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diocesi della Chiesa cattolica in Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La diocesi di Città di Castello (in latino: Dioecesis Civitatis Castelli o Tifernatensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve appartenente alla regione ecclesiastica Umbria. Nel 2021 contava 62.470 battezzati su 64.700 abitanti. È retta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini.
Diocesi di Città di Castello Dioecesis Civitatis Castelli o Tifernatensis Chiesa latina | |||
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve | ||
Regione ecclesiastica | Umbria | ||
Vescovo | Luciano Paolucci Bedini | ||
Vicario generale | Andrea Czortek | ||
Vescovi emeriti | Domenico Cancian, F.A.M. | ||
Presbiteri | 53, di cui 46 secolari e 7 regolari 1.178 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 8 uomini, 131 donne | ||
Diaconi | 19 permanenti | ||
Abitanti | 64.700 | ||
Battezzati | 62.470 (96,6% del totale) | ||
Stato | Italia | ||
Superficie | 820 km² | ||
Parrocchie | 60 (3 vicariati) | ||
Erezione | VII secolo[1] | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santi Florido e Amanzio | ||
Santi patroni | San Florido e Sant'Amanzio | ||
Indirizzo | Piazza V. Gabriotti 10, 06012 Città di Castello [Perugia], Italia | ||
Sito web | www.cittadicastello.chiesacattolica.it | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Italia | |||
La diocesi si estende su 7 comuni dell'Alta Valle del Tevere in provincia di Perugia: Città di Castello, Citerna, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino e parte del comune di Umbertide.[2]
Sede vescovile è Città di Castello, dove si trova la cattedrale dei Santi Florido e Amanzio.
Il territorio si estende su 820 km² ed è suddiviso in 60 parrocchie, tra le quali la più popolosa è quella di San Giustino Martire, nel comune di San Giustino, che conta circa 7.000 fedeli. La parrocchia meno popolosa è quella di Pieve de' Saddi, con un centinaio di abitanti, legata all'origine del cristianesimo in Alta Valle del Tevere. Le parrocchie sono raggruppate in 3 zone pastorali: Nord, Centro e Sud. Il 15 giugno 2011 il vescovo Domenico Cancian ha costituito 11 unità pastorali, ridotte a 9 a partire dal 2017, che raggruppano tutte le parrocchie, nell'ambito delle 3 zone pastorali.[3]
Il territorio diocesano è particolarmente ricco di santuari e basiliche. Questo l'elenco riportato dal sito ufficiale della diocesi:[4]
Il vescovo viene coadiuvato dal consiglio pastorale, dal consiglio presbiterale e dal collegio dei consultori.
Gli uffici e gli altri organismi della curia vescovile sono ripartiti in quattro ambiti: Evangelizzazione e annuncio, Liturgia, Carità, Cultura e comunicazioni sociali. Ogni ufficio e centro pastorale della curia diocesana fa riferimento ad uno di questi quattro ambiti. Il vicario generale svolge anche funzioni di moderatore della curia vescovile.
A livello di partecipazione sono attive da tempo la consulta diocesana di pastorale giovanile e la consulta diocesana delle aggregazioni laicali.
L'evangelizzazione dell'alta valle del Tevere è attribuita al martire romano san Crescenziano, morto durante la persecuzione di Diocleziano nel 303. Primo vescovo storicamente accertato di Città di Castello è Eubodio, episcopus Tifernensis, presente al sinodo romano convocato da papa Ilario nel 465.
Sul finire del V secolo e nei primi anni del secolo successivo sono noti altri due vescovi di Tifernum Tiberinum, Mario e Innocenzo, che presero parte ai sinodi indetti a Roma durante l'episcopato di papa Simmaco (498-514). Negli atti del concilio del 499, Mario sottoscrisse gli atti come episcopus ecclesiae Tifernatium; non essendo chiara la sede di appartenenza, Mario potrebbe anche essere vescovo di Tifernum Metaurense (oggi Sant'Angelo in Vado).[5]
Nel corso del VI secolo la città fu coinvolta nella guerra greco-gotica subendo numerosi danni; spettò al vescovo san Florido, consacrato all'epoca di papa Pelagio II (579-590), la riorganizzazione della diocesi. Alla sua morte, Florido venne riconosciuto come santo e patrono.[6] A metà del VII secolo è noto il vescovo Luminoso, che prese parte al concilio lateranense del 649 indetto da papa Martino I per condannare l'eresia monotelita. Tra VII e VIII secolo il territorio diocesano si ampliò incorporando i territori della soppressa diocesi di Tifernum Metaurense.
