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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Castelvetere in Val Fortore è un comune italiano di 967 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.
Castelvetere in Val Fortore comune | |
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Panorama del paese | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Benevento |
Amministrazione | |
Sindaco | Mottola Gianfranco (lista civica Impegno e futuro) dal 21-6-2016 |
Territorio | |
Coordinate | 41°27′N 14°56′E |
Altitudine | 706 m s.l.m. |
Superficie | 34,58 km² |
Abitanti | 967[1] (30-6-2023) |
Densità | 27,96 ab./km² |
Comuni confinanti | Baselice, Colle Sannita, Riccia (CB), San Bartolomeo in Galdo, Tufara (CB) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 82023 |
Prefisso | 0824 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 062020 |
Cod. catastale | C284 |
Targa | BN |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 355 GG[3] |
Nome abitanti | castelvetresi |
Patrono | san Nicola di Bari |
Giorno festivo | 6 dicembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Castelvetere in Val Fortore nella provincia di Benevento | |
Sito istituzionale | |
Castelvetere in Val Fortore è situato nell'alta valle del Fortore (Sannio orientale) sulla cima di un'altura (a 706 m s.l.m.) dell'Appennino campano, ai confini col Molise, pressoché equidistante da Benevento e Campobasso.
La prima notizia di Castelli veteris risale al XII secolo ed è contenuta nel Catalogus baronum, ma le origini dell'abitato sono probabilmente più antiche. Sotto la dominazione normanna (1054-1189) il feudo di Castelvetere faceva parte della contea di Civitate. Il conte Filippo di Civitate ne possedeva la metà, l'altra metà era tenuta da certi Novellone e Arabito. Con la dominazione sveva (1190-1266) il feudo passò a Gimondo de Molisio. Nella dominazione successiva, quella angioina (1266-1435), fu posseduto da Simone de Molisio.
All'epoca della dominazione aragonese (1442-1494) il feudatario è Paolo de Molisio; successivamente il feudo passa ad Alberico Carafa. Tale famiglia ne rimase in possesso fino alla ribellione di Alberico II Carafa, quando Carlo V - con diploma del 30 giugno 1532 - concesse il feudo di Castelvetere a don Ferrante Gonzaga. Dopo pochi anni la famiglia Carafa riebbe da don Ferrante il feudo, che poi Isabella Carafa nel 1613 vendette a Cesare Brancaccio. Da costui passò ad Alessandro Ridolfi, poi a Camillo Grasso e, dai discendenti, a Orazio Sersale.
Nel 1689 il feudo venne acquistato da Nicola Moscatelli, a cui fu concesso nel 1693 il titolo di marchese di Castelvetere.
Castelvetere ha fatto parte della Capitanata fino al 1811, quando passò alla neonata provincia di Campobasso.
Quando nel 1861 Benevento divenne provincia, il comune fu aggregato a essa.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 4 maggio 1983.[4]
«D'azzurro, al castello d'argento, torricellato di tre pezzi, merlati alla guelfa, chiuso, finestrato e murato di nero; ai lati del castello due leoni d'oro, controrampanti; il tutto fondato su collina di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
«Drappo partito di giallo e d'azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di Castelvetere in Val Fortore.»
Abitanti censiti[5]
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