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attore, comico e conduttore televisivo italiano (1922-2010) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Raimondo Vianello (Roma, 7 maggio 1922 – Milano, 15 aprile 2010) è stato un attore, comico e conduttore televisivo italiano.
Considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana insieme a Corrado e Mike Bongiorno. Durante la sua carriera, iniziata alla fine degli anni '40, ha lavorato a lungo per il cinema come attore comico e sceneggiatore, per poi divenire un conduttore televisivo di noti varietà, dapprima in Rai (Un due tre, Tante scuse) e in seguito in Fininvest (Attenti a noi due), per poi cimentarsi nella conduzione di quiz televisivi (Zig Zag) e programmi sportivi (Pressing). Nel 1998 fu conduttore del Festival di Sanremo.
Particolarmente prolifici sono stati i sodalizi artistici prima con Ugo Tognazzi, con il quale negli anni cinquanta ha girato diversi film e condotto il varietà Un due tre, e in seguito con la moglie Sandra Mondaini, con la quale dagli anni '60 in poi ha realizzato molti varietà e diversi film, oltre alla nota sitcom Casa Vianello, andata in onda dal 1988 al 2007.
Raimondo nacque a Roma il 7 maggio del 1922, ultimo dei quattro figli di Guido Vianello (1880-1965), ufficiale di Marina proveniente da una famiglia di tradizioni marinare originaria di Pellestrina (quartiere litoraneo - attualmente municipalità - del comune di Venezia), e di Virginia Margherita Maria de’ Marchesi Accorretti (1896-1984), originaria di Loreto (in provincia di Ancona) e di antica famiglia nobile maceratese. Raimondo era cugino, per parte di padre, del poeta futurista veneziano Alberto Vianello, a sua volta padre del cantante Edoardo Vianello e nonno del giornalista Andrea Vianello. Raimondo aveva tre fratelli maggiori: Roberto (1917), Lanfranco (1919) e Giorgio (1920)[1].
Trascorse i suoi primi cinque anni d'infanzia a Pola, dove si era trasferito il padre, ammiraglio della Regia Marina preposto al comando della famosa accademia navale già austro-ungarica, e poi a Trieste, durante la seconda guerra mondiale, e in Dalmazia, sempre per motivi di servizio del padre.
Dopo aver frequentato il liceo ginnasio Torquato Tasso a Roma, nel quale conobbe Vittorio Gassman[2], s'iscrisse alla facoltà di giurisprudenza a Roma, dove conseguì la laurea con voti piuttosto modesti, d'altronde senza mai esercitare alcuna professione forense. A seguito della sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana[3] come sottufficiale dei bersaglieri, nel 1945 venne detenuto dagli Alleati nel campo di Coltano assieme ad altri personaggi poi diventati famosi in vari campi (gli attori Enrico Maria Salerno e Walter Chiari, il giornalista Enrico Ameri e il politico Mirko Tremaglia)[3].
Poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, insieme al fratello Roberto, fu atleta e dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma, ma aveva anche la passione per il calcio giocato: venne cercato infatti anche dal Palermo, che nel 1946 militava in Serie B e che gli avrebbe offerto 30.000 lire al mese, ma egli rifiutò l'offerta poiché aveva altre ambizioni. Per soddisfare la sua grande passione calcistica, alcuni decenni dopo, si limitò quindi a giocare in Terza Categoria nella SaMo, squadra di cui era Presidente e che portava le iniziali di Sandra Mondaini, nel frattempo divenuta sua moglie[4].
Partecipò alla rivista Cantachiaro n°2 di Garinei e Giovannini, in cui ebbe grande successo. Negli anni cinquanta dopo il teatro di rivista, passò al cinema come caratterista accanto ad attori quali Totò, Franco e Ciccio, Virna Lisi e l'amico Ugo Tognazzi. Lavorò contemporaneamente anche a teatro: tra i registi che lo chiamarono: Mario Mattoli, Oreste Biancoli, Renzo Tarabusi e Marcello Marchesi.
