Tocco da Casauria
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Tocco da Casauria (['tw:əkkə] in dialetto locale; fino al 1862 Tocco[5]) è un comune italiano di 2 379 abitanti[1] della provincia di Pescara in Abruzzo.
Tocco da Casauria comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | Pescara |
Amministrazione | |
Sindaco | Riziero Zaccagnini (lista civica Primavera toccolana) dal 5-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 42°13′N 13°55′E |
Altitudine | 356 m s.l.m. |
Superficie | 29,67 km² |
Abitanti | 2 379[1] (31-5-2023) |
Densità | 80,18 ab./km² |
Frazioni | Francoli, Marano, Pareti, Rovetone |
Comuni confinanti | Bolognano, Bussi sul Tirino, Castiglione a Casauria, Popoli Terme, Salle, Corfinio (AQ) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 65028 |
Prefisso | 085 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 068042 |
Cod. catastale | L186 |
Targa | PE |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 807 GG[3] |
Nome abitanti | toccolani |
Patrono | sant'Eustachio |
Giorno festivo | 20 settembre |
PIL | (nominale) 38,1 mln € [4] [nota 1] |
PIL procapite | (nominale) 15 346 €[4][nota 1] |
Cartografia | |
Posizione del comune di Tocco da Casauria all'interno della provincia di Pescara | |
Sito istituzionale | |
Il paese sorge su un colle, dentro la parte occidentale della Val Pescara nella Conca (o Area) Casauriense, ed è costeggiato dalla SS 5 Via Tiburtina Valeria e dalla ferrovia Roma-Sulmona-Pescara.
Risalente al medioevo, si è costituito in villaggio nel 1024 intorno al Castello Caracciolo[6], tuttavia le prime notizie che si hanno su Tocco risalgono alla prima metà dell'800[7]. In età antica, nelle vicinanze dell'attuale centro abitato, era presente un insediamento pre-romano di probabile origine peligna chiamato Interpromium[5][8].
Il comune è situato alle falde del monte Morrone, ad un'altitudine di 356 m s.l.m.[9] nell'Area Casauriense della Val Pescara ed il suo territori è attraversato dal fiume Pescara, sul quale è situata una centrale idroelettrica, e del torrente Arolle. Ad est, al confine col territorio del comune di Popoli Terme, vi sono le Gole di Tremonti. Nel territorio comunale è presente parte del Monte Rotondo.
L'altitudine minima raggiunta dal territorio comunale è di 170 m s.l.m. mentre la massima è di 1725 m s.l.m.[9]
Fonte[10]
Dopo la Proclamazione del Regno d'Italia del 1861 si presentò il problema di dover dare una denominazione al Comune di Tocco per distinguerlo da un omonimo comune in Provincia di Benevento[11][12][13]. In una seduta del consiglio comunale del 26 novembre 1862 se ne discusse e furono varate proposte dai consiglieri. Furono proposti come nome "Tocco di Abruzzo" approvato da 6 voti contro 1 e "Tocco Tremonti"; alla fine la scelta per la decisione sul nuovo nome fu affidata al prefetto che stabilì il nome di "Tocco Casauria"[5][14] per «tradizioni storiche del famoso e vicino tempio di Casauria»[5].
Tocco da Casauria lega le sue origini ad un insediamento italico ritenuto dagli storici di probabile origine peligna[15], un pagus chiamato Interpromium, il quale era situato nell'attuale territorio comunale di Tocco sul fondovalle della Val Pescara dove passava la Via Tiburtina Valeria nei pressi del pianoro con l'attuale chiesa della Madonna degli Angeli[16][17]. Si ritiene che la sua scomparsa fu causata da calamità naturali come terremoti o alluvioni[18], tuttavia la zona dell'antico insediamento fu continuata ad essere abitata fino al primo medioevo[19].
La fonte medioevale più importante che riporta vicende su Tocco è Chronicon Casauriense redatto dai monaci dell'Abbazia di San Clemente a Casauria[20]. Il Chronicon cita Tocco per la prima volta nell'872 come curtis sotto la giurisdizione dell'Abbazia di San Clemente[21] e questo insediamento nel IX secolo iniziò ad acquisire sempre più rilevanza rispetto agli insediamenti di fondovalle[22]. La nascita del paese di Tocco è legata al processo di incastellamento con cui signori locali ed ecclesiastici cercavano di ottenere maggiore potere e controllo dei territori, il territorio di Tocco in particolare fu oggetto di contese tra signori rurali di origine germanica e la vicina Abbazia di San Clemente a Casauria[23].
