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corsa in linea di ciclismo su strada maschile Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Milano-Sanremo è una corsa in linea maschile di ciclismo su strada professionistico, una delle più importanti corse ciclistiche del relativo circuito internazionale e prima grande classica nel calendario ciclistico stagionale. Dal 1989 al 2004 la corsa ha fatto parte del circuito di Coppa del mondo, dal 2005 al 2007 è stata inclusa fra le prove dell'UCI ProTour, mentre dal 2011 è inserita nel programma dell'UCI World Tour.
Milano-Sanremo | |
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Logo della corsa | |
Altri nomi | Classica di Primavera Classicissima |
Sport | |
Tipo | Gara individuale |
Categoria | Uomini Elite, UCI World Tour |
Federazione | Unione Ciclistica Internazionale |
Paese | Italia |
Organizzatore | RCS Sport |
Cadenza | Annuale |
Apertura | marzo |
Partecipanti | Variabile |
Formula | Corsa in linea |
Storia | |
Fondazione | 1907 |
Numero edizioni | 115 (al 2024) |
Detentore | Jasper Philipsen |
Record vittorie | Eddy Merckx (7) |
Ultima edizione | Milano-Sanremo 2024 |
Prossima edizione | Milano-Sanremo 2025 |
Conosciuta con il nome di Classica di Primavera o la Classicissima, è la più importante e famosa corsa di un giorno che si corre in Italia e, con una lunghezza che sfiora in media i 300 km, è anche la più lunga. Il percorso ed il chilometraggio, salvo poche eccezioni descritte più avanti, sono rimasti pressoché invariati sin dalla prima edizione, particolare che rappresenta una rarità nel panorama delle grandi classiche internazionali. Nel 1937 fu stabilita la data fissa della gara il 19 marzo, giorno della festa di San Giuseppe. Dopo l'abrogazione di tale festività la corsa si è svolta durante il sabato più vicino al 19 marzo, con eccezione delle edizioni dal 2012 al 2015 durante le quali la corsa si è svolta nella domenica più vicina a tale data.
Assieme alla Parigi-Roubaix, al Giro di Lombardia, al Giro delle Fiandre e alla Liegi-Bastogne-Liegi, la Milano-Sanremo fa parte delle cosiddette classiche monumento, le cinque corse in linea più prestigiose e importanti del ciclismo su strada.[1]
L'idea di svolgere lungo il percorso Milano-Sanremo una competizione automobilistica venne ai membri della Gazzetta dello sport.[2] La competizione si svolse il 2 aprile 1906, su due tappe (Milano-Acqui e Acqui-Sanremo), con i premi «Marcia Milano-Sanremo» e «Gara per il Record del chilometro».
La gara fu un parziale insuccesso. Fu così che l'anno seguente il giornalista Tullo Morgagni, che aveva già lanciato il Giro di Lombardia e che nel 1909 avrebbe ideato anche il Giro d'Italia, ebbe l'idea di utilizzare il percorso per una corsa ciclistica. Sottopose il progetto al vaglio del direttore de La Gazzetta dello Sport, Eugenio Costamagna. Pur con qualche perplessità, Costamagna affidò la realizzazione del progetto a uno dei più grandi organizzatori di competizioni ciclistiche, Armando Cougnet. Il 14 aprile 1907 si svolse la prima edizione della Milano-Sanremo ciclistica. Al ritrovo, nell'osteria della Conca Fallata di Milano, lungo il Naviglio Pavese, si presentarono trentatré dei sessantadue corridori iscritti.[2] Era una giornata di pioggia e freddo, e a vincere fu il francese Lucien Petit-Breton, sotto contratto con la Bianchi, che completò i 281 chilometri del percorso a 26,206 chilometri all'ora di media.[2]
Nel 1910 la Classicissima entrò definitivamente nella leggenda delle due ruote, in una giornata d'inferno, con i corridori che cercavano rifugio nelle case lungo il percorso a causa delle condizioni atmosferiche estreme. Dei circa sessanta iscritti solo sette riuscirono ad arrivare al traguardo, e a vincere fu il francese Eugène Christophe che, convinto di aver sbagliato strada, fu rincuorato dalla vista delle prime case della città ligure. Dopo i primi anni arrivò l'epoca di Costante Girardengo, che legò il suo nome a questa classica in maniera indelebile, vincendola per ben sei volte in undici anni e classificandosi per undici volte tra i primi tre.[2] Si passò quindi all'era di Guerra e Binda, da ricordare per le sconfitte a cui andarono incontro a causa della loro grande rivalità. Una rivalità simile si ripropose poi negli anni mitici di Bartali e Coppi.
