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Le due regioni Abruzzo e Molise, in seguito all'unità italiana e sino al 1963 riunite in un unico compartimento statistico chiamato Abruzzi e Molise, subirono nel corso degli anni numerose e sostanziali variazioni territoriali, che a partire dal XIX secolo e fino al secondo dopoguerra andranno a ridisegnare più volte la geografia delle due regioni.
La nascita ufficiale di un nome unitario dei territori abruzzesi, nell'antichità divisi nelle due regioni del Sannio e del Piceno, fu sancita nel 1233 con la costituzione del giustizierato d'Abruzzo voluto da Federico II di Svevia, con capoluogo Sulmona. Il toponimo dell'Abruzzo provenne dalla contea d'Aprutium, che includeva il circondario di Teramo (Interamnia Praetuttiorum, dal nome del popolo italico dei Pretuzi). Il nuovo giustizierato era diviso in numerosi possedimenti feudali:
Il giustizierato venne successivamente diviso in due province a nord e a sud del fiume Pescara: a nord l'Abruzzo Ulteriore, con capoluogo L'Aquila e a sud l'Abruzzo Citeriore, con capoluogo Chieti. La divisione includeva grossomodo le province di Teramo, l'Aquila e in parte quella di Pescara nell'Abruzzo Ulteriore, e la parte meridionale della provincia di Pescara e la provincia di Chieti in quello Citeriore.
Nel 1809 i francesi riordinarono l'amministrazione del territorio del Regno di Napoli, comprendendo anche l'Abruzzo, che venne ripartito in Abruzzo Ultra I (Teramo e Penne), Ultra II (L'Aquila e Avezzano) e Citra (Chieti, Lanciano, Vasto). Vennero creati dei distretti e dei circondari, che durarono sino al 1860, quando questi vennero riordinati in circondari. I distretti francesi principali erano:
Il nuovo Stato unitario in un primo momento mantenne intatta la precedente divisione amministrativa, ridenominando le province con i nomi dei capoluoghi e sostituendo i distretti e i circondari preunitari con i nuovi circondari e mandamenti. Numerosi comuni subirono variazioni della denominazione per evitare sovrapposizioni con altri comuni omonimi del nuovo Stato, come nei casi dei comuni di Francavilla, divenuto Francavilla al Mare e Castellammare, divenuto Castellammare Adriatico.
Nel 1927 fu istituita la provincia di Pescara, che andava contestualmente a unire i comuni di Pescara e Castellammare Adriatico. Nel nuovo ente confluirono dalla provincia teramana i comuni dell'ex circondario di Penne salvo quelli del mandamento di Bisenti, dal circondario di Chieti i mandamenti di Manoppello (salvo il comune di Roccamontepiano), San Valentino in Abruzzo Citeriore e Caramanico Terme, oltre allo stesso comune di Pescara, e dalla provincia aquilana i comuni di Bussi sul Tirino e Popoli.
Nello stesso anno i comuni del circondario di Cittaducale furono trasferiti dalla provincia aquilana all'istituenda provincia di Rieti, e con il provvedimento noto come Grande Aquila gli otto comuni di Arischia, Bagno, Camarda, Lucoli, Paganica, Preturo, Roio Piano e Sassa vennero uniti al comune aquilano. Nel 1928 anche il comune di Spoltore verrà unito a quello pescarese.
Nel secondo dopoguerra alcune scelte amministrative del precedente regime fascista vennero riviste, e nel 1947 Lucoli tornò a essere un comune autonomo da quello dell'Aquila, così come il comune Spoltore, anch'esso ricostituito lo stesso anno separandolo da Pescara.
Nel 1948 la Costituzione previde la realizzazione della regione Abruzzi e Molise, tuttavia nel 1963 fu decisa la separazione delle due regioni.
Il Molise, anticamente compreso in gran parte nella Regio IV, iniziò a essere considerato come entità autonoma in seguito alla conquista normanna nel XI secolo.
In seguito alle riforme amministrative volute da Giuseppe Bonaparte, il territorio venne suddiviso in distretti e circondari:
In seguito all'unità italiana e all'istituzione nel 1860 della provincia di Benevento, quindici comuni vennero trasferiti dalla provincia di Campobasso alla nuova provincia campana, e contestualmente tredici comuni della provincia di Terra di Lavoro appartenenti agli ex circondari di Venafro e Castellone furono trasferiti nella provincia di Campobasso.
Nel 1948 con la Costituzione veniva decretata l'istituzione della regione Abruzzi e Molise, ma nel 1963, in seguito alla decisione di istituire la regione molisana, si ricorse a una deroga alla norma che fissava un milione di abitanti come nucleo minimo per costituire una regione nonché una consultazione referendaria.
Nel 1970 venne istituita la provincia di Isernia con cinquantadue comuni provenienti dalla provincia di Campobasso.
