Timeline
Chat
Prospettiva
Provincia di Trieste
ex provincia italiana (1922-1947, 1954-2017) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Remove ads
La provincia di Trieste (pokrajina Trst in sloveno[6]) è una "unità non amministrativa"[7] del Friuli-Venezia Giulia.
Remove ads
Come ente amministrativo è stata sostituita nel 2017 dall'Unione Territoriale Intercomunale Giuliana e poi, nel 2020, dall'ente di decentramento regionale di Trieste. Questi due enti hanno ricalcato i confini ed ereditato alcune strutture della precedente provincia. Rimane invece inalterata come circoscrizione delle amministrazioni statali sul territorio ed è classificata dall'Istituto nazionale di statistica come unità territoriale sovracomunale non amministrativa.[7]
È la meno estesa delle province italiane (appena 212 km², meno di alcuni comuni), a causa della perdita dei territori del Carso, ceduti alla Jugoslavia dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
È anche la provincia italiana con meno comuni (6) e la quarta per densità abitativa[8].
Remove ads
Geografia fisica
Riepilogo
Prospettiva

Il territorio provinciale è quasi interamente compreso nel comprensorio del Carso. Fino al 1947 la provincia era suddivisa in 30 comuni su una superficie di 1 278 km². Nel 1938 la popolazione residente era di 351 595 abitanti con una densità di 76 ab./km²[9]. Solo i 212 km² citati sopra sono rimasti all'Italia.
Il territorio provinciale è compreso in una stretta (5–10 km) striscia di terra lunga circa 30 km, che si estende tra il mare e l'altopiano del Carso (a circa 400 metri sul livello del mare) da nord-ovest (provincia di Gorizia, Monfalcone, golfo di Panzano) a sud-est (Trieste), confinando a est con la Slovenia (litorale) e ad ovest con il golfo di Trieste (nel mare Adriatico). La sua peculiarità, viste le dimensioni, è l'assoluta centralità logistica della città rispetto agli altri comuni, nei fatti una sorta di quartieri in parte conglobati nel tessuto urbano. Tra Trieste e Muggia si trova la baia di Muggia.
Vari sono gli esempi di carsismo: doline, grotte (la più nota delle quali è la Grotta Gigante accessibile al pubblico) e campi solcati. Vi è la quasi assenza di acqua di superficie, se si esclude il fiume Timavo, qualche altro corso d'acqua minore nella parte meridionale della provincia e qualche modesto stagno.
Riguardo alla tutela ambientale, troviamo la Riserva naturale marina di Miramare (presso il Castello di Miramare), e, sempre sulla costa la riserva naturale delle Falesie di Duino, mentre nell'entroterra sono situate le riserve naturali del Monte Lanaro, del Monte Orsario e della Val Rosandra.
Remove ads
Comuni
Riepilogo
Prospettiva
La provincia comprende 6 comuni (dati popolazione aggiornati al 31 dicembre 2024):
Remove ads
Storia
Riepilogo
Prospettiva

Il Litorale austriaco, poi ribattezzato Venezia Giulia, che fu assegnato all'Italia nel 1920 con il trattato di Rapallo (con ritocchi del suo confine nel 1924 dopo il trattato di Roma) e che fu poi ceduto alla Jugoslavia nel 1947 con i trattati di Parigi
Aree annesse all'Italia nel 1920 e rimaste italiane anche dopo il 1947
Aree annesse all'Italia nel 1920, passate al Territorio Libero di Trieste nel 1947 con i trattati di Parigi e assegnate definitivamente all'Italia nel 1975 con il trattato di Osimo
Aree annesse all'Italia nel 1920, passate al Territorio Libero di Trieste nel 1947 con i trattati di Parigi e assegnate definitivamente alla Jugoslavia nel 1975 con il trattato di Osimo

