio di S. Maria dell’Annunziata Juspadronato di detta terra, governato da laici, magnificamente costrutto, ricco di argento, d’oro e suppellettili, nel quale vi erano addetti 36 Sacerdoti: siccome erano le case dei privati e specialmente il palazzo del Duca, che non la cedeva in grandezza ed eleganza, il quale giaceva in mezzo dei giardini di pera e frutti forestieri, Nel giovedì di ogni settimana si faceva un mercato ed ogni anno, nel giorno di S. Lorenzo, una fiera, in cui si vendevano merci di lana, argento, oro e margarite, come pure animali e commestibili di ogni genere. Contemplando Carlo di Borbone tutto ciò, di moto proprio, diede ad Airola il nome di Città con tutti gli onori relativi delle altre città del Regno.»
Il titolo di Città sarà poi riconfermato dal Presidente della Repubblica il 31 luglio 1997 con D.P.R.[6]
Nel centro storico della cittadina insiste uno dei 17 istituti penitenziari minorili d'Italia.
Abitanti censiti[8]
Al 31 dicembre 2016 risultano 410 cittadini stranieri residenti nel comune, pari al 4,9 % della popolazione.[9] I gruppi più rilevanti sono:
Airola fa parte della Regione Agraria n. 3 - monti Taburno Camposauro. La superficie agricola utilizzata era di 485,33 ettari all'anno 2000[10]. I prodotti agricoli principali sono frutta, di vario genere, e olive su Monteoliveto; vi è inoltre produzione di vini, attività industriale (industria tessile, alimentare, del legno) e commerciale. I tempi recenti hanno visto una crisi occupazionale dovuta alla chiusura di uno stabilimento Alfacavi che produceva cavi telefonici che negli anni 80 fece parte del gruppo Pirelli con 435 dipendenti; il Contratto d'Area firmato nel 1999 doveva favorire la ripresa, con l'inserimento d'industrie tessili che è stato un fallimento politico.
A delimitare i confini meridionali del comune c'è la Strada statale 7 Via Appia, in prossimità della quale si trova anche, nel territorio comunale di Arpaia, la Stazione di Arpaia-Airola-Sant'Agata, scalo della ferrovia della Valle Caudina.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1988 | 1990 | Michele Del Viscovo | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1990 | 2001 | Pasquale Lombardi | Democrazia Cristiana-PPI | Sindaco | |
2001 | 2011 | Biagio Supino | L'Ulivo-PD | Sindaco | |
2011 | 2021 | Michele Napoletano | Lista civica (PD) | Sindaco | |
2021 | in carica | Vincenzo Falzarano | Lista Civica (Per Airola 2026) | Sindaco |
La CAUDIUM BASKET milita nel campionato nazionale di serie C1. Sono inoltre presenti due squadre di calcio, la Real Airola e l'A.C. Airola, e una di pallavolo femminile l'U.S.A. Volley Airola
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.