Panorama della Val d'Orcia
Raccolta di proverbi toscani .
Agli uomini malvagi Dio dà poche forze in modo che non possano fare del male.
Con i malvagi è necessario adottare leggi e provvedimenti più severi.
I buoni contadini prendono nuovi operati a metà gennaio, perché è meglio finire i lavori entro la primavera.
Gli stomachi, gli umori e gli affetti guasti, per non confessare il puzzo interiore, lo avvertono fuori.
Il buon contadino a Natale deve avere ancora metà del pane a disposizione, a Pasqua metà del vino.
San Marco è il 25 aprile .
Nel giorno di San Martino, 11 novembre , va sotterrato il grano da seme.
Si dice di quanti lasciano le cose di ottima qualità per cose meno pregiate.
Gli aiuti che non sono pronti all'occasione, non giovano a nulla.
Riferito alle impressioni o agli affetti dimenticati.
Gli adulatori e i parassiti vivono a spese degli altri.
Le cose nuove fanno scordare quelle antiche.
La persona che ha fama di essere bugiarda non viene creduta quando dice la verità.
È inutile discutere con chi non vuol capire.
Il bene non teme il male, anzi, qualcosa che lo tempri non può far altro che giovargli.
Lo smeriglio, quando insidia uccelli più piccoli, viene spesso raggiunto da un uccello più grande che gli toglie sia la preda che la vita.
La vita del malvagio è piena di difficoltà e pericoli mentre la vita del gentiluomo è più facile e sicura.
L'amicizia dura poco quando non è fra gente di pari livello sociale.
Gli amori dei giovani durano poco.
Un animo buono e un bell'aspetto sono ottime vivande.
Nel lavorare la terra occorre fare solchi profondi, ma non altrettanto nella sementa.
Tramonto rosso porta pioggia o vento.
Se vuoi cogliere l'uomo sul fatto, aspettalo dove va spesso, dove si riposa o dove lo portano le sue necessità e le sue voglie.
Una famiglia che abita da sola in una casa, vive in una maggior quiete.
Per Santa Maria, si intende l'Assunzione di Maria e quindi il 15 agosto .
Chi ha un bell'aspetto da neonato , spesso si imbruttisce con l'età.
Secondo la superstizione popolare, ogni cosa riesce male negli anni bisestili e anche i parti sono più pericolosi.
La furbizia più grande è quella di non apparir furbi.
La necessità e la paura danno al soldato quelle virtù che lo rendono valoroso.
Chi ha un brutto aspetto da neonato, diventa poi spesso un bel giovane.
Una buona amicizia è un'altra parentela.
È inutile provare a spiegare una cosa a chi non vuol capire.
San Quirico d'Orcia
Le calamità mettono in luce l'amicizia.
Difficilmente si fa una brutta offesa a una persona che si vuole bene.
È meglio comprare una casa in buono stato e un podere trasandato, piuttosto che il contrario.
Se la casa è trasandata, vale a poco che il podere sia in buone condizioni.
In casa un uomo si sente al sicuro come un bambino tra le braccia della mamma.
Casa nuova, chi non ve ne porta non ve ne trova.[fonte 16]
Casa per suo abitare, vigna per suo logorare, terren quanto si può guardare.[fonte 2]
Casa sua, vita sua.[fonte 16]
Cattivo segno, quando non si sente il male.[fonte 35]
Quando il dolore manca sta per finire la vita.
Il lógoro è il richiamo dello sparviero nella caccia.
Caval rognoso non vuol lasciarsi strigliare.[fonte 1]
Cavalli, cani, uccelli, e servitori, guastan, mangian, ruinano i signori.[fonte 2]
Cavallo vecchio, tardi muta ambiatura.[fonte 43]
L'ambiatura è un'andatura del cavallo, a passi corti e veloci, mossi contemporaneamente.
Così come il cavolo riscaldato non è buono, anche un garzone che torna a lavorare, dopo essere stato licenziato, per lo stesso padrone non da buoni risultati.
C'è carne da ogni taglio e da ogni coltello; le brutte si maritano e le belle.[fonte 33]
Cent'oche ammazzano un lupo .[fonte 12]
Cento scrivani non guardano un fattore, e cento fattori non guardano un contadino.[fonte 14]
Che colpa n'ha la gatta, se la massaia è matta?[fonte 2]
Chi a molti dà terrore, di molti abbia timore .[fonte 31]
Chi accarezza la mula , buscherà de' calci.[fonte 8]
Chi si accosta ad una persona malvagia o capricciosa, può aspettarci di non passarla liscia.
Chi acquista reputazione, acquista roba .[fonte 23]
Chi affitta il suo podere al vicino, aspetti danno o lite o mal mattino.[fonte 14]
Chi affitta sconficca.[fonte 14]
Chi affitta sfitta.[fonte 14]
Chi affoga , grida ancor che non sia udito.[fonte 5]
Chi affoga, s'attaccherebbe ai rasoi.[fonte 5]
Chi affoga, s'impiccherebbe alle funi del cielo.[fonte 5]
Chi all'onor suo manca un momento, non vi ripara poi in anni cento.[fonte 23]
Chi alluoga accatta.[fonte 14]
Chi ama crede.[fonte 7]
Chi ama il forestiero, in capo al mese, monta a cavallo e se ne va al paese.[fonte 7]
Chi ama, il ver non vede.[fonte 7]
Chi ama me, ama il mio cane.[fonte 7]
Chi ama, teme.[fonte 7]
Chi ama tutti non ama nessuno.[fonte 26]
Chi ara da sera a mane, d'ogni solco perde un pane.[fonte 14]
Chi ara il campo innanzi la vernata, avanza di ricolta la brigata.[fonte 14]
Chi ara l'uliveto addimanda il frutto.[fonte 14]
Chi arde e non lo sente, arder possa infino al dente .[fonte 7]
Chi assai desidera , assidera.[fonte 6]
Chi assai pone e non custode, assai tribola e poco gode.[fonte 14]
Chi semina tanto ma non tiene sotto controllo la terra, si affligge e raccoglie poco.
Chi attende a vendicare ogni sua onta, o cade d'alto stato o non vi monta.[fonte 31]
Chi attende al suo, non perde mai nulla.[fonte 2]
Chi bella donna vuol parere, la pelle del viso gli convien dolere.[fonte 33]
Chi ben dorme non sente le pulci.[fonte 44]
Chi ben ripone, ben trova.[fonte 2]
Chi ben serra, ben apre.[fonte 2]
Chi ben vive , ben muore .[fonte 13]
Chi bene e mal non può soffrire , a grande onor non può venire.[fonte 31]
Chi beneficio fa, beneficio aspetti.[fonte 9]
Chi beve nero , guadagna colore.[fonte 45]
Chi cammina un miglio pazzo, non torna a casa savio.[fonte 23]
Chi fa una pazzia una volta, viene sempre ritenuto pazzo.
Chi cava e non mette, le possessioni si disfanno.[fonte 14]
Facendo i solchi, ma senza metterci il concime, il podere si rovina.
Chi cena a buon'ora, non cena in malora.[fonte 35]
Chi cerca fare impiastro, sa dove lo vuol porre.[fonte 11]
Chi ci loda si dee fuggire, e chi c'ingiuria ci dee soffrire.[fonte 24]
Chi coglie il frutto acerbo, si pente d'averlo guastato.[fonte 15]
Chi compra a minuto, pasce i figliuoli d'altri, e affama i suoi.[fonte 2]
Chi compra pane al fornaio, legna legate e vino al minuto, non fa spesa a sé ma ad altri.[fonte 2]
Chi contender non può spesso ha contesa.[fonte 12]
Chi dà e ritoglie, il diavolo lo raccoglie.[fonte 9]
Chi dà per cortesia, dà con allegria.[fonte 9]
Chi dà presto è come se desse due volte.[fonte 9]
Chi dà retta al cervello degli altri, butta via il suo.[fonte 1]
Chi dal Lotto spera soccorso, metta il pelo come un orso .[fonte 46]
Chi del suo dona , Dio gli ridona.[fonte 9]
Chi di gallina nasce, convien che razzoli.[fonte 47]
Chi dice il vero, non s'affatica.[fonte 27]
Chi dice la verità , è impiccato .[fonte 27]
Chi dice tutto e niente serba, può andar con l'altre bestie a pascer l'erba.[fonte 48]
Chi disse donna, disse danno.[fonte 37]
Chi disse donna, disse guai.[fonte 37]
Chi disse ragion di Stato , disse un tristo; e chi disse ragion di confino, disse un assassino.[fonte 49]
Chi divide il miel coll'orso n'ha sempre men che parte.[fonte 12]
Chi divide la pera coll'orso n'ha sempre men che parte.[fonte 12]
Chi disse piano , disse tanto piano, che non ne toccò a tutti.[fonte 14]
Chi disse pianura, lo disse tanto piano che non ne toccò a tutti.
