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Nervesa della Battaglia

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Nervesa della Battaglia
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Nervesa della Battaglia (Nerveza in veneto[5]) è un comune italiano di 6 513 abitanti[1] della provincia di Treviso in Veneto.

Fatti in breve Nervesa della Battaglia comune, Localizzazione ...
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Geografia fisica

Il comune di Nervesa della Battaglia occupa un'area di 34,97 km² alle pendici più orientali del colle del Montello, a un'altitudine di 78 m s.l.m.

È delimitato a est dal fiume Piave, che proprio in questo punto inizia il suo corso nella pianura veneta, dopo aver attraversato il Quartier del Piave.

Confina a nord con Sernaglia della Battaglia, a est con Susegana e Santa Lucia di Piave, a sud con Spresiano e Arcade, a ovest con Giavera del Montello.

Dista circa 20 km a nord di Treviso, e si trova a metà strada fra Montebelluna e Conegliano (entrambe le città distano circa 15 km).

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Origini del nome

Il toponimo Nervesa (nome del comune fino al 1923) deriverebbe dal nome proprio latino Nerva o Nervinius, appartenente forse a un proprietario terriero di epoca romana.[6] L'appellativo "della Battaglia", aggiunto in epoca fascista e poi mantenuto, si rifà alla seconda battaglia del Piave.[7]

Storia

Riepilogo
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Antichità

La presenza della civiltà romana è attestata dai numerosi reperti: nei pressi dell'abbazia di Sant'Eustachio furono ritrovate una colonna e la sepoltura di un liberto, risalenti al I secolo d.C. Si ipotizza che sul luogo sorgesse un fortilizio, mentre il territorio sottostante era coinvolto nella centuriazione di Treviso.

Medioevo

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Sant'Eustachio, rovine dell'abbaziale

Nervisia viene documentata per la prima volta in una bolla regale del 954, nella quale Ottone I (imperatore doppo 962) donava il territorio ai conti di Treviso, i Collalto. La storia di Nervesa rimarrà a lungo legata a questa famiglia, che avevano sede nei vicini castelli di Collalto e San Salvatore, presso Susegana.

Furono proprio alcuni rappresentanti della casata a fondare, nell'XI secolo, l'abbazia di Sant'Eustachio e, più tardi, la Certosa di San Girolamo. La prima va ricordata come notevole centro di cultura che ha ospitato diverse personalità quale Giovanni Della Casa, che qui compose il suo Galateo.

La Serenissima giunse nella zona nel 1339, ma è solo sul finire del secolo che avrà il controllo definitivo sul Trevigiano. Dal 1470 il Montello fu vincolato come patrimonio boschivo riservato all'Arsenale, con pene severissime contro lo sfruttamento di frodo.

Ottocento

Caduta la Repubblica, seguì un periodo di instabilità politica anche dopo l'istituzione del Regno Lombardo-Veneto con continui furti da parte dei bisnenti ovvero dei predoni di legna del Montello.[8]

Con l'entrata del Veneto nel Regno d'Italia il bosco del Montello perse la sua secolare tutela: la legge Bertolini del 1892 lo divise in appezzamenti da concedere alle famiglie più indigenti, ma lo sfruttamento fu incontrollato e provocò danni irreparabili all'equilibrio ambientale. Secondo gli intenti della stessa legge, inoltre, il disboscamento avrebbe portato a nuovi fondi da sfruttare per l'agricoltura, ma la naturale acidità del terreno e il notevole carsismo vanificarono questi scopi. Gli abitanti rimasero poverissimi, tanto da essere soprannominati bisnent, "due volte niente".[9]

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Nervesa dopo la riconquista il 24 giugno 1918

Prima guerra mondiale

La situazione si aggravò dopo la Rotta di Caporetto e lo spostamento del fronte presso il Piave. Nervesa venne così rasa al suolo dai combattimenti, specie durante la Battaglia del solstizio combattuta nel giugno del 1918.

A questi eventi sono legati l'appellativo "della Battaglia", aggiunto sotto il Ventennio, e la realizzazione del Sacrario del Montello[10].

Simboli

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Il gonfalone

Lo stemma e il gonfalone di Nervesa della Battaglia sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 luglio 1973.

