Loading AI tools
allenatore di calcio, dirigente sportivo e calciatore tedesco (1964-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Jürgen Klinsmann (Göppingen, 30 luglio 1964) è un allenatore di calcio, dirigente sportivo ed ex calciatore tedesco, di ruolo attaccante.
Jürgen Klinsmann | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Nazionalità | Germania Ovest Germania (dal 1990) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 181[1] cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 75[1] kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex attaccante) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 2004 - giocatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club1 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionale | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera da allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Palmarès | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 16 febbraio 2024 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con la nazionale tedesca, con cui ha partecipato a sei grandi tornei internazionali, ha vinto il campionato del mondo 1990 (come Germania Ovest) e il campionato d'Europa 1996. È inoltre giunto secondo nella graduatoria del Pallone d'oro nel 1995 e nel 2004 è stato inserito nella FIFA 100, lista dei 125 migliori calciatori viventi.[2]
Da allenatore ha guidato la nazionale tedesca al terzo posto al campionato del mondo 2006 e la nazionale statunitense alla vittoria della Gold Cup 2013.
Dal 1995 è sposato con Debbie, da cui ha avuto due figli[3] tra cui Jonathan, il quale ha seguito le orme paterne divenendo a sua volta un calciatore, scegliendo di rappresentare la nazionale statunitense.[4]
Jürgen Klinsmann è uno dei quattro figli del maestro panettiere Siegfried Klinsmann (deceduto nel 2005) e di sua moglie Martha.
All'età di otto anni debuttò giocando per il TB Gingen, una squadra di calcio amatoriale del comune Gingen an der Fils. Sei mesi dopo segnò 16 gol in un solo incontro per il suo nuovo club. A dieci anni si trasferì al SC Geislingen. Quando aveva quattordici anni suo padre comprò un panificio a Stoccarda, dove si trasferì con la famiglia. Klinsmann continuò a giocare per il SC Geislingen an der Steige, nonostante fosse stato visto in una selezione giovanile del Württemberg.
A sedici anni il giocatore firmò un contratto con il Stuttgarter Kickers, con il quale divenne un professionista due anni dopo. Tuttavia i suoi genitori decisero che prima avrebbe finito l'apprendistato da panettiere nell'impresa familiare, per il quale superò l'esame finale nel 1982.
Jürgen Klinsmann cominciò la sua carriera professionale nel 1982 con gli Stuttgarter Kickers, allora un club di seconda divisione.[5] Horst Buhtz, un precedente allenatore degli Stuttgarter Kickers, ricorda che Klinsmann beneficiò di un allenamento intensivo di sprint che ricevette da Horst Allman, a quell'epoca uno dei migliori allenatori di sprint in Germania. All'inizio della nuova stagione aveva migliorato il suo tempo nei 100 metri da 11,7 a 11,0 secondi.[6]
Nel 1984 si trasferì allo Stoccarda in Bundesliga. Nella prima stagione, Klinsmann riuscì a segnare 15 gol, fu il miglior cannoniere dopo Karl Allgöwer (16 reti) e la squadra si piazzò al decimo posto. Nella stagione 1985-86 segnò 16 gol e in quella successiva raggiunse la finale della Coppa di Germania, persa però contro il Bayern Monaco per 2-5. Klinsmann segnò l'ultimo gol della partita.