Le terre in pianura sono desiderate da molti.
Il contadino non può permettersi di oziare in estate.
Chi è a dozzina, non comanda.[fonte 16]
Chi è al coperto quando piove , è ben matto se si muove; se si muove e se si bagna, è ben matto se si lagna.[fonte 35]
Chi è bello è bello e grazioso, chi è brutto è brutto e dispettoso.[fonte 33]
Chi è brutta, e bella vuol parere, pena, patisce per bella parere.[fonte 33]
Chi è buono, ne fa ritratto .[fonte 4]
Chi è diffamato, è mezzo impiccato.[fonte 23]
Chi è diverso nell'oprare, non può molto amico stare.[fonte 26]
Chi è gran nemico, è anche grande amico.[fonte 26]
Chi è in alto , non pensa mai al cadere.[fonte 31]
Chi è misero o mendico, provi tutti e poi l'amico.[fonte 26]
Chi è più alto, è il bersaglio di tutti.[fonte 31]
Chi è portato giù dall'acqua si attacca a ogni spino.[fonte 5]
Chi è reo, e buono è tenuto, può fare il male che non è creduto.[fonte 23]
Chi è tenuto savio di giorno, non sarà mai pazzo di notte.[fonte 23]
Chi è uso alle cipolle , non vada a' pasticci.[fonte 50]
Chi fa buona guerra , ha buona pace .[fonte 51]
Chi fa le fave senza concio, le raccoglie senza baccelli.[fonte 14]
Chi semina le fave senza il concio, le raccoglie senza baccelli.
Chi fa male , guadagna un carro di sale, e chi fa bene guadagna un carro di fieno .[fonte 12]
Chi fa temere ogni uomo, teme ogni cosa.[fonte 31]
Chi fa una trappola, ne sa tender cento.[fonte 11]
Chi fila porta una camicia e chi non fila ne porta due.[fonte 12]
Chi fugge la mola, scansa la farina .[fonte 8]
Chi gode un tratto, non stenta sempre.[fonte 32]
Chi gratta, rogna accatta.[fonte 35]
Chi ha a dar, domanda.[fonte 11]
Chi ha a morir di peste , non gli viene far casotti in campagna.[fonte 52]
Chi ha accordato l'oste , può andare a dormire.[fonte 11]
Chi si è guadagnato in un modo o nell'altro il favore di quella persona che può dar problemi, può stare tranquillo.
Nel senso che non dorme sonni tranquilli.
Chi ha bella moglie la non è tutta sua.[fonte 33]
Chi ha bocca vuol mangiare.[fonte 6]
Chi ha buon cavallo e bella moglie, non 'istà mai senza doglie.[fonte 33]
Chi ha buona cantina in casa non va pel vino all'osteria.[fonte 6]
Isola del Giglio
I ricchi e i potenti trovano facilmente un modo per non essere castigati.
Riferito alle carte .
Chi ha fatto il suo dovere, può riposarsi.
Chi ha fatto il saggio del mèle non può dimenticare il lecco.[fonte 6]
Chi ha assaggiato il miele, non può non leccare le dita.
Chi è debole di forze non s'esponga ai pericoli.
Chi ha il lupo per compare, porti il cane sotto il mantello.[fonte 8]
Chi ha il mal vicino, ha il mal mattutino.[fonte 16]
Chi ha l'amore nel petto, ha lo spron ne' fianchi.[fonte 7]
Chi ha la tosse o la rogna, altro mal non gli bisogna.[fonte 35]
Chi ha la volpe per comare, porti la rete a cintola.[fonte 8]
Chi ha meno ragione, grida più forte.[fonte 12]
Chi ha nome ha roba.[fonte 23]
Chi ha portata la tunica puzza sempre di frate .[fonte 43]
Chi ha prete o parente in corte, fontana gli risurge.[fonte 31]
Nel senso che si tratta di una fonte di continuo guadagno.
Chi ha soldi da buttare, chiami lavoranti da fuori e non stia ai campi
Chi tiene tutti i suoi averi nello stesso posto, li mette in pericolo.
Chi lavora la terra con le vacche ottiene scarsi raccolti. La puledra infatti porta poca soma.
Chi lavora lustra, e chi non lavora mostra.[fonte 12]
L'uomo ozioso si prende i meriti del lavoro di un altro.
I campi troppo vitati rendono poco.
Chi lo letamina l'ottiene, chi lo pota lo costringe a fruttar bene.[fonte 14]
Chi loda per interesse vorrebbe esser fratello del lodato.[fonte 24]
Chi loda San Pietro, non biasima San Paolo.[fonte 8]
Chi mal cerca fama, sè stesso diffama .[fonte 23]
Chi manca a un sol amico, molti ne perde.[fonte 26]
Chi maneggia il mèle si lecca le dita .[fonte 6]
Chi meglio mi vuole, peggio mi fa.[fonte 1]
Chi mi piglierà di notte, mi lascerà di giorno.[fonte 33]
Riferito ad una donna brutta.
Chi non arde non incendia.
Chi non si appassiona ad una cosa non può far nascere interesse negli altri.
Chi non accetta i consigli dei veri amici, finisce poi per dar retta ai cattivi consiglieri.
Chi non crede in Dio, crede nel diavolo.[fonte 54]
Chi non cura sua magione, non è uomo di ragione.[fonte 16]
Chi non dà a Cristo, dà al Fisco.[fonte 9]
Chi non è uso a portar le brache, le costure gli danno noja.[fonte 43]
Chi non fugge, strugge.[fonte 7]
Colui che viene lasciato in amore soffre di più.
Riferito alle ragazze che non riescono a trovare marito.
Chi non può dare all'asino, dà al basto.[fonte 11]
Chi non se la può prendere con chi vorrebbe, se la prende con chi può.
Riferito sia alla compra del bestiame che ad altri casi.
Chi non sa fingere , non sa regnare.[fonte 11]
Chi non sa fingersi amico, non sa esser nemico.[fonte 11]
Chi non semina non ricoglie.[fonte 14]
Chi non teme il sermone, non teme il bastone .[fonte 1]
Chi offende l'amico, non la risparmia al fratello.[fonte 26]
Chi pecora si fa, lupo la mangia.[fonte 55]
Chi peggio fa, meglio l'accomoda.[fonte 12]
Chi pensa al prossimo , al suo ben s'approssima.[fonte 9]
Chi per sè raguna, per altri sparpaglia.[fonte 17]
Chi perde ha sempre torto.[fonte 12]
Chi perde la roba perde molto, ma chi perde il cuore perde tutto.[fonte 7]
Chi perde, si gratti.[fonte 12]
Chi perse fu sempre dappoco.[fonte 12]
Chi piglia l'anguilla per la coda e la donna per la parola, può dire di non tener nulla.[fonte 37]
Chi piglia medicina senza male, consuma l'interesse e il capitale.[fonte 19]
Chi più arde più splende.[fonte 6]
Chi più intende, più perdona.[fonte 41]
Chi più urla, ha più ragione.[fonte 12]
Chi più vuole, meno adopera.[fonte 6]
Chi pon cavolo d'aprile , tutto l'anno se ne ride.[fonte 14]
Piantato in aprile, infatti, il cavolo spiga presta ma non fa grumolo.
Chi pon mele in vaso nuovo, provi se tiene acqua.[fonte 56]
Chi porta la sua moglie a ogni festa, e dà bere al cavallo a ogni fontana, in capo all'anno il cavallo è bolso e la moglie puttana.[fonte 37]
Chi pratica co' gran maestri, l'ultimo a tavola e il primo a' capestri.[fonte 12]
Chi pratica impara, e guadagna sempre.[fonte 8]
Chi pratica lo zoppo impara a zoppicare.[fonte 8]
Chi predica al deserto perde il sermone.[fonte 1]
Chi prima nasce, prima pasce.[fonte 14]
Il grano seminato per tempo, germoglia meglio.
Chi ricorre a poco sapere, ne riporta cattivo parere .[fonte 1]
Chi ride e canta, suo male spaventa.[fonte 32]
Chi s'impaccia colle frasche, la minestra sa di fumo.[fonte 8]
Con il termine "frasca" si fa riferimento sia alla donna vana che all'uomo imbroglione.
Nessuna semina è ottimale su terreno molle.
La miglior caloria è quella delle fave.
Chi semina in rompone raccoglie in brontolone.[fonte 14]
Chi semina nel campo solo rotto, e non rilavorato e messo a seme, raccoglie poco.
Chi semina nella polvere, faccia i granaj di rovere.[fonte 14]
È sempre meglio seminare su terreno asciutto.
