Sciacca
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Sciacca (IPA: ˈʃakka)[4] è un comune italiano di 38 582 abitanti[1] del libero consorzio comunale di Agrigento in Sicilia.
Sciacca comune | |
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Veduta del centro di Sciacca | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Libero consorzio comunale | Agrigento |
Amministrazione | |
Sindaco | Fabio Termine (centro-sinistra) dal 27-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 37°30′33″N 13°05′20″E |
Altitudine | 60 m s.l.m. |
Superficie | 191,67 km² |
Abitanti | 38 582[1] (31-7-2024) |
Densità | 201,29 ab./km² |
Frazioni | Bertolino, Castellana, Ragana, Raganella, Maragani, San Marco, Baia Renella, Foggia, Carbone, Tonnara, Lido, Stazzone, Piana, Cartabubbo, Scunchipani, Baiata, Tabasi, Bordea, Carcossea, Perriera, Seniazza, Ferraro, Cutrone, Montagna Portolana, Montagna Siracusa, Santa Maria, Galati, San Calogero, San Michele, Santa Caterina, Isabella, Cava di Lauro, Fontana Calda, Marchesa, Muciare, Sovareto, Sant'Antonio, Timpirussi, Lumia, Galenzo Aquilea, San Giorgio, Verdura, Misilifurni, Ciurami Spagnolo, Chiana Scunchipane, Grattauli, Gaddimi, Torredara, Guardabasso, Tranchina, Locogrande, Lazzarino, Stancapadrone, Lago del Carboj, Makauda |
Comuni confinanti | Caltabellotta, Menfi, Ribera, Sambuca di Sicilia |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 92019 |
Prefisso | 0925 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 084041 |
Cod. catastale | I533 |
Targa | AG |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona B, 887 GG[3] |
Nome abitanti | saccensi (sciacchitani in siciliano) |
Patrono | Maria SS. del Soccorso |
Giorno festivo | 2 febbraio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Sciacca nel libero consorzio comunale di Agrigento | |
Sito istituzionale | |
Città marinara, turistica e termale, ricca di monumenti e chiese, è il comune più popoloso della provincia dopo il capoluogo. È nota per il suo storico carnevale e per la ceramica.
La città si affaccia a sud sul mare. La linea di costa si estende per circa 33 km[5]. Ad est si innalza il monte Kronio alto 386 metri s.l.m., dalle cui falde scaturiscono le acque termali.
Il centro storico ha un’area di 362 271 m² (36,2271 ha), mentre l'intero territorio comunale si estende complessivamente per 191 km².
I principali corsi d’acqua presenti nel territorio di Sciacca sono:
Sciacca condivide con i comuni di Sambuca di Sicilia e Santa Margherita di Belice il Lago Arancio.
A circa 26 miglia nautiche (48 km) dalla costa di Sciacca, a pochi metri dalla superficie del mare sul cosiddetto banco di Graham sorge un vulcano attivo che nel 1831 eruttò formando una piccola isola che venne chiamata Isola Ferdinandea. Il primo ad approdare sull'isola dopo alcuni primi tentativi falliti fu l'ammiraglio britannico James Graham che vi piantò la bandiera britannica. Dopo qualche giorno un gruppo di cartografi francesi riuscì ad approdare e tracciare alcune mappe dell'isola. Questa delegazione battezzò l'isola con il nome di Julia. Alcune settimane dopo una terza delegazione di geologi e cartografi borbonici mise piede sull'isola, e la battezzò Ferdinandea in onore al re delle Due Sicilie Ferdinando II. L’isola si inabissò cinque mesi dopo, ponendo fine alla disputa circa il suo possesso.[9]
Il clima di Sciacca è temperato con prevalenza delle precipitazioni nella stagione invernale. Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio 1951-1981 e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del Servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al citato trentennio.