Il territorio, già parte del litorale austriaco, venne annesso all'Italia con il trattato di Rapallo del novembre 1920. La provincia di Trieste venne istituita con regio decreto n. 1353 del 17 ottobre 1922, che creò la prefettura di Trieste ponendo fine al peculiare assetto amministrativo giuliano che, tramite il Commissariato generale civile della Venezia Giulia, aveva di fatto prolungato la struttura istituzionale asburgica del litorale, nella quale il capoluogo regionale godeva di una gestione separata, indipendente da qualsiasi autorità provinciale.
La nuova provincia comprendeva anche la bassa valle dell'Isonzo con i suoi affluenti, fin quasi a Gradisca, oltre all'entroterra carsico triestino. Dopo varie razionalizzazioni amministrative che soppressero numerosi municipi, la provincia finì per comprendere 30 comuni.
Durante la seconda guerra mondiale e in seguito all'armistizio di Cassibile, la provincia fu occupata dalla Germania nazista e inserita nella Zona d'operazioni del Litorale adriatico (OZAK) pur mantenendo la sua identità. il 23 ottobre 1944 il gauleiter Friedrich Rainer nominò Bruno Coceani capo della Provincia di Trieste con generalità di poteri sul suo territorio. La zona di operazioni prefigurava una forma di annessione del territorio al Terzo Reich che non avvenne. Ad esempio, le squadre sportive del territorio continuarono a partecipare ai tornei italiani, come la Triestina nel campionato dell'Alta Italia.

Nel 1945, i tedeschi furono espulsi dalla provincia dai comunisti jugoslavi, i quali procedettero all'incorporazione della provincia nella Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia: l'annessione venne proclamata il 5 maggio, dichiarando che la Venezia Giulia sarebbe stata da quel momento la settima repubblica federativa slava[10]. La reazione degli Alleati fu tuttavia pronta, tanto che Tito fu costretto il 9 giugno ad un compromesso portante la divisione della vecchia provincia in due settori, uno jugoslavo, dove la dissoluzione delle vecchie amministrazioni fu praticamente totale, ed uno in consegna dell'AMGOT dove le vecchie magistrature furono mantenute seppur sostituite ai loro vertici da ufficiali alleati.
Nel 1947, con il trattato di Parigi, la provincia fu suddivisa in tre parti:
- una parte, a maggioranza italiana, comprendente la Bisiacaria e Monfalcone, a nord del Locavaz, rimase all'Italia e fu incorporata nella provincia di Gorizia;
- una parte, a maggioranza slovena, oltre le prime alture del Carso, sulla linea Ermada-Lanaro-Cocusso, fu annessa alla Jugoslavia; tra le cittadine passate alla Jugoslavia vi furono Postumia con le sue famose grotte, Sesana e Lipizza
- una parte, comprendente la fascia costiera fino al confine meridionale con la provincia di Pola, passò a costituire la zona A del Territorio Libero di Trieste, sotto tutela anglo-statunitense. Tale zona, comprendente anche la città di Trieste, fu nel 1954 ceduta all'amministrazione italiana e nel 1975 con il Trattato di Osimo divenne definitivamente italiana.
Provincia di Trieste nel periodo 1922-1947; i confini riportati non corrispondono esattamente a quelli dell'epoca poiché sono state utilizzate le divisioni amministrative attuali.
Ai sensi della L.R. 26/2014 e successive modifiche la provincia di Trieste è stata messa in liquidazione dal 1º gennaio 2017 ed è stata definitivamente cancellata il 30 settembre 2017. Le funzioni della Provincia sono state trasferite all'UTI Giuliana (in seguito abolita e sostituita dall'ente di decentramento regionale di Trieste), alla Regione e ai Comuni.
Suddivisione amministrativa storica
Circondari
All'atto dell'istituzione, la provincia era suddivisa in 2 circondari, a loro volta suddivisi in 5 mandamenti e 46 comuni[11]:
- circondario di Trieste
- mandamento di Trieste
- mandamento di Sesana
- mandamento di Monfalcone
- circondario di Postumia
- mandamento di Postumia
- mandamento di Senosecchia
Elenco dei comuni fino al 1947
Nel 1947, a seguito del trattato di pace di Parigi, rimasero all'Italia 9 comuni su 30, altri 6[12] entrarono nella zona A del Territorio Libero di Trieste (TLT), mentre i restanti 15 furono ceduti alla Jugoslavia[13]. Tutti i comuni rimasti italiani, avendo perso il loro precedente capoluogo, nel 1947 furono riaggregati alla provincia di Gorizia, di cui avevano fatto parte fino al 1923[14]. I 6 comuni della zona A del TLT ritornarono all'Italia nel 1954 e formarono la nuova piccola provincia di Trieste.
Simboli
Lo stemma venne concesso con regio decreto del 22 settembre 1927.[26] Si tratta di una rielaborazione del sigillo comunale trecentesco, rimasto in uso fino al 1516, a sua volta ispirato a monete vescovili datate 1202. il "vallo romano" non corrisponde ad una costruzione realmente esistita ma allude all'antica cintura difensiva romana.[27] Dal 1933 al 1943 lo stemma era ornato con il capo del Littorio.[28]
Il gonfalone, concesso con RD del 21 ottobre 1937, è un drappo di azzurro.[26] La bandiera è un drappo di azzurro caricato dello stemma provinciale.
Remove ads
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti; in verde la popolazione residente entro i vecchi confini provinciali

