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Sigle automobilistiche italiane

codici che identificano le province italiane nelle targhe automobilistiche Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Le sigle automobilistiche italiane sono codici di due lettere che identificano le province (o città metropolitane) nelle targhe d'immatricolazione dell'Italia. L'uso della sigla automobilistica, introdotto nel 1927, si è poi diffuso anche in altri settori (soprattutto quello postale, ma poi anche nell'ambito anagrafico e fiscale) per rappresentare la provincia, ad esempio per accompagnare tra parentesi i nomi delle località e specificarne la collocazione geografica. Di solito la sigla corrisponde alle prime due lettere del nome del capoluogo di provincia, oppure, se la sigla è già usata da un'altra provincia, alla prima lettera e a una delle successive; non mancano, tuttavia, le eccezioni.

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Targa di un veicolo immatricolato nel 1999 nell'ex provincia di Roma (dal 2015 città metropolitana di Roma Capitale), con la "R" maiuscola e le altre lettere in maiuscoletto nella banda blu a destra
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Storia

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Il nome della provincia di Roma, riportato per esteso nella targa di una Fiat Balilla, con il font Garamond in uso dal 1932 al 30 aprile 1951
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Il nome della provincia di Roma in una targa posteriore col formato utilizzato dal maggio 1951 al 14 marzo 1976

L'uso della sigla automobilistica è cominciato in Italia il 28 febbraio 1927, a seguito della circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 3361 (del R.D.L. del 13-3-1927 n. 314 e della legge del 29-12-1927 n. 2730), con cui nasce il nuovo Codice della strada. In precedenza si utilizzava un codice numerico rosso di due cifre identificativo della provincia seguito da un trattino e dal numero progressivo di immatricolazione (che variava da un minimo di una ad un massimo di cinque cifre), entrambi di colore nero. Con la riforma venne sostituito da una coppia di lettere, scelte tra quelle contenute nel nome della città. Unica eccezione fu la provincia di Roma, alla quale, per il fatto di comprendere la capitale dello Stato, venne concesso il privilegio di riportare per intero il nome della città scritto prima in un classico stampatello, poi in maiuscoletto. Solo in seguito s'imporrà la necessità tecnica d'individuare anche per Roma una sigla di due lettere, che sarà "RM", giacché la sigla "RO" era già occupata dalla provincia di Rovigo. Nonostante ciò, essa è stata utilizzata esclusivamente dai filobus e dalle roulotte della Protezione civile, quindi dal 1928 la targa ufficiale della provincia di Roma è "Roma".

Da marzo 1994 l'immatricolazione degli autoveicoli si fonda su un codice alfanumerico nazionale (due lettere + tre cifre progressive + due lettere sugli autoveicoli, due lettere + cinque cifre progressive sui motoveicoli), senza più riferimento diretto e obbligatorio alla provincia d'immatricolazione[N 1].

La sigla della provincia è ritornata (in maniera non regolare) sulle targhe italiane nel 1999, quando il doppio campo azzurro ai lati della targa ne è diventato parte integrante: sul lato sinistro sono impresse la bandiera dell'Unione europea e la sigla automobilistica internazionale dell'Italia, "I"; sul lato destro sono riportate in alto le due ultime cifre dell'anno d'immatricolazione del veicolo (inserite in un piccolo cerchio), in basso e facoltativa la sigla tradizionale, a due lettere, della provincia d'immatricolazione. Il colore delle scritte su ambedue le fasce è bianco, ad eccezione dell'anno d'immatricolazione che è giallo, come recita il comma 3 dell'articolo 260 del Codice della strada, modificato dall'articolo 2 del Decreto del Presidente della Repubblica del 4 settembre 1998 n. 355[1]:

«Nelle targhe di immatricolazione degli autoveicoli e dei motoveicoli la zona rettangolare posta all'estrema destra è destinata a contenere due talloncini in materiale autoadesivo, che non formano parte integrante della targa e non influiscono ai fini dell'identificazione del veicolo e del relativo intestatario: il primo, da applicarsi nella parte alta, reca in giallo le ultime due cifre dell'anno di immatricolazione; il secondo, da applicarsi nella parte bassa, reca in bianco la sigla della provincia di residenza dell'intestatario della carta di circolazione

La regione autonoma Valle d'Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano recano altresì lo stemma gonfaloniero accanto alla sigla "AO", "TN" e "BZ" rispettivamente, scritta in maiuscoletto con la lettera iniziale di dimensioni maggiori (si veda la sezione successiva relativa alle targhe di Aosta, Bolzano e Trento). Per Roma continua a valere la regola del nome completo, scritto in maiuscoletto con l'iniziale "R" di dimensioni maggiori.