SCIACCA (1951-1981) | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 13,7 | 13,9 | 15,6 | 17,6 | 22,3 | 26,6 | 29,3 | 29,0 | 26,3 | 22,3 | 18,2 | 15,1 | 14,2 | 18,5 | 28,3 | 22,3 | 20,8 |
T. min. media (°C) | 8,8 | 8,6 | 9,6 | 11,3 | 14,7 | 18,5 | 20,8 | 21,5 | 19,7 | 16,4 | 12,9 | 10,2 | 9,2 | 11,9 | 20,3 | 16,3 | 14,4 |
Precipitazioni (mm) | 80 | 80 | 60 | 40 | 10 | 0 | 0 | 0 | 30 | 60 | 80 | 100 | 260 | 110 | 0 | 170 | 540 |
Giorni di pioggia | 8 | 8 | 6 | 5 | 2 | 0 | 0 | 0 | 4 | 6 | 7 | 10 | 26 | 13 | 0 | 17 | 56 |
Umidità relativa media (%) | 74 | 72 | 69 | 67 | 65 | 58 | 56 | 62 | 69 | 72 | 73 | 74 | 73,3 | 67 | 58,7 | 71,3 | 67,6 |
Facendo un riscontro con dati più recenti, questi sono i valori registrati nell'annata 2019, rilevati dalla Stazione meteorologica di Sciacca[10]:
SCIACCA
(2019) |
Valori medi nell'arco dell'anno |
---|---|
T. max media (°C) | 37 |
T. min. media (°C) | 0 |
Precipitazioni (mm) | 0 |
Umidità relativa (%) | 73 |
Il toponimo Sciacca è di probabile origine araba[11].
Gli studiosi Giuseppe Licata, nel 1881, e Giuseppe Ciaccio, nel 1900, si cimentarono nello studio dell'origine del toponimo.
Qui di seguito sono riportate le principali ipotesi:
Importantissime testimonianze di una presenza preistorica sono state ritrovate nella Grotta Stufa, sulla vetta del Monte Cronio[15].
Il primo insediamento preistorico si estendeva probabilmente tra l'attuale via Figuli e la contrada Muciarè presso la foce del torrente Bagni.
Nella valle che compresa tra il Monte Nadore e il Monte San Calogero, a circa sei chilometri dall'odierna cittadina sono venuti alla luce avanzi di fondamenta di grandi dimensioni. Ciò confermerebbe l'esistenza di un'antica città abitata dai Sicani.
Iscrizioni puniche rinvenute nel territorio saccense confermerebbero il passaggio dei fenici.
Nel VII secolo a.C., secondo Tucidide, gli abitanti di Selinunte costruirono un castello nel territorio saccense, e vi fondarono una subcolonia, che chiamarono Terme Selinuntine, per la presenza di sorgenti termali.
Nel 409 a.C., dopo la caduta di Selinunte in mano cartaginese[15], Terme Selinuntine accolse parte della popolazione scampata alla distruzione della città.
Fu teatro di due importanti battaglie delle guerre greco-puniche. La prima battaglia, avvenuta nel 383 a.C., fu quella della Cabala in cui Dionisio di Siracusa ebbe la meglio sui Cartaginesi. La seconda battaglia, quella di Cronio, nella valle fra il Nadore e San Calogero, fu combattuta nel 378 a.C.; nel conflitto Imilcone, figlio di Magone, riuscì a conquistare con uno stratagemma il territorio selinuntino e quello agrigentino, fino al fiume Alico.
Nel III secolo d.C. Terme Selinuntine cambiò nome in Aquae Labodes, e nel IV secolo d.C., divenne una statio.
Gli arabi conquistarono la città nell’840[16]. Ne influenzarono il tessuto urbanistico e la toponomastica (il quartiere San Nicolò, anticamente chiamato Rabato, Schiunchipani, Cartabubbo, Misilifurmi e Raganella[17]) e diedero impulso all'industria del cotone.[17]
Nel 1087 Sciacca fu conquistata dai Normanni e annessa alla Contea di Sicilia. Al conte Ruggero I di Sicilia si deve la costruzione delle fosse granarie del caricatore, la riorganizzazione del servizio navale e l'imposizione del dazio sul grano da esportare. Il caricatore, che si trovava a sud del Borgo della Cadda, rimase in funzione sino al 1336, quando ne venne costruito un altro fuori Porta del Mare. I normanni ricostruirono le mura e i bastioni della città, restaurono il castello di Cocalo e edificarono il castello Vecchio. Fuori le mura restarono tre sobborghi: quello dei Figuli, quello dei Musulmani detto Rabato, Ruccera e quello degli ebrei chiamato Cadda. Tale nucleo sarà conosciuto fino al XIX secolo col nome di Terra Vecchia[18].
