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collana della casa editrice Rizzoli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Biblioteca Universale Rizzoli (BUR) è una collana editoriale della Rizzoli, fondata nel 1949. È stata la prima collana a diffondere in Italia i classici della letteratura in edizioni a basso prezzo. La prima serie si è chiusa nel 1972; la seconda serie è iniziata nel 1974.
La Biblioteca Universale Rizzoli si propone di mettere alla portata di tutti le opere capitali antiche e moderne di ogni letteratura, nonché opere di cultura e di divulgazione particolarmente significative. Sue caratteristiche sono:
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Presentazione della collana prima dell'indice dei volumi usciti, e comunque spesso in coda agli stessi (prima serie). |
Fino al 1948 la Rizzoli Editore aveva pubblicato solo periodici. Si era affermata prima con le riviste illustrate (Il Secolo Illustrato, Secolo XX), poi era passata ai settimanali d'attualità (Omnibus, Oggi e L'Europeo).
Nel 1948 Luigi Rusca, esperto di editoria libraria che aveva lavorato presso Mondadori dal 1928 al 1945, propose a Rizzoli di pubblicare libri già conosciuti al grande pubblico in edizione economica su modello della tedesca Reclam. Rizzoli accettò subito l'idea e si mise all'opera per la sua realizzazione. Le caratteristiche dei volumi furono il piccolo formato e la copertina non appariscente di colore grigio-verde; il testo era stampato con il carattere Times New Roman, uno dei più comuni (la copertina era stampata invece con il Bodoni). Ogni settimana usciva un titolo nuovo; il prezzo veniva calcolato secondo una proporzione fissa: 50 lire ogni 100 pagine, indipendentemente dall'opera[1].
Il primo direttore della collana fu Paolo Lecaldano, intellettuale napoletano; a lui fu affidata la scelta delle opere da pubblicare. Il primo libro della Biblioteca Universale Rizzoli, uscito nel gennaio 1949, fu il celeberrimo I promessi sposi. La collana ebbe subito un grande successo. Nel 1952, l'UNESCO dichiara la collana una "iniziativa di importanza e interesse mondiale"[2].
Nell'aprile 1972[3], dopo 909 titoli pubblicati (e numerati – con il criterio sotto descritto – fino al 2487), si chiuse la prima serie con l'uscita dei Fatti e detti memorabili di Valerio Massimo.
Nell'ottobre 1973 la BUR fu ripresa per merito del nuovo direttore editoriale Rizzoli libri, Mario Spagnol (1973-79). I volumi ebbero una nuova veste tipografica. Il nuovo direttore della BUR, Evaldo Violo, aprì la collana, sino ad allora dedicata ai classici, alla narrativa e alla saggistica contemporanee. I testi erano, come sempre riedizioni; ma molte opere, classici e non, ebbero introduzioni e note redatte ex novo. La prima pubblicazione della seconda serie furono le Confessioni di Sant'Agostino. Dal 1974 al 2010 la nuova BUR ha pubblicato circa 3.200 titoli.
Nel 2019 la Biblioteca Universale Rizzoli, diretta da Federica Magro, ha compiuto 70 anni.[4] In occasione dell'anniversario è stata creata un'agenda che raccoglie citazioni e perle d'archivio, e si conclude con una poesia di Pierluigi Cappello.[5]
I libri BUR uscivano ogni settimana. Il prezzo – anche questa fu una novità – fu calcolato secondo una proporzione fissa: 50 lire ogni 100 pagine[6], indipendentemente dalla notorietà dell'opera; un'analoga proporzione con le pagine stampate riguardava anche il curioso metodo di numerazione della collana: ciascun volume progressivo, in ordine cronologico di pubblicazione, era contrassegnato da un intervallo variabile, che poteva essere una numerazione singola (volume singolo) oppure multipla (volume doppio fino a quintuplo), secondo la mole del libro stesso. Il formato, peraltro, era costante: cm. 15,6 x 10,2.
Lo stile della Biblioteca Universale Rizzoli è stato legato per molti anni a una linea stilistica austera e sobria, tuttavia si possono trovare molte declinazioni e articolazioni nelle varie pubblicazioni.
Dal 1949 al 1972 i libri si presentavano con un piccolo formato e con un colore di copertina non rigida, grigio e beige. Il colore contrastava con il carattere tipografico della copertina, il Bodoni. Il testo invece stampato nel carattere Times.
Dal 1973 si vede trasformata in veste grafica, affidata a Jonh Alcorn, che sostituì il logo e caratterizzò le copertine successive con varietà compositiva e figurativa, ricevendo la piena fiducia da parte di Mario Spagnol. [7]
Dal 2010, la BUR risulta divisa in sotto-serie:
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