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attore, doppiatore e conduttore televisivo italiano (1930-1994) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alberto Lionello (Milano, 12 luglio 1930 – Fregene, 14 luglio 1994) è stato un attore, doppiatore e conduttore televisivo italiano.
Nacque nel centro di Milano, dalle parti dell'attuale piazza San Babila, nel 1930 da genitori veneti, Luigi Lionello, di professione sarto, e Giuditta Bruneri.[1] A soli diciotto anni entrò all'Accademia dei Filodrammatici del capoluogo lombardo, diplomandosi a pieni voti ed esordendo soltanto un anno dopo (1949) con la compagnia di Nino Besozzi, che mesi dopo abbandonò per quella di Antonio Gandusio. Nel 1951 ebbe un notevole successo personale con La pulce nell'orecchio di Georges Feydeau, lavorando poi in successione con Elsa Merlini, Ivo Garrani e Wanda Osiris. Nel 1957, dopo una parentesi nella compagnia Calindri-Volonghi-Corti, ne fondò una propria assieme ad Ernesto Calindri e Tino Buazzelli, mentre nella stagione successiva lavorò con Andreina Pagnani e Lauretta Masiero.
Nel 1959 sposò la ballerina inglese Margaret Axon (ex-Bluebell), che morì nel 1962, tre settimane dopo la nascita del loro figlio Luca Timothy.[2] Prese parte all'edizione del 1960 di Canzonissima, con Lauretta Masiero e Aroldo Tieri. In seguito alla popolarità televisiva, entrò a far parte del Teatro Stabile di Genova diretto da Ivo Chiesa. Tra le maggiori interpretazioni di quegli anni vanno annoverate: Uomo e superuomo di George Bernard Shaw, per la regia di Luigi Squarzina; Il diavolo e il buon Dio di Jean-Paul Sartre, per cui vinse il Premio San Genesio come miglior interprete maschile della stagione; I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni, ancora con la regia di Squarzina, che portò con successo anche a New York;[3] La coscienza di Zeno di Italo Svevo, nella riduzione teatrale di Tullio Kezich.
Nel 1964 sposò la bergamasca Gabriella Vanotti (1942-2023),[4] dalla quale ebbe la figlia Gea, anch'ella attrice. Lavorò anche per la televisione in La coscienza di Zeno, del 1966, e in Puccini, del 1973. Per il cinema, interpretò il ruolo di Toni Gasperini in Signore & signori di Pietro Germi, del 1966, e il ruolo di Gilda in Sessomatto di Dino Risi, del 1973.
A capo di una propria compagnia dal 1973, alternò testi di impegno (Il piacere dell'onestà di Pirandello; Tramonto di Simoni; Il mercante di Venezia di Shakespeare) ad altri del repertorio "leggero" (L'anatra all'arancia di Sauvajon; Il nuovo testamento di Guitry; Divorziamo! di Sardou; ecc.).
Morì il 14 luglio 1994, due giorni dopo il suo 64º compleanno, per un tumore maligno nella sua casa di Fregene, con al suo fianco Erika Blanc, da quindici anni compagna nella vita e sulla scena, e la figlia Gea. Dopo l'esposizione della camera ardente al Teatro Eliseo di Roma, i funerali si svolsero nella Chiesa degli artisti a piazza del Popolo.[5] Riposa nel cimitero comunale di Campagnano di Roma.
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