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Codici numerici e province corrispondenti nelle targhe emesse dal 1905 al 1927

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La provincia di Torino identificata dal numero rosso "63" nella targa posteriore di una Fiat 18-24 HP del 1908
1 Alessandria[2] 2 Ancona 3 Aquila
4 Arezzo 5 Ascoli 6 Avellino
7 Bari 8 Belluno 9 Benevento
10 Bergamo 11 Bologna 12 Brescia
13 Cagliari 14 Caltanissetta 15 Campobasso
16 Caserta 17 Catania 18 Catanzaro
19 Chieti 20 Como 21 Cosenza
22 Cremona 23 Cuneo 24 Ferrara
25 Firenze 26 Foggia 27 Forlì
28 Genova 29 Girgenti[N 2] 30 Grosseto
31 Lecce 32 Livorno 33 Lucca
34 Macerata 35 Mantova 36 Massa
37 Messina 38 Milano 39 Modena
40 Napoli 41 Novara 42 Padova
43 Palermo 44 Parma 45 Pavia
46 Perugia 47 Pesaro 48 Piacenza
49 Pisa 50 Porto Maurizio[N 3] 51 Potenza
52 Ravenna 53 Reggio Calabria 54 Reggio Emilia
55 Roma 56 Rovigo 57 Salerno
58 Sassari 59 Siena 60 Siracusa
61 Sondrio 62 Teramo 63 Torino
64 Trapani 65 Treviso 66 Udine
67 Venezia 68 Verona 69 Vicenza
70 Pola[N 4] 71 La Spezia[N 4] 72 Ionio[N 5]
73 Trento[N 4] 74 Trieste[N 4] 75 Zara[N 4]
76 Carnaro[N 6]
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Sigle delle province e delle città metropolitane dal 1927 ad oggi

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In corsivo le sigle non più in uso

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Sigle speciali

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Sigla per l'estero

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Le lettere "EE" in una targa posteriore con formato utilizzato dal 1951 al 1975

Nei documenti in cui è richiesta l'indicazione della provincia con un'abbreviazione, per i Paesi esteri è stata stabilita la sigla EE (Escursionisti Esteri), introdotta nelle targhe automobilistiche a partire dal 1929, da inserire al posto della provincia.
Per quanto riguarda l'evoluzione del relativo formato negli anni, vd. Targhe d'immatricolazione dell'Italia – paragrafo "Targhe provvisorie".

Altri codici speciali attualmente in uso

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La dicitura "MACC. OP." nella riga superiore della targa di una macchina operatrice trainata da un altro mezzo (a sinistra è posizionata la targa ripetitrice del veicolo trainante)
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Targa di un ciclomotore della Polizia locale con la sigla "PL" azzurra in alto a sinistra
Ulteriori informazioni AM, CC ...
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Codici militari, ministeriali o di enti stranieri non più utilizzati

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Targa posteriore di un autocarro d'epoca della Regia Guardia di Finanza
Ulteriori informazioni Sigla, Corpo / Ente ...
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Sigle delle ex colonie e province italiane

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Le sigle delle province di Tripoli (T), Bengasi (B), Derna (D) e Misurata (M) in quattro targhe posteriori del tipo introdotto nel 1937 e cessato nel 1943
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Targa posteriore per autovetture e autocarri della PAI (primo tipo)
Ulteriori informazioni Sigla, Significato ...
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Istituzione di nuove province dagli anni Sessanta ad oggi

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La sigla "BI" (emessa da gennaio a fine febbraio 1994), identificativa della provincia di Biella, nella targa di un motociclo

La distribuzione di targhe con nuove sigle richiede l'emanazione di un apposito decreto del presidente della Repubblica di modifica dell'art. 1 bis dell'appendice XI del titolo III del Regolamento del Codice della strada, riportante appunto l'elenco delle sigle d'individuazione delle province italiane.

Si tratta dell'unica provincia effettivamente soppressa nella storia italiana, per opera del regime fascista. La sua ricostituzione fu uno dei primi atti dei governi democratici del dopoguerra.