Chi semina spine non vada scalzo .[fonte 57]
Chi sempre beve non ha mai troppa sete .[fonte 6]
Chi serba, Dio non gli dà.[fonte 17]
Chi serba, serba al gatto.[fonte 17]
Chi serve in corte, muore allo spedale.[fonte 31]
Chi serve non erra.[fonte 9]
Chi servo si fa, servi aspetta.[fonte 31]
Chi si consiglia da sè, da sè si ritrova.[fonte 1]
Chi si contenta al poco, trova pasto in ogni loco.[fonte 58]
Chi si contenta, gode.[fonte 58]
Chi si frega al ferro , gli s'appica la ruggine .[fonte 8]
Chi si loda s'imbroda.[fonte 59]
Chi si mette a stentare, stenta sempre.[fonte 17]
Chi si volsero bene, non si volsero mai male.[fonte 7]
Chi signoreggia, brameggia.[fonte 31]
Chi soffre per amor, non sente pena.[fonte 7]
Chi sparagna , vien la gatta e glielo magna.[fonte 17]
Chi sprezza l'onore, sprezza Dio .[fonte 23]
Chi sta fermo in casi avversi, buon amico può tenersi.[fonte 26]
Chi t'accarezza più di quel che suole, o t'ha ingannato o ingannar ti vuole.[fonte 24]
Chi t'ama di buon cuore strigni e abbraccia.[fonte 7]
Chi tardi mette i denti, vede morire tutti i suoi parenti.[fonte 35]
Chi ti loda in presenza, ti biasima in assenza.[fonte 24]
Chi tiene il piede in due staffe, spesso si trova fuora.[fonte 11]
Chi tocca la pece, s'imbratta.[fonte 8]
Chi troppo frena gli occhi, vuol dire che gli son scappati.[fonte 6]
Chi troppo in alto sal, cade repente. Precipitevolissimevolmente.[fonte 31]
Chi troppo ride ha natura di matto; e chi non ride è di razza di gatto.[fonte 32]
Chi troppo sale dà maggior percossa.[fonte 31]
Chi trovò il consiglio, inventò la salute.[fonte 1]
Chi va a letto co' cani, si leva colle pulci.[fonte 8]
Chi va al mulino s'infarina.[fonte 8]
Chi va in gogna non fa il servizio volentieri.[fonte 6]
Chi va per uccellar, resta impaniato.[fonte 11]
Chi vanga non l'inganna.[fonte 14]
Chi lavora con la vanga ottiene sempre i suoi frutti, il vangare non lo inganna.
Riferito al tipo di vanga da utilizzare per ottenere un risultato migliore.
Per avere del buon olio deve saper aspettare e rassegnarsi se qualche oliva cade.
[Figurativamente] Chi vuole una vita dolce, non faccia del male.
Chi vuol vivere e star bene, pigli il mondo come viene.[fonte 32]
Chi vuol vivere sano e lesto, mangi poco e ceni presto.[fonte 35]
Chi vuole amici assai, ne provi pochi.[fonte 26]
Chi vuole aver del mosto, zappi le viti d'agosto.[fonte 14]
Chi vuole ingannare il suo vicino, ponga l'ulivo grosso e il fico piccolino.[fonte 14]
Chi vuole l'amor celato lo tenga bestemmiato.[fonte 7]
Chi vuole nascondere il proprio amore, parli male della cosa che ama.
Chi vuole il buon bacato, per San Marco o posto o nato.[fonte 14]
Chi vuole tutta l'uva non ha buon vino.[fonte 14]
Per avere del buon vino l'uva deve essere matura, quindi non la si deve cogliere prima per paura che venga rubata.
Chi vuole un buon agliaio, lo ponga di gennaio.[fonte 14]
Chi vuole un buon potato, più un occhio e meno un capo.[fonte 14]
Riferito alla vite .
Per giustificare un'azione non basta dire che si tratta di un'abitudine comune.
Gestire un'attività insieme ad un'altra persona, non diminuisce l'utile.
Riferito alla facilità con cui si cambia podere.
Forzatamente non si può fare nulla di buono.
Così presto muoion le pecore giovani come le vecchie.[fonte 3]
Crudeltà consuma amore.[fonte 7]
Panorama toscano
Esorta a non affrettarsi alla vendemmia .
Ad agosto gli alberi mostrano i frutti che daranno nei mesi successivi.
San Gallo è il 16 ottobre .
Nel conteggio delle pecore i pastori non tengono mai presente il lupo.
Quando l'unica punizione è un avvertimento vocale, il malfattore se ne infischia e continua a comportarsi nello stesso modo.
Riferito al grano, che se fitto è di cattiva qualità, dunque non scelto dalle passere.
Del servir non si pente.[fonte 9]
Delle cere la giornata, ti dimostra la vernata: se vedrai pioggia minuta, la vernata fia compiuta; ma se tu vedrai sol chiaro, marzo fia fino a gennaio.[fonte 34]
La Candelora è il 2 febbraio .
Esorta a non affrettarsi nella vendemmia.
Dice il porco dammi dammi, né mi contar mesi né anni.[fonte 14]
Dice più un'occhiata che una predica.[fonte 1]
Dietro al monte c'è la china.[fonte 65]
Dimmi chi tu pratichi, e ti dirò chi sei.[fonte 8]
Dio ha dato per penitenza all'avaro che né del poco né dell'assai si contenti.[fonte 17]
Dio manda il freddo secondo i panni.[fonte 65]
Dio non manda se non quel che si può portare.[fonte 65]
Dio non paga il sabato .[fonte 66]
Dio ti guardi da chi inghiotte lo sputo .[fonte 67]
Dio ti guardi da quela gatta che davanti ti lecca e di dietro di graffia.[fonte 24]
Dio ti salvi da un cattivo vicino, e da un principiante di violino .[fonte 16]
Dispicca l'impiccato, impiccherà poi te.[fonte 68]
Donna barbuta, co' sassi la saluta.[fonte 33]
Donna che ha molti amici, ha molte lingue mordaci.[fonte 37]
Donna che regge all'oro, val più d'un gran tesoro.[fonte 37]
Donna danno, sposa speso, moglie meglio.[fonte 37]
Donna di monte, cavalier di corte.[fonte 37]
Donna e luna , oggi serena e domani bruna.[fonte 37]
Donna e popone, beato chi se n'appone.[fonte 37]
Donna iraconda, mare senza sponda.[fonte 37]
Donna oziosa, non può essere viziosa.[fonte 37]
Donna si lagna, donna si duole, donna s'ammala, quando la vuole.[fonte 37]
Donna specchiante, poco filante.[fonte 37]
Donne, asini e noci, voglion le mani atroci.[fonte 37]
Donne e buoi, de' paesi tuoi.[fonte 37]
Donne e oche, tienne poche.[fonte 37]
Dono di consiglio più vale che d'oro.[fonte 1]
Dono molto aspettato è venduto e non donato.[fonte 9]
Dopo il cattivo viene il buono.[fonte 65]
Dopo morti, tutti si puzza a un modo.[fonte 13]
Dove donna domina, tutto si contamina.[fonte 37]
Dove è abbondanza di legne, ivi è carestia di biade.[fonte 14]
Nei territori boschivi e nei terreni molto piantati, vi è poco foraggio.
Dove è stato il fuoco, ci sa sempre di bruciaticcio.[fonte 7]
Riferito all'amore.
Riferito alla collina .
Il campano è la campana appesa al collo dei bovini, per cui dove passano i bovini (con l'aratro), nasce il grano.
Il bestiame è la parte principale dell'economia di un podere.
Dove son femmine e oche, non vi son parole poche.[fonte 37]
Dove sta un pane, può stare una parola.[fonte 1]
Chi ti dà da mangiare, è autorizzato ad ammonirti.
Due persone ostinate possono difficilmente vivere insieme.
Porto Vecchio (Livorno )
È bene aver degli amici per tutto.[fonte 26]
È buona quando si può contare.[fonte 65]
È difficile condurre il can vecchio a mano.[fonte 21]
È lieve astuzia ingannar gelosia, che tutto crede quando è in fenesia.[fonte 7]
È mala cosa esser cattivo ma è peggio ancora esser conosciuto.[fonte 23]
È male amico chi a sé è nemico.[fonte 26]
È meglio ammazzare uno che mettere una cattiva usanza.[fonte 21]
È meglio ardere una città che mettere una cattiva usanza.[fonte 21]
È meglio dar la lana che la pecora.[fonte 2]
È meglio dare e pentire, che tenere e patire.[fonte 14]
Può riferirsi ad ogni cosa, ma generalmente ci si riferisce al bestiame, in quanto tenere per troppo tempo una bestia da soma può richiedere costi eccessivi.
Sia nell'amore che nell'amicizia.
Esorta a comprare bestie grosse.
È meglio un tieni tieni, che cento piglia piglia.[fonte 9]
Esorta a non donare le cose a malincuore.
