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film del 1996 diretto da Enzo D'Alò Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Freccia Azzurra è un film d'animazione del 1996 di Enzo D'Alò, ispirato all'omonimo romanzo di Gianni Rodari del 1964. È il primo lungometraggio dello studio di animazione Lanterna Magica, e costò ai suoi autori quasi quattro anni di lavoro.
La Freccia Azzurra | |
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Titolo italiano del film | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1996 |
Durata | 93 min |
Genere | animazione, fantastico, avventura |
Regia | Enzo D'Alò |
Soggetto | Gianni Rodari (omonimo racconto) |
Sceneggiatura | Enzo D'Alò, Umberto Marino |
Distribuzione in italiano | Mikado Film Alfadedis Entertainment |
Musiche | Paolo Conte |
Art director | Paolo Cardoni |
Animatori | Silvio Pautasso, Riccardo Denti, Maurizio Forestieri, Giuseppe Laganà, Iginio Straffi, Piero Tonin, Claudio Acciari, Stefano Fenuccio, Paola Luciani, Luca Mazzoleni, Chiara Molinari |
Doppiatori originali | |
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Nella cittadina di Orbetello, molti bambini con i loro genitori si affrettano per le ultime compere, accalcandosi davanti alla vetrina del negozio della Befana che durante tutto l'anno riceve ordinazioni e lettere dai bambini e, proprio nella notte fra il 5 e il 6 gennaio porta i doni a chi è stato buono. Quell'anno però molti bambini rischiano di non veder avverato il loro desiderio. Infatti il malefico assistente della Befana, il dottor Scarafoni, dopo aver costretto a letto la vecchina con una "strana influenza", ha incominciato a sua insaputa ad accettare ordinazioni solo dietro un profumato compenso e ha deciso di portare i doni solo a chi ha i soldi per pagarglieli. I bambini molto ricchi come Carlo Alberto e Filippo Maria possono perciò consegnare la lunga lista dei regali nel negozio, pagare e andarsene soddisfatti e sicuri di ricevere tutto quanto richiesto.
Ben diversa è invece l'accoglienza per Francesco, un bambino povero orfano di padre, che aiuta la famiglia lavorando la sera in un cinema della città. Passando davanti al negozio della Befana si è innamorato di un trenino detto "la Freccia Azzurra", in quanto era il treno su cui prestava servizio suo padre prima di morire. Dentro al negozio è però trattato molto duramente da Scarafoni, che lo rimprovera e lo caccia in malo modo dopo aver appreso che è un bambino povero. I giocattoli, dotati di vita propria e indispettiti dalla cattiveria di Scarafoni, ordiscono un piano ai danni del negozio: ognuno di loro ha voglia di finire nelle mani di un bambino che lo desideri veramente e lo tratti con amore e cura e non nelle mani di quei bambini viziati che si stufano di tutto dopo poco tempo. Così, la sera del 5 gennaio, prima che Scarafoni li prenda per consegnarli ai proprietari che hanno pagato, i giocattoli, guidati dal cane di pezza Spicciola, fuggono via. I giocattoli escono così all'esterno, passando per una cantina dove vive un bambino; pertanto l'orsetto di peluche, non sentendosi pronto per affrontare il viaggio decide di fermarsi e "regalarsi" al bambino.
Non appena Scarafoni si accorge della scomparsa dei giocattoli, si lancia alla loro ricerca e, a cavallo della scopa della Befana, inizia ad esplorare la città dall'alto. Intanto i giocattoli proseguono nel loro viaggio e lungo il percorso incontrano amici che li aiutano, come la Statua nella piazza, ma si trovano anche a dover affrontare numerosi pericoli e a superare molti ostacoli: una pozzanghera diventa per loro un terribile gorgo che sta per inghiottire una bambolina, ma per fortuna il Capitano Mezzabarba riesce a salvarla grazie al suo mezzo marinaio. Scarafoni trova i giocattoli e li insegue; sta per riprenderli tutti, ma arriva il pilota giocattolo che gli sbarra la strada, sparandogli in pieno viso una raffica di cicche, per poi finire col perderli di nuovo grazie anche all'aiuto della Statua la quale lo colpisce alla testa con una bastonata facendogli perdere i sensi. Poco dopo un tram rischia di investire la Freccia Azzurra, ma il suo capotreno riesce a farla uscire dai binari. Passa un po' di tempo e Scarafoni, grazie al tradimento di un membro del gruppo, un pupazzo mago da sempre stato contrario al piano di fuga, riesce a rintracciare un'altra volta i giocattoli e corre a catturarli, ma Spicciola lo assale: i giocattoli riescono così a fuggire mentre il cagnolino finisce in un bidone dell'immondizia.
