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circondario del Regno d'Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il circondario di Chieti era uno dei tre circondari in cui era suddivisa la provincia di Chieti.
Circondario di Chieti ex circondario | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Provincia | Chieti |
Amministrazione | |
Capoluogo | Chieti |
Data di istituzione | 1860 |
Data di soppressione | 1927 |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 42°21′04″N 14°10′03″E |
Superficie | 890,32 km² |
Abitanti | 151 468[1] (1921) |
Densità | 170,13 ab./km² |
Mandamenti | 7 |
Comuni | 40 |
Circondari confinanti | Penne, Lanciano, Sulmona |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | 19 |
Cartografia | |
Con l'Unità d'Italia (1861) la suddivisione in province e circondari stabilita dal decreto Rattazzi fu estesa all'intera penisola.
Il circondario di Chieti fu in seguito abolito, come tutti i circondari italiani, nel 1927[2], nell'ambito della riorganizzazione della struttura statale voluta dal regime fascista. Buona parte del suo territorio fu assegnato alla nascente provincia di Pescara nel 1927[3], in particolare passarono alla nuova provincia i mandamenti di Manoppello (tranne il comune di Roccamontepiano), Caramanico Terme e San Valentino in Abruzzo Citeriore, oltre a Pescara stessa scorporata dal mandamento di Francavilla al Mare; il resto dei comuni del circondario rimase invece nella provincia di Chieti[2].
All'atto di istituzione, il circondario comprendeva 7 mandamenti ulteriormente suddivisi in 41 comuni, che divennero 40 dopo l'unione di San Silvestro al comune di Pescara nel 1879[4]:
1863
1864
1879
1894
1911