Bassano del Grappa
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Bassano del Grappa (Basan /ba'saŋ/ in veneto[4]) (già Bassano Veneto) è un comune italiano di 42 401 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto.
Bassano del Grappa comune | |
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Il Ponte Vecchio (Ponte degli Alpini) con alle spalle il centro storico bassanese | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Vicenza |
Amministrazione | |
Sindaco | Nicola Finco (centro-destra) dal 24-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 45°46′00″N 11°44′03″E |
Altitudine | 129 m s.l.m. |
Superficie | 47,06 km² |
Abitanti | 42 401[1] (30-6-2024) |
Densità | 901 ab./km² |
Frazioni | Rubbio
Contrade: Campese, Marchesane, San Michele, Sant'Eusebio, Valrovina |
Comuni confinanti | Cartigliano, Cassola, Lusiana Conco, Marostica, Nove, Pove del Grappa, Romano d'Ezzelino, Rosà, Solagna, Valbrenta |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 36061 |
Prefisso | 0424 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 024012 |
Cod. catastale | A703 |
Targa | VI |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 473 GG[3] |
Nome abitanti | bassanesi |
Patrono | beata Giovanna Maria Bonomo, san Bassiano e Madonna di Monte Berico |
Giorno festivo | 19 gennaio e 8 settembre |
PIL procapite | (nominale) 21361€ |
Motto | Crescit Baxani potencia (Ezzelino II da Romano) |
Cartografia | |
Posizione del comune di Bassano del Grappa all'interno della provincia di Vicenza | |
Sito istituzionale | |
È la città, dopo il capoluogo, con più abitanti nella provincia di Vicenza.
È considerata la "capitale mondiale degli Alpini", titolo meramente onorifico ricevuto nel 2008 dalla stessa Associazione Nazionale Alpini a celebrare il suo monumento più noto, il Ponte Vecchio detto anche "degli Alpini". Con deliberazione del Consiglio comunale cittadino nº 88 del 30/11/2021 viene identificata come "Città degli Alpini"[5].
Fu dal 1404 al 1797 capoluogo del reggimento veneziano del Bassanese non dipendente da alcun altro centro amministrativo «sit ipsa terra exempta et separata a quacumque civitate et iurisdictione cuiuscumque civitatis» all'interno dei Domini di Terraferma della Repubblica di Venezia.[6]
Bassano del Grappa è situata nel Nord-est della penisola italiana, nel cuore della regione Veneto, al confine tra le province di Vicenza, Padova e Treviso. La città si trova ai piedi delle Prealpi Venete (Altopiano di Asiago e Monte Grappa), nel punto in cui il Brenta sbocca dal canale di Brenta. La scelta non è casuale: infatti, offre simultaneamente il controllo sulla campagna, sul fiume e sulle maggiori direttrici di traffico. Situata a 129 metri sul livello del mare (altitudine minima 84 m, altitudine massima 1276 m) con un'escursione di 1 192 metri, la città si estende per 47,06 chilometri quadrati inserendosi in una zona sismica di grado 3 su 4 ovvero a rischio sismico basso (Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003).
Bassano del Grappa ha un clima semicontinentale con inverni piuttosto freddi ed estati calde. Effetti positivi hanno le colline e le montagne che, molto spesso, hanno effetto mitigante sul clima della zona (più ventilato e meno umido rispetto alla pianura veneta). La città ricade nella zona climatica E con 2 473 gradi giorno. Per questo motivo l'accensione degli impianti termici è consentita fino ad un massimo di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile. Mediamente la durata del giorno è di dodici ore e sedici minuti, con punta minima a dicembre (otto ore e quarantanove minuti) e massima a giugno (quindici ore e quaranta minuti).
«Di fronte all'angusta valle da cui il Brenta esce per gettarsi nell'ampia e luminosa pianura veneta, vi è una terra fertile e ridente, modellata da una lunga storia che conosciamo abbastanza bene e una ancor più lunga preistoria che conosciamo molto male, per la carenza di fonti scritte e la scarsità dei rinvenimenti archeologici»
I manufatti ritrovati nella necropoli di San Giorgio di Angarano, datati tra il XI e il IX secolo a.C., testimoniano un insediamento precedente all'arrivo dei Romani. È pertanto a partire dalla metà del II millennio a.C. che si hanno notizie specifiche del comprensorio bassanese. Un'indagine archeologica, effettuata in anni recenti in via Pilati, nella fascia di raccordo tra le ultime pendici collinari e il fondo valle, consentì di riportare alla luce un piccolo settore del più antico insediamento sorto sui versanti meridionali e orientali del monte Castellaro, ai margini di un corso d'acqua di risorgiva identificabile con il rio Silanetto. L'abitato risultava posto al riparo dalle piene del fiume Brenta, e, nello stesso tempo, in posizione favorevole per i collegamenti tra i centri di pianura e quelli dell'Altopiano dei Sette Comuni attraverso agevoli percorsi naturali (Valrovina). Le indagini archeologiche finora acquisite testimoniano inoltre, che nello stesso periodo altri gruppi umani si erano insediati nel territorio Bassanese: in località Boschetto su una terrazza naturale prospiciente il fiume Brenta, ma anche ai margini settentrionali del grande conoide fluvio-glaciale su cui sorgerà nel Medioevo, il centro urbano di Bassano.
I Romani si insediarono nella zona nel II secolo a.C. e la resero coltivabile.
L'antico nome di Bassano doveva essere Fundus Baxiani, che indicava la proprietà agricola di un certo Bassio o Bassius.
Sono poche le informazioni circa il successivo dominio longobardo (568 - 774) e franco (774 - 888), mentre fonti scritte confermano l'esistenza di un primo nucleo della città già nel 998, con la pieve di Santa Maria, e nel 1150, con il castello.
Nel 1059, Ecelo I, della famiglia degli Ezzelini, con altri signori, tra i quali alcuni esponenti della famiglia da Camposampiero, fece un'importante donazione al monastero di Santa Eufemia di Villanova (l'attuale frazione di Abbazia Pisani del comune di Villa del Conte) in zona di Onara. In questo documento appaiono, per la prima volta, i nomi di Bassano e del Margnan (attuale sito archeologico[senza fonte]).
Nel 1175 Vicenza estese il suo dominio su Bassano, attratta dalla posizione strategica della città. Quegli anni si caratterizzarono per le strette relazioni politiche e militari con la ricca famiglia fondiaria degli Ezzelini che, nonostante limitassero l'autonomia del comune, favorirono la costituzione delle prime magistrature cittadine.