Nella stagione 1987-88 segnò altre 19 reti, tra cui una in rovesciata contro il Bayern Monaco, e fu capocannoniere del campionato.[7] Sempre in questo periodo il giocatore entrò nel mirino dell'Inter, dove giocavano i connazionali Matthäus e Brehme;[8] l'anno seguente disputò la finale di Coppa UEFA, persa dalla sua squadra contro il Napoli. Nel corso della gara di ritorno, conclusa 3-3, realizzò un gol.[9][10]
Nell'estate 1989 si trasferì quindi in nerazzurro, venendo pagato circa 3 miliardi,[11] per sostituire l'argentino Ramón Díaz.[12] Dopo aver segnato due gol nei primi turni di Coppa Italia,[13][14] trovò la prima rete in Serie A contro il Bologna.[15] Autore di 13 gol in campionato,[16] vinse la Supercoppa italiana.[17] Nel torneo successivo marcò invece 14 reti,[18] con i milanesi vincitori della Coppa UEFA.[19]
L'ultima stagione con la Beneamata si rivelò deludente per il tedesco, che andò a segno soltanto 7 volte in campionato.[20][21] I nerazzurri conclusero all'ottavo posto, mancando la qualificazione alle coppe europee.[22]
Dopo il triennio in Italia, si accordò inizialmente con il Real Madrid.[23] L'affare non andò tuttavia in porto,[24] e il centravanti venne ceduto al Monaco.[25] La compagine monegasca terminò il campionato 1992-93 alle spalle del Marsiglia, ma uno scandalo riguardante gli stessi marsigliesi ne comportò la squalifica dalla Champions League: il Monaco fu quindi ripescato nella massima competizione europea, raggiungendo le semifinali dove perse con il Milan.[26]
Al termine della stagione seguente, il Monaco arrivò solamente al nono posto nella Ligue 1 e Klinsmann, che si era assentato due mesi dai campi di gioco per una lesione al legamento, fu impiegato spesso come unico attaccante. Cominciò quindi a esprimere critiche sul comportamento dei suoi compagni di squadra. Nel 1995 lasciò la squadra in anticipo, un anno prima dalla fine del contratto.[27]
Klinsmann si trasferì nella stagione 1994-95 al Tottenham, cosa che i tifosi e la stampa recepirono in modo critico. Fu pagato al Monaco due milioni di sterline.[28] Nel suo debutto contro lo Sheffield Wednesday segnò con un colpo di testa.[29] Rivalutato positivamente dalla stampa[30] e dai tifosi,[31] Klinsmann fu proclamato nel 1995 giocatore dell'anno della FWA (Football Writers' Association).[32] Il museo delle cere Madame Tussauds gli ha dedicato una statua.[33]
Il suo periodo di successo continuò con il Bayern Monaco durante le stagioni 1995-96 e 1996-97: in entrambe fu il miglior marcatore della squadra, con la quale vinse la Coppa UEFA e migliorò il record di gol segnati durante la competizione portandolo a 15 gol in 12 partite.[34] Campione di Germania nel 1997, fece poi ritorno in Italia: la Sampdoria lo tesserò per rimpiazzare Roberto Mancini.[35][36] L'esperienza in blucerchiato fu di breve durata, poiché già a dicembre decise di rientrare agli Spurs.[37] I suoi gol salvarono il club dalla retrocessione, in particolare una quaterna messa a segno contro il Wimbledon, incontro vinto per 6-2 dai londinesi.[38] L'ultima partita fu nel 1998 contro il Southampton.[39]
Si ritirò dal calcio alla fine del 1998,[40] ma alcuni anni più tardi giocò nell'Orange County Blue Star, squadra californiana, con lo pseudonimo di Jay Goppingen.[41]
Klinsmann ebbe una brillante carriera internazionale, debuttando per la Germania Ovest nel 1987 contro il Brasile (1-1), e partecipando a 108 partite. Segnò 47 reti per la sua Nazionale, occupando attualmente il quarto posto nella classifica dei migliori marcatori tedeschi di tutti i tempi.
Partecipò anche al torneo olimpico di Seul 1988, ottenendo la medaglia di bronzo, nonché ai campionati d'Europa di Germania Ovest 1988, Svezia 1992 e Inghilterra 1996, giocando la finale dell'edizione '92 e vincendo da capitano quella del '96. Klinsmann fu il primo giocatore che riuscì a segnare in tre differenti fasi finali dei campionati europei: solo altri quattro giocatori dopo di lui (Vladimír Šmicer, Thierry Henry, Nuno Gomes e Zlatan Ibrahimović) riuscirono a eguagliare questo record, battuto poi dal portoghese Cristiano Ronaldo nel 2016.
Durante il campionato del mondo 1990 in Italia segnò tre reti, che contribuirono al titolo vinto dalla Germania Ovest, e prese parte ad altri due Mondiali con la Germania: quello di Stati Uniti 1994, nel quale segnò cinque reti, e di Francia 1998, chiuso con tre reti. Fu il primo giocatore in grado di segnare almeno tre reti in tre edizioni consecutive dei Mondiali, record eguagliato poi dal brasiliano Ronaldo; inoltre con undici gol, è il terzo goleador per la Germania nelle fasi finali della Coppa del Mondo, dopo Miroslav Klose e Gerd Müller, rispettivamente a quota 16 e 14.
