Orbetello
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Orbetello è un comune italiano di 14 345 abitanti[1] della provincia di Grosseto in Toscana. È situato al centro dell'omonima laguna, importante riserva naturale.
Orbetello comune | |
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Panorama di Orbetello | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Grosseto |
Amministrazione | |
Sindaco | Andrea Casamenti (lista civica di centro-destra Patto per il futuro) dal 5-6-2016 |
Territorio | |
Coordinate | 42°26′22″N 11°12′45″E |
Altitudine | 3 m s.l.m. |
Superficie | 226,8 km² |
Abitanti | 14 345[1] (30-6-2022) |
Densità | 63,25 ab./km² |
Frazioni | Albinia, Ansedonia, Fonteblanda, Giannella, Quattro Strade, San Donato, Talamone |
Comuni confinanti | Capalbio, Magliano in Toscana, Manciano, Monte Argentario |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 58010 58015 |
Prefisso | 0564 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 053018 |
Cod. catastale | G088 |
Targa | GR |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 260 GG[3] |
Nome abitanti | orbetellani[4] |
Patrono | san Biagio |
Giorno festivo | 3 febbraio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Orbetello all'interno della provincia di Grosseto | |
Sito istituzionale | |
La città di Orbetello sorge nel mezzo dell'omonima laguna ed è unita al Monte Argentario da una strada costruita su un terrapieno artificiale (la diga), che ha diviso la laguna in due specchi d'acqua ("Laguna di Levante" e "Laguna di Ponente"). Fino al 1944 sulla diga correva anche una ferrovia che la collegava a Porto Santo Stefano.
Il territorio comunale è estremamente variegato; la zona umida lagunare è delimitata verso il mare da due tomboli, il Tombolo della Feniglia e il Tombolo della Giannella, caratterizzati da lunghe spiagge sabbiose, pinete e macchia mediterranea. La costa in prossimità dei rilievi di Talamone e di Ansedonia diventa rocciosa e di difficile accesso.
L'entroterra è caratterizzato da modesti rilievi, dove la vegetazione cresce spontanea, formando intricate macchie, e da zone pianeggianti, una volta malariche e oggi intensamente coltivate.
La città e il territorio comunale di Orbetello godono del tipico clima mediterraneo, con inverno caratterizzato da temperature molto miti; l'estate è calda ma ben ventilata.
Di conseguenza, il comune è stato classificato in zona C, con una sommatoria di 1260 gradi giorno, che consente l'accensione degli impianti di riscaldamento tra il 15 novembre e il 31 marzo, per un massimo di 10 ore giornaliere.
Secondo i dati medi del trentennio 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a 8,3 °C; mentre quella dei mesi più caldi, luglio e agosto, è di +24,1 °C[5].
Le precipitazioni medie annue si aggirano sui 689 mm, mediamente distribuiti in 69 giorni, con minimo tra la primavera inoltrata e l'estate e picco massimo in autunno-inverno[6].
Orbetello Terra Rossa (1961-1990) | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 11,9 | 12,4 | 14,6 | 17,4 | 21,3 | 25,2 | 28,3 | 28,4 | 25,8 | 21,6 | 16,7 | 13,5 | 12,6 | 17,8 | 27,3 | 21,4 | 19,8 |
T. min. media (°C) | 4,8 | 5,5 | 7,5 | 10,4 | 13,6 | 17,4 | 20,0 | 19,8 | 17,6 | 13,7 | 10,1 | 6,6 | 5,6 | 10,5 | 19,1 | 13,8 | 12,2 |
Precipitazioni (mm) | 86,4 | 70,7 | 66,1 | 46,7 | 31,7 | 20,3 | 13,1 | 33,9 | 50,6 | 89,2 | 104,3 | 76,1 | 233,2 | 144,5 | 67,3 | 244,1 | 689,1 |
Giorni di pioggia | 8 | 7 | 7 | 7 | 5 | 3 | 1 | 3 | 4 | 7 | 9 | 8 | 23 | 19 | 7 | 20 | 69 |
Il territorio di Orbetello è stato frequentato sin dal periodo etrusco, quando doveva assolvere ad una funzione di scalo marittimo lungo le rotte che collegavano le città etrusche settentrionali con quelle più meridionali, come Vulci e Tarquinia,[7] ed assunse particolare importanza anche durante la dominazione di Roma, che vi fondò la colonia di Cosa, nei pressi di Ansedonia.
