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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Palena è un comune italiano di 1 208 abitanti[2] della provincia di Chieti in Abruzzo, ed è sede dell'unione dei comuni montani Maiella orientale-Verde Aventino.
Palena comune | |
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Uno scorcio di Palena | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | Chieti |
Amministrazione | |
Sindaco | Claudio D'Emilio[1] (lista civica Vivere Palena) dal 31-5-2015 |
Territorio | |
Coordinate | 41°58′54″N 14°08′03″E |
Altitudine | 767 m s.l.m. |
Superficie | 93,63 km² |
Abitanti | 1 208[2] (31-3-2024) |
Densità | 12,9 ab./km² |
Frazioni | Palena Stazione, Quarto Santa Chiara |
Comuni confinanti | Ateleta (AQ), Campo di Giove (AQ), Cansano (AQ), Gamberale, Lettopalena, Montenerodomo, Pacentro (AQ), Pescocostanzo (AQ), Taranta Peligna |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 66017 |
Prefisso | 0872 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 069060 |
Cod. catastale | G271 |
Targa | CH |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 261 GG[4] |
Nome abitanti | palenesi |
Patrono | san Falco |
Cartografia | |
Posizione del comune di Palena all'interno della provincia di Chieti | |
Sito istituzionale | |
Il territorio comunale fa parte ed è sede della comunità montana Aventino-Medio Sangro.
Il nome del centro abitato pare derivare da "pala", ossia "prato in forte (erto) pendio".[5]
Nella località Capo di Fiume sono stati trovati dei fossili, in mostra nel museo paleontologico comunale, che mostra com'era l'ambiente della Maiella 7 milioni di anni fa.[6] Il territorio comunale di Palena risulta già abitato sin dall'epoca paleolitica, a prova di ciò, sono stati trovati nella zona di Palena alcuni manufatti di questo periodo. Susseguentemente, nel periodo italico ed in epoca romana, alcune contrade di Palena, risultano abitate come dimostrano alcune tombe ed edifici del tempo. Il capoluogo comunale risale all'alto Medioevo, quando il paese risulta feudo dei Gualtieri, degli Orsini, di Antonio Caldora, di Matteo di Capua e dei d'Aquino. Vari monaci benedettini hanno abitato la zona.[5]
La colonizzazione dei Longobardi avvenne nel IX secolo, data la ricchezza della terra montuosa per il fiume Aventino. Essi veneravano il culto di san Michele Arcangelo e san Giorgio, dato che fonderanno una cappella presso la grotta montuosa omonima di Sant'Angelo. Il territorio era parte della diocesi di Sulmona-Valva, all'estremo confine con la diocesi di Chieti. Il territorio nell'XI secolo era suddiviso in varie ville, ossia gruppi di case pastorali: Castelcieco, Castello Alberico, Forca Palena, Pizzo Superiore e Inferiore, San Cristinziano e Sant'Egidio. Tutte queste contrade già nel XV secolo non esistevano più a causa dei terremoti.
Nel 930 il monaco Giovanni da San Vincenzo al Volturno scriveva nel Chronicon Vulturnense la presenza della chiesa di Santa Maria de Palena, assieme a un appezzamento di terra per il lavoro della popolazione. Nello stesso periodo a Palena si stabilì san Falco, vi morì e venne presto venerato come santo protettore degli ossessi e degli accidiosi.
Il monachesimo a Palena sorse nel XII secolo, come testimonia la bolla di papa Innocenzo II citante la chiesa di San Vito in Forca, una delle più antiche. Questa, assieme a quella dedicata a san Falco, proprio sopra il fiume, erano sotto la giurisdizione della diocesi di Valva (Corfinio). Le chiese allora esistenti erano di Sant'Antonio Abate, Santa Croce, San Cristinziano, San Cataldo, San Tommaso e San Giovanni.
Una menzione particolare merita la perduta chiesa di San Cristinziano (nota anche come di San Cristiano o San Costantino): nel 1065 i conti di Sangro Borrello di Borrello e suo figlio Borrello Infante la donano al vescovo teatino Attone, allora signore di Chieti[7].
Sempre nell'XI secolo fu fondato il Castello ducale, ad opera dei Normanni, sul punto più alto dello sperone sopra il fiume. Intanto si sviluppò una baronia locale: il conte Beamondo è citato in una bolla del 1130 in cui restaurò la piccola chiesa eremitica di San Nicola di Coccia. Nel Catalogus baronum Palena è citata come un grande borgo fortificato al confine con il territorio sulmonese e quello chietino, in posizione strategica verso il valico della Forchetta, che deteneva il potere dei piccoli centri rurali di Lettopalena, Gessopalena, Montenerodomo, Lama dei Peligni e Taranta Peligna. Assieme ai Manerii di Pacentro, i signori fortificarono le vie con torri di avvistamento, da qui il primo esempio del castello medievale di Pacentro.
Nel 1235 il frate Pietro da Morrone, alias Celestino V, andò in eremitaggio sulla Maiella, presso una grotta sul valico della Forchetta, al confine tra Palena e Campo di Giove. Già era stato nel romitorio di sant'Onofrio presso Sulmona. Pochi anni più tardi sul posto, per volere di Carlo d'Angiò fu costruito un eremo vero e proprio suddiviso in un edificio fortificato per ospitare i pellegrini, e uno più piccolo come luogo di culto.
Una testimonianza del 1587 racconta della festa dei palii di san Falco, festa del 13 gennaio per onorare il patrono, in cui i fedeli compivano una corsa sui ciottoli della montagna a piedi nudi.