Inizialmente non convocato per Euro '92, fu poi scelto per sostituire Völler, infortunatosi a un braccio: nel corso del torneo segnò una rete nella fase a gironi, approdando poi alla finale persa contro la Danimarca. Due anni dopo, nonostante la sconfitta contro la Bulgaria nei quarti di finale dei Mondiali '94, questo torneo fu un successo per Klinsmann, che segnò ben cinque reti e fu nominato per la seconda volta miglior giocatore tedesco dell'anno.
Dopo essersi ritirato dal calcio giocato, Klinsmann cominciò la sua carriera dirigenziale. Fu nominato vicepresidente di una società di consulenza sportiva negli Stati Uniti e fu coinvolto nella Major League Soccer (MLS) come parte della squadra Los Angeles Galaxy.
Il 26 luglio 2004 diventò allenatore della squadra nazionale tedesca, succedendo a Rudi Völler, suo vecchio compagno di squadra.[42] Klinsmann intraprese in seguito un progetto ambizioso e aggressivo per modernizzare la gestione della squadra. Portando con sé Oliver Bierhoff, altro ex attaccante tedesco, iniziò a occuparsi anche di pubbliche relazioni. Durante il percorso di avvicinamento al campionato del mondo 2006, Klinsmann fu criticato dai tifosi tedeschi e dai media per i risultati mediocri ottenuti, come la sconfitta 4-1 contro l'Italia.[43] Le critiche in particolare riguardavano la residenza di Klinsmann negli Stati Uniti. La sua tattica, in gran parte offensiva, irritò coloro che lamentavano l'ignoranza di Klinsmann sul calcio difensivo. Annunciò una formazione di giovani giocatori per il Mondiale del 2006, basando la sua scelta sulle singole prestazioni e non sulla reputazione.
Durante la Coppa delle Confederazioni FIFA del 2005 Klinsmann alternò regolarmente la presenza in campo dei suoi portieri, indipendentemente dalle loro prestazioni, cosa che scatenò l'ira di Oliver Kahn, giocatore del Bayern Monaco. Il 7 aprile 2006 Klinsmann decise infine di relegare Kahn in panchina e designò Jens Lehmann dell'Arsenal primo portiere.
Nella fase finale del mondiale 2006 le prestazioni della squadra di Klinsmann fecero tacere le critiche. Nella prima fase la squadra ottenne tre vittorie su tre, contro Costa Rica, Polonia ed Ecuador, portando la Germania al primo posto nel girone A. Negli ottavi di finale vinse contro la Svezia per 2-0 e nei quarti di finale sconfisse l'Argentina per 4-2 ai rigori.[44]
Nella semifinale del 4 luglio, la Germania affrontò l'Italia, perdendo per 2-0 a seguito delle reti di Grosso e Del Piero, segnate negli ultimi minuti dei tempi supplementari.[45] Al termine dell'incontro, Klinsmann elogiò la prova della sua squadra. Batterono quindi il Portogallo 3-1 nella finale per il terzo posto, incontro nel quale Kahn giocò in porta al posto di Lehmann.[46] Il giorno seguente, un'enorme parata si tenne a Berlino, durante la quale il pubblico rese onore a Klinsmann e alla sua squadra.
Successivamente, Franz Beckenbauer, che era stato all'inizio estremamente critico nei confronti di Klinsmann, dichiarò che desiderava avere ancora Klinsmann come allenatore. Anche da parte del pubblico ebbe grande appoggio per la sua tattica offensiva e per la sua abilità nel motivare i giocatori. Per il suo lavoro da allenatore, a Klinsmann fu conferito l'Ordine al merito di Germania, decorazione e unica onorificenza di carattere generale esistente in Germania e, pertanto, massima espressione di riconoscimento della Repubblica Federale Tedesca per meriti contratti per il bene comune, firmata dalla cancelliera Angela Merkel.