Alla fine del 2006 si contavano 237 049 abitanti, di cui 13.436 stranieri (5,7%). Nello stesso anno i nati vivi sono stati 1 792 (7,6‰), i morti 3 372 (14,2‰), con un decremento di 1 580 (-6,7%), valore tra i più bassi d'Italia. Le famiglie contano in media 1,9 componenti, mentre la nuzialità nel 2005 era di 4,0 matrimoni ogni mille abitanti, dei quali il 20,7% si è svolto con rito religioso.
Remove ads
Economia
L'economia provinciale si basa sul terziario (assicurazioni, commercio, turismo), mentre rimangono di notevole importanza le industrie, concentrate nel capoluogo; in crescita l'agricoltura con prodotti di qualità come l'olio d.o.p. Tergeste e i vini del Carso.
Di fondamentale importanza le attività portuali.
Uso della lingua slovena
L'uso della lingua slovena nei rapporti con l'amministrazione pubblica è regolato dalla legge 482/99 e dalla legge 38/01.
Tutti i giovani residenti nella Provincia di Trieste hanno la possibilità di frequentare scuole con lingua di insegnamento slovena. Il programma di insegnamento in queste scuole è analogo a quello previsto per le scuole italiane e le ore dedicate all'insegnamento della lingua e letteratura italiana sono le stesse dedicate all'insegnamento della lingua e letteratura slovena.
Remove ads
Turismo



Il turismo nella provincia è principalmente a carattere storico-culturale nel comune di Trieste, mentre gli altri comuni sviluppano le attrattive naturali come la Grotta Gigante, nel comune di Sgonico, o in quello di Duino-Aurisina le risorgive del Timavo, senza dimenticare lo storico castello di Duino; importante il turismo balneare (Sistiana, Grignano).
Monumenti e luoghi d'interesse
- Castellieri celtici
- Giardino botanico Carsiana
- Casa carsica a Monrupino
- Grotta Gigante
- Grotta Torri di Slivia
- Val Rosandra
- Muggia (cittadina istroveneta)
- Castello di Duino
- Castello di Muggia
- Baia di Sistiana
- Monte Ermada (trincee e fortificazioni austroungariche della prima guerra mondiale)
- Santuario mariano di Monte Grisa
- Santuario di Monrupino
- Stagno di Percedol
- Risorgive del Timavo
- Mitreo di Duino
- Foiba di Basovizza
- Foiba di Monrupino
Remove ads
Infrastrutture e trasporti
Riepilogo
Prospettiva
Ferrovie
La provincia è attraversata dalle linee nazionali Tarvisio - Trieste e Venezia - Trieste che collegano la zona con il resto d'Italia ed internazionali con la Slovenia. La stazione più importante, dotata di diversi collegamenti è quella di Trieste Centrale, alcuni treni metropolitani per Monfalcone (M40) fermano a Sistiana-Visogliano, Bivio d'Aurisina, Miramare. Le linee per la Slovenia partono da Villa Opicina. La città è collegata dalla seconda metà del 1800 con Vienna tramite la Ferrovia Meridionale e la Ferrovia Transalpina, ma sulle linee, nel tratto urbano, non circolano più treni internazionali.
Strade