Nel 1012 fu incominciato il restauro della cattedrale, fondata da san Florido, terminato nel 1023 con la consacrazione ad opera di Tebaldo di Arezzo. In quest'epoca è attestato per la prima volta il capitolo della cattedrale, composto da canonici regolari, che seguivano la regola di sant'Agostino.[7] Nel 1143 il cardinale Guido da Città di Castello, già canonico della cattedrale, venne eletto papa con il nome di Celestino II (1143-1144).
Sempre nell'XI secolo è attestata l'organizzazione del territorio della diocesi in pievi; nel 1126 papa Onorio II indirizzò al vescovo Rainerio una bolla con la quale confermò al vescovo tutti i possedimenti dipendenti dalla sua giurisdizione; la bolla fa esplicita menzione di 30 pievi e 12 monasteri.[8] Significativa fu la presenza monastica maschile, soprattutto di monasteri camaldolesi, il più importante dei quali a Sansepolcro, e vallombrosani (Uselle, San Giacomo alla Scatorbia); tra XII e XIII secolo sorsero alcuni monasteri femminili, che in seguito confluiranno nell'ordine delle clarisse.
Con il vescovo Giovanni II (1206/1207-1226) si aprì un periodo di grande vitalità, proseguito con i vescovi Matteo (1229-1234) e Niccolò (1265-1279). Al vescovo Giovanni si deve l'istituzione della cancelleria vescovile. Matteo fu attivo soprattutto nell'attività pastorale; tra il 1230 e il 1231 compì una visita della diocesi che risulta essere una delle più antiche di cui si conservano gli atti, dove sono minuziosamente descritti, per ogni pieve, le chiese e il clero officiante.[9] Anche Niccolò compì due visite pastorali e indisse un sinodo; inoltre, data l'ampiezza della diocesi, decise di risiedere in alcuni periodi dell'anno anche a Sansepolcro, dove fece costruire un secondo palazzo vescovile.
Nel corso del XIII secolo sorsero le prime confraternite laicali, dedite in particolare all'attività caritativa e alla gestione degli ospedali; significativa anche la presenza di comunità di penitenti. Nei secoli XIII e XIV si svilupparono l'eremitismo rurale e il fenomeno della reclusione volontaria. Nel 1466 venne fondato a Sansepolcro il primo Monte di pietà della diocesi.
Verso la fine del XIII secolo Città di Castello fu colpita dall'interdetto per essersi rifiutata di pagare il censo alla Santa Sede: nel maggio del 1279 il capitolo dovette eleggere il nuovo vescovo a un miglio fuori della città. Solo nel 1292 l'interdetto fu rimosso. Nel 1283 scoppiò un conflitto di giurisdizione tra l'abate di Sansepolcro, Zeno, e il vescovo di Città di Castello, Giacomo Cavalcanti, che si era recato a Sansepolcro per celebrarvi la Pasqua, a causa dell'interdetto che gravava su Città di Castello. Il podestà, Rosso da San Michele, spinse il popolo a gridare minacce di morte contro il vescovo e la sua famiglia, così che anche Sansepolcro fu colpita dall'interdetto da parte del vescovo. L'abate Zeno, non riconoscendo la giurisdizione vescovile, ignorò l'interdetto e celebrò solennemente i riti liturgici, incappando così nella scomunica episcopale. Il conflitto terminò momentaneamente quando a Zeno succedette l'abate Bindo; tuttavia le pretese di indipendenza degli abati di Sansepolcro saranno reiterate per tutto il XIV e il XV secolo.
Nella prima metà del XIV secolo si ebbe il primo smembramento dell'ampio territorio diocesano. Infatti nel 1325 buona parte delle chiese appartenenti alle pievi di Rubiano e di Falzano furono aggregate alla nuova diocesi di Cortona[10].
A partire dal 1356 la cattedrale fu sottoposta a nuovi restauri, che si protrassero per lungo tempo. Parte delle fabbriche viene ultimata all'inizio del XVI secolo all'epoca del vescovo Giulio Vitelli (1499-1503).
Un secondo smembramento del territorio diocesano avvenne il 17 settembre 1520, quando Città di Castello cedette una porzione del suo territorio, costituita da otto pievi, a vantaggio dell'erezione della diocesi di Sansepolcro, il cui territorio, dal 1441, non faceva più parte dello Stato pontificio, ma della repubblica di Firenze[11].