Nonostante le lodi e il riconoscimento ottenuto per la prestazione al mondiale, Klinsmann non rinnovò il contratto, informando la Federazione della sua decisione il giorno 11 luglio 2006. Joachim Löw, suo assistente, fu designato nuovo allenatore nella stessa conferenza stampa.[47][48] Klinsmann commentò: “Il mio più grande desiderio è di tornare dalla mia famiglia e di riprendere una vita normale con loro. Dopo due anni dedicati con tanta energia alla squadra, sento che mi mancano le forze per poter continuare allo stesso modo”.[49]
Il 1º luglio 2008 prese il posto di allenatore del Bayern Monaco, succedendo a Ottmar Hitzfeld.[50] Per Klinsmann si trattava della prima posizione di allenatore di una squadra di club. Pensando di poter fare dei cambi nello stile di gioco e allenamento, decise di nominare diversi nuovi assistenti. Klinsmann contribuì al progetto di un nuovo centro per lo sviluppo delle prestazioni dei giocatori del Bayern. Sotto la sua guida il Bayern raggiunse i quarti di finale della Champions League, dove perse contro i futuri campioni del Barcellona.
Nella Bundesliga 2008-2009 il Bayern era a tre punti dalla vetta con ancora cinque partite da giocare quando il 27 aprile 2009 Klinsmann fu esonerato,[51] per divergenze di opinioni con la dirigenza del club, nonostante avesse vinto cinque delle precedenti sette partite e si trovasse solamente a tre punti di distanza dal Wolfsburg, primo in classifica.[52] Sotto la sua gestione il Bayern ottenne 16 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte.[53]
Il 29 luglio 2011 assume l'incarico di commissario tecnico della nazionale statunitense.[54]
Vince la CONCACAF Gold Cup 2013 battendo il Panamá. Al Mondiale 2014 viene eliminato agli ottavi dal Belgio dopo i tempi supplementari. Arriva quarto nella CONCACAF Gold Cup 2015, sconfitto dalla Giamaica in semifinale e dai panamensi dopo i tiri di rigore nella finale per il terzo posto. Si piazza ancora quarto l'anno dopo alla Copa América Centenario, organizzata dagli USA, perdendo la semifinale contro l'Argentina e la finale per il terzo posto contro la Colombia.
Il 21 novembre 2016 viene esonerato a seguito di due sconfitte (contro Messico e Costa Rica) rimediate nelle prime due partite del quinto turno delle qualificazioni CONCACAF al campionato del mondo 2018.[55]
Dopo un triennio d'inattività, il 27 novembre 2019 torna in panchina prendendo le redini dell'Hertha Berlino, in Bundesliga, subentrando ad Ante Čović.[56] Dopo 9 giornate di campionato (3 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte) e l'eliminazione in Coppa di Germania contro lo Schalke 04, l'11 febbraio 2020 si dimette.[57]
Dopo altri tre anni d'inattività, il 27 febbraio 2023 Klinsmann viene nominato commissario tecnico della nazionale sudcoreana, in sostituzione del dimissionario Paulo Bento.[58][59][60] Esordisce sulla panchina delle tigri asiatiche nell’amichevole contro la Colombia. Viene esonerato il 16 febbraio 2024 dopo aver ottenuto il terzo posto nella Coppa d’Asia.[61] Chiude la sua esperienza asiatica con 9 vittorie 5 pareggi e 3 sconfitte.
Terminata l'esperienza da allenatore del Bayern Monaco, Klinsmann fu opinionista in studio, insieme ad altri giocatori quali Ruud Gullit, Steve McManaman e Alexi Lalas, così come il commentatore Martin Tyler per il reportage in lingua inglese del campionato mondiale di calcio 2010 per l'emittente ESPN.[62] Ha lavorato anche come co-commentatore per la rete televisiva tedesca RTL[63] per 9 delle partite trasmesse del Mondiale 2010.
Il 3 novembre 2010 fu nominato consulente del Toronto FC.[64][65]
Nel marzo 2019 viene scelto dall'UEFA tra gli ambasciatori per il campionato d'Europa 2020.[66]
Tra club, nazionale maggiore, nazionale olimpica e nazionali giovanili, Klinsmann ha giocato 789 partite segnando 356 reti, alla media di 0,45 gol a partita.