Nel 1223 Ezzelino II affida Bassano e i territori a ovest del Muson al figlio condottiero e trovatore Alberico da Romano (mentre il Trevigiano e le terre a est del Muson furono affidate al figlio Ezzelino III). Nonostante alcune resistenze (rivolta dei liberi), durante la prima metà del 1200, Bassano continuò a essere «la base di partenza delle operazioni militari» degli Ezzelini[7]. Da questa zona pedemontana la famiglia dei Da Romano, ed Ezzelino III in particolare, estese la propria rete di controllo diretto e indiretto su Vicenza, Padova, Verona, Treviso, Brescia e Trento con il supporto dell'Imperatore Federico II. In questo periodo Bassano e i paesi circostanti erano amministrativamente organizzati in un «reggimento autonomo» e fiscalmente gestiti come «camera specialis» degli Ezzelini[8]. Alla morte di Ezzelino III nel 1259, i bassanesi ottennero la protezione di Padova, riservandosi beni e diritti dell'epoca ezzeliniana e uno statuto comunale.
A partire dal 1260 Bassano si vide prima sottomessa a Vicenza (1260 - 1268), quindi a Padova, a Verona e di nuovo a Padova, per terminare, nel 1388, sotto i Visconti, il cui governo lasciò alla città una relativa autonomia.
La Serenissima giunse a Bassano il 10 giugno 1404, senza alterare statuti e consuetudini del comune, dandole il governo di un podestà e un capitano scelto dal Senato tra i patrizi veneziani. Il territorio bassanese, ufficializzato dai Visconti e mantenuto dalla Serenissima fino alle soglie del 1800, comprendeva Pove del Grappa, Cassola e Rossano Veneto a est, Tezze sul Brenta, Rosà e Cartigliano a sud, Solagna, San Nazario, Cismon e Primolano a nord, mentre a ovest era delimitata dal Brenta, includendone il corso d'acqua. Al di là del fiume, Angarano pur trovandosi all'epoca fuori dal territorio bassanese aveva con Bassano già dal 1300 un «confine aperto»[9] in materia di dazi e commerci in ragione del ponte che univa i due borghi.
A parte la guerra della Lega di Cambrai (1509 - 1513), per quattro secoli la Serenissima mantenne pace e prosperità nel territorio, con beneficio del settore tessile (lana, seta, pelli) e dell'oreficeria. Il Cinquecento vede, inoltre, la proliferazione artistica della famiglia di pittori Da Ponte, soprannominati Bassano, ed editoriale della stamperia Remondini, che nel Settecento rese famoso il nome di Bassano in tutta Europa.
Il 27 dicembre 1760 il Senato innalzò Bassano al rango di città.
Il ponte sul Brenta, detto Ponte Vecchio o Ponte degli Alpini, subì numerosi interventi e ricostruzioni dalla sua nascita, documentata nel 1209 da Gerardo Maurisio[10]. Fu Andrea Palladio che, nel 1569, progettò il nuovo ponte ligneo dandogli l'aspetto attuale, probabilmente basandosi su un disegno del 1557. Una piena del 1748 distrusse l'opera palladiana, che fu ricostruita tre anni dopo da Bartolomeo Ferracina.
Nel 1779 viene fondata la Distilleria Nardini, la più antica d'Italia e la prima a ottenere la licenza del Dogado di Venezia il 4 agosto 1798.
Napoleone sconfisse gli austriaci l'8 settembre 1796 a Bassano, dando inizio a un periodo tormentato per tutto il territorio. L'anno dopo cadde Venezia, alla quale si sostituirono i governi democratici delle municipalità. Il trattato di Campoformio (1797) sancì il passaggio all'Impero d'Austria.
Il 7 aprile 1815 Bassano entra nel Regno Lombardo-Veneto, aggregato alla provincia di Vicenza. Tra il 25 marzo e il 5 giugno 1848 sperimentò una breve esperienza rivoluzionaria, ma la rioccupazione austriaca mise fine al governo provvisorio. Durante l'occupazione austriaca, tuttavia fu l'unica città veneta non capoluogo di provincia a cui fu riconosciuto il titolo di "Regia". Bassano entrò a far parte del neonato Regno d'Italia nel 1866, dopo la terza guerra di indipendenza, per effetto della pace di Vienna e conseguente cessione del Veneto all'Italia.
La prima guerra mondiale vide Bassano come zona di guerra, paralizzando ogni attività sino al 1916. Proprio in quell'anno la vicina cittadina montana di Asiago venne occupata dagli imperiali, dal cui centro completamente raso al suolo dai bombardamenti lanciarono alcune granate verso Bassano. Alla fine di maggio 1916 arriva la 28ª Squadriglia che resta fino al 30 luglio. La disfatta di Caporetto (1917) vide poi la città in prima linea, costringendo all'evacuazione più di 7 000 persone. Oltre a ciò, nella città si riversarono migliaia e migliaia di soldati diretti al fronte seguiti da intere carovane di fuggiaschi civili provenienti dai vari paesi invasi dagli austro-ungarici, in particolare dall'Altopiano dei Sette Comuni. Furono giorni terribili anche perché gli austriaci giunsero a pochi chilometri dalla cittadina, fermando il fronte di guerra sul monte Grappa, nella Valsugana e sui rilievi a sud dell'Altopiano di Asiago.
A seguito della guerra (23 000 soldati sono sepolti sull'ossario del Grappa) il governo fascista decise nel 1928 di cambiare il nome della città: da "Bassano veneto" all'attuale Bassano del Grappa.
La nascita, nel 1924, della Smalteria Metallurgica veneta fu l'evento più importante della ripresa economica:[senza fonte] in pochi anni divenne l'azienda più importante della città.
Anche a Bassano del Grappa, tra il 1922 e il 1943, si affermò il fascismo e dal 1926 il sindaco venne sostituito da un podestà governativo. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale e la caduta del regime fascista, la città subì l'invasione tedesca. «Durante la Guerra di liberazione fu uno dei più gloriosi centri di organizzazione della Resistenza»[11]. Varie unità operarono nella zona, incluso formazioni delle Brigate Garibaldi, delle Brigate Matteotti e delle Brigate "Italia Libera"[11]. L'evento più drammatico che subì la Resistenza locale fu il «rastrellamento del Grappa» del settembre 1944 (più di 500 morti e 400 deportati), che culminò il 26 settembre 1944 con l'eccidio di Bassano con 31 impiccagioni nei viali cittadini[11]. Responsabile di queste atrocità fu il vicebrigadiere delle SS Karl Franz Tausch.
Il 17 febbraio 1945 un gruppo di 15 partigiani comandati da Primo Visentin (nome di battaglia "Masaccio") fece saltare il Ponte Vecchio: ci furono due vittime civili italiane. Per rappresaglia i tedeschi prelevarono dalle prigioni tre partigiani e li fucilarono sul ponte (Federico Alberti, Cesare Lunardi e Antonio Zavagnin)[12].