Questa contesa iniziò nella prima metà del X secolo quando il potere dell'Abbazia fu indebolito dal fatto che venne distrutta da un'incursione saracena e franco chiamato Lupo, figlio di un ufficiale dell'imperatore Ottone III di Sassonia, ne approfittò per iniziare a usurpargli dei territori nella zona di Tocco[24]. Questa contesa tra l'Abbazia, Lupo e i suoi discendenti, che causò anche uno scontro armato nel 1019, andò avanti per decenni e si risolse con una vittoria de facto per i discendenti del franco[25][26]. Dal XIII secolo si andò sviluppando in muratura il centro urbano intorno ai due edifici più importanti dell'insediamento, la chiesa di Sant'Eustachio Martire e il castello[27]. In quel periodo il controllo di Tocco passò a Matteo Matteo de Plexiaco, signore di Manoppello e Pescosansonesco[28].
In età moderna il controllo di Tocco passò dai Caracciolo ai d'Afflitto[30][31][32][33][34], e fu un membro di quest'ultima famiglia, Ferrante d'Afflitto, a lasciare un rilevante segno nella storia di Tocco in quanto durante il '600 egli realizzò varie opere importanti, come il convento e chiesa di Sant'Antonio da Padova e i restauri della chiesa della Madonna delle Grazie e della chiesa di Sant'Eustachio Martire[35]. Successivamente, sempre durante il '600, il controllo di Tocco andò invece alla famiglia Pinelli[36] che governò il paese per secoli fino all'Unità d'Italia[37][38].
L'invasione francese di Napoli del 1806 segnò Tocco poiché con le soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi e la chiusura dei conventi, il convento dei domenicani fu dapprima usato come caserma militare[39] ma nel 1814 venne ceduto al Comune di Tocco che lo utilizzò come sede del municipio fino al 2009, quando il terremoto dell'Aquila lo ha reso inagibile[40].
Nel periodo risorgimentale, sulla scia dei tumulti scoppiati nel Regno e in Abruzzo nel 1848, a Tocco i contadini organizzarono una rivolta per il 20 marzo, giorno della festa del santo patrono (Sant'Eustachio), ma essa si risolse in un fallimento per via del mancato appoggio della popolazione e soprattutto perché le autorità si prepararono adeguatamente in quanto furono avvertite in anticipo dal poeta toccolano Domenico Stromei[41]. Nel 1860 durante la Spedizione dei Mille scoppiarono tumulti in paese e quando Vittorio Emanuele II di Savoia entrò nel territorio del Regno delle Due Sicilie per incontrare Garibaldi in Campania, attraversando l'Abruzzo il 19 ottobre, partendo da Chieti[42][43] diretto verso Popoli Terme, passò sul territorio di Tocco nella frazione dei Francoli lungo la Via Tiburtina Valeria dove fu acclamato da una folla festante[44].
In seguito all'Unità, Tocco dovette risolvere il suo caso di omonimia con un comune in Campania cambiando nome da "Tocco" a "Tocco da Casauria", e dovette risolvere anche un contenzioso col Comune di Salle in merito al possesso di una zona di territorio, lo "Stazzo di Carnevale", tra i due Comuni[45]. Nel 1863 a Tocco iniziò l'estrazione di petrolio con un sistema a perforazione meccanica (primo caso in Italia)[46][47][48][49] e nel 1870 fu completata la costruzione del Palazzo Toro che fu utilizzato per la produzione del Centerbe[50][51][52][53].
Durante il fascismo vi furono la realizzazione di importanti opere pubbliche come la costruzione del primo edificio scolastico del paese[54] ed il restauro di diverse chiese ed aree pubbliche, il paese si andò particolarmente sviluppando nella zona di Via Roma[55]. Durante la seconda guerra mondiale Tocco, trovandosi a nord della Linea Gustav, fu occupato dai tedeschi[nota 3] e subì due bombardamenti da parte dagli Alleati, una volta nella sua centrale idroelettrica lungo il fiume Pescara ed una volta nel centro abitato[56]. I tedeschi si ritirarono da Tocco il 9 giugno 1944[57] ed il giorno dopo le forze alleate entrarono in paese[58].