La provincia è un nodo fondamentale nei collegamenti stradali e ferroviari fra il Nord Italia e l'Est Europa. Sul suo territorio sono presenti importanti valichi confinari con la Slovenia.
Autostrade e raccordi:
Serenissima: dal confine della provincia presso il Lisert fino a Sistiana;
Raccordo autostradale 13 dall'allacciamento con l'A4 presso Sistiana a Padriciano (intera estensione);
Raccordo autostradale 14 dall'allacciamento con il RA13 presso Opicina fino al valico di Fernetti (intera estensione).
Strade statali
Strada statale 14 della Venezia Giulia: dal confine provinciale presso il Lisert fino al valico di Pesek (comprende anche la Costiera);
Strada statale 15 Via Flavia: da Trieste fino al valico di Rabuiese (intera estensione);
SS15 Raccordo: da Trieste a Cattinara (Via Brigata Casale) (intera estensione);
Strada statale 55 dell'Isonzo: da San Giovanni di Duino fino al confine provinciale;
Strada statale 58 della Carniola: da Trieste fino al valico di Fernetti (intera estensione);
Strada statale 202 Triestina: dal porto di Trieste fino a Cattinara (intera estensione).
Strade provinciali
Trasporto pubblico
I trasporti pubblici nella provincia sono gestiti dalla Trieste Trasporti. Sono 56 le linee gestite dalla società, che oltre a consentire gli spostamenti nel centro della città collegano i borghi della provincia con il capoluogo; tra queste c'è anche una caratteristica linea tranviaria a funicolare, la tranvia Trieste-Opicina. Vi sono anche 4 linee serali, operanti però solo nel capoluogo, ed 11 linee notturne.
Trasporto marittimo
Il porto di Trieste è uno dei maggiori del Mediterraneo sia per traffico petrolifero (grazie alla presenza di un oleodotto che collega la città con Ingolstadt, in Baviera) sia per traffico container. Il traffico passeggeri, dopo qualche decennio di assenza, grazie alla entrata della vicina Slovenia nell'Unione europea, sta tornando a svilupparsi nuovamente.
Sono presenti nella provincia anche una serie di porticcioli (Muggia, Sistiana, Duino, Grignano, Barcola) collegati con il centro della città da linee annuali e stagionali gestite dalla Trieste Trasporti.
Remove ads
Sport
Calcio: L'Unione Sportiva Triestina Calcio 1918 milita nel campionato di Serie C.
Basket: La Pallacanestro Trieste milita nella Lega Basket Serie A
Pallamano: La Pallamano Trieste milita nella Serie A - 1ª Divisione Nazionale.
Amministrazione
Riepilogo
Prospettiva

La provincia di Trieste è la più piccola d'Italia per numero di comuni ed estensione, a causa della cessione di territori alla Jugoslavia dopo l'ultima guerra mondiale.[10]
Nel territorio provinciale si trovava la Comunità montana del Carso, abolita da diversi anni, che comprendeva i comuni di Duino-Aurisina, Sgonico, Monrupino e San Dorligo della Valle.
Il comune di Sgonico ha organizzato assieme al comune sloveno di Comeno l'istituzione del Distretto transfrontaliero del Carso nell'ambito del progetto Interreg IIIA dell'Unione europea. Ne fanno parte i comuni di Duino-Aurisina, Monrupino, Trieste e San Dorligo della Valle. Aderiscono all'iniziativa comunitaria Savogna d'Isonzo e Doberdò del Lago nella provincia di Gorizia e i comuni sloveni di Sesana, Divaccia, Erpelle-Cosina e Merna-Castagnevizza. Grazie a questa iniziativa anche la provincia di Trieste ha potuto ritrovare comunicazione con parte dei territori perduti nel conflitto mondiale, favorendo il rilancio commerciale del porto di Trieste, della provincia stessa e dell'intero distretto transfrontaliero.
Elenco dei presidenti
Remove ads
Galleria d'immagini
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Wikiwand - on
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Remove ads