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film del 1961 diretto da Mario Amendola Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Cacciatori di dote è un film italiano del 1961, diretto da Mario Amendola.
Cacciatori di dote | |
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Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1961 |
Durata | 97 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | comico |
Regia | Mario Amendola |
Soggetto | Mario Amendola, Castellano e Pipolo |
Sceneggiatura | Mario Amendola, Castellano e Pipolo |
Casa di produzione | Robes Cinematografica |
Distribuzione in italiano | Interfilm |
Fotografia | Giuseppe Aquari |
Montaggio | Ettore Salvi |
Musiche | Giorgio Fabor |
Scenografia | Carlo Santonocito |
Costumi | Vera Marzot |
Interpreti e personaggi | |
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Due spiantati, un attore d'avanspettacolo ed un nobile, decidono di sposare una bella e ricca vedova: il nobile, finanziato dal maggiordomo, convince la vedova a trasferirsi da lui ma le circostanze portano in casa sua anche il notaio e l'attore: le schermaglie tra i due spiantati vengono interrotte dalla rivelazione che il notaio ha ucciso il marito della donna per sposarla, per interesse[1].
L'assassino minaccia quindi la vedova, per timore che ella sposi uno dei due pretendenti, costringendo la donna ad avvelenarlo: a questo punto però l'attore e il nobile si trovano costretti a non far trovare il corpo alla polizia, per trovarsi alla fine gabbati dall'annuncio del matrimonio tra la ricca vedova e il maggiordomo, dimostratosi sempre pronto a risolvere i problemi[1].
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