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ciclista su strada sloveno Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Tadej Pogačar (; Komenda, 21 settembre 1998) è un ciclista su strada sloveno che corre per l'UAE Team Emirates.
Tadej Pogačar | |||||||||||||||||||||||||
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Pogačar sul podio ai Mondiali di Zurigo 2024 | |||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Slovenia | ||||||||||||||||||||||||
Altezza | 176[1] cm | ||||||||||||||||||||||||
Peso | 64[1] kg | ||||||||||||||||||||||||
Ciclismo | |||||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada | ||||||||||||||||||||||||
Squadra | UAE Emirates | ||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||
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Statistiche aggiornate al 12 ottobre 2024 | |||||||||||||||||||||||||
Soprannominato Pogi, è professionista dal 2019. È considerato uno dei migliori corridori di sempre venendo equiparato a grandi campioni della storia del ciclismo come Eddy Merckx[2][3]. Primeggia in salita e sul passo ed è dotato di un ottimo spunto in arrivi ristretti, oltre ad ottime qualità nelle corse a cronometro[4]. È inoltre abile anche su terreni accidentati come lo sterrato e il pavé. Tali caratteristiche, che lo rendono adatto sia alle corse a tappe che alle corse di un giorno, gli consentono, dal 28 settembre 2021, di ricoprire la prima posizione della classifica mondiale individuale UCI.
In carriera ha vinto tre Tour de France (nel 2020[5], nel 2021 e nel 2024), un Giro d'Italia (nel 2024), la medaglia d'oro in linea ai Mondiali 2024, due Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2021 e nel 2024), quattro Giri di Lombardia (nel 2021, nel 2022, nel 2023 e nel 2024), un Giro delle Fiandre (nel 2023), due edizioni della Tirreno-Adriatico (nel 2021 e nel 2022), due edizioni delle Strade Bianche (nel 2022 e nel 2024), due UAE Tour (nel 2021 e nel 2022), una Parigi-Nizza (nel 2023), un'Amstel Gold Race (nel 2023), una Freccia Vallone (nel 2023), diciassette tappe al Tour de France, sei tappe al Giro d'Italia e tre tappe alla Vuelta a España, a cui si aggiungono la medaglia di bronzo in linea ai Giochi olimpici 2020 e la medaglia di bronzo in linea ai Mondiali 2023.
Pogačar debutta tra gli Juniores nel 2015. Al primo anno nella categoria non ottiene particolari risultati, mentre al secondo anno si aggiudica una tappa alla Corsa della Pace, il titolo nazionale a cronometro di categoria, il Giro della Lunigiana e la medaglia di bronzo nella prova in linea di categoria ai campionati europei di Plumelec.[6]
Nel 2017 esordisce nella categoria Elite/Under-23 con la formazione Continental Rog-Ljubljana: in stagione vince la classifica giovani al Giro della Slovenia (gara di classe 2.1 del calendario Europe Tour), conclude terzo al Giro d'Ungheria e secondo al Grand Prix Judendorf in Austria.[7] L'anno seguente, in maglia Ljubljana Gusto Xaurum (ex Rog-Ljubljana), è secondo al Gran Premio Palio del Recioto a Negrar; vince poi il Grand Prix Priessnitz spa, gara valida per la Coppa delle Nazioni U23, e si classifica quarto e ancora miglior giovane al Giro della Slovenia.[8] Nel finale di stagione conquista quindi il prestigioso Tour de l'Avenir, pur senza vittorie parziali, e il Giro della Regione Friuli Venezia Giulia. Nell'agosto 2018 firma intanto un contratto biennale con la UAE Team Emirates, formazione World Tour, valido a partire dal 1º gennaio 2019.[9]
Nella primavera 2019, la prima in maglia UAE Emirates, si aggiudica prima la Volta ao Algarve e poi, grazie al successo nella frazione con arrivo sul Mount Baldy, il Tour of California, diventando il ciclista più giovane a vincere una gara a tappe dell'UCI World Tour. In giugno fa suo il titolo nazionale Elite a cronometro ed è quindi ancora quarto e miglior giovane al Tour of Slovenia.
