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attore statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Jack Palance, pseudonimo di Volodymyr Palahniuk (in ucraino Володимир Палагню́к; Hazleton, 18 febbraio 1919 – Montecito, 10 novembre 2006), è stato un attore statunitense di origini ucraine.
Ricordato soprattutto per i suoi ruoli da cattivo e i numerosi film western, vinse il premio Oscar al miglior attore non protagonista per il film Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche (1991).
Nato da una famiglia di origine ucraina,[1] crebbe nel quartiere minerario di Lattimer Mines ad Hazle Township, Pennsylvania. Era figlio di Anna Gramiak e di Ivan Palaniuk, un minatore di una cava di antracite, ed in gioventù egli stesso esercitò questo mestiere. Prima di avvicinarsi al mondo del cinema fece anche il pugile.
Per anni si disse che, durante la seconda guerra mondiale, il bombardiere su cui si trovava precipitò e che il suo volto rimase sfigurato. Le successive operazioni di chirurgia plastica gli avrebbero quindi dato quei lineamenti duri ed irregolari e quell'espressione grintosa che lo resero perfetto per i ruoli da cattivo. Fu egli stesso a rivelare, poco prima della morte, che l'intera storia fu solo una trovata pubblicitaria dei suoi agenti. Noto non soltanto per il volto solcato da profonde rughe, ma anche per la sua voce stentorea, nella sua lunga carriera apparve in circa centotrenta film per il cinema e la televisione.
Al pari di Marlon Brando - con cui si alternò per quella pièce sulle tavole del palcoscenico - Palance fu un memorabile Stanley Kowalski in Un tram che si chiama Desiderio il classico della drammaturgia statunitense, scritto nel 1947 da Tennessee Williams. Iniziò la carriera teatrale nel 1947, quando, ventottenne, debuttò a Broadway; gli bastò una breve gavetta per approdare tre anni dopo al grande schermo con il film drammatico Bandiera gialla (1950). Guadagnatosi rapidamente la fama di valido caratterista, ebbe una prima candidatura al Premio Oscar per la parte di Lester Blaine in So che mi ucciderai (1952), e una seconda l'anno successivo per il ruolo del pistolero Jack Wilson nel film Il cavaliere della valle solitaria di George Stevens (1953).
Durante la sua carriera, Palance interpretò numerose altre volte il ruolo del cowboy in film western, anche se questa caratterizzazione alla lunga non gli consentì di sfruttare completamente - a detta dei critici - il suo naturale talento; egli stesso ammise più volte che gli sarebbe piaciuto interpretare ruoli differenti rispetto a quelli per cui era prevalentemente conosciuto. Non gli mancarono tuttavia occasioni di variare il proprio registro interpretativo, se si considera la sua partecipazione a film horror e storici come Dr. Jekyll and Mr. Hyde, Dracula e Attila the Hun, oltre alla pellicola horror omnibus Il giardino delle torture (1967), per la Amicus Productions.
Palance lavorò molto anche per la televisione, aggiudicandosi nel 1957 un Emmy Award per la miglior interpretazione nel ruolo di Mountain McClintock nella serie Playhouse 90, nell'episodio Requiem for a Heavyweight, scritto da Rod Serling. Fra le esperienze di Palance al di fuori del mercato cinematografico statunitense, va segnalata quella con il regista Jean-Luc Godard, che nel 1963 lo volle per il ruolo del produttore hollywoodiano Jeremy Prokosch nel film Il disprezzo, una delle pellicole più rappresentative della Nouvelle Vague - al fianco di Brigitte Bardot e Michel Piccoli. In un film con dialoghi in francese, Palance fu l'unico che recitò nella sua lingua di origine, cioè la lingua inglese.
Negli anni ottanta, il finale di carriera lo vide impegnato, assieme alla figlia Holly, nella serie televisiva Ripley's Believe It or Not, e nella partecipazione ai film Young Guns - Giovani pistole (1988) e Batman (1989) di Tim Burton. A coronamento della lunga carriera, conquistò l'Oscar al miglior attore non protagonista con il film Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche (1991). Nel 1994 partecipò come protagonista all'episodio L'isola dei morti del Ai confini della realtà - I tesori perduti, un film per la TV basato su due episodi nati per la serie di Ai confini della realtà.
Palance morì il 10 novembre 2006 per cause naturali nella sua casa di Montecito, in California, all'età di 87 anni; il suo corpo venne cremato. Il suo nome è iscritto nella Hollywood Walk of Fame al 6608 di Hollywood Boulevard e, dal 1992, nella Western Performers Hall of Fame al National Cowboy & Western Heritage Museum di Oklahoma City, Oklahoma.
Palance si sposò due volte. Dal 1949 al 1966 con Virginia Baker, dalla quale ebbe tre figli: Holly (nata nel 1950), anch'essa attrice, Brooke (nata nel 1952), Cody (nato nel 1955 e morto nel 1998, all'età di quarantadue anni, a causa di un melanoma). Cody, che fu anch'egli attore, recitò accanto al padre nel film Young Guns - Giovani pistole (1988). In sua memoria, Palance istituì il The Cody Palance Memorial Golf Classic, allo scopo di raccogliere fondi destinati all'apertura di un centro anticancro nella città di Los Angeles.
Dopo il divorzio nel 1968 da Virginia Baker, Palance si risposò nel 1987 con Elaine Rogers. Fu anche un discreto pittore e scrittore. Dipinse e vendette numerosi paesaggi, sul retro dei quali usava scrivere propri versi. Fu autore di The Forest of Love, un libro di poesie pubblicato nel 1996 da Summerhouse Press.[2] Poco prima di morire fondò - a Butler Township, Luzerne County (Pennsylvania) - la Holly-Brooke Farm (dal nome delle figlie) per la vendita all'asta a fini di beneficenza di memorabilia riguardanti la sua persona e la sua lunga carriera[3].
Nelle versioni in italiano dei suoi film Jack Palance è stato doppiato da:
Come doppiatore è stato sostituito da:
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