Il 28 aprile 1945 anche Bassano del Grappa fu liberata. L'elevato numero di vittime alla fine della guerra valse alla città del Grappa la Medaglia d'oro al valor militare per la guerra di liberazione[11].
L'industria, l'artigianato e il commercio hanno contribuito all'espansione della città, un'espansione caotica e priva di una pianificazione (urban sprawl), dando luogo a una vasta superficie di città a bassa densità intervallata da residue zone agricole, situazione comune a molti centri del Nord-est. Considerando l'agglomerazione urbana, si può notare come il comune di Bassano sia fuso con quelli di Campolongo sul Brenta e Solagna a nord, Romano d'Ezzelino e di Pove del Grappa a nord-est, oltre che con l'area più popolata del comune di Cassola a est. A sud l'espansione edilizia ha fatto sì che venissero inglobati i nuclei di Rosà, Travettore (nello stesso comune di Rosà), Cartigliano e Nove.
Lo stemma del comune di Bassano del Grappa, riconosciuto con decreto del 21 aprile 1907[13], ha origine antica e risale alla seconda metà del XII secolo. Riprende l'emblema del 1259 scolpito sulla facciata del Monte di Pietà in piazzotto Montevecchio[14] e che dava il nome all'antica Porta dei Leoni che si apriva nella cinta di mura della città in direzione di Padova.[15] Lo stemma è stato adottato nella sua forma definitiva con il decreto del presidente della Repubblica del 23 settembre 1970.[13]
Tra i simboli più apprezzati dai bassanesi stessi e dai turisti vi è il Ponte Vecchio di Bassano, denominato anche Ponte degli Alpini.
Bassano del Grappa è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione, insignita il 9 ottobre 1946 della Medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[17], inoltre è stata insignita della Croce di guerra al valor militare per atti di abnegazione durante il primo conflitto mondiale:
Il “Premio Cultura Città di Bassano” è stato istituito nel 1978, ed è nato con l'intento di celebrare una persona o un'istituzione che dal punto di vista culturale avesse in qualche modo contribuito all'accrescimento e alla diffusione del prestigio della città. Non sempre è stato privilegiato l'aspetto legato all'arte e quindi al museo. La consegna del Premio avviene il 19 gennaio, giorno di San Bassiano, in occasione della festa patronale della città.
A Bassano del Grappa sono presenti i seguenti cimiteri, i cui due principali (Angarano e Santa Croce) trovano sede a sud e a ovest del centro storico:
«Sul ponte di Bassano / là ci darem la mano / là ci darem la mano / ed un bacin d'amor / Per un bacin d'amore / succedon tanti guai / non lo credevo mai / doverti abbandonar / Doverti abbandonare / volerti tanto bene / è un giro di catene / che m'incatena il cor / Che m'incatena il cuore / che m'incatena il fianco / non posso far di manco / di piangere e sospirar»
Il ponte sul Brenta in Bassano del Grappa, detto Ponte Vecchio, è noto anche come "ponte degli Alpini" ed è il soggetto e il titolo di un canto popolare degli Alpini. Questo ponte fin dall'antichità costituiva la via di comunicazione principale fra Bassano e Vicenza. Nel 1209 si ebbe la sua prima costruzione databile. Questa struttura fu definitivamente travolta dalle piene del fiume nell'ottobre del 1567. Andrea Palladio nel 1569 progettò il nuovo ponte[22], proponendo inizialmente un progetto completamente diverso dal precedente, ovvero a tre arcate di pietra sul modello degli antichi ponti romani (ricopiando il contemporaneo progetto del Ponte sul Tesina). Il Consiglio cittadino bocciò il progetto, imponendo all'architetto di non discostarsi troppo dalla struttura tradizionale. Così nell'estate 1569 Palladio tornò a un progetto su struttura in legno, in modo tale che la sua elasticità fosse in grado di contrastare l'impetuosità del fiume Brenta, ma di grande impatto visivo. Il ponte totalmente ligneo, lungo 58 metri, poggia su quattro piloni di legno di forma triangolare, allineati al flusso d'acqua, ed è ricoperto da un tetto sostenuto da colonne tuscaniche. Ancora nel 1748 il ponte fu travolto da una piena; fu poi ricostruito tre anni dopo su indicazioni di Bartolomeo Ferracina.
Durante la seconda guerra mondiale il ponte fu fatto saltare dai partigiani il 17 febbraio 1945 per proteggere la città[23][24]. Fu ricostruito nel 1947, secondo l'originale disegno di Palladio, in nove mesi. Successivamente al nome Ponte Vecchio si aggiunse la dicitura ponte degli Alpini in quanto furono tra i principali sostenitori della sua ricostruzione[25]. Dal ponte si gode di un'ottima vista sulle montagne circostanti e sul canale di Brenta. Per ricordare la ricostruzione del Ponte, il 3 ottobre 1948 fu emesso un francobollo commemorativo del valore di 15 Lire che raffigura il profilo di un alpino con il Ponte Vecchio di Bassano sullo sfondo.
Il ponte infine fu gravemente danneggiato dalla eccezionale piena con alluvione del 4 novembre 1966, a seguito della quale venne effettuato un sistematico restauro strutturale. Seguirono gli interventi straordinari del 1990-1993
Lavori di controllo della stabilità della struttura e soprattutto delle parti immerse e de conseguente restauro sono iniziati a fine 2015 e a inizio maggio 2018 i lavori sono stati sospesi. Nel 2019 i lavori sul ponte sono stati ripresi e il 12 febbraio il ponte è stato sollevato di circa 45 cm nella zona collassata. Le fondazioni lignee, completamente degradate, sono state completamente sostituite da travi reticolari e pilastri in acciaio inox fino al livello di magra. I lavori sono stati portati a termine il 14 maggio 2021.[26]
Con la legge n. 65/19 del 5 luglio 2019 è stato dichiarato Monumento nazionale.[27]
Bassano del Grappa, vanta la presenza di aree verdi attrezzate e non per lo svago e l'attività all'aria aperta in ogni quartiere della città.
Di particolare interesse naturalistico trovano sede in città:
Abitanti censiti[29]
Al 31 dicembre 2022 gli stranieri residenti nel comune erano 3 985, ovvero il 9,4% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[30]:
La biblioteca di Bassano del Grappa nasce grazie al naturalista Gian Battista Brocchi, che, dopo la sua morte avvenuta nel 1826, lascia in eredità il suo patrimonio alla sua città natale, Bassano.