Meglio una strada vecchia, lunga e sicura che una nuova e sconosciuta.
Val d'Orcia
Chi può, si metta all'opera prima che cambino le cose, perché ogni lascia è persa.
La fame costringe la persona a far cose che gli apportano biasimo.
Riferito alla vite .
Fate del bene al lupo, che il tempo l'ha ingannato.[fonte 68]
Fatta la roba, facciam la persona.[fonte 32]
Una volta che abbiamo assolto ai nostri doveri, godiamocene i frutti.
Fatti buon nome e piscia a letto, e' diranno che hai sudato.[fonte 23]
Fattor nuovo, tre dì buono.[fonte 14]
Fattore, fatto re.[fonte 14]
Fava e mela , coll'acqua allega.[fonte 28]
Febbre autunnale, o è lunga o è mortale.[fonte 35]
Febbre di maggio, salute per tutto l'anno.[fonte 19]
Febbre quartana , il vecchio uccide, e il giovane risana.[fonte 35]
Febbre terzana , non fe mai suonar campana.[fonte 35]
Figlie, vigne e giardini, guardale dai vicini.[fonte 47]
Figlio di fava e babbo di lino .[fonte 14]
Le fave quando riscoppiano dopo il gelo, fanno il loro frutto, il lino invece no.
I fiorentini cominciavano tardivamente le sommosse.
Riferito alla difficoltà di coltivarle tutte e tre lo stesso anno.
Gallinetta che va per cà, o la becca o l'ha beccà: se la non becca a desco, l'ha mangiato di fresco.[fonte 6]
Gatta frisa, non fece mai bella coda .[fonte 19]
Frisa , cioè ghiotta, leccarda.
Gatto che non è goloso non piglia mai sorcio.[fonte 6]
Gelosia vien per impotenza, per opinione e per esperienza.[fonte 7]
Genova , aria senza uccelli, mare senza pesce, monti senza legna, uomini senza rispetto.[fonte 10]
Mare senza pesce, montagne senza alberi, uomini senza fede e donne senza vergogna.[fonte 70]
Genova, prende e non rende.[fonte 10]
Genovese aguzzo, piglialo caldo.[fonte 10]
Gente allegra Iddio l'aiuta.[fonte 32]
Gente assai, fanno assai, ma mangian troppo.[fonte 14]
Chiamando tanti garzoni, si fa tanto lavoro ma si spende anche tanto per remunerarli.
Giugno è il momento giusto per falciare il grano, a luglio è troppo tardi.
Gli alberi grandi fanno più ombra che frutto.[fonte 33]
Gli amici e gli avvisi aiutano fare le faccende.[fonte 26]
Gli amici hanno la borsa legata con un filo di ragnatelo.[fonte 26]
Gli amici son buoni in ogni piazza.[fonte 26]
Gli scarparelli la pietra la gli sciupa, la pietra la gli asciuga.[fonte 65]
Gli storni son magri perché vanno a stormi.[fonte 8]
Quando in molti hanno lo stesso lavoro, il guadagno è poco per tutti.
I poveri sono sempre quelli che ci rimettono.
Il guadagno della stalla è una parte importante nell'economia del podere.
Bisogna stare attenti all'ira dei mansueti.
San Quirico d'Orcia
Cioè «i colpi non si danno secondo la misura destinata» (cfr. Patto , in Vocabolario degli accademici della Crusca , 1729-17384 , vol. III, p. 525, § IX). Cfr. Benvenuto Cellini , Vita , lib. I, cap. LXXIII : «[...] raffermai dua colpi soli, che al sicondo mi cadde morto di mano, qual non fu mai mia intenzione; ma, sì come si dice, li colpi non si danno a patti.»
I cortigiani hanno per suole bucce di cocomero.
I cortigiani è facile che perdano il loro ruolo.
I favori delle corti sono come sereni d'inverno e nuvoli di state.[fonte 31]
I favori delle corti sono come il cielo limpido d'inverno e le nuvole d'estate.
I favori delle corti durano poco.
Le cose nuove fanno scordare quelle antiche.
I santi vecchi non fanno più miracoli.[fonte 6]
Le cose nuove fanno scordare quelle antiche.
Usato quando qualcuno da anziano si comporta proprio come faceva da giovane.
Il bue lascialo pisciare e saziar di arare.[fonte 60]
Il buon lavoratore rompe il cattivo annuale.[fonte 14]
Il buon lavoratore supera anche le cattive annate.
Il buono a qualcosa è l'asino del pubblico.[fonte 12]
Chi è bravo in qualcosa, è obbligato a fare anche per chi non è buono a nulla.
Il grado posseduto non muta la persona.
Ognuno ha la responsabilità dei suoi errori, le tentazioni e le occasioni sono solo scuse.
Il ferro lima il ferro.[fonte 12]
Il fico vuole avere due cose, collo d'impiccato e camicia di furfante.[fonte 28]
Quando il fico è maturo infatti torce il collo e si piega e il suo involucro si screpola ("camicia stracciata").
Il Fiorentino mangia sì poco e sì pulito, che sempre si conserva l'appetito.[fonte 10]
Il formaggio , a merenda è oro, a desinare argento, a cena è piombo.[fonte 35]
Il fumo va dietro ai belli.[fonte 33]
Per fumo si intendono vanità, arroganza, superbia.
Il furfante in ogni luogo trova tre cose, osteria, prigione e spedale.[fonte 4]
Il giusto ne soffre per il peccatore.[fonte 12]
Il gran rado non fa vergogna all'aia.[fonte 14]
Loda seminare il grano rado.
Il gran signor non ode, se non adulazion, menzogna e frode.[fonte 31]
Il gran tempo a' gran nomi è gran veleno.[fonte 23]
Il grano va a chi non ha sacca.[fonte 12]
Il guadagno si fa il giorno della compra.[fonte 14]
Riferito in particolare al bestiame.
Chi ha fatto qualcosa di male fugge anche prima di essere scoperto.
Essendo abituato a portarle sempre, è come se non le avesse.
Il mal del traditore ne va col pelo.[fonte 11]
Il male non istà sempre dove si pone, se non sopra i gobbi.[fonte 65]
Il male unisce gli uomini.[fonte 9]
Nelle sofferenze comuni gli uomini si stringono di più.
Chi vuole essere amato, deve comportarsi dolcemente.
Il pane di miglio non fa passare la fame.
Riferito ai furfanti senza vergogna.
Le cose nuove fanno scordare quelle antiche.
Alla fine dei conti i furbi hanno sorte peggiore degli sciocchi.
Centro storico di Volterra
L'amicizia deve stropicciarsi, ma non strapparsi
L'amico ammonisce e non offende.
L'onore inteso come "gli onori", o anche la fama, la celebrità.
Grazie all'urina il medico può riconoscere alcune malattie.
L'orzola ricoglila dopo due mesi.
L'ospite e il pesce in tre giorni puzza.[fonte 8]
L'uomo è fuoco e la donna è stoppa; vien poi il diavolo e gliel'accocca.[fonte 7]
L'ultima cosa che si ha da fare, è il morire.[fonte 13]
L'ultima pecora piscia nel secchiello.[fonte 76]
Perché lo trova già vuotato dalle altre.
Nulla si può portare nell'aldilà, riferito soprattutto agli avari.
Ovvero senza frutti.
Il cipresso una volta troncato, non riverdisce mai più.
La paura della punizione frena i malfattori.
La pecora rende molto ma vuole essere trattata bene.
Riferito al concime.
La pecora sarebbe buona se avesse la bocca l'avesse in montagna e il culo in campagna.[fonte 60]
Perché il dente è dannoso per le piante mentre il concime è prezioso e importante.
La pecora sul culo è benedetta e nella bocca maledetta.[fonte 60]
Perché il dente è dannoso per le piante mentre il concime è prezioso e importante.
La saggina sta molto sotto terra prima di nascere. (letterale)
La felicità del saggio ha vita lunga.
La segale nel terreno sottile e asciutto e il grano in quello grosso e umido.
Le belle donne trovano facilmente marito.