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1981-1982 | Kickers Stoccarda | 2B | 6 | 1 | CG | 0 | 0 | - | - | - | - | 6 | 1 | ||
1982-1983 | 2B | 20 | 2 | CG | 2 | 1 | - | - | - | - | 22 | 3 | |||
1983-1984 | 2B | 35 | 19 | CG | 2 | 2 | - | - | - | - | 37 | 21 | |||
Totale Kickers Stoccarda[67] | 61 | 22 | 4 | 3 | - | - | - | - | 65 | 25 | |||||
1984-1985 | Stoccarda | BL | 32 | 15 | CG | 4 | 2 | CC | 2 | 0 | - | - | 38 | 17 | |
1985-1986 | BL | 33 | 16 | CG | 6 | 4 | - | - | - | - | 39 | 20 | |||
1986-1987 | BL | 32 | 16 | CG | 1 | 2 | CdC | 4 | 1 | - | - | 37 | 19 | ||
1987-1988 | BL | 34 | 19 | CG | 1 | 0 | - | - | - | - | 35 | 19 | |||
1988-1989 | BL | 25 | 13 | CG | 4 | 2 | CU | 8 | 4 | - | - | 37 | 19 | ||
Totale Stoccarda[67][68] | 156 | 79 | 16 | 10 | 14 | 5 | - | - | 186 | 94 | |||||
1989-1990 | Inter | A | 31 | 13 | CI | 4 | 2 | CC | 2 | 0 | - | - | 37 | 15 | |
1990-1991 | A | 33 | 14 | CI | 4 | 0 | CU | 12 | 3 | - | - | 49 | 17 | ||
1991-1992 | A | 31 | 7 | CI | 5 | 1 | CU | 1 | 0 | - | - | 37 | 8 | ||
Totale Inter[67] | 95 | 34 | 13 | 3 | 15 | 3 | 1 | 0 | 123 | 40 | |||||
1992-1993 | Monaco | D1 | 35 | 20 | CF | 2 | 0 | CdC | 4 | 0 | - | - | 41 | 20 | |
1993-1994 | D1 | 30 | 10 | CF | 3 | 2 | UCL | 10 | 4 | - | - | 43 | 16 | ||
Totale Monaco[67] | 65 | 30 | 5 | 2 | 8 | 2 | - | - | 84 | 36 | |||||
1994-1995 | Tottenham | PL | 41 | 20 | FACup+CdL | 6+3 | 5+4 | - | - | - | - | 50 | 29 | ||
1995-1996 | Bayern Monaco | BL | 32 | 16 | CG | 1 | 0 | CU | 12 | 15 | - | - | 45 | 31 | |
1996-1997 | BL | 33 | 15 | CG | 4 | 2 | CU | 2 | 0 | - | - | 39 | 17 | ||
Totale Bayern Monaco[67][68] | 65 | 31 | 5 | 2 | 14 | 15 | - | - | 84 | 48 | |||||
ago.-dic. 1997 | Sampdoria | A | 8 | 2 | CI | 1 | 0 | CU | 1 | 0 | - | - | 10 | 2 | |
dic. 1997-1998 | Tottenham | PL | 15 | 9 | FACup+CdL | 3+0 | 0+0 | - | - | - | - | 18 | 9 | ||
Totale Tottenham[67] | 56 | 29 | 12 | 9 | - | - | - | - | 68 | 38 | |||||
2003 | OC Blue Star | PDL | 8 | 5 | - | - | - | - | - | - | 8 | 5 | |||
Totale carriera | 514 | 232 | 56 | 29 | 58 | 27 | - | - | 628 | 289 |
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | % Vittorie | Piazz. | |||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | G | V | N | P | % | |||
2008-apr. 2009 | Bayern Monaco | BL | 29 | 16 | 6 | 7 | CG | 4 | 3 | 0 | 1 | UCL | 10 | 6 | 3 | 1 | - | - | - | - | - | 43 | 25 | 9 | 9 | 58,14 | Eson. |
nov. 2019-feb. 2020 | Hertha Berlino | BL | 9 | 3 | 3 | 3 | CG | 1 | 0 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 10 | 3 | 3 | 4 | 30,00 | Sub., Dimiss. |
Totale carriera | 38 | 19 | 9 | 10 | 5 | 3 | 0 | 2 | 10 | 6 | 3 | 1 | - | - | - | - | 53 | 28 | 12 | 13 | 52,83 |
Statistiche aggiornate al 16 febbraio 2024.