Un centro abitato, denominato Alminia, che si trovava alla foce del fiume Albegna, è menzionato, al pari di Talamone, nell'Itinerarium Maritimum, che elencava le città, stazioni e porti lungo il tragitto marittimo che da Roma conduceva in Provenza. Scavi archeoglogici condotti tra il 1997 e il 2002, hanno rilevato come in epoca romana (almeno fino al I secolo a.C.), tra l'attuale centro abitato di Albinia e la foce del fiume, sorgeva un porto che serviva una serie di officine dedite alla produzione di anfore. [8] [9]
Nel 1074 la medietatem Castri Orbitelli venne donata da papa Gregorio VII (al secolo Ildebrando di Sovana), insieme ad altre pertinenze e località limitrofe, tra cui la Civitas Ansedoniae, Castrum Elsae (forse l'attuale Castello di Stachilagi) e Monte Argentario, all'Abbazia delle Tre Fontane (altrimenti detta Sant'Anastasio alle Acque Salvie) di Roma[10], a conferma di una donazione ritenuta apocrifa fatta nell'805 da Carlo Magno e papa Leone III[11].
La tradizione racconta invece che fu Pietro II Farnese, comandante della cavalleria pontificia, che nel 1110 sconfisse gli eserciti Ghibellini di Toscana e, probabilmente, fondò il borgo di Orbetello, citata nei documenti medievali come Orbetellum e Orbitellus, che probabilmente deriva il nome dal diminutivo del latino herbetum ("luogo erboso") o dalla giustapposizione dei termini Orbis e Tellum cioè terra circondata (dalle acque)[12].
Nuovamente confermata nel 1161 da papa Alessandro III alla abbazia delle Acque Salvie[13], nel 1262, Orbetello è citato come uno dei possedimenti più vivaci e popolosi della contea degli Aldobrandeschi, i quali come feudatari della citata Abbazia dominarono su questo territorio fino agli inizi del XIV secolo, quando venne occupato dagli orvietani. Nel 1286 la contessa Margherita figlia di Ildeprandino di Soana riconosce il contratto di enfiteusi per i beni avuti dal Monastero di S. Anastasio alle Acque Salvie tra i quali Ansedonia con il porto di Phenilia, Orbetello, Porto Ercole, Argentario, Giglio, Giannutri, Marsilianum, Capalbio, Altrocosto[14] e Serpena con tutte le pertinenze e i diritti annessi compresi quelli di navigazione e pesca, al canone annuo di 15 libbre, decadendone poi dal possesso nel 1302 per ordine di papa Bonifacio VIII per aver aderito al partito di Guido di Santa Fiora pubblico nemico della Chiesa[15]. Nel 1303 tali beni verranno concessi dallo stesso papa a Benedetto Caetani[16]. Gli Orsini, succeduti agli Aldobrandeschi per matrimonio, tentarono di prendere nuovamente Orbetello, ma dovettero arrendersi ad Orvieto. Tuttavia, nel 1358, l'abbazia delle Tre Fontane rinnovò l'infeudazione in favore degli Orsini, investendo signori di Orbetello i conti Ildebrandino, Nicola e Gentile Orsini.