Il grande successo giunse in televisione nel programma Un due tre assieme a Ugo Tognazzi, che conobbe qualche anno prima (nel 1951) e con il quale cominciò un sodalizio artistico che durò per tutto il decennio. Un due tre fu il primo esempio di satira televisiva, che non evitò di toccare presidenti della Repubblica e del Consiglio. Per un'epoca nella quale la censura televisiva discendeva dalla stessa impostazione data alla rete unica della Rai, ciò si prestava inevitabilmente a qualche guaio censorio, che sarebbe evoluto verso la chiusura stessa del programma.
Questa avvenne durante la puntata del 25 giugno 1959, quando il duo Tognazzi-Vianello decise di mettere in burla un incidente occorso la sera prima alla Scala e taciuto dai principali mezzi di stampa: il capo dello Stato italiano Giovanni Gronchi, a causa del tentativo di un gesto galante con una signora, cadde a terra per la sottrazione della sedia accanto al presidente della Repubblica Francese De Gaulle. Il duo ripeté la scena in televisione: Raimondo Vianello tolse la sedia a Tognazzi che cadde a terra e Vianello gli gridò: "Chi ti credi di essere?". Tognazzi rispose: "Beh, presto o tardi, tutti possono cadere"[5].
In seguito a questo accaduto, Vianello e Tognazzi furono allontanati dalla Rai. Sia Tognazzi sia Vianello raccontarono questo avvenimento negli anni successivi, il secondo come ospite nelle trasmissioni Telemania[6] e I tre tenori[7].
La comicità più popolaresca e sanguigna di Ugo e quella più raffinata e "inglese" di Raimondo si compenetravano a vicenda con ottimi risultati comici che ottennero grande successo di pubblico. Nel 1958 conobbe la soubrette milanese Sandra Mondaini, figlia del pittore Giacinto Mondaini, con la quale lavorò in teatro con Sayonara Butterfly, parodia dell'opera di Puccini. Nel 1960 per il cinema girò Le olimpiadi dei mariti, con Sandra Mondaini ed Ugo Tognazzi. Nella stessa stagione Vianello e Mondaini presentarono una rivista molto tradizionale, Un juke box per Dracula, ricca di satira politica e sociale. Raimondo e Sandra convoleranno a nozze il 28 maggio 1962: da quel momento cominceranno a lavorare insieme, in un sodalizio artistico durato per più di cinquant’anni[8].
Al momento della nascita di Rai 2, un dirigente chiese a Vianello se avesse un numero già pronto per fare lì una rivista, e quest'ultimo gli rispose "Una cosa sul papa". In seguito a questa risposta, Vianello venne di nuovo allontanato dalla Rai[9]. Anche questo allontanamento verrà spiegato da Raimondo Vianello nella trasmissione I tre tenori[7], commentando di aver perso un'occasione o un anno di lavoro, e, incalzato da Mike Bongiorno (anche lui presente come ospite), si trovò a dire che al momento della trasmissione I tre tenori c'era molta più libertà di pensiero in televisione.
Nel 1963 comparve al fianco della moglie nel varietà Il giocondo, al quale fecero seguito numerose altre trasmissioni in cui lavorarono insieme. Nel 1967 partecipò alla conduzione della trasmissione Il tappabuchi, con la Mondaini e Corrado in qualità — secondo l'ironica definizione dei titoli di testa del programma — di "aiuto presentatore" di Corrado. Qui, presentò le candid camera di Nanni Loy, con protagonista Mariella Palmich.
L'anno seguente tornò di nuovo in TV con il programma Su e giù, in cui lavorò ancora con la consorte e con Corrado. Sempre con la moglie, portò i simpatici battibecchi coniugali in versione radiofonica nella trasmissione Io e lei. Nel 1969 condusse con Johnny Dorelli il varietà musicale Rai del sabato sera Canzonissima: in realtà Vianello doveva partecipare come ospite per qualche puntata, ma poi divenne co-conduttore di Dorelli. Allo show facevano presenza fissa le gemelle Kessler.
