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attore, doppiatore e regista italiano (1926-1986) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Enzo Liberti, all'anagrafe Vincenzo Liberti (Roma, 20 aprile 1926 – Saint-Laurent-du-Var, 5 maggio 1986), è stato un attore, doppiatore e regista italiano, che lavorò in teatro, cinema e televisione per la quale fu attivo anche in qualità di autore.
Avviatosi inizialmente alla carriera di corriere diplomatico, venne scoperto da Checco Durante in una serata in casa di amici comuni, dove intratteneva i presenti con imitazioni dei personaggi radiofonici famosi dell'epoca. Nel 1950 entrò così a far parte della "compagnia Stabile del Teatro di Roma", che nello stesso anno aveva trovato sede nell'antico Teatro Rossini di piazza Santa Chiara,[1] dove conobbe Leila Durante, che diventerà in seguito sua moglie. Si dedicò quindi principalmente al genere dialettale romano, nella compagnia del Teatro Rossini, assieme alla moglie Leila, al suocero Checco Durante e alla suocera Anita Durante. Si cimentò anche come autore di commedie e nella recitazione in italiano in compagnie di primo piano, accanto ad attori del calibro di Peppino De Filippo, Gino Cervi, Andreina Pagnani, Ernesto Calindri, Lauretta Masiero e molti altri. Nel 1954/55, dopo aver partecipato ad un primo film, curò la regia cinematografica di due pellicole interpretate dagli attori della compagnia di Checco Durante, continuando in seguito come attore caratterista cinematografico.
Nel 1954 iniziò una lunga attività come doppiatore, solitamente per le cooperative ODI (da molto giovane), CID e CVD. Il timbro particolare della sua voce, squillante e profonda al tempo stesso, ne fece uno dei doppiatori più richiesti per la caratterizzazione di attori italiani o stranieri in genere robusti e/o corpulenti. Ma in tal senso ebbe al suo attivo un record, avendo doppiato una delle creature più gigantesche apparse sugli schermi, ovvero il mostro Godzilla nel film Godzilla contro i giganti.[2] Sempre negli anni cinquanta iniziò a recitare nella prosa televisiva Rai, dai cui schermi diventò effettivamente famoso solo a partire dal 1974, quando col varietà Tante scuse iniziò la sua collaborazione con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, destinata a durare fino alla scomparsa.
Da tempo gravemente malato di cuore, morì all'età di 60 anni il 5 maggio 1986, mentre si trovava nella clinica "Arnault Tzanck" di Saint-Laurent-du-Var, vicino a Nizza, dove era stato sottoposto a un intervento chirurgico cardiaco, nel periodo in cui si tenevano le registrazioni della popolare trasmissione Zig Zag: 24 puntate con la sua presenza continueranno infatti ad andare in onda dopo la sua morte.
I conduttori, nonché suoi amici, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini decidono quindi in autonomia di chiudere definitivamente il quiz per rispetto alla memoria del defunto. La salma fu riportata in Italia il successivo 7 maggio per i funerali, che si tennero il giorno seguente nella basilica di San Lorenzo fuori le mura a Roma. Liberti riposa nel cimitero del Verano di Roma, accanto alla moglie.[2]
È doppiato anche in La polizia è al servizio del cittadino? da un attore della CD non ancora identificato.
Quasi tutte rappresentate dalla compagnia Stabile del Teatro di Roma, diretta da Checco Durante. Tra parentesi la data di prima rappresentazione e l'eventuale diversa compagnia di prima rappresentazione.[1]
Nel 1976 Liberti fu protagonista di uno spot di Carosello che pubblicizzava una casa produttrice di vini piemontesi. Nello spot recitava alcuni versi tratti dalla poesia di Giosuè Carducci Piemonte.
Gran varietà (programma radiofonico) (1973 e 1978-1979)
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