Il 18 agosto 1414 la rocca fu conquistata dai senesi e nel 1417 tutto l'agro orbetellano entrò a far parte di Siena, che bramava quello sbocco sul mare. Nel 1452 Papa Niccolò V riconoscendo al Comune di Siena la conquista dei territori già detenuti dagli Aldobrandeschi che turbavano la pace del Comune, rinnova con i Senesi il contratto di enfiteusi per diritto fiduciario e in perpetuo previa transazione per canoni non percepiti per i beni dell’abbazia di S. Anastasio già concessi agli Aldobrandeschi elencando tutti i beni che passavano a Siena.[17]
Alla fine della Repubblica di Siena, il territorio di Orbetello dal 1557, grazie alla conquista di Carlo V, fu sede dello Stato dei Presidi di Spagna che si estendeva nel tratto litoraneo da Talamone a Capalbio, facendo così venire definitivamente meno i diritti feudali della abbazia delle Tre Fontane, che tuttavia continuò a conservare la cura spirituale dei luoghi fino al 1981, quando i diritti dell'abbazia nullius vennero incorporati alla neonata diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello. Dal 1707 al 1736 fu invece governato dagli Austriaci. Lo Stato dei Presidi fece poi parte dal 1736 del Regno di Napoli e governato dai Borbone di Napoli fino al 1801, a partire da Carlo di Borbone, che fu Re di Napoli e di Sicilia e successivamente Re di Spagna con titolo di Carlo III. Dopo il regno di Carlo di Borbone di Napoli, il governo dello Stato dei Presidi passò a suo figlio Ferdinando IV di Borbone di Napoli. Incorporato nel Regno di Etruria, passò dal granducato di Toscana, nel 1860, al Regno di Sardegna e poi, l'anno successivo, al Regno d'Italia.
Orbetello divenne molto noto quando dalla laguna, tra il 1927 e il 1933, Italo Balbo partì per le sue quattro crociere aeree con uno squadrone di idrovolanti. Nel secondo dopoguerra la città conobbe un grande incremento demografico ed un'espansione urbana che la resero la terza città della provincia per popolazione. Attualmente è una nota meta turistica, sito protetto per la presenza della laguna e particolarmente importante per le attività di pesca e per l'itticoltura.
Lo stemma di Orbetello è stato riconosciuto con DCG del 1º marzo 1939[18] ed è costituito da uno scudo sannitico di colore rosso su cui è raffigurato un leone che colpisce con un tridente un muggine che affiora dal mare. Lo stemma ha la seguente blasonatura ufficiale: «di rosso, al leone d'argento, abbrancante una fiocina d'oro, in palo, e infilzante un muggine natante sul mare al naturale». Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Abitanti censiti[30]
Frazioni[31] | Abitanti (2011) | Altitudine |
---|---|---|
Orbetello (capoluogo) | 7 311[32] | 3 |
Albinia | 2 926 | 2 |
Fonteblanda | 1 088 | 13 |
Talamone | 280 | 32 |
Giannella | 225 | 2 |
Ansedonia | 116 | 13 |
Quattro Strade | 89 | 9 |
San Donato | 14 | 33 |
Altre località | 2 656 | - |
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 1 109 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Ad Orbetello è parlato il dialetto grossetano-amiatino (comunemente maremmano), parte dei dialetti toscani. Particolarità tipica di tutta l'area dell'Argentario è l'allungamento della vocale tonica.[33]
«Tardi facesti gazzilloro mio a cantà»
Un contadino mentre mangiava la colazione inghiottì anche il gazzilloro che cantò, ma oramai era troppo tardi.
La Biblioteca comunale Pietro Raveggi è situata all'interno della ex caserma Umberto I, anticamente convento delle Clarisse, in piazza della Repubblica, e fa parte del sistema bibliotecario provinciale di Grosseto. La biblioteca è stata fondata nel 1900[34] e possiede un patrimonio librario di circa 27 000 volumi.[35]
Il principale museo del comune è quello situato presso la frazione di Ansedonia, il museo archeologico nazionale di Cosa, dove sono raccolti i reperti ritrovati durante gli scavi nella colonia romana.
Il comune di Orbetello dispone inoltre di tre musei che sono inseriti nella rete provinciale Musei di Maremma:[36]
La città è divisa in tre quartieri che insieme alle frazioni concorrono tra loro in occasione del Palio marinaro:
Tra le numerose borgate e località rurali del territorio orbetellano si ricordano: Barca del Grazi, Bengodi, Doganella, La Parrina, Pitorsino, Polverosa, Querciolaie, Le Saline, Tre Cerri.