Sotto la dinastia sveva, Sciacca ottenne lo status di città demaniale, godendo di diversi privilegi. La città era retta da un magistrato, con il diritto d'inviare i propri rappresentanti al Parlamento. Federico II di Svevia e Manfredi di Sicilia confermarono i privilegi di cui godeva la città.
Nel 1355, la città passò in mano ai Peralta. A Sciacca fu istituita la carica di Capitano di guerra per la difesa della città. Tale compito fu affidato a Guglielmo Peraltache , oltre ad essere conte di Caltabellotta, poiché era apparentato col re, possedeva vasti territori avuti in eredità, per occupazione o per concessione regia. Dal re aveva ottenuto la rappresentanza della Magna Curia, cioè l'istituzione di una suprema autorità con funzioni giudiziarie inappellabili.
Secondo lo statuto comunale di Sciacca[19]:
«lo stemma del Comune raffigura "un cavaliere armato di lancia, che corre verso il castello dalle tre torri, illuminato dal sole"; sotto lo stemma compare la scritta "S.P.Q.S." acronimo di Senatus PopulusQue Saccensis.»
Durante gli anni venti del Novecento, la provincia di Girgenti (Agrigento) venne dotata di un proprio stemma: esso raffigurava gli emblemi delle città di Girgenti, Sciacca e Bivona, ovvero le sedi provinciali della prefettura e delle due sottoprefetture[20].
Blasonatura[21]:
«d'azzurro, con il guerriero in armatura d'argent, con la lancia in resta sul cavallo focoso, rivoltato, poggiante su un declivio al naturale, in atto di espugnare una fortezza sormontata da tre torri merlate alla ghibellina, d'oro, portanti ognuna una bandierina pure d'oro, nel capo destro un sole raggiante d'oro.»
Il gonfalone è un drappo di verde.
Due porte ormai scomparse costituivano, insieme alle tre precedenti, le cosiddette cinque porte di Sciacca:
Esistevano altre porte minori, come quella di San Pietro e quella di San Nicolò La Latina.
Nelle acque al largo del picco Cammordino (chiamato anche Coda di Volpe), sono stati ritrovati i resti di due imbarcazioni francesi del XVI secolo, oggi conservati nella sede del Comune di Sciacca. Fra questi sono degni di nota tre cannoni di bronzo. Su un cannone sono riportate la salamandra che estingue il fuoco, simbolo di Francesco I di Francia, e una F (abbreviazione di Francesco I). Su un altro cannone sono presenti le lettere B e D con l'incisione di un fiore a cinque petali. Il terzo cannone è tortile, e vi è incisa una B (abbreviazione di Peter Bande, artigiano francese che fuse cannoni per il re di Francia e per il re Enrico VIII di Inghilterra). Tali reperti risalgono al 1553, quando la flotta ottomana di Mustafa Pascià e la flotta francese attaccarono la Sicilia Occidentale al fine di indebolire la cattolicissima Spagna. Molte città siciliane furono saccheggiate e rase al suolo (come Licata che fu data alle fiamme). Sciacca, grazie a uno stratagemma di Antonino Amodei, riuscì a salvarsi e costrinse gli incursori a reimbarcarsi[38].
Tra la contrade Galenzo Aquilea e San Giorgio si erge un dolmen risalente al III millennio a.C. circa. In contrada Carabollace è stato rinvenuto un insediamento, con ceramiche e lucerne africane risalenti al X e XI secolo[39]. In contrada Locogrande (6 km a est da Sciacca nei pressi del fiume Carabollace) sono state rinvenute delle hexas di Akragas, antiche monete risalenti al 400 a.C. circa[40]. In contrada Tranchina (11 km a est da Sciacca) è stata, nella seconda metà del Novecento, una necropoli. Sono state trovate varie tombe, vasi, ciottoli e dentalium (collane fatte con pezzi di conchiglie) risalenti all'Eneolitico[41].