Aperta al pubblico nel 1840 nei locali dell'ex convento di San Francesco, negli anni inizia ad accumulare un numero sempre maggiore di beni, grazie alle generose donazioni di illustri cittadini bassanesi, fino a diventare oggi una delle biblioteche più ricche di opere. Vi è conservato anche l'archivio comunale, con documenti dal 1211 al 1950, e fa parte della rete di biblioteche vicentine "Biblioinrete", insieme alla maggior parte della biblioteche appartenenti alla Rete Bibliotecaria Vicentina[31].
Il patrimonio conta circa 116.000 volumi, divisi equamente tra fondi antichi e sezione moderna, oltre 200 periodici in corso. Nei fondi antichi sono conservati 62 incunaboli e più di 1.400 cinquecentine. La raccolta di manoscritti è costituita da 46.000 lettere, suddivise negli epistolari Gamba, Canova, Remondini, Trivellini, Brocchi, Parolini, Ferrazzi e In Corso, e da 2.230 volumi, tutti inventariati nei volumi 50, 55, 58 degli Inventari dei manoscritti delle Biblioteche d'Italia e, per parte dell'epistolario In Corso, in un volume manoscritto (Epistolario In Corso. Appendice).
Da giugno 2011 la Biblioteca è stata trasferita nella nuova sede in Galleria Ragazzi del '99 dotata di ampi e moderni spazi, di numerose sale per lo studio e la consultazione, di due nuove sezioni per bambini e per ragazzi, di postazioni informatizzate per la consultazione dei cataloghi, per la ricerca e per la navigazione internet, del servizio wi-fi.
È presente in città inoltre una sezione dell'Archivio di Stato di Vicenza[32], istituito nel 1973 raccoglie tutti gli archivi e i documenti storici che riguardano la città ed il suo territorio. Conserva ad oggi oltre tre Chilometro di scaffalature che constano di 902 pergamene, 40000 pezzi cartacei (buste, mazzi e registri), e oltre 1500 mappe e disegno tecnici dal 1200 ad oggi.[33]
L'Archivio Storico Dal Molin, nato negli anni ottanta, da un'iniziativa privata raccoglie una vasta collezione di documenti d'epoca della Grande Guerra, in particolare fotografie, oggi considerata una delle principali a livello nazionale.[34]
Ha sede in città, l'Istituto di ricerca per gli studi su Canova e il Neoclassicismo. Nato nel 1995 per volontà del Comune di Bassano del Grappa, l'Istituto persegue lo scopo di incrementare e potenziare le ricerche e gli studi sulla personalità di Antonio Canova e sul suo tempo, in ciò favorito dall'ingente patrimonio attinente alla vita e all'attività del grande scultore posseduto dal Museo civico di Bassano del Grappa e qui pervenuto fin dal 1851 per donazione del fratellastro dell'artista, monsignor Giovanni Battista Sartori.[35]
Bassano del Grappa ospita numerose scuole statali e private; nello specifico sono presenti in città[36]:
Sono inoltre presenti due scuole professionali che offrono corsi di formazione gratuiti per l'inserimento nel mondo del lavoro, riconosciute come ente di formazione dalla Regione Veneto.
In città si trova dal 1992 una delle 31 sedi dell'Università Adulti / Anziani del Vicentino, scuola per adulti e pensionati che offre un progetto culturale di studi tale da far divenire ogni sede polo culturale nel territorio.[39] Opera inoltre dal 1995 la Fondazione Etica ed Economia "Universitatis Bassanensis Schola de Negotiis Gerendis" riconosciuta con Decreto del Ministero dell'università e della ricerca e della R. S. e T. del 14.12.1999, storica scuola d'impresa della comunità bassanese.[40]
Bassano è una città ricca di musei, nati per volontà pubblica e privata nel corso degli ultimi tre secoli.
Di rilevanza nazionale ed internazionale sono i Musei Civici di Bassano del Grappa, nati nel 1828 per volontà di Gian Battista Brocchi, tra i più antichi enti museali dell'entroterra veneto raccolgono la più grande collezione pittorica del mondo di Jacopo Bassano oltre ad una collezione unica di tremila disegni autografi, epistolari, bozzetti, gessi e la serie, unica, dei monocromi di Antonio Canova.
Nella sede di Palazzo Sturm, dal 1992 ha sede il Museo della ceramica, composto da maioliche, porcellane e terraglie, per un totale di circa 1200 pezzi circa esposti cronologicamente in oltre dieci sale; e dal 2007 in coabitazione il Museo della stampa Remondini, dedicato all'omonima famiglia che nel Settecento è stata la più grande realtà produttiva dedicata alla calcografia e tipografia esistente in Europa.
Di particolare rilievo, si trovano in città, nati per iniziativa privata, il Poli Museo del Grappa, di proprietà dell'omonima distilleria, che si compone di cinque suggestive sale con testi in italiano e inglese e proiezione video in varie lingue. Il museo ha circa 12.000 visitatori mensili, ciò lo rende uno dei Musei d’Impresa più visitati d’Italia;[41] il Museo Hemingway e della Grande Guerra, incentrato sulla vita e le opere di Ernest Hemingway, volontario della Croce Rossa Americana durante il periodo della prima guerra mondiale proprio a Bassano e affiancato negli spazi prospicienti nel 2021 dal Wild Life Museum, ricca collezione tassidermica di animali provenienti da tutto il mondo; il Museo degli Alpini, istituito nel 1948 e dedicato alla raccolta di reperti e testimonianze della Grande guerra, il Museo dei Cappuccini ospitato nell'omonimo convento che espone oggetti di culto (antichi vangeli, paramenti sacri, reliquiari) e materiali di vario utilizzo (vasellame e attrezzi da cucina) provenienti da conventi del circondario[42] ed infine il Museo del Computer, che raccoglie in tre stanze manuali, periferiche, accessori e più di 70 tra console e computer dagli anni ottanta ai giorni nostri.[43]
Il quotidiano di maggiore lettura in città è Il Giornale di Vicenza, presente con una redazione locale fin dagli Anni Novanta e una sezione dedicata alla stessa nell'edizione cartacea.
Fino al 2014 era presente in città la redazione locale del quotidiano Il Gazzettino, chiusa dopo 93 anni di attività per la decisione dello stesso quotidiano di continuare a trattare la cronaca locale esclusivamente online. Per questo lungo percorso d'informazione, nel 2015 l'ultima redazione de "Il Gazzettino di Bassano del Grappa" ha ricevuto il Premio Città di Bassano, massima onorificenza cittadina.[44]
È inoltre presente un'edizione locale del Corriere del Veneto, nata nel 2015 con l'aggregazione all'edizione di Vicenza, oggi denominata di Vicenza e Bassano.
A dicembre 2021, nasce il mensile di informazione locale "Il Bassano" distribuito in formato cartaceo gratuitamente sul territorio comunale.