Nel dopoguerra il centro abitato di Tocco subì importanti cambiamenti soprattutto nel 1960 quando furono abbattute varie case storiche sulla salita di Porta del Borgo verso il Colle[59], nella stessa zona fu abbattuta anche la fontana con l'obelisco dedicato a Giordano Bruno[60], furono inoltre demoliti edifici religiosi: la chiesa vicina alla chiesa di Sant'Eustachio[59] la chiesa di Santa Liberata nell'attuale Via Santa Liberata[60].
La città ha come segno distintivo uno stemma araldico raffigurante una torre sormontata da una stella, sul lato sinistro della torre vi è la lettera T, a destra la lettera O.
Lo stemma civico attuale si ispira a quello antico, la cui raffigurazione più vecchia ad oggi pervenuta è quella posta sul portale della chiesa della Madonna delle Grazie; esso risale al secolo XVII (più precisamente tra gli anni 1600 - 1610), è scolpito in pietra bianca e la sua grandezza è 79x50 cm[61][62].
Riserva naturale Monte Rotondo
Area naturale protetta di 1452 ettari situata all'interno del parco nazionale della Maiella[112][113], istituita nel 1982 coinvolge i territori di Tocco da Casauria insieme a Bussi sul Tirino, Castiglione a Casauria, Corfinio e Popoli Terme[114].
Abitanti censiti[115]
Gli stranieri censiti nel territorio comunale il 31 dicembre 2023 erano 149.[116] La comunità più numerosa era quella proveniente dalla Macedonia del Nord con 93 cittadini residenti.[117]
Tocco fa parte dell'area linguistica abruzzese e più precisamente nell'area dov'è parlato il dialetto chietino (più precisamente il chietino occidentale) che abbraccia la fascia di territorio che va da Popoli Terme e la gola di Tremonti a sud del fiume Pescara fino al fiume Alento. Il dialetto toccolano presenta influenze del dialetto peligno e caratteri propri che lo distinguono da altri sotto dialetti e gerghi di paesi limitrofi[118].
Il dialetto toccolano, data la posizione geografica del centro, potrebbe essere definito una parlata di transizione tra quelle peligne e quelle dell'entroterra pescarese. Molto evidenti sono soprattutto i frangimenti vocalici e la metafonia "napoletana" anche da -o, fenomeni tipici dell'area peligna e riscontrabili anche ad es. a Popoli Terme e Pratola Peligna: tuttavia essi sono in uso ormai solo presso gli anziani, in quanto le generazioni più giovani hanno subito un sensibile influsso da parte delle zone dell'area metropolitana Pescara-Chieti.
Nel territorio comunale sono presenti tre scuole: una scuola dell'infanzia, una scuola primaria e una scuola media.
Si coltivano principalmente vite e ulivo per la produzione di vino e olio d'oliva.
È presente a Tocco la Toccolana[122], conosciuta anche come Police[123], che consiste in una cultivar di olivo autoctona della zona[124] ed è la più coltivata sul territorio[123]; viene usata per la produzione di olio d'oliva extravergine "Aprutino Pescarese" (DOP nella provincia di Pescara).
I vini prodotti nel territorio toccolano sono: Montepulciano, Cerasuolo, Chardonnay, Trebbiano, Pecorino e Passerina[125].
Sul territorio comunale sono presenti alcune industrie tra cui la distilleria Toro, situata lungo la strada statale 5, che produce alcolici tra cui il centerbe, liquore tipico di Tocco[126][127].
Il territorio di Tocco è attraversato dalla strada statale 5 Via Tiburtina Valeria, che è raccordata al centro del paese dalla Strada Provinciale 67.
Il Comune era servito dalla stazione di Tocco-Castiglione risalente al 1894[128] e posta sulla ferrovia Roma-Sulmona-Pescara, ma inattiva dal 2016.
I trasporti interurbani di Tocco da Casauria vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da TUA[129].
Il comune di Tocco da Casauria fa parte della Comunità montana della Maiella e del Morrone[130].
Si trova nel Comune la sede della Federazione Italiana Pickleball (FIPICK)[131].
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