Dal 1970 lavorò alla sceneggiatura di diversi film, molti dei quali avevano come regista Steno. Il primo s'intitolava Il trapianto; l'ultimo, invece, fu Sbirulino (1982), che vedeva protagonista sua moglie nel ruolo del noto clown, per la regia di Flavio Mogherini. Negli anni settanta, i due coniugi parteciparono a diversi varietà trasmessi dalla Rai che ebbero grande successo. Il primo di tutti fu Sai che ti dico? del 1972, in cui erano i protagonisti dello show assieme ad Iva Zanicchi e alla soubrette Minnie Minoprio.
Nel 1974 fu la volta dello spettacolo Tante scuse, seguito l'anno successivo da Di nuovo tante scuse: in entrambe le edizioni furono ospiti fissi i Ricchi e Poveri, che interpretarono, tra l'altro, la sigla finale di trasmissione, Coriandoli su di noi. Inoltre, erano spesso presenti i comici caratteristi Tonino Micheluzzi ed Enzo Liberti. Alla fine del 1976, i coniugi Vianello lasciarono momentaneamente da parte la televisione, per portare la loro comicità nel varietà radiofonico Più di così..., che prese il posto dello storico Gran varietà; si trattava di uno show con ospiti, sketch e canzoni, registrato con il pubblico in sala. Al fianco dei due artisti che presentavano lo spettacolo, parteciparono anche Ornella Vanoni, i Ricchi e Poveri e Alighiero Noschese. Condussero la prima stagione della trasmissione radiofonica per poi lasciare la conduzione della seconda e ultima a Enrico Montesano. Nel 1977 la coppia Mondaini-Vianello tornò in tv con lo spettacolo Noi... no! (il loro primo programma TV a colori). L'anno seguente i coniugi Vianello furono i protagonisti del varietà abbinato alla Lotteria di Capodanno Io e la Befana, con la partecipazione di Gigi Sammarchi e Andrea Roncato.
Nel 1980, dalla Bussola di Marina di Pietrasanta in Versilia, i Vianello presentarono insieme a Delia Scala lo spettacolo Una rosa per la vita, uno dei primi esempi di iniziativa televisiva destinata a raccogliere fondi per la ricerca sul cancro. Il galà, che vide la partecipazione di numerosi personaggi del mondo dello spettacolo, venne riproposto per altri due anni con la stessa formula e gli stessi presentatori. Successivamente, Vianello presentò il quiz Sette e mezzo, mentre nel 1981 condusse ancora una volta a fianco della moglie lo show del sabato sera Stasera niente di nuovo, ultimo loro spettacolo realizzato in Rai, con la partecipazione di Heather Parisi, Gianni Agus ed Enzo Liberti.
Nel 1982, sempre insieme a Sandra, fu tra i primi artisti di grande popolarità a lasciare la Rai per approdare sul neonato network televisivo privato della Fininvest, con lo show Attenti a noi due, in onda su Canale 5 in cui i due coniugi erano protagonisti con la partecipazione di Al Bano, Romina Power, i Ricchi e Poveri e la soubrette italo-francese Trixie Revelli, cui faranno seguito diversi altri spettacoli di intrattenimento tra cui Attenti a noi due 2 nel 1983 (venne annunciato anche un Attenti a noi due 3, che però non fu mai realizzato) e Sandra e Raimondo Show del 1987.
Da solo, sempre su Canale 5, ha presentato i quiz Zig Zag (1983-1986), con la partecipazione della valletta Simona Mariani (poi sostituita da Elena Mattolini) e di Enzo Liberti (nella terza e ultima vi prese parte come co-conduttrice anche la Mondaini), e Il gioco dei 9 (1988-1990). A dieci anni dalla nascita della televisione commerciale, nel 1990, la coppia Vianello-Mondaini venne chiamata a condurre una puntata del varietà Buon compleanno Canale 5 con Heather Parisi, presenza fissa del programma; insieme a Mike Bongiorno, Corrado e Marco Columbro, l'11 gennaio 1991 tornarono a presentare la puntata finale della trasmissione.