Nell'agosto 2019 viene inserito dalla UAE Emirates nella lista degli iscritti per la Vuelta a España, suo primo Grande Giro. Durante la corsa spagnola Pogačar vince tre tappe con arrivo in salita, la nona a Cortals d'Encamp in solitaria, la tredicesima a Los Machucos superando in volata Primož Roglič e la ventesima a Plataforma de Gredos ancora in solitaria con 1'32" sui primi rivali;[10] grazie a questi risultati risale fino al terzo posto nella classifica generale finale della corsa, alle spalle del vincitore Roglič e di Alejandro Valverde, facendo sua anche la classifica dei giovani.[11]
Inizia la stagione 2020 con il successo alla Volta a la Comunitat Valenciana e il secondo posto, con una vittoria di tappa, all'UAE Tour, superato da Adam Yates. Dopo lo stop forzato a causa della pandemia di COVID-19, in giugno si riconferma campione nazionale a cronometro, mentre nella prova nazionale in linea viene anticipato da Roglič.[12]
In agosto, dopo il quarto posto al Critérium du Dauphiné, fa il suo debutto al Tour de France come capitano della UAE Emirates.[13] Dopo aver perso 1'21" dagli altri big nella settima tappa,[14] a causa dei ventagli, ed essere scivolato al sedicesimo posto della generale, risale in classifica vincendo la nona tappa a Loudenvielle davanti ai rivali Primož Roglič, Egan Bernal e Marc Hirschi.[12] Si aggiudica a seguire anche la quindicesima frazione, un'altra tappa di alta montagna sul Col du Grand Colombier, consolidando così il secondo posto assoluto, a 40 secondi dalla maglia gialla Roglič. Nella penultima tappa della corsa, una cronometro di 36,2 chilometri a La Planche des Belles Filles, ottiene infine la sua terza vittoria di tappa: nell'occasione precede Roglič di 1'56" e riesce così a ribaltare la classifica generale, aggiudicandosi il Tour de France.[15] In quella Grande Boucle ottiene il successo anche nella classifica scalatori e in quella dei giovani. Vincendo il Tour all'età di 21 anni e 364 giorni è diventato il secondo più giovane vincitore di sempre, dietro solo ad Henri Cornet, che però vinse il Tour solo in seguito alla squalifica dei primi quattro classificati. Conclude la stagione con il terzo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi, questa volta battuto da Roglič, venendo tuttavia ostacolato in volata da Julian Alaphilippe.[12]
Nei primi mesi del 2021 vince la tappa regina con arrivo a Jebel Hafeet e la classifica generale dell'UAE Tour. All'inizio di marzo si classifica settimo alla Strade Bianche; in seguito prende il via alla Tirreno-Adriatico, vincendo la tappa con arrivo in salita a Prati di Tivo[16] e la classifica generale davanti a Wout Van Aert.[17] In aprile si classifica terzo all'Itzulia Basque Country, mettendo a referto un successo di tappa.[18] Dopo essere stato costretto a saltare la Freccia Vallone con tutta la sua squadra a causa di un falso test positivo al COVID-19 del suo compagno Diego Ulissi, il 25 aprile mette in bacheca la sua prima classica monumento, la Liegi-Bastogne-Liegi, battendo allo sprint il campione del mondo Julian Alaphilippe.[19][20]
Il clou della stagione è il Tour de France e lo domina: vince prima la quinta tappa, la cronometro individuale di Laval, poi all'ottava al primo traguardo alpino di Le Grand-Bornand si piazza quarto ma stacca tutti i favoriti e guadagna su di loro dai 3 minuti in su, ipotecando già alla prima settimana la maglia gialla che infatti porterà a Parigi conquistando il suo secondo Tour con un vantaggio di 5’20” sul danese Jonas Vingegaard e 7’03” sull’ecuadoriano Richard Carapaz, e concedendosi anche altre due vittorie di tappa nelle tappe pirenaiche del Col du Portet e di Luz Ardiden.[21]
Alle Olimpiadi di Tokyo, Tadej riesce ad aggiudicarsi la medaglia di bronzo nella corsa in linea maschile, arrivando alle spalle di Carapaz e Van Aert.[22] Il 9 ottobre conquista la seconda classica monumento, il Giro di Lombardia, battendo allo sprint Fausto Masnada.[23]
Il 5 marzo 2022 vince con un memorabile attacco solitario da lontano lanciato a oltre 50 km dall'arrivo, la Strade Bianche.[24] Il 13 marzo, al termine di una settimana di corsa e ben due vittorie di tappa, conquista nuovamente la corsa a tappe dei due mari, la Tirreno-Adriatico. Il grande obiettivo stagionale è ancora una volta il Tour de France: si presenta alla Grande Boucle in gran forma, reduce dal bis nel Giro di Slovenia e parte subito forte vincendo la sesta tappa a Longwy, qui indossando anche la maglia gialla, e la settima tappa su La Planche des Belles Filles. All'11ª tappa, che prevede Colle del Télégraphe, Colle del Galibier e arrivo al Colle del Granon, si presenta in giallo con 39" su Jonas Vingegaard e almeno più di un minuto su tutti gli altri favoriti per la generale, ma sul Galibier la Jumbo-Visma effettua un vero e proprio attacco di squadra che lo manda in crisi sulla salita finale del Granon, accusando all'arrivo 2 minuti e 51 secondi di ritardo dal danese, il quale diventa il nuovo leader.[25] Vingegaard conquisterà un ulteriore minuto e porterà il simbolo del primato fino a Parigi, con lo sloveno che fallisce il tris e si deve accontentare del secondo posto e della sua terza maglia bianca di miglior giovane.[26]