Abitanti censiti[42]
Secondo i dati ISTAT la popolazione straniera residente a Sciacca era di 658 persone (349 femmine e 309 maschi), con un incremento di 63 unità rispetto all'anno precedente[43]. Questa rappresenta l'1,6% della popolazione residente, dato inferiore alla media regionale (3,9%) e nazionale (8,1%)[44].
Secondo un’antica leggenda saccense i marinai, armati di falce, possono scongiurare le trombe d'aria (in dialetto dracunara), sia che si manifestino in mare, sia che si verifichino sulla terraferma, colpendole alla loro coda, la cosiddetta "coda del drago". Le dracunare si vendicherebbero portando piogge di spilli[45].
In contrada Schiunchipani, a circa 8 km dal centro storico, sorge l'oleastro Inveges, un albero risalente al XIV secolo. Si racconta che l'albero di notte ospiti spiriti e folletti, e che chi danneggi l'albero avrà una "mala annata", ossia un anno caratterizzato da sciagure. L’albero è chiamato Inveges poiché, fra i suoi antichi proprietari, si annovera lo studioso Agostino Inveges, oppure l'agghiastru di 'mmezzu[46][47].
Una delle più importanti ricorrenze religiose di Sciacca è la festa della Beata Vergine Maria del Soccorso, patrona del paese, celebrata il 2 febbraio e il 15 agosto. In tale occasione, alcuni marinai scalzi portano per le vie del centro (Corso Vittorio Emanuele, Via Licata) la statua della Madonna ornata di gioielli dai devoti. La processione è preceduta da fumate di incenso (secondo la tradizione quando ai piedi della statua passò del fumo, i saccensi guarirono dalla peste).
La festa, di interesse antropologico oltre che religioso,[48] ebbe origine in seguito a un'epidemia di peste nel 1626. Vuole la leggenda che la statua della Madonna (costruita dai maestri Guliano De Almanchino e Bartolomeo Birritao nel 1504[49]) sia stata ritrovata in mare e portata in processione dai pescatori[50]. La statua fu custodita nella chiesa di Sant'Agostino fino al 1796, anno in cui fu spostata nella Matrice.
Festa celebrata in onore di San Calogero ogni martedì di Pentecoste per ringraziare il santo del miracolo del 1578, la liberazione della città da una pestilenza.
Il centro storico di Sciacca è stato luogo in questi ultimi anni di eventi internazionali ed esclusivi, quali il Google Camp (per 2 anni consecutivi) e il Dolce&Gabbana Party 2019.
La sagra del mare ha luogo, sin dal 1920, presso il porto, tra la fine di giugno e i primi di luglio. In quest'occasione la statua di San Pietro viene portata in processione in mare, seguita da una lunga fila d'imbarcazioni. Sul piazzale viene posta una grande padella con oltre cinquecento litri d'olio per soffriggere oltre cento cassette di gamberi.
Sciacca viene citata nel romanzo Il gioco della mosca di Andrea Camilleri. La "buttana" di Sciacca è uno dei personaggi del libro[51]. Sciacca è uno degli scenari del romanzo Il regno dei malvagi della scrittrice statunitense Kerri Maniscalco, i cui bisnonni erano originari della cittadina siciliana[52].
Il Teatro popolare Samonà, in via Agatocle, è un moderno teatro progettato dall'architetto Giuseppe Samonà.
Hanno sede a Sciacca l'emittente televisiva RMK TV[57][58] e le emittenti radiofoniche FM RadioStudio5 (104.7 MHz), Radio Torre Macauda (97.6 MHz) e Radio Voce della Speranza Sciacca (94.8 MHz)[59][60][61][62].
