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associazione culturale italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Associazione ricreativa e culturale italiana, in acronimo ARCI, è un'associazione di promozione sociale (sotto il nome "Associazione ARCI"), ai sensi della legge 7 dicembre 2000, n. 383.[1]
Nell'ambito della ricostruzione nell'Italia dopo la seconda guerra mondiale, maturò l'idea di fondare una federazione di circoli, case del popolo e società mutualistiche che si riconoscevano nei valori della sinistra e segnatamente in quelli dei due principali partiti allora all'opposizione, il PCI e il PSI. Il 26 maggio 1957 a Firenze, nasceva così l'ARCI.[3]
A partire dal 1966 inizia da parte dell'ARCI l'attività di promozione di associazioni culturali: nasce così nel 1967 Arci Sport, a cui seguirà la nascita delle associazioni Arci Caccia e Arci Pesca.[4]
Nel novembre 1980, a seguito del delitto di Giarre, da un'idea di don Marco Bisceglia, un sacerdote apertamente omosessuale, e con la collaborazione di un giovane obiettore di coscienza, Nichi Vendola, Massimo Milani, Gino Campanella ed altri militanti fondano a Palermo l'Arcigay, la prima sezione dell'ARCI dedicata alla cultura omosessuale, che si diffonderà di lì a poco in tutta Italia. Negli stessi anni nascono nell'ambito dell'ARCI anche Legambiente (che poi diventerà un'associazione autonoma), la Lega emittenza democratica (LEID), Arci Kids, Arci donna, Arci ragazzi, Arci gola e Arci media.[4]
Nel 1994 assume la denominazione "Arci Nuova associazione".[4]
Al Congresso Nazionale di Cervia del 23/26 febbraio 2006 l'associazione assume la denominazione "Associazione ARCI", conferendo maggiore evidenza all'acronimo storico A.R.C.I., adottato nel 1957.
L'associazione fonda le sue radici nella storia del mutualismo e del solidarismo italiano e rappresenta la continuità storica e politica con l'Arci fondata a Firenze il 26 maggio 1957.
L'ARCI si è contraddistinta per le sue posizioni contro la guerra nella ex-Jugoslavia,[4] a sostegno delle sue vittime (dalla Carovana per la Pace, alla candidatura per il premio Nobel per la pace), per l'antirazzismo e per le iniziative rivolte all'integrazione degli immigrati (dai campi di accoglienza all'incontro pubblico con Nelson Mandela dopo la sua liberazione), per la promozione dei valori della solidarietà contro l'egoismo sociale e le tendenze alla secessione, per la promozione della cultura (mille concerti in più parti d'Italia, il 21 giugno, Festa della musica), e per la partecipazione attiva nella Banca Popolare Etica, nel Forum del Terzo Settore, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e TransFair, dei quali è anche fondatore.[4]
Essa si riconosce nei valori democratici nati dalla lotta di liberazione contro il nazifascismo, valori che trovano piena affermazione nella Costituzione repubblicana. Arci si richiama inoltre alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo ed alla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia dell'ONU ed opera in contesti locali, nazionali e internazionali per l'affermazione degli stessi; partecipa alla costruzione dell'Europa delle cittadine e dei cittadini.
L'Arci partecipa al Forum sociale mondiale. Nel 2001, sotto la guida del presidente nazionale Tom Benetollo, aderisce al Genoa Social Forum e partecipa al controvertice parallelo al G8 genovese[5]. Successivamente sarà una delle organizzazioni più attive nell'organizzazione dell'European Social Forum di Firenze.
L'Arci è stata tra le sostenitrici del "Sì" ai quattro referendum abrogativi del 2011 contro la privatizzazione dei servizi di distribuzione dell'acqua potabile, contro la costruzione delle centrali nucleari in Italia, e contro il "Legittimo impedimento", insieme ad una fitta rete di associazioni nazionali e sui territori, e a molte delle forze politiche all'opposizione del Governo Berlusconi. I "Sì" hanno superato il 94% e l'affluenza il 54% per tutti i quattro quesiti, per tale ragione le rispettive leggi sono state abrogate.[6][7]
Ha aderito anche al Comitato “Vota Sì per fermare le trivelle” insieme a Legambiente, Greenpeace, Slow Food, WWF, LIPU, Lega Anti Vivisezione, FIOM, Libera, UdU, Rete degli Studenti Medi, Coordinamento No Triv, Unione degli Studenti e ad altre associazioni. Il Comitato ha sostenuto il "Sì" al referendum del 17 aprile 2016 che avrebbe abrogato la parte della Legge di stabilità che permette il rinnovamento fino all'esaurimento dei giacimenti di idrocarburi delle concessioni di estrazione entro le 12 miglia dalla costa italiana. Il Referendum, richiesto da dieci presidenti di regione, ha visto l'85,85% dei "Sì", contro il 14,15% dei "No", ma a causa dell'affluenza di 15.806.488 cittadini, pari al 31,19% dei votanti, al di sotto del 50%+1 necessario alla validità della consultazione, l'articolo in questione non è stato abrogato e le concessioni hanno mantenuto pertanto la regolamentazione della Legge di stabilità 2016.[8][9][10]
L'associazione è tra le organizzatrici, insieme a Unione degli Studenti, Sindacato dei Pensionati Italiani, FLAI, CGIL, ed Unione degli Universitari, dei "Campi della Legalità" che in 9 regioni italiane, in beni confiscati alle mafie, ospitano centinaia di volontari da tutto il Paese che seguono percorsi formativi sulla storia delle mafie, sulla lotta partigiana e sui valori della Costituzione Italiana.[11][12]
Alcuni circoli dell'area apuana partecipano alle manifestazioni No Cav.[13][14]
Vi aderiscono più di un milione di persone, suddivise in 4401 circoli o associazioni locali che si occupano di tematiche varie: cultura (arte, cinema/video, letteratura/poesia, musica, teatro/danza), turismo, diritti, impegno sociale, servizio civile e solidarietà internazionale.
Arci è tradizionalmente considerata un'associazione orientata alla sinistra politica. La sua bandiera è formata da sei bande orizzontali di identiche dimensioni in cui ciascuno dei colori rappresenta uno o più elementi dell'ambiente e i colori delle varie popolazioni umane (nero, giallo, rosso e bianco).
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