Dal 1988 al 2007 Mondaini e Vianello divennero i protagonisti di Casa Vianello, la sitcom più famosa e longeva prodotta dalla televisione italiana: vennero infatti realizzate 16 stagioni per un totale di 338 episodi mantenendo negli anni l'impianto classico del programma, che era alla base del grande e costante successo. Assieme alla coppia Mondaini-Vianello vi era anche l'attrice Giorgia Trasselli nei panni della tata, la domestica di casa. Tra il 1996 e il 1997 la serie si trasferì in campagna, con cinque film per la TV intitolati Cascina Vianello, a cui partecipò anche Paola Barale, e altri cinque dal titolo I misteri di Cascina Vianello: in questi ultimi la coppia si cimentò in un'insolita attività di investigazione per scoprire gli autori di delitti o furti, ma sempre in chiave umoristica.
Contemporaneamente, Vianello condusse su Italia 1 la trasmissione sportiva Pressing (1991-1999), durante la quale, in occasione dell'ingresso in politica di Silvio Berlusconi nel 1994, dichiarò incalzato da Antonella Elia, e in maniera semiseria, alla sua maniera, l'intenzione di votare per il proprio editore alle imminenti elezioni politiche[10].
Divenuto ormai un'icona del "buon presentatore", per la capacità di trasmettere un'atmosfera cordiale, Vianello fu poi chiamato di nuovo in Rai a presentare il Festival di Sanremo 1998 affiancato da Eva Herzigová e Veronica Pivetti: la sua conduzione, tuttavia, non fu pienamente apprezzata: infatti, benché generalmente considerata elegante ed ironica, fu però anche giudicata distaccata e poco calata nel contesto sanremese[3]. Nello stesso anno fu celebrato insieme a Mike Bongiorno e Corrado quale pioniere della televisione italiana con la serata I tre tenori, condotta da Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana per Canale 5. Essendo trasmessa di domenica sera, serata nella quale veniva trasmesso su Italia 1 Pressing, per evitare la doppia esposizione di Vianello il conduttore ha abbandonato a metà serata la trasmissione. Il pretesto è servito a far entrare in scena la moglie, Sandra Mondaini, che ha così preso il posto del marito raccontando aneddoti che l'hanno vista protagonista assieme a Mike e a Corrado.
Dal 2000 al 2006 è stato ospite e opinionista della trasmissione sportiva Pressing Champions League, condotta da Massimo De Luca. Nel 2003 i coniugi hanno partecipato al programma La fabbrica del sorriso, il primo progetto televisivo promosso da Mediafriends Onlus, condotto da Gerry Scotti, Claudio Bisio, Alessia Marcuzzi e Michelle Hunziker; oltre ai comici di Zelig e ad altri personaggi dello spettacolo, anche loro hanno aderito all'iniziativa con questo evento di solidarietà a favore dell'infanzia disagiata.
Nel 2004 la coppia ha realizzato la sua ultima trasmissione televisiva, Sandra e Raimondo Supershow, andata in onda nel preserale della domenica durante tutta l'estate, dove hanno ripercorso la loro carriera artistica tramite la presentazione di numerosi filmati di repertorio a un gruppo di ragazzi[11]. Il film Crociera Vianello del 2008 è stato l'ultimo lavoro della coppia, anche se Vianello si dichiarò ironicamente disponibile a essere ospitato, specie in trasmissioni sportive, come «ospite un po' dormiente»[12].
Nello stesso anno furono ospiti nella serata finale del Festival di Sanremo condotto da Pippo Baudo, dove ricevettero il Premio alla Creatività della Società Italiana degli Autori ed Editori, un importante riconoscimento alla loro lunga carriera; a luglio dello stesso anno, il Roma Fiction Fest assegnò alla coppia il premio RFF alla carriera. A seguito della morte del collega Mike Bongiorno, avvenuta l’8 settembre 2009, Raimondo ha concesso, assieme alla moglie, qualche intervista in ricordo del conduttore scomparso.