Sciacca fu set dei film Sedotta e abbandonata e In nome della legge, del regista Pietro Germi[63][64][65]. Fu Federico Fellini a consigliare al regista genovese la cittadina marinara. A Pietro Germi è dedicata una statua commemorativa, collocata all'interno del Cinema Badia Grande[66][67].
La città è la destinazione di un fittizio telegramma in uno sketch della coppia comica Franco e Ciccio.
Sciacca è stata una delle otto città italiane scelte per promuovere il film di Woody Allen Un giorno di pioggia a New York[68][69][70].
I due dolci tipici di Sciacca sono l'Ova Murina e i cucchiteddi. Entrambi i dolci sarebbero stati ideati dalle suore tra il Medioevo e il Rinascimento[71].
L'Ova Murina consiste in una crêpe di mandorle tostate, ripiena di crema al latte arricchita di scaglie di cioccolato e zuccata[72]. La sua origine viene tradizionalmente ricondotta alle monache della Badia Grande di Sciacca. Le monache avrebbero così inteso sostituire il più famoso cannolo siciliano, visto che nel periodo estivo non veniva prodotta la ricotta.
I cucchiteddi sono bocconcini di pasta di mandorle a forma di mezzo cucchiaio farciti con zucca verde (la stessa che viene utilizzata per altri dolci siciliani come la cassata o la zuccata) e poi glassati con zucchero. Tale dolce fu eseguito per la prima volta nel 1380 dalle suore di clausura del Monastero di Santa Maria dell'Itria di Sciacca[73].
Il tessuto urbanistico di Sciacca risente dell’influenza islamica. Le mura furono ricostruite e ampliate più volte nel corso dei secoli. Gli interventi più recenti risalgono al 1550. Il viceré Giovanni De Vega ne diresse i lavori e le rinforzò con appositi bastioni armati, che furono chiamati Porta, Bagni, Alfiere, Sant'Agata, Santa Margherita e dei Vega[74]. In un secondo momento, sempre per iniziativa di De Vega, furono rinforzate le mura della zona Nord di Sciacca con appositi bastioni che vanno dall'attuale porta San Calogero a porta Palermo: il bastione San Calogero, il bastione di Vega, Gusman e, più a sud, il bastione Verrana[75].
Tra il XV e il XVI secolo l'aristocrazia terriera costruì sontuosi palazzi. Ne sono esempio la presunta fortezza di re Carlo V e il palazzo dello Steripinto, costruito sul finire del XIV secolo e ornato con bifore e con una merlatura a coda di rondine.
Il porto ospita circa cinquecento[76] natanti tra pescherecci e piccole imbarcazioni. La flotta peschereccia comprende circa 140 barche e con 5939 TSL (tonnellate stazza lorda) è la seconda in Sicilia dopo quella di Mazara del Vallo[77]. Tale attività impegna, comprese le strutture a terra, quasi duemila persone con un fatturato annuo che supera i trenta milioni di euro. I tipi di pesca più note sono lo strascico, la sottocosta e il palangresi. La pesca più praticata è quella del pesce azzurro "a cianciolo", esportato in tutto il mondo, facendo di Sciacca il primo produttore europeo. Un cantiere navale di medie dimensioni provvede alla costruzione di piccole e medie imbarcazioni.
Molto importante è la produzione ortofrutticola, olearia e vinicola. Sono presenti una cantina sociale e numerosi oleifici, che producono olio extravergine d'oliva D.O.P. Val di Mazara.
Il territorio saccense è compreso nella zona di produzione dell'Arancia di Ribera D.O.P..
La zootecnica, dopo anni di crisi, ha conosciuto una forte ripresa, grazie anche alla valorizzazione del formaggio D.O.P. Vastedda della Valle del Belice.
Le ceramiche rappresentano una voce importante dell'economia della città[78]. Le maioliche saccensi consistono in piatti, vasi, anfore, statue, piastrelle, dai colori accesi del giallo, verde e blu cobalto.
La recente riscoperta di antiche fornaci fa pensare che la produzione della ceramica di Sciacca abbia avuto inizio nel XIV secolo.