Nel 1706 il centro fu danneggiato dal terremoto della Maiella con gravi danni. Infatti la chiesa di San Falco fu abbattuta e ricostruita per ospitare più pellegrini. Nel 1897 Palena fu collegata dalla linea Sulmona-Carpinone della Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali, poi confluita in Ferrovie dello Stato nel 1906, con la peculiarità che la stazione ferroviaria sorge in posizione elevata sopra il borgo, rispetto alla normale postazione a livello inferiore, per ragioni di praticità. Nel 1933 un nuovo terremoto danneggiò Palena e comuni limitrofi, obbligando il podestà ad abbattere le torri di controllo del castello, rese pericolanti.
Nei primi anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e 1943, Palena fu uno dei comuni dell'Abruzzo ad essere designato dalle autorità fasciste come luogo di internamento civile per profughi ebrei stranieri presenti in Italia.[8] Nel novembre 1943 il paese fu occupato dai tedeschi, essendo lungo il percorso della linea Gustav. Ciononostante, i 4 internati ebrei riuscirono tutti a sfuggire alla cattura, fino a raggiungere le località già liberate dell'Italia meridionale. Il paese fu usato dagli occupanti come campo di prigionia, e successivamente venne bombardata dagli alleati. Il simbolo della distruzione fu la chiesa di San Falco, rasa al suolo completamente, tranne il campanile. A ricacciare i tedeschi contribuirono anche i partigiani della "Brigata Maiella".
Negli anni della ricostruzione, la chiesa di San Falco fu ultimata nel 1953, in chiave moderno-antica, e il centro si sviluppò notevolmente più a valle, presso Villa Sant'Antonio. Sempre negli anni cinquanta sorse una polemica riguardo all'abbattimento della torre civica davanti alla chiesa di San Falco, ritenuta pericolante. Dopo l'abbattimento fu costruita una nuova torretta presso il castello. Negli anni settanta per facilitare l'accesso, fu costruita la cosiddetta "tagliata di Palena", ossia la strada provinciale che costeggia la Maiella, provenendo da Lama dei Peligni.
Nel 1992 il comune è stato incluso nel parco nazionale della Maiella.
Palena è nota per aver ispirato due opere d'arte di fama nazionale, il film Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini (1953) e la canzone Amara terra mia di Domenico Modugno (1971).
Per questa canzone il cantante si ispirò alla melodia popolare abruzzese Addije addije amore, cantata soprattutto a Palena. La canzone ha tradizioni antiche, deriverebbe dalla presenza slava in Abruzzo sin dal XV secolo, e fu realizzata insieme all'altro pezzo abruzzese di autore anonimo Scuramaje - Lamento di una vedova.
Quanto al film, Ettore Maria Margadonna scrisse la sceneggiatura tutta su Palena, suo luogo natio, e su propri ricordi delle persone caratteristiche del paese. Il paese, la sua chiesa, il prete e la sua comunità, il maresciallo, il sindaco, l'artigiano, le pettegolone, le belle del paese spesso oggetto di invidie tutte paesane, la levatrice, tutte figure che Margadonna portava nei suoi ricordi palenesi. Il paese nel film di Comencini diventò Sagliena, il vero parroco di Palena si chiamava "Don Concezio", e soprattutto la "bersagliera" interpretata da Gina Lollobrigida, nella realtà era ispirata all'esuberante "Lucietta bella" (Lucia Travaglini, 1883-1961) che nel primo Novecento a tanti fece perdere la testa per la sua avvenenza e che poi sposò uno dei più poveri di Palena ed emigrata in America diede i natali al celebre cantante Perry Como.
Il set del film tuttavia fu il paese di Castel San Pietro Romano, nel Lazio.
Palena è tra i paesi ai quali è stato assegnato il marchio Bandiera arancione del Touring Club Italiano[9].
Abitanti censiti[19]
Secondo i dati ISTAT[20] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 38 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Tra le pietanze tipiche della cucina di Palena, vi sono le sagne stracciate, primo piatto erede della tramontata tradizione agricola, realizzato strappando la pasta direttamente dalla sfoglia, cuocendola e condendola con pancetta soffritta e pecorino abruzzese[25].
Il paese, sede di ritiri estivi di varie società calcistiche, dal 2023 fa parte dell'associazione I borghi più belli d'Italia[26].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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22 giugno 1988 | 18 gennaio 1993 | Manfredi Giovanni Pulsinelli | Democrazia Cristiana | Sindaco | [1] |
25 gennaio 1993 | 28 aprile 1997 | Giuseppe Antonio Pierorazio | Democrazia Cristiana | Sindaco | [1] |
28 aprile 1997 | 24 settembre 1999 | Anna Recchione | Lista civica di centro-sinistra Centro-sinistra Palena[27] | Sindaco | [1] |
24 settembre 1999 | 17 aprile 2000 | Domenica Calabrese | – | Commissario prefettizio | [1] |
17 aprile 2000 | 5 aprile 2005 | Fernando Nicola Della Grotta | Lista civica di centro-destra | Sindaco | [1] |
5 aprile 2005 | 1º giugno 2015 | Domenico Parente | Lista civica di centro-sinistra (2005-2010) Lista civica di centro-sinistra Costruiamo il futuro (2010-2015) |
Sindaco | [1] |
1º giugno 2015 | in carica | Claudio D'Emilio | Lista civica Palena nel cuore (2015-2020) Lista civica Vivere Palena (dal 2020) |
Sindaco | [1] |
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