Ha sede a Bassano del Grappa Rete Veneta, tra i più grandi gruppi privati di emittenti locali. Nata nel 1977 con il nome di TeleRadioVeneto, divenne nel 1997 Bassano TV, per infine nel 2006 assumere il nome odierno. L'emittente bassanese copre tutto il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia ed è un canale televisivo d'impronta generalista, attenta alle news e al racconto dei fatti del territorio con un'edizione locale di TG Bassano, in onda con due edizioni giornaliere.
È inoltre presente in città dal 2005, una redazione locale del gruppo TVA Vicenza, con due edizioni giornaliere del locale TG "Bassano Notizie".
Il principale teatro stabile della città, nonché tra i più antichi del Veneto, è il Teatro Astra, chiuso però dal 2009 a causa di un contenzioso tra la proprietà privata e l'amministrazione comunale di allora.
Ad oggi, gli spazi adibiti a spettacoli teatrali e concertistici sono:
Nel 1982 Ermanno Olmi fonda "Ipotesi Cinema", tra le prime scuole di cinema del Nord-est Italia, oggi non più presente in città.
Di seguito l'elenco di alcuni dei film e telefilm girati in toto o in parte a Bassano del Grappa (in ordine cronologico):
La Filarmonica Bassanese, nasce il 15 Febbraio del 1811 per volere della cittadinanza, anche se alcuni documenti retrodatano la fondazione addirittura al 1796, con lo scopo di formare e stimolare la pratica musicale. Composta da una scuola di musica e da un'orchestra di fiati, fa della Filarmonica, la più antica associazione culturale ancora in attività della città.[45]
Ha sede inoltre in città l'Associazione Amici della Musica "Giorgio Vianello", nata nel 1986 ha come obiettivi la promozione e la conoscenza della musica classica, la crescita artistica di giovani musicisti e di contribuire a riscoprire o far conoscere il grande patrimonio musicale dei compositori del passato e dei nostri giorni, anche per mezzo dell'organizzazione della "Stagione Concertistica".[46]
Anche Bassano del Grappa ha istituito il suo registro dedicato alle specialità territoriali anche dette Denominazione comunale d'origine o De.Co. come da legge nº 142 dell'8 giugno 1990.
Tra alcuni prodotti tipici famosi in tutta Italia si segnalano:
Nella città si è tenuta il 10 e l'11 maggio 2008 l'81ª Adunata nazionale degli alpini.
Nel 2010 la città ha ospitato il Raduno Triveneto degli Alpini, nelle giornate del 18 e 19 settembre.
L'approvazione nel 1969 da parte dell'amministrazione guidata dal sindaco Pietro Fabris di un nuovo piano regolatore, come previsto dalla legge 765/1965, che imponeva a tutti i Comuni di dotarsi di questo strumento di programmazione e regolamentazione degli usi del suolo, portò alla valorizzazione del ruolo di Bassano come centro comprensoriale di servizi e come snodo di importanti vie di comunicazione. Si trattava innanzitutto di vincolare il tracciato delle nuove arterie stradali verso Trento e verso Thiene prevedendone nel dettaglio l'attraversamento del territorio comunale e dislocando in prossimità di queste le aree destinate a nuove attività industriali e commerciali. I nuovi servizi di livello comprensoriale (le scuole superiori e gli impianti sportivi, ma anche la sede del futuro nuovo ospedale) venivano concentrati nell'area di Santa Croce, a sud del centro storico.[50]
Secondo lo statuto comunale (art. 6, comma 2), è riconosciuta come frazione la sola Rubbio. Campese, Marchesane, San Michele, Sant'Eusebio e Valrovina sono definite "contrade".
Rubbio (64 abitanti) si trova sull'altopiano di Asiago, a 1057m di quota. Il paese è diviso amministrativamente fra i due comuni di Bassano del Grappa e Lusiana Conco. Per giungere dal centro di Bassano a questa sua frazione si deve per forza transitare dal territorio di un altro comune, Marostica: il collegamento diretto è altrimenti possibile solo attraverso alcuni sentieri di montagna.
Da Rubbio si può godere di una notevole vista sul Canale di Brenta e sulla Pianura Veneta.
Campese (1 206 abitanti) sorge a nord del capoluogo, sulla riva destra del fiume Brenta (di fronte a Pove del Grappa e a Solagna) e all'imboccatura del Canale di Brenta. Di notevole importanza, all'interno della contrada, la presenza della Chiesa della Santa Croce, un tempo monastero fondato da Ponzio di Melgueil, ex abate di Cluny, che oggi ospita le spoglie del noto poeta maccheronico Teofilo Folengo.
Marchesane (1 898 abitanti) è situata a sud-ovest del territorio comunale. Si estende per un paio di chilometri di lunghezza costeggiando la riva destra del fiume Brenta. Frazione contadina fino agli anni sessanta, si è poi espansa demograficamente ed economicamente con la costruzione di nuovi quartieri e zone artigianali e commerciali. Marchesane è una delle località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra il XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Nella parte sud di Marchesane si trova anche la chiesa di San Giovanni Nepomuceno che servì da ricovero a Napoleone durante la Battaglia di Bassano.
San Michele (693 abitanti) si trova sulla destra del Fiume Brenta. Incastonata alle pendici dell'Altipiano di Asiago è attraversata dalla Valle del Silan, oasi naturalistica di importanza regionale con le sue spettacolari cascate, formate dal percorso del torrente omonimo, che nasce nella vicina Valrovina.
Quartiere Prè (295 abitanti) si trova nella parte sud del territorio comunale, ai confini con Cartigliano (della cui parrocchia è parte) e con Rosà (frazione di Travettore). All'interno di questo quartiere si trova una parte del parco rurale "Civiltà delle Rogge" che si estende anche nei vicini comuni di Cartigliano e Rosà.
Nome quartiere | Numero abitanti |
---|---|
San Vito | 6 114 |
Centro Storico | 4 864 |
Angarano | 3 596 |
XXV Aprile | 3 118 |
Ca' Baroncello | 2 536 |
San Marco | 2 302 |
Firenze | 2 227 |
Merlo | 2 192 |
Rondò Brenta | 1 918 |
Santa Croce | 1 911 |
Marchesane | 1 898 |
San Fortunato | 1 433 |
Sant'Eusebio | 1 352 |
San Lazzaro | 1 253 |
Borgo Zucco | 1 250 |
Margnan-Conca d'oro | 1 213 |
Campese | 1 206 |
San Bassiano | 1 085 |
Valrovina | 830 |
San Michele | 693 |
Pré | 295 |
Rubbio | 64 |
La denominazione del comune fino al 1928 era "Bassano"; con Regio Decreto n. 2254 la denominazione del comune cambia in "Bassano del Grappa".