«D'azzurro, al monte d'oro, di tre cime, ordinate in fascia, di cui la centrale sostenente una torre di due palchi d’argento, merlata alla ghibellina, murata di nero, e le laterali sostenenti un abete al naturale; il tutto su campagna inquartata di nero e d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo troncato di bianco e d'azzurro.

La bandiera concessa con D.P.R. del 18 aprile 2006, è costituita da un drappo troncato di bianco e di azzurro, caricato dello stemma del Comune.[11]

Onorificenze

Il Comune è stato insignito della Medaglia d'oro al Merito Civile.

Medaglia d'oro al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Centro strategicamente importante tra il Piave ed il Montello, durante la prima guerra mondiale, fu teatro di violenti scontri tra gli opposti schieramenti che causarono la morte di numerosi concittadini e la totale distruzione dell'abitato. La popolazione costretta allo sfollamento e all'evacuazione, nonché all'abbandono di tutti i beni personali, dovette trovare rifugio in zone più sicure, tra stenti e dure sofferenze. I sopravvissuti seppero reagire, con dignità e coraggio, agli orrori della guerra e affrontare, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio»
 Nervesa della Battaglia, 1915-1918
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Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

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Abbazia di Sant'Eustachio
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Sacrario del Montello

Architetture civili

  • Palazzo Sfoglio Antonini Vagliano
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Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere

Al 31 dicembre 2022 gli stranieri residenti nel comune erano 591, ovvero l'9,0% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[13]:[14]

  1. Romania 159
  2. Marocco 135
  3. Cina 30
  4. Bosnia ed Erzegovina 24
  5. Kosovo 23
  6. Croazia 21
  7. Ucraina 20

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Cultura

Eventi

Geografia antropica

Frazioni

Lo stesso argomento in dettaglio: Bavaria (Nervesa della Battaglia).

Solo l'abitato di Bavaria, ad ovest del capoluogo, è considerato frazione del comune, tuttavia lo statuto comunale riporta numerose altre località abitate[2]:

  • Bidasio: a sud-est di Nervesa, all'incrocio tra via Madonnetta e via Priula, poco distante dalla zona industriale;
  • Dus: piccola borgata a sud del capoluogo, all'incrocio tra via Brigata Udine e via XV Giugno, vicino alla seconda zona industriale;
  • Frati: l'area del Montello attorno alla certosa di San Girolamo;
  • Sant'Andrea: rione a sud-ovest del centro, verso Sovilla;
  • Santa Croce del Montello: l'abitato sorto attorno alla parrocchia omonima, posto ai piedi del Montello, tra il versante nord e il Piave;
  • Santi Angeli: sul Montello, presso la parrocchia omonima; è anche frazione di Giavera del Montello e località di Volpago del Montello;
  • Sovilla: borgata a sud ovest di Nervesa, tra Sant'Andrea e Bavaria.
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Economia

L'economia si fonda su un settore industriale molto sviluppato, cui continua ad affiancarsi il settore agricolo. Si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e alberi da frutta e si allevano bovini, suini e avicoli. La produzione industriale è sviluppata nei settori estrattivo (pietra), alimentare, tessile, dell’abbigliamento, chimico, metallurgico ed edile.[16]

Infrastrutture e trasporti

Mobilità urbana

Il servizio di trasporto pubblico è garantito da autocorse svolte dalla MOM (ex La Marca).

Ferrovie

Fino al 1966 a Nervesa era presente una stazione ferroviaria, servita dalla ferrovia Montebelluna-Susegana.

Amministrazione

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...

Gemellaggi

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Sport

Riepilogo
Prospettiva

Ciclismo

Calcio

Ad oggi il Nervesa Calcio ha ricominciato il suo operato nell'ambito calcistico partendo dalle leve dei giovanissimi (pulcini-piccoli amici-esordienti), per poi in un futuro riavere una prima squadra di nuovo attiva nei campionati dilettantistici.[33]

Impianti sportivi

Stadi

L'unico esistente nel paese è lo stadio comunale Gipo Viani intitolato al calciatore ed allenatore Giuseppe Viani, ricordato per aver militato nell'Ambrosiana Inter, essere stato allenatore del Milan e della Nazionale Italiana. Lo stadio viene usato come centro di allenamento dal Treviso Foot Ball Club 1993.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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