Raimondo Vianello morì il 15 aprile 2010 a 87 anni presso l'ospedale San Raffaele di Milano, dopo 11 giorni di blocco renale[13] (dal 1972 viveva con un solo rene), precedendo di cinque mesi la moglie Sandra[14]. Quel giorno, Striscia la notizia dedicò a Vianello gran parte della trasmissione, Vite straordinarie mandò in onda una puntata speciale su di lui come Terra!, e nella notte, su Retequattro, andò in onda una puntata dello show del 1983 Attenti a noi due 2, dal programma Ieri e oggi in TV e su Italia 1 per la trasmissione Polpette va in onda uno spezzone del 1998 dello speciale I tre tenori[15].
Cordoglio anche da parte del mondo sportivo, che ne ricordava con affetto gli anni spesi alla conduzione di noti rotocalchi televisivi di approfondimento calcistico; in particolare l'Inter[16] espresse il suo cordoglio tramite un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale[17]; non mancarono di ricordarlo anche le squadre legate alle città natali dei suoi genitori e per le quali l'artista provava grande affetto: l'Ancona[18] e il Venezia[19]. La camera ardente viene allestita presso lo studio 4 di Mediaset a Cologno Monzese, lo stesso dove per più di dieci anni i coniugi Vianello avevano registrato gli episodi della sit-com Casa Vianello.
Dopo il funerale, svoltosi il 17 aprile 2010 presso la chiesa di Dio Padre a Milano 2 alla presenza della moglie Sandra Mondaini, della famiglia filippina che l'aveva assistito negli ultimi anni e di molti personaggi dello spettacolo, come Pippo Baudo, Gerry Scotti, Giorgia Trasselli, e della politica, tra i quali anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, venne sepolto a Roma, nella tomba di famiglia presso il cimitero del Verano. La moglie Sandra morì il 21 settembre dello stesso anno: in base alle sue volontà testamentarie venne sepolta a Milano nel cimitero di Lambrate accanto ai genitori Giuseppina e Giacinto[20].
Il 2 novembre 2010 i nomi di Sandra e Raimondo sono stati iscritti al famedio del cimitero monumentale di Milano, nel corso di una cerimonia pubblica[21].
È doppiato anche in Noi soli da un attore della compagnia O.D.I. non ancora identificato.
Vianello è stato testimonial pubblicitario di decine di prodotti, spesso assieme alla moglie Sandra Mondaini:
Per la Rai (rubrica pubblicitaria televisiva Carosello):[22]
Per Mediaset:
Il 7 dicembre 1991, giorno di Sant'Ambrogio, diventa insieme a Sandra cittadino benemerito di Milano essendo stato insignito della Medaglia d'oro del Comune. Nel 2001 la coppia riceve il Premio Campione, un riconoscimento al loro contributo nel migliorare il proprio ambiente professionale lanciando messaggi positivi per l'opinione pubblica. Il 9 settembre 2003, in occasione della Giornata Nazionale per la Ricerca sul Cancro svoltasi al Palazzo del Quirinale, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi consegna alla coppia Vianello il premio Credere nella Ricerca; entrambi sono infatti impegnati da molti anni come testimonial dell'AIRC.
Durante la cerimonia di consegna del premio Saint-Vincent per la Fiction nel 2007, Sandra Mondaini viene omaggiata insieme a Raimondo sul palco del palais di Saint-Vincent ricevendo il premio di Miglior Attrice di sitcom per Casa Vianello. Il 1º marzo 2008 nella serata finale del Festival di Sanremo la coppia riceve il premio alla Creatività della Società Italiana degli Autori ed Editori, un importante riconoscimento alla loro lunga carriera; a luglio dello stesso anno, il Roma Fiction Fest assegna alla coppia il premio RFF alla carriera.
Il 14 maggio 2010, Sandra Mondaini, visibilmente commossa e sofferente, ritira in lacrime il premio Isimbardi alla memoria del marito Raimondo Vianello, scomparso un mese prima. Si tratta della massima onorificenza attribuita dalla provincia di Milano ai cittadini e alle associazioni che hanno dato lustro al territorio con la loro opera; a consegnare il riconoscimento a Sandra, il presidente della Provincia Guido Podestà. Applausi calorosi di grande affetto da parte del pubblico presente in sala e dalle autorità.
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