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche:
Bassano del Grappa è membro dal 2018 dell'Associazione Nazionale Città del Vino, consorzio che riunisce più di 500 comuni italiani con l'obiettivo di tutelare e sviluppare il turismo enologico[53] e dal 2021 dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio, consorzio che opera per la tutela e la conoscenza della qualità dell'olio extra vergine d'oliva italiano[54].
È sede del Consorzio di tutela dell'Asparago bianco di Bassano DOP, riconosciuto dal Mipaaf con l'art. 1 del DM 12.9.2000 n. 410.
Per quanto riguarda l'artigianato, Bassano del Grappa è rinomata per l'antica produzione di ceramiche e porcellane, risalente al Settecento e che conserva invariati nello stile, nella forma e nella decorazione i propri manufatti tutt'oggi. Tra le produzioni più popolari, vi sono i piatti con decorazioni riferite ai lavori dei campi, alle stagioni, alla natura ed anche dei boccali con dedica e i famosi cucchi (ceramiche fischianti). Altra eccellenza locale è quella del mobile d'arte.[55] Il distretto bassanese è specializzato nelle produzioni mobiliere (“arte povera”), nel restauro e nella riproduzione di mobili d'epoca, che riprendono antichi modelli d'arredamento sia d'origine francese che italiana e la loro commercializzazione sui mercati italiani ed esteri. Nel tempo la produzione del Distretto del Mobile d'arte di Bassano si è evoluta e diversificata, infatti si è passati da stili più impegnativi e arditi (settecentesco, impero, filoni di arte liberty) a lavorazioni più squadrate. Ultima, ma non per importanza, altra nota attività è quella delle stampe artistiche di varie ditte, tra le quali Remondini, che chiuse nel 1861 e lasciò la sua eredità di esperienza ad altri stampatori di xilografia, calcografia e cromolitografia come lo Stabilimento Tipografico Antonio Vicenzi e Carteria Tassotti, quest'ultima conosciuta in tutto il mondo per il loro pregio e la loro storia.
L'agricoltura e l'allevamento hanno perso notevole importanza nel corso degli anni, lasciando spazio alle industrie, l'area bassanese si contraddistingue per la coltivazione di asparagi e per la vite. Diverse sono le aziende vinicole locali, tra cui le più importanti Cantina Zoe, Diesel Farm, Contrà Soarda, Villa Angarano e Zonta partecipano ogni anno, nel periodo terminale della vendemmia nel mese di settembre alla tipica Festa dell'uva San Eusebio, tra i più importanti eventi folkloristici locali e noti a livello regionale.
Il Mercato Ortofrutticolo di Bassano è classificato dal piano regionale d'intervento nel settore dei Mercati all'Ingrosso di interesse regionale di seconda categoria (al consumo) al pari della struttura annonaria del capoluogo di provincia. Raccoglie tutte le principali produzioni agricole locali come gli asparagi bassanesi, la ciliegia di Marostica, i broccoli e la cipolla di Bassano, il sedano di Campese e quello di Rubbio, le patate di Rotzo, fino ad arrivare, negli ultimi anni, alla produzione di olio di oliva nella zona di Pove del Grappa (denominata Conca degli ulivi).
Molto attivo è anche l'allevamento di bestiame destinato alla produzione di latte, con il tipico Formaggio Bassanese, che matura oltre 60 giorni, dal sapore tipico del buon latte locale: un formaggio che è espressione del territorio veneto.
L'industria è uno dei settori più attivi in città in particolare nel settore alimentare e manifatturiero. Ben sviluppato anche il sistema di piccole-medie industrie dove si trovano realtà che, nel corso degli anni si sono affermate in tutto il mondo come Montegrappa nel settore della gioielleria ed orologeria, la Distilleria Nardini la più antica distilleria d'Italia che ha dato i natali alla prima grappa d'Italia e HPRC, leader mondiale nella realizzazione di valigie in resina ad alte caratteristiche prestazionali solo per citarne alcune.
La zona industriale di Quartiere Pre' si contraddistingue per una molteplicità di aziende diverse che vanno dalla MEB, azienda leader nel Nord-est Italia nel settore dell'elettroforniture, all'Europack specializzata nella produzione di profili cartonati e alla Bresolin, azienda leader a livello nazionale nel riciclaggio di materie prime che compongono auto.
Tra le aziende più importanti presenti nel territorio bassanese sorge lo stabilimento europeo più grande di Baxi, con 700 dipendenti e 540.000 caldaie prodotte l'anno risulta esser tra le più grandi nel settore in Italia, la Climaveneta, oggi parte del gruppo nipponico Mitsubishi Electric, la Pengo S.P.A. leader nella distribuzione di prodotti per casalinghi, e il gruppo Manfrotto, oggi parte del gruppo britannico "The Vitec Group Plc".
La città è conosciuta in tutto il mondo per il celebre Ponte Vecchio progettato dall'architetto Andrea Palladio e riconosciuto Monumento nazionale italiano con la legge 5 luglio 2019, n. 65; ogni anno è visitata da turisti provenienti da tutto il mondo e, nonostante il flusso turistico si stia sempre di più portando verso il mordi-e-fuggi, la città è tappa fissa nel tour veneto vista anche la vicinanza con Venezia e Padova (con collegamenti ferroviari diretti quotidiani). Inoltre le importanti manifestazioni enogastronomiche e sportive s'intersecano con l'offerta turistico culturale della città che è aumentata grazie all'effervescente offerta proposta e alla creazione di eventi di richiamo nazionale ed internazionale promossi e organizzati prettamente da Operaestate Festival Veneto fin dal 1981.
Bassano del Grappa è stata inserita nella lista delle 20 città più belle d'Italia 2019, promossa da Skyscanner.
La città si trova all'immediato sbocco del Canale di Brenta, nel lembo Nord Est della Pianura Padana, a ridosso delle Prealpi Venete.
È attraversata da due direttrici stradali, una nord-sud (la Strada statale 47) ed una est-ovest (la SPV), principali infrastrutture per lo spostamento di persone e merci.
Bassano del Grappa è servita dalla Superstrada Pedemontana Veneta con due uscite (Bassano est e Bassano ovest) collegando la città con il resto della rete autostradale (A4, A31 e A27).
Bassano del Grappa è interessata dalle seguenti direttrici stradali:
La stazione di Bassano del Grappa rappresenta località di bivio rispetto alle linee Trento-Venezia e Bassano-Padova (delle quali rappresenta il capolinea per i treni da e per Padova, Trento e Venezia).
Queste linee sono servite dai treni regionali svolti da Trenitalia (con materiale rotabile di Sistemi Territoriali in comodato d'uso per la tratta Bassano-Venezia) e Trentino Trasporti nell'ambito dei contratti di servizio stipulati con la Regione Veneto (Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale) e con la Provincia Autonoma di Trento.
