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trasmissione di programmi sonori mediante onde radio Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La radiofonìa è la trasmissione di programmi sonori, parlati o musicali, effettuata per mezzo di appositi apparati che, mediante l'utilizzo di onde radio, vengono diffusi generalmente da enti pubblici e privati con finalità informative, ricreative e culturali[1]
La radiofonia ha radici nella seconda metà del XIX secolo, quando le scoperte fondamentali nel campo dell'elettromagnetismo aprirono la strada alle comunicazioni senza fili. In particolare, nel 1864 James Clerk Maxwell formulò le equazioni matematiche che descrivono le onde elettromagnetiche. Due anni più tardi, Heinrich Hertz dimostrò sperimentalmente l'esistenza delle suddette onde, che poi furono chiamate onde hertziane. Nel 1895 Guglielmo Marconi riuscì a trasmettere segnali radio su brevi distanze e nel 1901 effettuò la prima trasmissione transatlantica.
All'inizio del XX secolo, la radio iniziò a diventare un mezzo di comunicazione pratico, grazie a una serie di perfezionamenti tecnologici. Nel 1920 nacque la prima stazione radio commerciale negli Stati Uniti, KDKA a Pittsburgh: trasmetteva notizie e musica e segnò l'inizio dell'era della radio commerciale. Successivamente, sia negli Stati Uniti che in Europa, le trasmissioni radiofoniche si diffusero rapidamente, con il debutto di programmi di intrattenimento, notiziari e persino pubblicità.
La BBC fu fondata nel 1922 nel Regno Unito come servizio pubblico. In Italia, la RAI Radio Audizioni Italiane iniziò ufficialmente le sue trasmissioni radiofoniche nel 1924.
Negli anni '30 e '40, la radio divenne un potente strumento di massa, usato per informare e influenzare il pubblico. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale la radio giocò un ruolo cruciale, con trasmissioni di propaganda e bollettini di guerra. Le voci dei leader, come Winston Churchill e Franklin D. Roosevelt, divennero familiari proprio attraverso le trasmissioni radiofoniche.
Nel dopoguerra, la radio continuò a essere il mezzo di comunicazione dominante fino all'avvento della televisione. La programmazione comprendeva spettacoli di varietà, drammi radiofonici, notiziari e musica.
Negli anni '50, l'introduzione della modulazione di frequenza (FM) migliorò la qualità del suono e rese possibile la trasmissione di musica con una qualità migliore rispetto alla modulazione di ampiezza (AM). Questo aprì la strada a una nuova era per la radio musicale.
La radio transistor, un dispositivo portatile nato nel 1954, rese possibile l'ascolto della radio ovunque, contribuendo alla diffusione della cultura pop e rock negli anni '60 e '70.
Negli anni '50 e '60, la radio fu superata dalla televisione come mezzo di intrattenimento principale ma riuscì comunque ad adattarsi.
Negli anni '80 e '90, i programmi radiofonici di discussione e notizie divennero molto popolari, soprattutto negli Stati Uniti. Con l'avvento di Internet negli anni '90, le stazioni radio cominciarono a trasmettere online, espandendo il loro pubblico globale.
Negli anni 2000 e 2010, la radio ha vissuto una nuova trasformazione, con l'introduzione di tecnologie digitali: il Digital Audio Broadcasting (DAB). Ha così offerto una qualità audio superiore rispetto alla radio analogica e una maggiore varietà di canali. Il Podcasting ha invece reso possibile la trasmissione di contenuti audio on-demand, rivoluzionando il modo in cui il pubblico fruisce della radio.
Con dispositivi smart speakers come Alexa, Google Home e Siri, l'ascolto della radio è diventato ancora più accessibile, con comandi vocali per accedere a stazioni radio in tutto il mondo.
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