Nel finale di stagione vince il Grand Prix Cycliste de Montréal 2022, corsa del World Tour in preparazione al Mondiale in Australia[27], nel quale seppur tra i favoriti non brilla, arrivando solo diciannovesimo.[28] Successivamente si presenta nelle Classiche italiane autunnali portandosi a casa un secondo posto al Giro dell'Emilia[29] e la Tre Valli Varesine.[30] Al Giro di Lombardia è quindi favorito e non tradisce le attese: il suo ritmo elevato mette K.O. il suo rivale al tour Vingegaard e resistono inizialmente solo il basco Mikel Landa e poi il catalano Enric Mas ed è in volata che batte quest'ultimo, vincendo la sua terza monumento bissando il successo della stagione precedente.[31]
Nel 2023 vince il Giro delle Fiandre battendo i rivali Van der Poel e Van Aert con un'azione solitaria.[32] Alla Liegi-Bastogne-Liegi cade e rompe il polso della mano sinistra.[33] Dopo un recupero lungo e difficile riesce ad essere ai blocchi di partenza del Tour, senza che si sappia molto delle sue condizioni. Nella prima tappa di salita accusa al traguardo un ritardo di 1'04" nei confronti di Vingegaard. Nella tappa successiva tuttavia stacca a sua volta Vingegaard, dopo che egli aveva provato a metterlo fuori dai giochi mantenendo un'andatura elevata, dando prova di forza. Tuttavia dopo il secondo giorno di riposo inizia ad accusare la preparazione precaria e prende 1 minuto e 38 secondi a cronometro, prima di cedere definitivamente nella tappa successiva, accusando un ritardo al traguardo di oltre 5'. Mantiene comunque il secondo posto, uscendo sconfitto dalla lotta con Vingegaard. Vince la sesta[34] e la ventesima tappa.[35]
La vera prova di forza arriva nel mondiale di Glasgow, in teoria adatto a scattisti e corridori esplosivi, tant'è che lo vince Van Der Poel, davanti a Van Aert e proprio Tadej, che conclude quindi al terzo posto. Ottiene inoltre la sua terza vittoria al Giro di Lombardia[36], aggiudicandosi così la sua quinta classica monumento e chiudendo la stagione in bellezza.[37]
Nel 2024 esordisce vincendo la Strade Bianche, dopo una fuga solitaria di 81 km.[38] Nel mese di marzo vince la Volta a Catalunya, con 4 successi di tappa, e ad aprile vince la Liegi-Bastogne-Liegi, scattando sulla Côte de la Redoute. A maggio si presenta per la prima volta al Giro d'Italia, dove indossa la maglia rosa il secondo giorno dopo l'arrivo in salita al santuario di Oropa[39], mantenendola fino all'ultima tappa con arrivo a Roma. Il trionfo alla corsa rosa è coronato da ben sei vittorie di tappa (Oropa, Perugia[40], Prati di Tivo[41], Livigno[42], Santa Cristina Valgardena[43] e Bassano del Grappa[44]), oltreché dalla vittoria della classifica scalatori e dal distacco sul secondo classificato Daniel Martínez di ben 9'56".
Si presenta quindi alla Grande Boucle da super favorito, prevalendo già dalle prime giornate sui rivali in classifica Vingegaard ed Evenepoel e conquistando definitivamente la maglia gialla nella quarta frazione: anche in questo caso lo sloveno riesce ad imporsi per ben sei volte, vincendo la tappa con arrivo a Valloire[45], le tappe pirenaiche di Pla d'Adet[46] e Plateau de Beille, il tappone alpino di Isola 2000[47], l'ultimo arrivo in salita del Col de la Couillole[48] e la cronometro finale con arrivo a Nizza aggiudicandosi il Tour. Il successo al Tour, peraltro, lo ascrive al ristretto numero di ciclisti in grado di conquistare Giro e Tour nel corso della stessa annata: la prestigiosa doppietta, prima di lui, fu compiuta solamente da Fausto Coppi, Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Stephen Roche, Miguel Indurain e Marco Pantani. Con le sei vittorie del Giro sommate alle sei del Tour riesce inoltre ad infrangere il record di tappe vinte nell’anno di una doppietta, precedentemente detenuto da Merckx (11 vittorie).
A settembre, con un attacco a circa 100 km dall'arrivo, ottiene la vittoria in linea ai Mondiali di Zurigo[49], diventando così uno dei tre ciclisti della storia, insieme a Merckx e Roche, a conquistare Giro, Tour e maglia iridata nello stesso anno. Chiude la stagione in bellezza vincendo il Giro dell'Emilia e soprattutto il quarto Giro di Lombardia, dopo una fuga solitaria di 48 km.[50]
Con la vittoria al Lombardia, Pogačar è diventato l'unico ciclista della storia ad essersi aggiudicato in una stagione due classiche monumento, la doppietta Giro-Tour e il campionato del mondo.[51]
Pogačar vive nel Principato di Monaco con la sua compagna, la ciclista slovena Urška Žigart.
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