Nella seconda metà del XVI secolo i vescovi si impegnarono per l'attuazione dei decreti di riforma stabiliti al concilio di Trento. In particolare è da segnalare l'opera di Costantino Bonelli, vescovo dal 1560 al 1572: nel 1562 fondò il Monte di Pietà di Città di Castello; nel 1564 e nel 1568 indisse due sinodi diocesani; nel 1571 fondò il seminario vescovile, che tuttavia ebbe successo solo a partire dal secolo successivo. Nel 1540 era stata riconsacrata la cattedrale, dove nel 1542 si iniziò la pratica delle Quarantore; nel 1578 venne secolarizzato il capitolo dei canonici.[12]
Nel 1636 il territorio diocesano fu per la terza volta ridotto, con la cessione delle parrocchie della valle del Metauro alle nuove diocesi, unite aeque principaliter, di Urbania e Sant'Angelo in Vado.[13]
All'epoca del vescovo Cesare Raccagna fu riaperto il seminario vescovile (1638); un nuovo edificio del seminario venne poi ampliato e completato nel 1752. Si deve al vescovo Giuseppe Maria Sebastiani (1672-1689) una più intensa attività pastorale con la celebrazione di tre sinodi diocesani, l'organizzazione di sei visite pastorali alla diocesi, la promozione di missioni popolari, l'emanazione di decreti di riforma del clero e della pietà popolare, e la pubblicazione della dottrina cristiana.
Nel 1758 durante la sede vacante seguita alla morte di papa Benedetto XIV la popolazione proruppe in tumulti contro lo Stato Pontificio. Nell'anno successivo le condanne dei sediziosi furono gravi, ma il vescovo Giovanni Battista Lattanzi seppe insistere a tal punto che ottenne grazie sempre più ampie, fino all'assoluzione generale, che fu festeggiata in città insieme con il suo promotore.
La prima metà dell'Ottocento è segnata dagli episcopati di Francesco Antonio Mondelli (1814-1825) e di Giovanni Muzi (1825-1849), caratterizzati da una particolare attenzione per le attività caritative e scolastiche. Si deve inoltre al Muzi la pubblicazione di una delle principali opere di erudizione locale, le Memorie ecclesiastiche di Città di Castello, in cinque libri, pubblicati tra il 1842 e il 1843.
Nella seconda metà dell'Ottocento nasce e si sviluppa il santuario mariano di Canoscio, fondato per iniziativa di padre Luigi Piccardini, e che ben presto acquista importanza in tutta la diocesi ed anche oltre i suoi confini.
La prima parte del Novecento è segnata dall'episcopato di Carlo Liviero, che mise in campo una serie di iniziative atte a rispondere alle rinnovate esigenze religiose, culturali e sociali del suo tempo, promuovendo diverse opere sociali ed assistenziali e favorendo l'impegno dei laici nella vita sociale e politica. Si deve alle sue iniziative, tra le altre cose, la fondazione del settimanale "Voce del popolo", della tipografia vescovile, della sala cinematografica Sant'Egidio, l'istituzione di una scuola elementare vescovile e la fondazione della congregazione religiosa delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore. Il 27 maggio 2007 il vescovo Liviero è stato beatificato e la sua memoria liturgica è stata fissata al 30 maggio.
Nel periodo post-conciliare, la diocesi visse un momento di crisi istituzionale. Infatti ad un periodo di sede vacante durate sei anni (1966-1972), seguirono nove anni in cui le diocesi di Città di Castello e di Gubbio furono unite in persona episcopi con il vescovo Cesare Pagani (1972-1981). Inoltre acceso fu il dibattito nell'ambito della riforma delle diocesi italiane, che, tra le varie opzioni, includeva la possibilità della riunificazione delle diocesi di Città di Castello e di Sansepolcro, opzione che non fu presa in considerazione per la divisione del territorio delle due diocesi tra due regioni civili distinte, Umbria e Toscana.[14]
Il 15 agosto 1972 la diocesi, fino ad allora immediatamente soggetta alla Santa Sede, entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Perugia.
In questo stesso periodo il territorio diocesano venne adeguato ai confini umbri. Nel 1962 la parrocchia di Santa Maria alla Rassinata passò alla diocesi di Arezzo.[15] Nel 1984 otto parrocchie del comune di Apecchio passarono alla diocesi di Cagli, mentre alla diocesi di Cortona fu ceduta la parrocchia di Sant'Andrea di Sorbello nel comune di Cortona.[16]
Negli ultimi decenni si è operata una totale riorganizzazione del territorio diocesano. Nel 1986 il vescovo Carlo Urru ha ridotto il numero delle parrocchie dalle oltre 150 precedenti al numero di 60 nell'ambito delle 3 zone pastorali. Domenico Cancian nel 2011 ha organizzato queste parrocchie in 11 unità pastorali, ridotte a 9 a partire dal 2017.
