Coincidente con tutta l'attuale Tunisia, più le propaggini più orientali dell'Algeria e dell'occidentale Cirenaica (chiamata Barqa dagli Arabi), la provincia Africa era un Paese che produceva pregiato grano e non meno rinomate viti (si ricordi che un cospicuo insediamento fu riservato da Gaio Mario ai veterani delle sue legioni che con lui avevano combattuto in numerose occasioni nel corso dei suoi sette consolati). L'intera zona conservò anche negli anni della decadenza un ottimo sistema di canalizzazione delle acque che rendevano fertile e produttivo il suolo anche quando sopraggiunse l'ondata germanica dei Vandali provenienti dalla penisola iberica.
L'Ifrīqiya divenne con l'Islam sede di wilāya (governatorato) fin dal VII secolo e il campo fortificato di Qayrawān ne fu capitale, presto trasformatasi in uno dei più importanti centri urbani dell'intero Nordafrica islamico, secondo alla sola egizianaal-Fusṭāṭ. La Sicilia musulmana era parte dell'Ifrīqiya. Dal wālī di Qayrawān dipese, fino alla sua indipendenza, il sotto-governatorato di al-Andalus, con capitale del sotto-governatorato, prima a Siviglia e poi a Cordova.
Alla morte di ʿUqba, gli Arabi, tra il 683 ed il 686, furono scacciati dalla Byzacena, occupata dai Berberi dell'Aurès capitanati da Kusayla[5].
Zuhayr ibn Qays, tra il 683 ed il 689, inizialmente solo a Barqa, nel 686, riprese la Byzacena[6].
Alla morte di Zuhayr, i Berberi, nel 689 sotto il comando della Kahina rioccuparono la Byzacena sino al 692[7].
Non si conoscono i comandanti arabi tra il 689 ed il 692.
Ḥassān ibn al-Nuʿmān al-Ghassānī, tra il 692 ed il 703, inizialmente solo a Barqa, occupò Cartagine, la perse e quindi la rioccupò nel 698; riconquistò in modo permanente l'Ifriqiya, la organizzò come nuova provincia, separandola dall'Egitto, direttamente dipendente dal Califfato omayyade, con capitale Qayrawan[8].
Durante la Conquista islamica della penisola iberica, Abd Allah ibn Musa fu reggente a Qayrawan, per il padre Musa che, tra il 712 ed il 715, era in al-Andalus, come riporta il lavoro di Ibn ʿAbd al-Ḥakam sulla conquista islamica della Spagna, che ci informa che egli sostituì il padre a Qayrawan, capoluogo dell'Ifriqiya, quando partì per al Andalus[10].
Ṭabarī, Taʾrīkh al-rusul wa l-mulūk (Storia dei profeti e dei re), Muḥammad Abū Faḍl Ibrāhīm (ed.), 10 voll., Il Cairo, Dār al-maʿrif, 1960-9.
Jamil M. Abun-Nasr, A History of the Maghrib in the Islamic period, Cambridge, Cambridge University Press, 1993.
Philip K. Hitti, Storia degli Arabi (trad. dell'originale History of the Arabs, Londra, Macmillan & Co. Ltd., 1937), Firenze, «La Nuova Italia» editrice, 1966.