Squadra | Naz | dal | al | Record | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
G | V | N | P | GF | GS | DR | % Vittorie | ||||
Germania | 26 luglio 2004 | 11 luglio 2006 | 34 | 20 | 8 | 6 | 71 | 43 | +28 | 58,82 | |
Stati Uniti | 29 luglio 2011 | 21 novembre 2016 | 98 | 55 | 15 | 28 | 180 | 112 | +68 | 56,12 | |
Corea del Sud | 27 febbraio 2023 | 16 febbraio 2024 | 17 | 8 | 6 | 3 | 35 | 16 | +19 | 47,06 | |
Totale | 149 | 83 | 29 | 37 | 286 | 171 | +115 | 55,70 |
Stagione | Squadra | Competizione | Piazzamento | Andamento | Reti | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | % Vittorie | GF | GS | DR | ||||||
2005 | Germania | Confederations Cup 2005 | 3º | 5 | 3 | 1 | 1 | 60,00 | 15 | 11 | +4 | ||
Gen.-Lug. 2006 | Mondiale 2006 | 3º | 7 | 5 | 1 | 1 | 71,43 | 14 | 6 | +8 | |||
Dal 2004 al 2006 | Amichevoli | 22 | 12 | 6 | 4 | 54,55 | 52 | 26 | +26 | ||||
Totale Germania | 34 | 20 | 8 | 6 | 58,82 | 71 | 43 | +38 |
Stagione | Squadra | Competizione | Piazzamento | Andamento | Reti | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | % Vittorie | GF | GS | DR | ||||||
2012 | Stati Uniti | Qual. Mondiale 2014 | 1º nel Gruppo CONCACAF, qualificato | 6 | 4 | 1 | 1 | 66,67 | 11 | 6 | +5 | ||
2013 | 10 | 7 | 1 | 2 | 70,00 | 15 | 8 | +7 | |||||
Lug. 2013 | Gold Cup 2013 | Vincitore | 6 | 6 | 0 | 0 | 100,00 | 20 | 4 | +16 | |||
Giu.-Lug. 2014 | Mondiale 2014 | Ottavi di finale | 4 | 1 | 1 | 2 | 25,00 | 5 | 6 | -1 | |||
Lug. 2015 | Gold Cup 2015 | 4º | 6 | 3 | 2 | 1 | 50,00 | 12 | 5 | +7 | |||
2015 | Qual. Mondiale 2018 | 2 | 1 | 1 | 0 | 50,00 | 6 | 1 | +5 | ||||
Giu. 2016 | Copa América Centenario | 4º | 6 | 3 | 0 | 3 | 50,00 | 7 | 8 | -1 | |||
2016 | Qual. Mondiale 2018 | Esonerato | 6 | 3 | 0 | 3 | 50,00 | 15 | 8 | +7 | |||
Dal 2011 al 2016 | Amichevoli | 51 | 26 | 9 | 16 | 50,98 | 87 | 67 | +20 | ||||
Totale Stati Uniti | 98 | 55 | 15 | 28 | 56,12 | 180 | 112 | +68 |
Stagione | Squadra | Competizione | Piazzamento | Andamento | Reti | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | % Vittorie | GF | GS | DR | ||||||
2023 | Corea del Sud | Qual. Mondiali 2026 | Esonerato durante la fase' | 2 | 2 | 0 | 0 | 100,00 | 8 | 0 | +8 | ||
gen.-feb. 2024 | Coppa d'Asia 2023 | Semifinale | 6 | 2 | 3 | 1 | 33,33 | 11 | 10 | +1 | |||
Dal 2023 al 2024 | Amichevoli | 9 | 4 | 3 | 2 | 44,44 | 16 | 6 | +10 | ||||
Totale Corea del Sud | 17 | 8 | 6 | 3 | 47,06 | 35 | 16 | +19 |
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.