Le bestie vecchie muoiono nella stalla de' contadini minchioni.[fonte 14]
Le buone donne non hanno né occhi né orecchie.[fonte 37]
Le buone parole acconciano i mali fatti.[fonte 41]
Le buone parole non rompono i denti.[fonte 41]
Le case grandi dal mezzo in su non s'abitano.[fonte 33]
Le cattive compagnie conducono l'uomo alla forca.[fonte 8]
Le cose rare son le più care.[fonte 21]
Le cose vanno fatte quando se ne sente il bisogno.[fonte 6]
Le donne arrivano i pazzi e i savi.[fonte 37]
Le donne dicono sempre il vero; ma non lo dicono tutto intero.[fonte 37]
Le donne hanno sette spiriti in corpo.[fonte 37]
Le donne hanno l'anima attaccata al corpo con la colla cerviona.[fonte 37]
Le donne per parer belle si fanno brutte.[fonte 33]
Le donne piglian ben le pulci.[fonte 37]
Le donne s'attaccano sempre al peggio.[fonte 37]
Le donne son come i gatti, finché non battono il naso, non muoiono.[fonte 37]
Le donne son figliuole dell'indugio.[fonte 37]
Le donne son sante in chiesa, angele in istrada, diavole in casa, civette alla finestra e gazze alla porta.[fonte 37]
Le donne sono il purgatorio della borsa, il paradiso del corpo, e l'inferno dell'anima.[fonte 37]
Le fave nel motaccio, e il gran nel polveraccio.[fonte 14]
Le femmine calano come la cassa de' mercanti.[fonte 37]
Le leggi sono come i ragnateli.[fonte 12]
Le mosche piccole si impigliano in essa e quelle grandi la sfondano.
Le mosche si posano sopra alle carogne.[fonte 12]
Le parole son femmine, e i fatti son maschi.[fonte 64]
Le ragazze piangono con un occhio, le maritate con due, e le monache con quattro.[fonte 37]
Le secchie si metton a combatter col pozzo , e ne portan la testa rotta.[fonte 12]
Le speziere migliori stanno ne' sacchetti piccoli.[fonte 33]
Legala bene, e poi lasciala andare.[fonte 79]
Legami mani e piei e gettami tra i miei.[fonte 16]
Leva da capo e poni da piè.[fonte 14]
Bisogna sia potare che annaffiare.
La luna che nasce di mercoledì lascia presagire pioggia e tempeste.
Mal si balla bene se dal cor non viene.[fonte 6]
Difficilmente si balla bene se non viene dal cuore.
Nessun divertimento giova se non viene dal cuore.
Male altrui consiglia, chi per sè non lo piglia.[fonte 1]
Malinconia non paga debito.[fonte 32]
Mano bianca è assai lavata.[fonte 80]
Mangia bene e caca forte, e non aver paura della morte.[fonte 35]
Mangiar molto e bever bene, e urlar quando la viene. [riferito alla gotta ] [fonte 19]
Masseria, masseria, viene il diavolo e portala via.[fonte 17]
Matta è quella pecora che si confessa al lupo .[fonte 61]
Meglio errar con molti che da sé stesso.[fonte 21]
Meglio soli , che male accompagnati.[fonte 8]
Meglio un aiuto che cinquanta consigli.[fonte 9]
Meglio un prossimo vicino che un lontano cugino .[fonte 9]
Meglio una sassata nella testa, che una ferita nell'onore.[fonte 23]
Meno siamo a tavola, e più si mangia.[fonte 8]
Milano la grande, Vinegia la ricca, Genova la superba, Bologna la grassa, Firenze la bella, Padova la dotta, Ravenna l'antica, Roma la santa.[fonte 10]
Molta terra, terra poca; poca terra, terra molta.[fonte 14]
La molta terra lavorata male, equivale a poca; la poca terra lavorata bene, equivale a molta.
Molti pochi fanno assai.[fonte 2]
Monte, porto, città, bosco o torrente abbi se puoi per vicino o parente.[fonte 16]
Morso di pecora non passa mai la pelle.[fonte 12]
Siena
Né amico rinconciliato, né pietanza due volte cucinata.[fonte 26]
Ne ammazza più la penna del medico che la spada del cavaliero.[fonte 35]
Né mulo, né mulino, né fiume, né forno, né signore per vicino.[fonte 16]
Ne' pericoli si vede chi d'amico ha vera fede.[fonte 26]
Nell'uva, son tre vinaccioli; uno di sanità, uno di letizia, e uno di ubriachezza.[fonte 45]
Nella botte piccola ci sta il vin buono.[fonte 33]
Nella pace i giovani seppelliscono i vecchi, ma nella guerra i vecchi seppelliscono i giovani.[5] [fonte 51]
Nella guerra d'amor vince chi fugge.[fonte 7]
Nelle corti, la carità è tutta estinta, né si trova amicizia se non finta.[fonte 31]
Nelle stracce e negli straccioni s'allevano di gran baroni.[fonte 31]
Nessun diventò mai pover per far limosine .[fonte 9]
Nessuna meraviglia dura più di tre giorni.[fonte 21]
Niuna persona senza peccato, niun peccato senza rimorso .[fonte 20]
Noci e pane, pasto da villano; pane e noci, pasto da spose.[fonte 28]
Non a tutti vola il gufo .[fonte 12]
Non bisogna contentar le donne se non del lino .[fonte 37]
Non bisogna fare il diavolo più nero di quanto non sia.[fonte 81]
Non c'è male senza bene .[fonte 65]
Non c'è migliore specchio dell'amico vecchio.[fonte 26]
Non c'è il peggior frutto di quello che non matura mai.[fonte 3]
Non conosce la pace e non la stima, chi non ha provato la guerra in prima.[6] [fonte 51]
Non dar del pane al cane ogni volta che dimena la coda .[fonte 24]
Non è bello quel ch'è bello, ma è bello quel che piace.[fonte 6]
Non è mai sì gran morìa, che non campi chicchessia.[fonte 65]
Non è malvagio eguale a quel che si compiace del far male.[fonte 4]
Non è più bel mestiere , che non aver pensiere.[fonte 32]
Non è più bell'amor che la vicina, la si vede da sera e da mattina.[fonte 7]
Non è traditore senza sospetto.[fonte 11]
Non far mai bene, non avrai mai male.[fonte 68]
Non fu mai guercio senza malizia.[fonte 33]
Non fu mai sì bella scarpa , che non diventasse una ciabatta .[fonte 33]
Non fu mai sì vaga rosa , che non diventasse un grattaculo.[fonte 33]
Non ha più carta l'agnello che la pecora.[fonte 3]
Il giovane non ha più sicurezza della vita rispetto al vecchio.
Riferito alla vite, personificata.
L'erpicatura è un lavoro più leggero rispetto all'aratura. Anche in senso figurato: ogni cosa va fatta in modo appropriato.
Non si fa un mantello per una pioggia soltanto.
Non si fa un amico che serva una sola volta.
O di paglia o di fieno, purché il corpo sia pieno.[fonte 28]
O molle o asciutto, per San Luca semina.[fonte 14]
San Luca è il 18 ottobre .
Poche lacrime bastano a placare lo sdegno.
Esorta a non cambiare troppo spesso lavoranti, ma anche i lavoranti a non cambiare troppo facilmente padroni.
Campo dei Miracoli (Pisa )
La dieta dei montagnare consiste nel mangiar castagne e bere acqua.
Pan padovano, vin vicentino, carne furlana, trippe irivigiane.[fonte 10]
Pane, noce e fichi secchi, ne mangerei parecchi.[fonte 28]
Panno senese, si rompe prima che si metta in dosso.[fonte 10]
Para via malinconia, quel c'ha da essere convien che sia.[fonte 32]
Pari con pari bene sta e dura.[fonte 26]
Paura de' birri, desio di regnare; fanno impazzare.[fonte 31]
Pazzo è colui, che strazia sè per dar sollazzo altrui.[fonte 32]
Pecora mal guardata, da ogni agnello è poppata.[fonte 47]
Pecore contate, il lupo se le mangia.[fonte 20]
Pecore conte, lupo le mangia.[fonte 20]
Penitenza senza frutto, epiteto della corte.[fonte 31]
Pensiero non pagò mai debito.[fonte 32]
Per arricchire bisogna invitire.[fonte 14]
Per arricchirsi, bisogna piantare viti.
Per conoscere un furbo ci vuole un furbo e mezzo.[fonte 11]
Per fare un buon campo ci vuole quattro m: manzi, moneta, merda e mano.[fonte 60]
Per fare una cosa bene, bisogna essere tagliati a buona luna.[fonte 6]
Per riuscire bene in qualcosa bisogna esservi portati.
Con la forza, non si ottiene nulla.
Forzatamente non si può fare nulla di buono.
Per la ragion di Stato e di confini, son rovinati ricchi e poverini.[fonte 51]
Per la Santa Cadelora, se nevica o se plora, dell'inverno siamo fuora; ma se c'è sole e solicello, noi siam sempre a mezzo il verno.[fonte 34]
Per parlare di gioco, bisogna aver tenuto le carte in mano.[fonte 56]
Per più non potere, l'uomo si lascia cadere.[fonte 5]
Per San Bastiano, sali il monte e guarda il piano; se vedi molto, spera poco; se vedi poco, spera assai.[fonte 34]
San Bastiano è il 20 gennaio . Riferito al grano che promette buona raccolta quando il freddo in inverno ha impedito alle sue foglie di crescere.
Per San Barnabà, l'uva viene e il fiore va.[fonte 34]
San Barnabà è l'11 giugno .