Nel periodo compreso fra la prima guerra mondiale e il 1961 la stazione fu connessa con la tranvia Vicenza-Bassano del Grappa[56], gestita in ultimo dalle Ferrovie e Tramvie Vicentine FTV.
Da settembre 2021 la città è nuovamente raggiungibile da Vicenza con 5 collegamenti diretti giornalieri (via Cittadella).[57]
Nel comune, nella frazione di Marchesane è situata un'aviosuperficie turistica. Lunga 500m e larga 25m la superficie è totalmente in erba.
I trasporti urbani di Bassano del Grappa vengono svolti con autocorse gestite da SVT - Società Vicentina Trasporti tramite 8 linee che collegano il centro città ai quartieri, alle frazioni e ai comuni limitrofi.[58]
I collegamenti interurbani si svolgono con autoservizi di linea gestiti da SVT[59] (verso il capoluogo Vicenza, e i comuni di Schio, Thiene, Asiago, Enego e Jesolo), Busitalia[60] (verso Padova) e Mobilità di Marca[61] (verso Treviso e Montebelluna).
La città è collegata a Trento attraverso la Ciclopista della Valsugana. Lunga 70 km e con un dislivello di 350m attraversa la Valsugana (ed il canale di Brenta) seguendo il corso del fiume Brenta. Questo itinerario ricalca parte dell'antica via Claudia Augusta.
Il consiglio comunale di Bassano del Grappa ha sede alla Sala Consiliare presso il Palazzo del Monte. I consiglieri comunali (dopo le modifiche introdotte con la legge finanziaria per l'anno 2010) sono 24;
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
30/4/1945 | 21/7/1945 | Antonio Gasparotto | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
21/7/1945 | 23/4/1946 | Primo Silvestri | Partito d'Azione | Sindaco |
Sindaco | Partito | Periodo | Elezione | |||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giovanni Cosma | Democrazia Cristiana | 1946 | 1946 | |||||
Giovanni Bottecchia | Democrazia Cristiana | 1946-1951 | (1946) | |||||
Quirino Borin | Democrazia Cristiana | 1951-1957 | 1951 | |||||
1956 | ||||||||
Pietro Roversi | Democrazia Cristiana | 1957-1967 | (1956) | |||||
1960 | ||||||||
1964 | ||||||||
Pietro Fabris | Democrazia Cristiana | 1967-1975 | (1964) | |||||
1970 | ||||||||
Sergio Martinelli | Democrazia Cristiana | 1975-1980 | 1975 | |||||
Antonio Basso | Democrazia Cristiana | 1980-1986 | 1980 | |||||
1985 | ||||||||
Giovanni Tasca | Democrazia Cristiana | 1986-1995 | (1985) | |||||
1990 | ||||||||
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995) | ||||||||
Lucio Gambaretto | Partito Popolare Italiano | 1995-1999 | 1995 | |||||
Gianpaolo Bizzotto | Centro-destra | 1999-2009 | 1999 | |||||
2004 | ||||||||
Stefano Cimatti | Centro-sinistra | 2009-2014 | 2009 | |||||
Riccardo Poletto | Centro-sinistra | 2014-2019 | 2014 | |||||
Elena Pavan | Lega[62] | 2019-2024 | 2019 | |||||
Nicola Finco | Lega[62] | 2024-in carica | 2024 | |||||
Bassano del Grappa è gemellata con le seguenti città:
Ha stretto patti di amicizia con:
Bassano del Grappa dal 2014 fa parte dell'Unione montana Valbrenta, oggi Unione Montana del Bassanese assieme ai comuni limitrofi di Valbrenta, Romano d'Ezzelino, Solagna e Pove del Grappa. Dal 1º gennaio 2021 la funzione fondamentale di polizia locale dei comuni partecipanti è stata trasferita all'Unione, con l'eccezione di Romano d'Ezzelino.
È capofila, con i comuni di Cartigliano, Cassola, Colceresa, Marostica, Nove, Pianezze, Pove del Grappa, Rosà, Rossano Veneto, Schiavon, Solagna, Tezze sul Brenta e Valbrenta dell'IPA Pedemontana del Brenta, l'intesa programmatica d'area con cui la Regione Veneto offre la possibilità agli Enti pubblici locali e alle Parti economiche e sociali di partecipare alla programmazione regionale, attraverso la definizione di accordi e la formulazione di proposte finalizzate allo sviluppo socioeconomico dell'area di riferimento.
Dal 2016, inoltre è stato avviato il tavolo di marketing territoriale "Territori del Brenta", con lo scopo di elevare l'attrattività turistica locale attraverso lo strumento del “marchio d'area"
Bassano del Grappa ha dato i natali a molti sportivi entrati nella storia come gli arbitri Guido Agnolin e Luigi Agnolin, i calciatori Carlo Nervo, Federico Marchetti e Sergio Campana, la nuotatrice Carlotta Tagnin e il due volte campione del mondo di Rally Miki Biasion per citarne alcuni.
In città si trovano: la sede della delegazione distrettuale di Bassano del Grappa della Federazione Italiana Giuoco Calcio e la sede della sezione Associazione Italiana Arbitri "Numa Pompilio Selvaggi" fondata nel 1954.
La città di Bassano del Grappa è stata ufficialmente proclamata Città europea dello Sport per l'anno 2018 dall'ACES (Associazione delle Capitali Europee dello Sport). Il riconoscimento è stato conferito nel 2017 a Bruxelles, presso la sede del Parlamento europeo.
La principale società calcistica della città è il Football Club Bassano 1903. Costituito nel 2018, è il depositario della tradizione sportiva iniziata de facto nel 1903 e de iure nel 1920 con la fondazione dell’Unione Sportiva Bassano e poi transitata attraverso varie realtà, ultima delle quali il Bassano Virtus 55 Soccer Team, trasferitosi a Vicenza al termine della stagione 2017-2018. Dalla stagione sportiva 2023-2024 militerà nuovamente in Serie D.
Hanno sede in città inoltre diverse compagini, attive prevalentemente nel settore giovanile e dilettantistico e amatoriale, tra cui le più note l'Unione Sportiva Angarano Azzurra, la Santa Croce ASD e l'ASD San Vito Bassano 1953. Quest'ultima nota per l'organizzazione del Torneo nazionale “Per non dimenticare Heysel“, riservato alla categoria Pulcini. La manifestazione, viene organizzata a ricordo della tragedia avvenuta il 29 maggio 1985 nello Stadio Heysel di Bruxelles, nel quale purtroppo persero la vita 39 persone tra le quali due cittadini bassanesi, Amedeo Spolaore e Mario Ronchi, che con altri amici si erano recati in Belgio per assistere alla finale di Coppa dei campioni tra Juventus Football Club e Liverpool Football Club.
