Provincia di Agrigento
ex provincia italiana (1861-2015), divenuta libero consorzio comunale della regione Sicilia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
ex provincia italiana (1861-2015), divenuta libero consorzio comunale della regione Sicilia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La provincia di Agrigento, successivamente provincia regionale di Agrigento (fino al 1927 provincia di Girgenti, pruvincia di Girgenti in siciliano), è stata una provincia italiana della Sicilia. Si estendeva su una superficie di 3052,59 km² e comprendeva 43 comuni.
Provincia di Agrigento ex provincia regionale | |
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Provincia regionale di Agrigento | |
Il tempio della Concordia di Agrigento, uno dei monumenti-simbolo della provincia. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Amministrazione | |
Capoluogo | Agrigento |
Data di istituzione | 1º gennaio 1818 |
Data di soppressione | 7 agosto 2015 |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 37°19′18″N 13°35′22″E |
Superficie | 3 052,59 km² |
Abitanti | 443 107[1] (30-6-2016) |
Densità | 145,16 ab./km² |
Comuni | 43 comuni |
Province confinanti | Trapani, Palermo, Caltanissetta |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 92100 Agrigento, 92010-92031 provincia |
Prefisso | 0922, 0925 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 084 |
Targa | AG |
PIL procapite | (nominale) 15.548 € |
Cartografia | |
Il territorio della provincia di Agrigento | |
Sito istituzionale | |
Nel 2015 la provincia regionale di Agrigento è stata sostituita dal libero consorzio comunale di Agrigento[2].
Confinava ad ovest con la provincia di Trapani, a nord con la provincia di Palermo, ad est con la provincia di Caltanissetta, a sud si affacciava sul Canale di Sicilia.
Si estendeva, da est a ovest, dal mare di Licata alle spiagge di Menfi, in prossimità delle rovine greche di Selinunte; da nord a sud si estendeva dalla catena montuosa dei Sicani al canale di Sicilia; un suo lembo di terra, corrispondente all'arcipelago delle Pelagie (Lampedusa, Linosa e Lampione), appartiene geologicamente al continente africano.
Il suo territorio coincideva perfettamente con quello dell'arcidiocesi di Agrigento, la più vasta diocesi cattolica siciliana per estensione[3].
Nel 1861 i preesistenti distretti di Girgenti, Bivona e Sciacca furono trasformati in circondari. Nel 1927 i circondari vennero aboliti in tutto il regno. Lo stesso anno la città di Girgenti mutò denominazione in Agrigento, e conseguentemente anche la provincia.
In questi anni fra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento la città di Agrigento prende le sembianze attuali, e dunque di moderna città, con nuovi edifici e le attuali strade: la città nuova si stende ai piedi della vecchia acropoli, determinando due parti di divisione: Agrigento alta (il nucleo storico di epoca greca), e quella bassa (la parte nuova della città).
Con lo Statuto speciale siciliano del 1946 furono soppresse le provincie siciliane. Furono ricostituite nel 1963, recependo la normativa nazionale e saranno trasformate in "provincie regionali" nel 1986[4].
Nel 1968 la parte occidentale della provincia viene colpita dal terremoto del Belice che provoca la distruzione degli abitati di Montevago e Santa Margherita di Belice.
Il 28 marzo 2014 fu prevista la soppressione delle 9 provincie regionali, sostituite da nove "Liberi Consorzio comunali " e 3 aree metropolitane in seguito all'entrata in vigore della legge approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana il 12 marzo 2014[5].
In ottemperanza alla legge regionale del 24 marzo 2014, n. 8, recante il titolo “Istituzione dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane”[6] e disciplinata poi con la successiva legge regionale n. 15 del 4 agosto 2015, "Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane"[7], la provincia regionale di Agrigento è stata soppressa e sostituita dal Libero consorzio comunale di Agrigento[2].
Lo stemma della provincia era suddiviso in tre sezioni che rappresentavano gli stemmi comunali di Agrigento (il rettangolo a sinistra), Sciacca (il quadrato in alto a destra) e Bivona (il quadrato in basso a destra), cioè le sedi della prefettura e delle due sottoprefetture da essa dipendenti negli anni in cui fu approvato lo stemma provinciale; lo stemma venne ufficialmente riconosciuto come proprio simbolo provinciale dall'allora Regno d'Italia nel 1938. Da allora nessun cambiamento è stato apportato: il libero consorzio comunale di Agrigento ha adottato lo stesso stemma lasciandolo invariato.[8]
In tutte e tre le parti è predominante l'acceso azzurro del cielo limpido. Nella prima sezione, quella di sinistra - la più grande, sono raffigurati tre giganti con i piedi su una pianura; essi sorreggono una struttura con tre torri medievali; in cima alla torre centrale spicca un'Ostia simbolo della fede in Cristo. Alla base della struttura sorretta dalle tre figure si legge una frase latina: Signat Agrigentum mirabilis aula gigantum. Nel riquadro in alto a destra, si vede un cavaliere con armatura a cavallo, in fase di scalata di una pendenza, o forse una collina, dove in cima vi è una fortezza medievale da conquistare; nel cielo è raffigurato un piccolo sole colmo di raggi. Infine in basso a destra, su un prato verde, vi è un granchio di fiume, Potamon fluvitile; nel cielo vi è la Luna.
L'amministrazione provinciale aveva sede ad Agrigento in piazza Aldo Moro 1.
Appartenevano alla provincia di Agrigento i seguenti 43 comuni:
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