Seguì un periodo difficile, non per la gara, ma per gli italiani che, dopo la vittoria di Loretto Petrucci del 1953, per ben sedici anni non seppero più imporsi, fino alla vittoria di Michele Dancelli nel 1970. Nel 1960 venne inserita la famosa salita del Poggio, voluta fortemente da Torriani,[2] stanco di vedere sul traguardo sanremese i velocisti fiamminghi alzare le braccia al cielo; tuttavia non si ebbero gli effetti desiderati e le vittorie straniere continuarono.
Nel 1965 fu inserita nel percorso anche la salita di Ponte di Merlo (i primi 6 km del Colle del Melogno, con inizio a Finale Ligure e rientro sulla Via Aurelia a Pietra Ligure), spostando la partenza reale alla Certosa di Pavia, ma nonostante l'esito sfavorevole ai velocisti (vinse l'olandese Arie den Hartog al termine di una fuga a tre con Vittorio Adorni e Franco Balmamion) l'esperimento non fu ripetuto[3].
Nel 1966 si aprì l'era Merckx, il quale con sette affermazioni superò lo storico record dell'Omino di Novi (si tratta anche del record assoluto di vittorie di un ciclista in una classica monumento). Dal Cannibale in poi la gara non ebbe più un vero padrone fino al 1997, quando il forte e potente velocista tedesco Zabel seppe inanellare una lunga striscia positiva di quattro vittorie e due secondi posti.
Fra le vittorie più belle degli ultimi tre decenni vanno ricordate quella di Sean Kelly nel 1992, quando l'irlandese raggiunse Moreno Argentin lungo la discesa del Poggio per poi batterlo in uno sprint a due[4], e quella di Andrei Tchmil nel 1999, che con un allungo all'ultimo chilometro riuscì a giungere sul traguardo con pochissimi secondi d'anticipo sul gruppo, regolato da Zabel[5]. L'edizione numero 100 ha visto il trionfo di Mark Cavendish (alla sua prima partecipazione), che ha superato al fotofinish il tedesco Heinrich Haussler, scattato in anticipo sul gruppo a 250 m dal traguardo.
Nel 2008, insieme alle altre maggiori classiche e alle tre principali corse a tappe (Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta a España), la Milano-Sanremo è uscita dal circuito ProTour. Attualmente è inclusa nel calendario mondiale UCI. Sono inoltre stati introdotti alcuni cambiamenti, per il momento provvisori, al percorso tradizionale.
L'edizione del 2013, la prima disputata di domenica nel dopoguerra, è stata interrotta a Ovada per un'intensa nevicata. I corridori sono stati trasportati in pullman fino ad Arenzano, e sono stati fatti ripartire da Cogoleto con i distacchi registrati a Ovada.[6]
Nei primi anni, il tratto di maggior difficoltà della corsa era il Passo del Turchino, dove spesso avevano luogo le azioni decisive; tuttavia, con il passare degli anni e l'avvento del ciclismo professionistico, l'ascesa del Turchino si rivelò non eccessivamente impegnativa e troppo lontana dal traguardo per essere risolutiva. Molto spettacolare e tipico è il tratto del percorso che si snoda lungo l'Aurelia, quando i ciclisti attraversano la Riviera ligure di ponente superando i famosi tre capi che precedono Imperia (Capo Mele, Capo Cervo e Capo Berta). Le ascese della Cipressa (inserita nel 1982) e del Poggio (inserita nel 1960) sono le principali difficoltà che i corridori affrontano negli ultimi chilometri; il fatto che si trovino in prossimità del traguardo ha spesso fatto sì che la selezione su questi colli risultasse decisiva; il record di scalata del Poggio è attualmente detenuto dall’olandese Mathieu van der Poel, che nell'edizione 2023 completò la salita in 5'39", superando il record di Giorgio Furlan di 5'48", che resisteva dal 1994. L'arrivo della corsa, peraltro in leggera salita, è posto tradizionalmente in via Roma, nel centro di Sanremo. Negli ultimi anni raramente c'è stata una grande selezione nelle ultime fasi di corsa e si è spesso assistito a uno sprint finale con il gruppo compatto.