Dal 7 maggio 2022 è nuovamente unita in persona episcopi alla diocesi di Gubbio, sebbene in precedenza sia il consiglio presbiterale che la consulta diocesana per le aggregazioni laicali si fossero espressi a favore della ricomposizione dell'unità ecclesiale dell'Alta Valle del Tevere.[17]
Nel 2019 in diocesi sono presenti i seguenti istituti di vita consacrata:
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
L'attuale calendario liturgico proprio della diocesi di Città di Castello è stato approvato dalla Congregazione per i Sacramenti e il Culto Divino il 29 agosto 1981 e successivamente integrato nel 1993 e nel 2007. I libri liturgici propri sono stati ristampati nell’anno 2015, per iniziativa del vescovo Domenico Cancian tenendo conto dell’arricchimento del calendario diocesano intercorso dal 1981 e dando ampio spazio ai testi per l’ufficio delle letture.
Data | Celebrazione | Grado |
---|---|---|
4 maggio | Santa Margherita da Città di Castello, vergine | Memoria |
30 maggio | Beato Carlo Liviero, vescovo e fondatore | Memoria |
2 giugno | Santi Crescenziano | Memoria |
12 giugno | Beata Florida Cevoli, vergine | Memoria |
9 luglio | Santa Veronica Giuliani, vergine, patrona secondaria di Città di Castello | Memoria |
23 agosto | Anniversario della dedicazione della Basilica Cattedrale | Solennità in Cattedrale, Festa in Diocesi |
26 agosto | Beata Vergine Maria Madre della Grazia Divina, patrona principale di Città di Castello e patrona secondaria della Diocesi | Solennità in città, Memoria in Diocesi |
2 settembre | Sant'Albertino da Montone,abate | Memoria |
5 settembre | San Ventura, sacerdote e martire | Memoria |
29 settembre | San Gaudenzio, vescovo e martire, patrono di Pietralunga | Solennità in Pietralunga |
12 ottobre | San Donnino, laico | Memoria |
22 ottobre | Beato Pietro da Città di Castello, religioso | Memoria |
25 ottobre | Anniversario della dedicazione delle chiese di cui non si conosce la data | Solennità in dette chiese |
5 novembre | Memoria dei santi dei quali si conservano le reliquie in diocesi | Memoria |
13 novembre | Santi Florido, vescovo e Amanzio, sacerdote; patroni principali della diocesi | Solennità |
La diocesi di Città di Castello attualmente sta portando avanti il processo di canonizzazione del beato vescovo Carlo Liviero presso la Congregazione per le cause dei santi e il riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa per santa Veronica Giuliani presso la Congregazione per la dottrina della fede.
La diocesi nel 2020 su una popolazione di 64.700 persone contava 62.470 battezzati, corrispondenti al 96,6% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 66.618 | 66.710 | 99,9 | 130 | 120 | 10 | 512 | 11 | 249 | 156 | |
1970 | 63.640 | 63.730 | 99,9 | 111 | 102 | 9 | 573 | 9 | 251 | 156 | |
1980 | 59.713 | 60.075 | 99,4 | 94 | 85 | 9 | 635 | 9 | 225 | 158 | |
1990 | 58.695 | 58.745 | 99,9 | 76 | 69 | 7 | 772 | 4 | 9 | 208 | 60 |
1999 | 58.700 | 59.472 | 98,7 | 73 | 59 | 14 | 804 | 8 | 14 | 188 | 60 |
2000 | 58.700 | 59.472 | 98,7 | 75 | 62 | 13 | 782 | 10 | 13 | 185 | 60 |
2001 | 58.710 | 59.463 | 98,7 | 74 | 61 | 13 | 793 | 10 | 16 | 178 | 60 |
2002 | 58.720 | 59.472 | 98,7 | 79 | 66 | 13 | 743 | 10 | 16 | 170 | 60 |
2003 | 58.830 | 60.356 | 97,5 | 77 | 64 | 13 | 764 | 10 | 14 | 165 | 60 |
2004 | 58.840 | 60.370 | 97,5 | 75 | 64 | 11 | 784 | 10 | 13 | 160 | 60 |
2006 | 58.900 | 60.060 | 98,1 | 71 | 60 | 11 | 829 | 9 | 11 | 131 | 60 |
2007 | 61.483 | 62.683 | 98,0 | 73 | 58 | 15 | 858 | 11 | 18 | 126 | 60 |
2013 | 62.600 | 64.200 | 97,5 | 65 | 50 | 15 | 963 | 11 | 18 | 134 | 60 |
2016 | 62.800 | 64.800 | 96,9 | 60 | 49 | 11 | 1.046 | 17 | 13 | 134 | 60 |
2019 | 62.500 | 64.700 | 96,6 | 52 | 45 | 7 | 1.201 | 21 | 7 | 131 | 60 |
2021 | 62.470 | 64.700 | 96,6 | 53 | 46 | 7 | 1.178 | 19 | 8 | 131 | 60 |
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