La principale squadra di pallavolo della città è il Bassano Volley fondato nel 1982 e che disputa le gare interne al PalaDue. La squadra maschile attualmente miita in Serie C (pallavolo maschile), dopo aver raggiunto il massimo risultato sportivo nel 2004-2005 quando si qualificò per le finali Play-off validi per la promozionale in Serie A (pallavolo maschile). La squadra femminile milita attualmente nella Serie B2 (pallavolo femminile).
Nel 1934 venne costituito il Tennis Club Bassano, oggi Società Tennis Bassano che nel 2013 si laurea per la prima ed unica volta Campione d'Italia, annoverando tra le proprie file anche il tennista internazionale Andreas Seppi. Dal 2004 organizza il "Torneo internazionale di Tennis per atleti su sedia a rotelle", tra i tornei più importanti a livello nazionale dedicati al Tennis in carrozzina.
In città hanno sede due squadre di Hockey su pista: il Bassano Hockey 54 che milita in Serie A1 (hockey su pista) ed è tra le squadre italiane di hockey su pista tra le più vincenti con un palmares di 2 campionati nazionali (il più recente nel 2008-2009), 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane, 1 Coppa CERS e 1 Coppa del Mondo per club; e il Roller Bassano, attualmente militante in Serie A2 (hockey su pista).
Il Rugby Bassano è una società di rugby a 15 nata nel 1976 che schiera almeno una formazione in undici diverse categorie previste dalla Federazione Italiana Rugby. La prima squadra maschile milita nel campionato di Serie C e gioca le sue partite interne allo Stadio del Rugby "Giovanni De Danieli".
L'Orange1 Basket Bassano è la principale squadra maschile di pallacanestro della città. Gioca le sue partite casalinghe al Pala Angarano.
Inoltre dal 2015 nasce in città l'ASD MBA con lo scopo di accorpare tutti gli atleti del minibasket del territorio bassanese e limitrofo sotto un'unica gestione associativa ed un unico progetto educativo/sportivo.
Dal 1984 si disputa il Rally Internazionale Città di Bassano, manifestazione automobilistica rally auto moderne e dal 2006 anche rally storico[65][66], detto il "Mundialito del Nord Est".
È una delle tappe dell'International Rally Cup (2012, 2013 e dal 2019 al 2022)[67],tappa storica della Mitropa Rally Cup, del Campionato Triveneto Rally e tra i più famosi e con il più alto numero di partecipanti in Italia. La 40ª edizione del 2023, sarà l'anno del debutto in un campionato Italiano: il CIRA (Campionato Italiano Rally Asfalto)[68]
https://www.ewrc-results.com/events/315-rally-citta-di-bassano/
La città di Bassano del Grappa ha dato i natali a Miki Biasion, due volte campione del mondo rally insieme al navigatore Tiziano Siviero.
Bassano del Grappa è stata negli anni la città di arrivo delle seguenti tappe del Giro d'Italia:
Anno | Tappa | Partenza | km | Vincitore di tappa | Maglia rosa |
---|---|---|---|---|---|
1933 | 15ª | Udine | 213 | Ettore Meini | Alfredo Binda |
1934 | 16ª | Trieste | 273 | Giuseppe Olmo | Learco Guerra |
1946 | 14ª | Auronzo di Cadore | 203 | Fausto Coppi | Gino Bartali |
1949 | 10ª | Udine | 154 | Giovanni Corrieri | Adolfo Leoni |
1970 | 8ª | Rovereto | 130 | Walter Godefroot | Eddy Merckx |
1974 | 21ª | Misurina | 194 | Eddy Merckx | Eddy Merckx |
1986 | 20ª | Peio | 179 | Guido Bontempi | Roberto Visentini |
1992 | 12ª | Imola | 214 | Endrio Leoni | Miguel Indurain |
2024 | 20ª | Alpago | 184 | Tadej Pogačar | Tadej Pogačar |
È stata inoltre sede di partenza delle seguenti tappe del Giro d'Italia:
Anno | Tappa | Arrivo | km | Vincitore di tappa | Maglia rosa |
---|---|---|---|---|---|
1933 | 16ª | Bolzano | 148 | Gerard Loncke | Alfredo Binda |
1934 | 17ª | Milano | 315 | Giuseppe Olmo | Learco Guerra |
1946 | 15ª | Trento | 186 | Aldo Ronconi | Gino Bartali |
1949 | 11ª | Bolzano | 237 | Fausto Coppi | Adolfo Leoni |
1970 | 9ª | Treviso (cron. individuale) | 56 | Eddy Merckx | Eddy Merckx |
1974 | 22ª | Milano | 257 | Marino Basso | Eddy Merckx |
1986 | 21ª | Bolzano | 234 | Acácio da Silva | Roberto Visentini |
1992 | 13ª | Corvara in Badia | 204 | Franco Vona | Miguel Indurain |
2014 | 19ª | Cima Grappa (cronoscalata) | 26,8 | Nairo Quintana | Nairo Quintana |
2020 | 17ª | Madonna di Campiglio | 203 | Ben O'Connor | João Almeida |
È sede di partenza della gara nazionale riservata alle categorie Under 23 (ciclismo) "Bassano-Monte Grappa" che si tiene in città a luglio fin dal 1929 e del Trofeo Alcide De Gasperi, che si svolge il 2 giugno, giorno della festa della Repubblica Italiana; questa corsa prevede percorsi alternati: un anno si parte in Trentino (Trento o Borgo Valsugana) e si arriva a Bassano, e l'anno seguente si segue il percorso al contrario.
È sede d'arrivo della corsa in linea maschile del circuito UCI ProSeries, Veneto Classic.
Nel 1985 ha ospitato i Campionati mondiali di ciclismo su pista presso il Velodromo Rino Mercante.
Nel 2020 ha ospitato i Campionati italiani di ciclismo su strada.
L'area della pedemontana bassanese è nota a livello mondiale per la pratica del volo libero (deltaplano e parapendio) e proprio a Bassano nel 1982 nacque una manifestazione a carattere internazionale chiamata oggi Trofeo Montegrappa, in grado di attirare ogni anno i migliori piloti del mondo di queste discipline.
In città sono presenti 24 impianti sportivi. Di questi, 5 sono classificati come Grandi Impianti e sono gestiti dall'omonimo settore del assessorato allo sport comunale. Gli altri impianti (principalmente campi da calcio, palestre e piastre polisportive) sono in gestione alle varie circoscrizioni di quartiere o alle associazioni sportive dilettantitiche locali.
Tra le strutture di maggior rilievo in città vi sono:
Le altre strutture presenti in città sono le seguenti:
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