In passato l'economia locale era basata sullo sfruttamento della laguna di Orbetello e sulla pesca. Attualmente questa attività, che un tempo era tramandata di padre in figlio nelle famiglie dei pescatori, è gestita da una società per azioni che impiega poco meno di cento dipendenti. Le acque della laguna sono ricche di pesce come spigole, orate, muggini e anguille. Un tempo venivano pescati anche gamberi e molluschi. Il pesce viene lavorato in loco o venduto in molti mercati d'Italia e anche all'estero. Vengono prodotte anche la bottarga di muggine e le anguille sfumate (anguille affumicate con aggiunta di spezie e peperoncino) che sono il piatto tipico della cucina locale. Sviluppato è l'allevamento ittico in vasca, tra i primi del genere in Italia. Numerosi sono gli allevamenti di specie marine pregiate (in particolare anguille, spigole, orate e ombrine boccadoro).
Dalla seconda metà del Novecento l'economia di Orbetello e dell'intero territorio comunale è fondata essenzialmente sulle attività turistiche. In questo contesto naturale (nella zona si può accedere all'Argentario, alle isole dell'arcipelago Toscano, alle lunghe spiagge dei tomboli) si è aggiunta l'offerta naturalistica del Parco naturale della Maremma, delle Riserva naturale della Feniglia e dell'oasi della laguna, quest'ultima gestita dal WWF.
Fino alla prima metà del secolo XX, Orbetello era il principale polo industriale della zona sud della Maremma e ospitava due industrie chimiche (fertilizzanti chimici e prodotti esplosivi) del gruppo Montecatini (poi Montedison). Veniva prodotto acido solforico dalla lavorazione della pirite estratta anche nelle miniere di Monte Argentario. Ai fini dell'espansione dello sviluppo industriale, Raffaele Del Rosso, ingegnere di Orbetello, aveva progettato un molto discusso piano di canalizzazione della laguna di Orbetello, che prevedeva anche la costruzione di una darsena, per consentire l'accesso delle merci via mare. La chiusura delle due fabbriche, avvenuta rispettivamente negli anni ottanta e fine novanta, ha influito negativamente sul tessuto economico locale e su quello demografico. Attualmente l'industria è limitata ad alcune attività di cantieristica navale e alla filiera agro-industriale (conserve alimentari, lavorazione del pesce).
I trasporti urbani e interurbani di Orbetello vengono svolti con servizi regolari di autobus gestiti dalla società Tiemme Toscana Mobilità.
Numerosi sono i percorsi ciclopedonali nel comune di Orbetello[39], adatti a bici stradali e mountain bike. Molte sono le ciclopiste previste o in fase di completamento, i tratti realizzati sono:
Il calcio a Orbetello è rappresentato da alcune società che militano nei campionati dilettantistici. L'Unione Sportiva Orbetello, nata nel 1908 milita in Seconda Categoria, disputa le partite casalinghe allo stadio Ottorino Vezzosi ed ha giocato per molte stagioni negli anni sessanta e settanta nel campionato nazionale di Serie D, vantando qualche presenza in Serie C. Le altre squadre presenti nel comune sono: l'Atletico Maremma (nato dalla fusione di Unione Sportiva Albinia e San Donato Acli Calcio), che milita nel campionato di Promozione Toscana, l'A.S.D. Fonteblanda 1974, che gareggia in Prima Categoria, e l'A.S.D. Orbetello Scalo, che gareggia in Terza Categoria.
Orbetello ha ospitato dal 1995 al 2004 il torneo internazionale di tennis Benito Grassi, rientrante nel circuito WTA. Dal 2004 al 2006 il circolo tennis Orbetello ha ospitato il campionato europeo maschile juniores under 16.
Dopo tre anni di sosta, a luglio 2009 si è disputato nella città lagunare un torneo challenger del circuito ATP, intitolato a Stefano Bellaveglia con montepremi totale di 120 000 dollari. Tutte le partite sono state disputate su campi in terra rossa del complesso tennistico di Orbetello, intitolato ad Enzo Bastogi.[46]
Nell'edizione 2019 del Giro d'Italia Orbetello ha ospitato l'arrivo della 3ª tappa, partita a Vinci, che ha visto vincitore il colombiano Fernando Gaviria. È stata anche la località di partenza della successiva 4ª tappa, con arrivo posto a Frascati.
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