In forza di un trattato di ridefinizione dei confini del 26 settembre 1840, pubblicato il 5 aprile 1852, il Regno delle Due Sicilie prese possesso del comune di Ancarano,[1] trasferito dalla delegazione di Ascoli alla provincia napoletana d'Abruzzo Ulteriore I (in seguito provincia di Teramo); inoltre acquistò il villaggio di Trimezzo che passò dalla comunità di Cascia a quella di Cittareale. Nei pressi dei Monti Gemelli, il confine di Stato venne definito lungo il torrente Castellano, mentre perse i villaggi di Tufo e Capodacqua, ora frazioni di Arquata del Tronto; anche la frazione di Casette passò dalla comunità di Cittaducale (Regno delle Due Sicilie) a quella di Rieti (Stato Pontificio). Variazioni minori interessarono alcune contrade passate dall'uno all'altro dei due Stati italiani preunitari.
Subito dopo l'Unità d'Italia venne istituita la provincia di Benevento, formata da territori di quattro ex province napoletane: Contado di Molise (Abruzzi e Molise), Capitanata (Puglia), Principato Ulteriore e Terra di Lavoro (Campania). Il decreto luogotenenziale istitutivo del 17 febbraio 1861, firmato da Eugenio di Savoia Carignano, confermava quello garibaldino del 25 ottobre 1860.[2][3] Abruzzi e Molise cedettero così l'Alto Tammaro e l'Alto Fortore. A sua volta la provincia di Terra di Lavoro cedette parte dell'Alto Volturno alla provincia di Campobasso.
Comune | Dalla regione | Alla regione | |
---|---|---|---|
Baselice | Abruzzi e Molise | Campania | |
Campolattaro | |||
Casalduni[4] Ponte | |||
Castelpagano | |||
Castelvetere[5] | |||
Cercemaggiore | |||
Circello | |||
Colle[6] | |||
Foiano[7] | |||
Morcone | |||
Pontelandolfo | |||
Reino | |||
San Lupo | |||
Santa Croce di Morcone[8] | |||
Sassinoro | |||
Castellone[9] | Campania | Abruzzi e Molise | |
Cerro[10] | |||
Colli[11] | |||
Filignano | |||
Montaquila | |||
Pizzone[12] | |||
Pozzilli[13] Conca Casale | |||
Presenzano | |||
Rocchetta[14] | |||
San Vincenzo[9] | |||
Scapoli | |||
Sesto[15] | |||
Venafro |
Con regio decreto del 18 luglio 1878 il comune di Presenzano fu riannesso alla provincia di Terra di Lavoro in Campania.[16]
Le variazioni territoriali adottate dal regime fascista, con regio decreto del 2 gennaio 1927, decurtarono Abruzzi e Molise del Cicolano e della conca d'Amatrice (circondario di Cittaducale). Questo vasto territorio (1.362 km²) confluì nella nuova provincia di Rieti, a sua volta sottratta all'Umbria (1923) per estendere il Lazio. La cessione fu parzialmente compensata dall'annessione di nuovi comuni dell'Alto Volturno smembrati dalla soppressa provincia di Terra di Lavoro. Tornò da Benevento a Campobasso il comune di Cercemaggiore, anticamente parte del distretto di Santa Croce di Morcone.[17] Nello stesso anno veniva istituita la provincia di Pescara trasferendovi 48 comuni (in seguito a successivi accorpamenti scesi a 46) dalle province di Teramo, Chieti e dell'Aquila.[18]
Comune | Dalla regione | Alla regione | |
---|---|---|---|
Accumoli | Abruzzi e Molise | Lazio | |
Amatrice | |||
Antrodoco | |||
Borbona | |||
Borgocollefegato[19] | |||
Borgo Velino | |||
Cantalice | |||
Castel Sant'Angelo | |||
Cittaducale | |||
Cittareale | |||
Fiamignano | |||
Leonessa | |||
Lugnano di Villa Troiana[20] | |||
Micigliano | |||
Pescorocchiano | |||
Petrella Salto | |||
Posta | |||
Capriati a Volturno | Campania | Abruzzi e Molise | |
Cercemaggiore | |||
Ciorlano | |||
Fontegreca | |||
Gallo[21] | |||
Letino | |||
Prata Sannita | |||
Pratella |
Con decreto luogotenenziale dell'11 giugno 1945 venne istituita la provincia di Caserta che prese il posto dell'antica Terra di Lavoro. Abruzzi e Molise restituirono quindi i comuni annessi nel 1927, con la sola eccezione di Cercemaggiore che proveniva invece dalla provincia di Benevento.[16]
L'intera provincia di Campobasso andò a formare la nuova regione Molise.
Anno | 1852 | 1861 | 1878 | 1927 | 1945 | 1963 | |
Superficie | 16.362 km² | 16.569 km² | 16.538 km² | 15.406 km² | 15.232 km² | 10.795 km² 4.437 km² |
Abruzzo Molise |
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