Le province istituite nell'Italia repubblicana sono state, in ordine di tempo:

Otto nuove province furono approvate dal parlamento nel 1992. Le rispettive targhe furono disponibili per il rilascio nell'imminenza del passaggio alle nuove targhe nazionali, ossia da gennaio a fine febbraio del 1994:

Il parlamento approvò nel 2004 l'istituzione di altre tre province, le cui sigle furono formalmente introdotte col D.P.R. n. 133 del 15 febbraio 2006, mentre le targhe furono distribuite a partire dall'estate del 2006:

Infine le province di recente istituzione in Sardegna furono operative dal maggio del 2005. Le rispettive sigle d'identificazione, già definite dal dicembre del 2006 dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell'economia con la circolare prot. 2006/189860, furono formalizzate col D.P.R. n. 89 del 4 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 22 maggio 2008:

Queste province sono state soppresse già in seguito al referendum regionale del 6 maggio 2012, ma lo scioglimento è divenuto operativo il 4 febbraio 2016 con la legge regionale n. 2, che ha altresì istituito la città metropolitana di Cagliari e, per scorporo, la provincia del Sud Sardegna[4]:

Dopodiché, nel 2025, la provincia del Sud Sardegna è stata soppressa e le quattro province sarde sono state ricostituite, anche se con diverse denominazioni e senza che venisse decretata la sigla automobilistica, anche se presumibilmente verrà riciclata quella già precedentemente utilizzata:

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Targhe di Aosta, Bolzano e Trento

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Lo scudo con il leone d'argento in campo nero raffigurato nelle targhe automobilistiche della Valle d'Aosta
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L'aquila di San Venceslao di Boemia, impressa sulle targhe automobilistiche della provincia autonoma di Trento
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L'aquila rossa, impressa sulle targhe automobilistiche della provincia autonoma di Bolzano


La targa di Aosta (sigla: "AO") contiene un simbolo speciale: uno scudo con un leone sulle zampe posteriori, introdotto nel 1947.

Dal 1999 anche le province autonome di Trento (sigla: "TN") e di Bolzano (sigla: "BZ") hanno adottato stemmi speciali: l'aquila nera e "fiammeggiante" di San Venceslao di Boemia per Trento, l'aquila rossa tirolese per Bolzano.

Per la targa di Aosta si tratta dello stemma regionale, mentre per le due province autonome di Trento e di Bolzano si tratta dei rispettivi stemmi provinciali, che sono anche presenti, insieme, nello stemma della regione.

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Sigle provvisorie alfanumeriche usate nelle targhe di transito

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Targa di transito con validità massima di 60 giorni fissata sopra la targa ripetitrice (non più in uso dal 2013) di un rimorchio; D2 = provincia di Padova

Il Codice della strada del 1959 prevede l'emissione di targhe provvisorie di transito da apporre sui veicoli da condurre ai transiti di confine per l'esportazione, a riviste prescritte da autorità militari, a mostre o fiere, nonché sui veicoli che circolano per le operazioni di controllo dell'idoneità tecnica prima di essere immatricolati. Queste targhe sono di cartone ed hanno caratteri neri su sfondo bianco. Il numero a cinque cifre nel formato su un'unica linea segue o raramente precede la sigla alfanumerica, che nelle targhe posteriori su due righe è collocata invariabilmente sulla riga inferiore. Dagli anni 2010 è emesso anche un formato con la grafica attuale, cioè con bande blu alle estremità e su un'unica linea sia per le targhe anteriori che per quelle posteriori, nelle quali il codice alfanumerico è sempre anteposto alla numerazione.

Il rilascio di queste targhe è a cura degli ispettorati compartimentali della Motorizzazione Civile.

Ogni codice alfanumerico elencato nella seguente tabella identifica una provincia o città metropolitana. Le province sarde di recente istituzione non hanno mai avuto, negli otto anni di emissione delle rispettive sigle automobilistiche, un codice alfanumerico per le targhe di transito, che coincideva con quello della provincia di cui facevano parte prima del D.P.R. n. 89 del 4 aprile 2008: Cagliari per Carbonia-Iglesias e Medio Campidano, Nuoro per l'Ogliastra e Sassari per Olbia-Tempio.

Codici anteriori al 1959

Ulteriori informazioni Sigla 1927-1933, Sigla 1933-1946 ...

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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