Per San Michele, la succiola nel paniere.[fonte 34]
San Michele è il 29 settembre , riferito alle castagne.
San Piero è il 29 giugno .
Per San Tomè, piglia il porco per lo piè.[fonte 14]
Per San Tommaso piglia il porco per il piede
San Tommaso è il 21 dicembre .
Per Sant'Andrea piglia il porco per la sèa; se tu non lo puoi pigliare, fino a Natale lascialo andare.[fonte 14]
Per Santa Croce, pane e noce.[fonte 34]
Santa Croce è il 14 settembre, le noci sono mature.
Santa Caterina è il 25 novembre .
Poche lacrime bastano a placare un grande sdegno.
Allude alla pesantezza dell'aria pisana.
Vale più un amico che un parente.
Lo sparviero in pugno era un passatempo degli antichi nobili.
Quando il vino è poco può comunque bastare, il pane invece finisce presto.
Riferito alla sementa.
Isola d'Elba
Il fringuello canta d'inverno, quando non conviene cambiare padrone.
Il ghirlingò canta in primavera, quando il contadino tende a cercare un nuovo padrone.
Il merlo canta a settembre e ottobre, periodo in cui un contadino non dovrebbe mai trovarsi senza padrone.
La mancata caduta dei fichi dall'albero lascia presagire un cattivo raccolto per l'anno successivo.
Quando il grano è ne' campi, è di Dio e de' Santi.[fonte 14]
Quando il grano è ne' campi, è di tutti quanti.[fonte 14]
Quando il grano è nei campi è esposto a mille casi.
Quando il grano ricasca, il contadino si rizza.[fonte 14]
Il grano ricasca quando è fitto e rigoglioso.
Quando il lupo mangia il compagno, crede si dee sterile la compagnia.[fonte 5]
Quando il padre marita la figlia, egli ha casa e vigna; quando l'ha meritata non ha né vigna né casa.[fonte 2]
Quando il tempo si muta, la bestia starnuta .[fonte 34]
Quando il villano è sul fico, non conosce né parente né amico.[fonte 73]
Quando l'anno vien bisesto, non por bachi e non far nesto.[fonte 34]
Secondo la superstizione popolare, ogni cosa riesce male negli anni bisestili .
Quando la febbre caca su' labbri è buon segno.[fonte 19]
Un'eruzione sulle labbra dopo la febbre è un buon segno prognostico.
Quando la milza cresce, il corpo dimagra.[fonte 19]
Quando la pera è matura, bisogna che caschi.[fonte 83]
Quando la pera è matura, casca da sè.[fonte 83]
Quando la volpe predica, guardatevi, galline.[fonte 11]
Quando le fave sono in fiore, ogni pazzo è in vigore.[fonte 34]
Quando le volpi si consigliano, bisogna chiudere il pollajo.[fonte 11]
Quando luce e dà il sole, il pastor non fa parole.[fonte 14]
Il pastore, infatti, esce subito per portare le pecore in campagna.
Quando mette la querciola, e tu semini la cicerchiola.[fonte 14]
Quando nevica, il lupo predica.[fonte 42]
Quando odi altrui mancamenti, chiudi la lingua fra i denti.[fonte 41]
Quando Siena piange, Firenze ride.[fonte 34]
Riferito al meteo e non solo. Presente anche nella forma inversa.
Il campanone suona per San Giovanni (24 giugno), in quei giorni arriva il grande caldo e l'agnello non è più buono.
Riferito all'ulivo.
Il guadagno dalla stalla è una parte importante nell'economia del podere.
Quanti vanno alla forca che non n'han né mal né colpa.[fonte 12]
Quei consigli son sprezzati che son chiesti e ben pagati.[fonte 1]
Quel che alla donna ogni segreto fida, ne vien col tempo a far pubbliche gride.[fonte 37]
Quel che è fatto è reso.[fonte 11]
Quel che si dona, luce; quel che si mangia, pute.[fonte 9]
Riferito alla vite.
Riferito alla terra (personificata), che chiede la vanga.
Là dove crescono i rovi, la terra è buona per coltivarci il grano.
Firenze
San Luca è il 18 ottobre.
Sanno più un savio e un matto, che un savio solo.[fonte 1]
Savie all'impensata e matte alla pensata.[fonte 37]
Scrofa magra, ghianda s'insogna.[fonte 6]
Sdegno cresce amore.[fonte 7]
Sdegno d'amante poco dura.[fonte 7]
Sdegno e vergogna son pien d'ardire.[fonte 6]
Se ari male, peggio mieterai.[fonte 14]
Se d'aprile a potar vai, contadino, molt'acqua beverai e poco vino.[fonte 14]
S'è grande è oziosa; s'è piccola è viziosa; s'è bella è vanitosa; s'è brutta è fastidiosa.[fonte 37]
Se il buon prospera, ognun prospera.[fonte 9]
Se il grande fosse valente e il piccolo paziente e il rosso leale, ognun sarebbe eguale .[fonte 33]
Se il lupo sapesse come sta la pecora , guai a lei.[fonte 40]
Se il tuo gatto è ladro, non lo cacciar di casa.[fonte 6]
Se la donna vuol, tutto la puol.[fonte 37]
Se la tosse non si cava, la fossa si scava.[fonte 35]
Se le donne fossero d'oro non varrebbero un quattrino.[fonte 37]
Se lodi il buono, diverrà migliore; biasima il tristo e' diverrà peggiore.[fonte 4]
Se non si maritassero altro che le belle, cosa farebbero le brutte?[fonte 33]
Se occhio non mira, cuor non sospira.[fonte 7]
Se piove per la Pasqua, la susina s'imborzacchia.[fonte 34]
Se piove per San Barnabà, l'uva bianca se ne va; se piove mattina e sera, se ne va la bianca e la nera.[fonte 34]
San Barnabà è l'11 giugno.
Se se n'avvede me l'abbo, se non se n'avvede me la gabbo.[fonte 11]
Se tu vuoi della vite trionfare, non gli tôrre e non gli dare, e più di due volte non la legare.[fonte 14]
Se tu vuoi empir le tina, zappa il miglio in orecchina.[fonte 14]
Se tu vuoi star sano, piscia spesso come il cane.[fonte 35]
Se un cieco guida l'altro, tutti due cascano nella fossa.[fonte 1]
Se volasse il castrone, sarebbe miglior del cappone.[fonte 28]
Se vuoi condurre un uomo a imbarbogire, fallo ingelosire.[fonte 7]
Se vuoi guardar la casa, fai un uscio solo.[fonte 16]
Se vuoi la buona rapa per Santa Maria sia nata.[fonte 14]
Se vuoi piaceri, fanne.[fonte 9]
Senza Cerere e Bacco è amor debole e fiacco.[fonte 7]
Senza il pastore non va la pecora.[fonte 37]
Senza suono non si balla.[fonte 22]
Riferito al suono delle monete.
Una serva che torna a lavorare per lo stesso padrone dopo essere stata licenziata non dà mai buoni risultati.
Chi non se la può prendere con chi vorrebbe, se la prende con chi può.
Riferito al Signore delle feste che si tenevano a Firenze nel mese di maggio.
Simili con simili, e impàcciati co' tuoi.[fonte 8]
S'impiccano i ladrucci, e non i ladroni.[fonte 12]
Soli non si starebbe bene nemmeno in Paradiso.[fonte 8]
Solo dir posso ch'è mio, quanto godo e do per Dio.[fonte 9]
Son meglio le fave che durano, che i capponi che vengon meno.[fonte 62]
Sopra il nero, non v'è colore.[fonte 38]
Sottil filo cuce bene.[fonte 11]
Sotto consiglio non richiesto gatta ci cova.[fonte 1]
Sotto la bianca cenere, sta la brace ardente.[fonte 6]
Sotto la scuffia spesso è tigna ascosa.[fonte 31]
Spada in bassa mano, non è senza taglio.[fonte 12]
Spesso si dà per forza quel che si nega per cortesia.[fonte 9]
Sta meglio il grano al campo, che al mulino .[fonte 14]
Sulla gioventù non si fece mai male.[fonte 14]
Negli acquisti (di bestiame e non solo) non si sbaglia mai puntando sulla gioventù.
Suon di campana non caccia cornacchia.[fonte 1]
Lucca
I figli spesso pagano sulla loro pelle gli errori dei padri.
Tal ti fa il bellin bellino che ti mangerebbe il core.[fonte 24]
Tal ti ride in bocca che dietro te l'accocca.[fonte 24]
Tale dà un consiglio per uno scudo, che nol torrebbe per un quattrino.[fonte 1]
Tante tramute, tante cadute.[fonte 14]
Esorta a non cambiare troppo spesso lavoranti, ma anche i lavoranti a non cambiare troppo facilmente padroni.