Il Duomo di Monreale fu decorato nel 1498 con mattoni del maestro Lombardo e l'ex Chiesa di Santa Margherita, situata nelle vicinanze della Chiesa del Carmine, decorata con mattoni dei maestri Scoma e Francavilla nel 1469.
Molti altri sono i nomi dei maestri (soprattutto operanti tra il XV e il XVII secolo). Tra questi spiccano i nomi di Piparo, Di Facio, Lu Xuto, Lo Boj e di Giuseppe Bonachia.
Sciacca è la più antica località termale[79] della Sicilia ed uno dei maggiori centri presenti nel tratto di costa sud-occidentale. Il Carnevale di Sciacca è un importante richiamo turistico.
Esistono due squadre dilettantistiche che giocano nello stadio Luigi Riccardo Gurrera, sito in Corso Accursio Miraglia (quartiere Perriera): la Unitas Sciacca Calcio e l’Asd Verdenero.
È presente una squadra dilettantistica di pallavolo, l'Apd “Volley Club Sciacca”. La squadra ha una sezione maschile e una femminile: la prima milita in Serie B, la seconda in Serie D.
Lo stadio Pallone Tenda, oltre alla squadra di pallavolo, ospita anche la squadra dilettantistica di basket Icaro Basket Club, che milita nel campionato di promozione, e una squadra di hockey su carrozzina, che milita in serie A1.
Tra lo stadio Gurrera e il Pallone Tenda sorge un complesso di campi da tennis e padel gestito dall'Asd Passione Tennis Sciacca[80].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
26 agosto 1976 | 2 maggio 1980 | Giuseppe La Torre | Sindaco | [81] | |
3 maggio 1980 | 22 settembre 1980 | Giuseppe Molinari | Sindaco | [81] | |
23 settembre 1980 | 25 agosto 1982 | Simone Di Paola | Sindaco | [81] | |
26 agosto 1982 | 28 ottobre 1982 | Baldassare Santangelo | Sindaco | [81] | |
29 ottobre 1982 | 19 settembre 1983 | Calogero Craparo | Sindaco | [81] | |
20 settembre 1983 | 15 febbraio 1984 | Michele Marciante | Sindaco | [81] | |
16 febbraio 1984 | 31 luglio 1984 | Onofrio Allegro | Sindaco | [81] | |
1º agosto 1984 | 27 luglio 1986 | Giuseppe Craparo | Sindaco | [81] | |
28 luglio 1986 | 8 gennaio 1990 | Giuseppe Turco | DC | Sindaco | [82] |
15 gennaio 1990 | 5 marzo 1991 | Francesco Casandra | DC | Sindaco | [82] |
5 marzo 1991 | 10 ottobre 1992 | Vincenzo Catanzaro | DC | Sindaco | [82] |
12 ottobre 1992 | 7 dicembre 1993 | Michele Marciante | PSI | Sindaco | [82] |
7 dicembre 1993 | 7 luglio 1999 | Ignazio Messina | La Rete | Sindaco | [82] |
7 luglio 1999 | 13 dicembre 1999 | Francesco Marsala | Commissario straordinario | [82] | |
13 dicembre 1999 | 28 giugno 2004 | Ignazio Cucchiara | DS | Sindaco | [82] |
28 giugno 2004 | 26 giugno 2009 | Mario Turturici | FI | Sindaco | [82] |
26 giugno 2009 | 29 febbraio 2012 | Vito Calogero Bono | Indipendente | Sindaco | [82] |
29 febbraio 2012 | 9 maggio 2012 | Paolo Barone | Commissario straordinario | [82] | |
9 maggio 2012 | 26 giugno 2017 | Fabrizio Di Paola | PdL | Sindaco | [82] |
26 giugno 2017 | 27 giugno 2022 | Francesca Valenti | PD | Sindaco | [82] |
27 giugno 2022 | in carica | Fabio Termine | Ind. di CSX | Sindaco | [82] |
Il comune di Sciacca fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.7 (Pianura tra il Belice ed il Platani)[83].
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