Nel 2008 è stata introdotta una modifica al percorso classico (mantenuta poi anche nelle edizioni successive): a causa di una frana sulla Via Aurelia all'altezza di Capo Noli, fra Noli e Varigotti, è stata inserita una nuova salita, di 4 km circa con pendenze del 5-9%, che da Noli sale attraversando la frazione Voze fino all'altopiano delle Mànie, con successiva discesa verso il mare all'altezza dell'abitato di Finale Ligure. Nel 2014 la salita delle Mànie è stata rimossa e si è tornati al percorso più classico,[8] con Cipressa e Poggio come uniche vere difficoltà nel finale, trampolini per chi vuole evitare un arrivo in volata. Nell'edizione precedente a causa di una forte nevicata sul Passo del Turchino la corsa fu interrotta all'altezza di Ovada, punto d'inizio della salita, e il tratto tra il comune alessandrino e Arenzano venne percorso in pullman ; la lunghezza del percorso passò quindi da 298 km a 255, che venne ripreso nel comune genovese coi distacchi registrati ad Ovada.[6]
Nell'edizione del 2020, rinviata all'8 agosto per la pandemia di COVID-19, è stato proposto un percorso in gran parte differente. Per non transitare nei comuni del savonese, a causa della difficile gestione della viabilità locale nel periodo dell'affollamento turistico estivo, è stato previsto il transito attraverso la Lomellina, il Monferrato, le Langhe, con la prima vera salita verso i 785 m di Niella Belbo, all'inedita salita del Colle di Nava, che coi i suoi 936 mslm è il punto più alto mai toccato nella storia della corsa, e la discesa molto tecnica fino a Pieve di Teco, dove risale fino al lungo tunnel che immette nella valle Impero, da dove ridiscende fluida fino ad Imperia: qui la corsa riprende il tracciato abituale per affrontare prima la Cipressa e poi il Poggio, con l'arrivo a Sanremo in via Roma dopo 305 km di corsa. Aggiungendo gli 11 km che i corridori percorrono in trasferimento prima della partenza, dal Castello Sforzesco, lungo i navigli, fino ad Abbiategrasso, punto del Via ufficiale, s'arriva addirittura a 316 km, distanza record assoluta per tutto il ciclismo moderno.[9]
Il percorso dell'edizione del 2021 vede il ritorno del transito nei comuni del savonese e sui tre capi ma non il Colle del Turchino, a causa di una frana lungo la salita, rimpiazzato dal non troppo distante Colle del Giovo, con immissione sulla via Aurelia non più a Genova Voltri, bensì ad Albisola, già in provincia di Savona.
Il percorso dell'edizione del 2022 presenta due importanti novità: il passo del Turchino, nuovamente incluso nel percorso dopo due anni di assenza, e la partenza dallo storico velodromo Vigorelli.[10], mentre l'edizione del 2023 non partì da Milano bensì da Abbiategrasso, alle porte del capoluogo lombardo, punto d'avvio inedito per la corsa. L'edizione 2024 è partita da Pavia, per attraversare l'Oltrepò Pavese e immettersi nel percorso tradizionale a Casteggio[11].
Aggiornato all'edizione 2024.[12]
Aggiornato al 2024 [16]
Un corridore ha ottenuto sette vittorie:
Un corridore ha ottenuto sei successi:
Due corridori hanno ottenuto quattro vittorie:
Tre corridori hanno ottenuto tre successi:
Sette corridori hanno ottenuto due vittorie:
Tra l'edizione del 1917 e quella del 1926, Costante Girardengo è sempre arrivato sul podio centrando 5 vittorie, 3 secondi posti e 2 terzi posti in 10 edizioni.
La Milano-Sanremo è citata nel film Fantozzi contro tutti, del 1980. In particolare il nuovo direttore, il temuto visconte Cobram, dopo aver correttamente citato il terzo e il secondo classificato dell'edizione del 1931, chiede al rag. Fantozzi chi sia stato il primo. Alla domanda Fantozzi risponde: «Primo? Carnera!».
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