Tante volte al pozzo va la secchia, ch'ella vi lascia il manico o l'orecchia.[fonte 66]
Tanto caca un bue, quanto un uccellino.[fonte 2]
Tanto è dire raperino, quanto ladro e assassino.[fonte 33]
Tanto è ladro chi ruba che chi tiene il sacco.[fonte 8]
Tanto è morir di male, quanto d'amore.[fonte 7]
Tanto è tenere che scorticare.[fonte 8]
Tanto mangia il povero quanto il ricco.[fonte 12]
Tanto sa altri quanto altri.[fonte 11]
Tanto va la rana al poggio, che ci lascia la pelle.[fonte 66]
Tempo e fantasia si varia spesso.[fonte 6]
Tempo rimesso di notte, non val tre pere cotte.[fonte 34]
Terra bianca, tosto stanca.[fonte 14]
Terra coltivata, ricolta sperata.[fonte 14]
Terra magra fa buon frutto.[fonte 14]
Terra nera, buon grano mena.[fonte 14]
Testa calva, piazza di pidocchi.[fonte 33]
Tosse d'estate conduce al sagrato.[fonte 19]
Tosse d'inverno vuol governo.[fonte 19]
Tra corsale e corsale non si guadagna se non barili vuoti.[fonte 11]
Tra furbo e furbo mai non si camuffa.[fonte 11]
Tra maggio e giugno fa il buon fungo .[fonte 34]
Tra mal d'occhio e l'acqua cotta, al padron non gliene tocca.[fonte 14]
Riferito alla raccolta delle fave. Infatti il maldocchio (succiamele delle fave) è un parassita che distrugge le fave, i contadini cuociono (acqua cotta) le fave senza dividerle con il padrone, in entrambi i casi quindi il padrone non raccoglie fave.
Tradimento piace assai, traditor non piacque mai.[fonte 11]
Tral cuoco e il canavaccio non è mai nimicizia.[fonte 8]
Tre cose son cattive magre, oche, femmine e capre.[fonte 33]
Tre cose vuole il campo, buon lavoratore, buon seme e buon tempo.[fonte 14]
Tre donne fanno un mercato e quattro fanno una fiera.[fonte 37]
Tre fili fanno uno spago.[fonte 8]
Tre furfanti fanno una forca.[fonte 8]
Trista a quella pecora che ritorna al branco.[fonte 8]
Troppo lungo non fu mai buono.[fonte 33]
Tutte le bocche son sorelle.[fonte 6]
Tutte le volpi alla fine si riveggono il pellicceria.[fonte 11]
Tutto è meglio della morte .[fonte 13]
Tutto il male non vien per nuocere.[fonte 65]
Tutto il rosso non è buono, tutto il giallo non è cattivo.[fonte 40]
Tutto il rosso non son ciliegie.[fonte 40]
Tutto s'accomoda fuorché l'osso del collo.[fonte 65]
Certaldo
Spesso pronunciato in merito agli scandali e agli scompigli.
Un poco e un poco fa un tocco.[fonte 2]
Un torso di pera cascata, è la morte di mille mosche.[fonte 86]
Un uomo ne val cento, e cento non ne vagliono uno.[fonte 12]
Un uomo nuoce a cento, e cento non giovano a uno.[fonte 4]
Una bella porta rifà una brutta facciata.[fonte 33]
Una bella bocca fa da sola un bel viso.
Una goccila di mèle concia un mar di fiele .[fonte 41]
Una mano lava l'altra, e tutte e due lavano il viso.[fonte 9]
Una pecora infetta, n'ammorba una setta.[fonte 8]
Una pecora marcia ne guasta un branco.[fonte 8]
Una pera fradicia ne guasta un monte.[fonte 8]
Una piccola catena muove gran peso.[fonte 12]
Una pulce non leva il sonno.[fonte 65]
Una voglia non fu mai cara.[fonte 32]
Una volta passa il lupo.[fonte 76]
Uno da sè, non può far nulla.[fonte 8]
Uno fa i miracoli e l'altro raccoglie i moccoli.[fonte 12]
Uno fa le veci, e l'altro ha le noci.[fonte 12]
Uno leva la lepre , e un altro la piglia.[fonte 12]
Uno ordisce la tela, e l'altro la tesse.[fonte 12]
Un'ora di buon sole asciuga molti bucati .[fonte 65]
Uno semina, e un altro raccoglie.[fonte 12]
Uomini emorroidari, uomini ottuagenari.[fonte 35]
Uomo asturiano , vino puro, e lancia nella mano.[fonte 88]
Uomo avvertito, mezzo munito.[fonte 1]
Uomo avvisato , è mezzo salvo.[fonte 1]
Uomo che ha voce di donna, e donna che ha voce d'uomo, guardatene.[fonte 33]
Uomo condannato , mezzo decollato.[fonte 23]
Uomo peloso, o forca o lussurioso, o matto o avventuroso.[fonte 33]
Uomo piccolo, uomo ardito.[fonte 33]
Uomo rosso e cane lanuto, più tosto morto che conosciuto.[fonte 33]
Usa col buono, e sta bene col cattivo.[fonte 4]
V'è chi bacia tal mano che vorrebbe veder mozza.[fonte 24]
Va' in piazza , vedi e odi; torna a casa, bevi e godi.[fonte 32]
Val più un amico che cento parenti.[fonte 26]
Val più una frustata che cento arri là.[fonte 1]
Val più un'oncia di reputazione che mille libbre d'oro.[fonte 23]
Val più un vecchio in un canto che un giovane in un campo.[fonte 56]
Vale più una persona anziana in un angolo che un giovane in un campo.
La vanga e la zappa richiedono notevole forza fisica.
Dalle vigne con poco sole si ottiene vino scadente.
Villano affamato è mezzo arrabbiato.[fonte 5]
Vista torta, mal animo mostra; vista all'ingiù, tristo e non più; vista all'insù, pazzo e tanto savio che non si possa dir più.[fonte 33]
Volto di mèle, cor di fiele .[fonte 67]
Vuoi guardare i tuoi frutti, siine cortese a tutti.[fonte 9]
Vuoi custodire i tuoi frutti, danne un po' a tutti.
Chi sa quante centinaja di proverbi girano tuttora inavvertiti per la bocca del popolo? La nostra lingua n'è tanto ricca, che tutti quelli che da buoni e onesti paesani non si vergognano di saperla parlare, non riescono a dire tre parole senza incastrarci un proverbio. Io di certo non ho potuto raccoglierli tutti, perché è quasi impossibile che uno solo possa trovarsi a udirli quanti sono. (Giuseppe Giusti )
Dall'uso vivo abbiamo tratto ancora noi quanto più potevamo, adoprandoci con molta voglia a fare incetta di quei Proverbi dei quali s'ornano i discorsi massimamente dei campagnuoli, e in Firenze di quelle donne che hanno abitudini casalinghe e non possiedono altra scienza. (Gino Capponi )
Nel grande fiume dei proverbi italiani, il torrente toscano è vasto, impetuoso, corrosivo e fecondo, anche se ormai è difficile distinguere le sue acque da quelle del patrimonio nazionale.[fonte 90] (Beatrice Manetti)
Una sera a Firenze, in una delle poche case, a grave danno del Faraone tuttavia rallegrate da quella gaia ma ora inelegantissima regola dei giochi di pegno, mi trovai al gioco dei Proverbi che si fa tutti mettendosi in cerchio, donne e uomini, e buttandosi uno coll'altro un fazzoletto colla canzoncina «Uccellin volò, volò, su di me non si posò, si posò su un tale e disse... » qui tirano il fazzoletto sulle ginocchia della persona nominata e dicono un proverbio, e bisogna dirlo presto, e che non sia detto avanti da nessuno, altrimenti si mette pegno. Io che sono nato in provincia e che son sempre malato grazie a Dio delle prime impressioni, udendo quel diluvio di proverbi, e con quanta prontezza quelle fanciulle vispe e argute trovavano il modo di punzecchiarsi tra loro, di burlare gli innamorati, di canzonare i grulli e di mettere in ridicolo la cuffia di questo o la parrucca di quello, confesso il vero che c'ebbi un gusto matto, e posso dire che fino da allora mi detti a questa raccolta, perché tornato a casa segnai tutti i proverbi che mi ricorsero alla memoria. (Giuseppe Giusti )
Il primo tentativo di offrire all'Italia unita un corpo di proverbi nasce proprio a Firenze, e dalla stessa casa editrice che oggi ha pubblicato il mio Dizionario: è la raccolta di Giuseppe Giusti curata dal Capponi nel 1853. Una raccolta di proverbi in gran parte toscani, ma siccome nell'Ottocento il toscano equivaleva all'italiano, il suo repertorio è stato usato a lungo come un repertorio dei proverbi italiani.
I proverbi italiani, in definitiva, sono i proverbi toscani accolti e condivisi dai parlanti.
In Toscana il proverbio era usato di continuo. Pensi a quel verso della "Commedia " che dice "poca favilla gran fiamma seconda ": Dante trova un proverbio all'interno della sua lingua, lo formalizza e alla fine soppianta quello che c'era prima. Anche Petrarca è un grande utilizzatore di proverbi, e la cosa non sorprende. Entrambi vivevano ancora a diretto contatto con la cultura popolare, prima che l'Umanesimo e il Rinascimento chiudessero la cultura dentro le stanze del principe
La prima caratteristica del mondo toscano è un realismo crudo, legato al quotidiano, che non risparmia neanche la sfera del sacro e del sublime. Tra gli innumerevoli proverbi sulle suocere, tutti ugualmente feroci, ce n' è uno che dice: "anche la Madonna, che non la volle, se lo prese vecchio ", cioè il marito. E poi l'ironia, non cattiva eppure inesorabile: "il sé è patrimonio dei coglioni ", oppure "Quattrini e santità, la metà della metà ". Questo atteggiamento verso la vita si esprime, oltre che nei contenuti, nell'utilizzo del proverbio, piazzato spesso, nel corso di una discussione, in un punto e in un modo che fanno ammutolire l'interlocutore.
Fonti
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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Citato in 1853, Economia domestica , pp. 106-111.
1 2 3 4 5 6 Citato in 1853, Gioventù, vecchiezza. , pp. 145-149.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 Citato in 1853, Buoni e malvagi , pp. 59-60.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 Citato in 1853, Bisogno, necessità , pp. 56-57.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 Citato in 1853, Affetti, passioni e voglie , pp. 19-23.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 Citato in 1853, Amore , pp. 41-45.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 Citato in 1853, Compagnia, buona e cattiva , pp. 63-66.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 Citato in 1853, Beneficenza, soccorrersi , pp. 53-55.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Citato in 1853, Nazioni, città, paesi , pp. 209-219.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 Citato in 1853, Astuzia, inganni , pp. 45-48.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 Citato in 1853, Condizioni e sorti disuguali , pp. 66-71.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 Citato in 1853, Morte , pp. 203-204.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 Citato in 1853, Agricoltura, economia rurale , pp. 23-33.
1 2 3 4 Citato in 1853, Riflessione, ponderatezza, tempo , pp. 273-277.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 Citato in 1853, Casa , pp. 61-62.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Citato in 1853, Avarizia , pp. 48-49.
↑ Citato in 1871, Meteorologia, stagioni, tempi dell'anno , p. 180.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Citato in 1871, Sanità, malattie, medici , pp. 283-292.
1 2 3 4 5 6 Citato in 1853, Errore, fallacia dei disegni, insufficienza dei propositi , pp. 112-114.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 Citato in 1853, Abitudini, usanze , pp. 17-18.
1 2 3 4 5 6 7 Citato in 1853, Guadagno, mercedi , pp. 159-161.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 Citato in 1853, Buona e mala fama , pp. 57-59.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Citato in 1853, Adulazione, lodi, lusinghe , pp. 18-19.
1 2 3 4 Citato in 1853, Miserie della vita, condizioni della umanità , pp. 197-202.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 Citato in 1853, Amicizia , pp. 38-40.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Citato in 1853, Schiettezza, verità, bugia , pp. 298-304.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Citato in 1853, Tavola, cucina , pp. 305-313.
1 2 3 Citato in 1853, Regole del giudicare , p. 261-264.
↑ Citato in 1853, Mutar paese , pp. 205-206.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 Citato in 1853, Ambizione, signoria, corti , pp. 35-37.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 Citato in 1853, Allegria, darsi bel tempo , pp. 34-35.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 Citato in 1853, Bellezza e suo contrario, fattezze del corpo , pp. 49-53.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 Citato in 1871, Meteorologia, stagioni, tempi dell'anno , pp. 177-199.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Citato in 1853, Sanità, malattie, medici , pp. 283-291.
1 2 3 Citato in 1871, Probità, onoratezza. , pp. 254-257.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 Citato in 1853, Donna e matrimonio , pp. 97-106.
1 2 3 Citato in 1853, Cose fisiche , pp. 344-346.
↑ Citato in 1871, Bellezza e suo contrario, fattezze del corpo , pp. 36-41.
1 2 3 4 5 6 Citato in 1853, False apparenze , pp. 120-122.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Citato in 1853, Benignità, perdono , pp. 55-56.
1 2 3 Citato in 1853, Animali , pp. 339-343.
1 2 3 4 Citato in 1871, Abitudini, usanze , pp. 1-2.
↑ Citato in 1853, Sollievi, riposi , pp. 303-304.
1 2 Citato in 1853, Vino , pp. 319-321.
1 2 3 Citato in 1853, Gioco , pp. 441-443.
1 2 3 4 5 6 Citato in 1853, Famiglia , pp. 122-129.
↑ Citato in 1853, Parlare, tacere , pp. 230-233.
1 2 Citato in 1853, Governo, leggi, ragion di stato , pp. 152-157.
1 2 3 4 Citato in 1853, Mestieri, professioni diverse , pp. 172-179.
1 2 3 4 5 6 Citato in 1853, Guerra, milizia , pp. 161-163.
↑ Citato in 1853, Fortuna , pp. 136-139.
↑ Citato in 1853, Giustizia, liti , pp. 149-152.
1 2 Citato in 1853, Religione , pp. 270-273.
↑ Citato in 1853, Pochezza d'animo , pp. 246-247.
1 2 3 Citato in 1853, Esperienza , pp. 115-118.
↑ Citato in 1853, Maldicenza, malignità, invidia , pp. 169-172.
1 2 Citato in 1853, Contentarsi della propria sorte , pp. 76-78.
1 2 Citato in 1853, Orgoglio, vanità, presunzione , pp. 220-223.
1 2 3 4 5 6 7 8 Citato in 1871, Agricoltura, economia rurale , pp. 7-18.
1 2 Citato in 1853, Fiducia, diffidenza , pp. 134-136.
1 2 Citato in 1853, Parsimonia, prodigalità , pp. 233-237.
1 2 Citato in 1853, Fallacia dei giudizi , pp. 118-120.
1 2 Citato in 1853, Fatti e parole , p. 130-131.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Citato in 1853, Conforti ne' mali , pp. 72-73.
1 2 3 4 5 6 Citato in 1853, Coscenza, gastigo dei falli , pp. 82-88.
1 2 3 Citato in 1871, Simulazione, ipocrisia , pp. 301-303.
1 2 3 Citato in 1853, Gratitudine, ingratitudine , pp. 157-159.
↑ Citato in 1853, Sapere, ignoranza , pp. 291-295.
↑ Citato in AAVV, Genova dei grandi viaggiatori , a cura di Franco Paloscia, Edizioni Abete, Roma, 1990, p. 123. ISBN 88-7047-038-5
↑ Citato in 1853, Ira, collera , pp. 165-166.
↑ Citato in 1853, Ingiurie, offese , pp. 163-65.
1 2 3 Citato in 1853, Cupidità, amor di sè stesso , pp. 89-92.
↑ Citato in 1871, Parlare, tacere , p. 234.
1 2 3 Citato in 1853, Temerità, spensieratezza , p. 314.
1 2 3 Citato in 1853, Risolutezza, cogliere le occasioni , p. 280.
↑ Citato in 1853, Nature diverse , pp. 206-209.
↑ Citato in 1853, Giorno, notte , pp. 143-144.
↑ Citato in 1853, Diligenza, vigilanza , pp. 95-96.
↑ Citato in 1853, Virtù, illibatezza , pp. 321-322.
↑ Citato in 1853, Paura, coraggio, ardire , pp. 238-240.
1 2 Citato in 1853, Regole del trattare e del conversare , p. 265-269.
1 2 3 4 Citato in 1853, Sentenze generali , pp. 335-339.
↑ Citato in 1871, Costanza, fermezza , pp. 88-89.
↑ Citato in 1853, Povertà, ricchezza , pp. 247-254.
1 2 Citato in 1853, Piacere, dolore , pp. 244-246.
↑ Citato in 1853, Saviezza, mattia , pp. 295-298.
↑ Citato in 1871, Nazioni, città, paesi p. 212.
↑ Citato in 1853, Appendice , p. 361.
↑ Da Proverbi, il cosmo in due parole , la Repubblica , 3 settembre 2006.
Gino Capponi (a cura di), Giuseppe Giusti (compilato da), Raccolta dei proverbi toscani , F. Le Monnier, Firenze, 1853.
Gino Capponi (a cura di), Giuseppe Giusti (compilato da), Raccolta di proverbi toscani nuovamente ampliata e pubblicate da Gino Capponi , successori Le Monnier, Firenze, 1871.
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