La Befana, svegliata da una telefonata di protesta di un cliente, scopre l'inganno di Scarafoni (la fece ammalare con del veleno, facendolo scambiare per una medicina) e decide dunque di entrare in azione: recupera la sua scopa di riserva, sveglia Mastro Romualdo e tutti gli altri giocattolai della città, per far loro costruire nuovi giocattoli da distribuire prima dell'alba. Frattanto Lesto e Scarpa, due maldestri e litigiosi ladri che hanno visto Scarafoni nascondere molti soldi nella cassaforte del negozio, decidono di compiere una rapina, ma non riuscendo a entrare dall'unica finestrella che dà accesso al negozio della Befana, decidono di servirsi di un bambino, e rapiscono Francesco che, a quell'ora di notte - terminato il suo lavoro al cinema - è l'unico in giro per la città. Intanto tutti i bambini sono sempre più agitati perché le ore passano e della Befana non c'è alcuna traccia. Solo qualche fortunato vede avverarsi il proprio desiderio perché i giocattoli fuggiti dal negozio (che ormai hanno perso Spicciola e non sono più in grado di seguire le tracce di Francesco), hanno recuperato da Scarafoni il taccuino con gli indirizzi di tutti i bambini, e quando trovano sul loro percorso qualche bimbo interessante, scelgono di separarsi dal gruppo e di fermarsi in dono. Così le due bamboline si fermano a casa di una bambina, il Capitano Mezzabarba finisce per errore nelle mani di Marina che lo vestirà da bambola; verrà poi trovato dalla Befana che lo porterà da un altro bambino. Le matite colorate riempiono la casa di disegni magici a un altro bimbo e lo stesso faranno anche il gran capo Penna d'Argento, il pilota, i componenti della banda musicale, la papera di legno, il mago (pentito per le sue azioni) e gli operai con la gru. Il generale invece rimane indietro per la disperazione di aver perso i suoi cannoni in un tombino; viene però trovato dal metronotte Arturo che decide di regalarlo a suo figlio. Infine la Freccia Azzurra, con i macchinisti e il capostazione, si ferma da Roberto, il figlio di un ferroviere.
Nel frattempo Francesco è stato fatto passare dalla finestrella e, rinchiuso nel negozio della Befana, chiama la polizia per denunciare i due ladri, ma viene creduto loro complice e arrestato. Per fortuna Arturo - che è amico di Francesco - convinto dell'innocenza del ragazzo, corre a chiamare la Befana, la quale si precipita in commissariato e, dopo aver denunciato Scarafoni, lo fa immediatamente rilasciare. È ormai l'alba. Francesco stanco morto se ne sta tornando a casa e un vetturino che lo vede solo e affranto gli offre un passaggio sulla sua carrozza. La Befana, dopo aver ritirato i nuovi giocattoli da Mastro Simone, parte a razzo per la distribuzione dei regali e riesce ad accontentare tutti i bambini. Spicciola, che nel frattempo è riuscito - grazie all'aiuto di un altro cane - a uscire dal bidone dell'immondizia e, magicamente, si è trasformato in un cane in carne ed ossa, vaga triste e malinconico per la città deserta. Ad un tratto, quando ormai tutto sembra perduto, Spicciola s'imbatte nella carrozza e vi trova Francesco che, felicissimo d'aver trovato un nuovo amico, pensa che quello sia il miglior regalo che la Befana potesse fargli.
Scarafoni ormai perde la speranza di recuperare i giocattoli, decide di tornare al negozio, prendere i soldi dalla cassaforte e scappare velocemente. Ma nella fuga è inseguito dai ragazzi e dai genitori, infuriati per non aver ricevuto i regali già pagati; i ragazzi gli aprono la valigia, così le banconote si spargono in cielo e in terra e lui si accascia al suolo disperato, e allora un poliziotto lo arresta per truffa ai danni della Befana e ai famigliari dei ragazzi e lo porta al commissariato. Per Francesco invece è l'inizio di una nuova vita: la Befana gli propone di diventare il suo nuovo aiutante di fiducia.
Nel 1997, il film venne esportato negli Stati Uniti e fu distribuito in direct-to-video dalla Buena Vista Home Video con il titolo How the Toys Saved Christmas (Come i giocattoli salvarono il Natale). Nelle anteprime venne pubblicizzato come The Toys Who Saved Christmas (I giocattoli che salvarono il Natale).
In questa versione il film è molto simile all'originale, ma presenta alcuni cambiamenti: il film è ambientato alla Vigilia di Natale e la Befana, rinominata "Granny Rose" ("Nonna Rosa") e doppiata da Mary Tyler Moore, viene descritta come l'aiutante di Babbo Natale, che narra inoltre l'inizio; Tony Randall doppia Mr. Grimm (Scarafoni), Michael Caloz è Christopher Winter (Francesco) e Sonja Ball doppia Jingles (Spicciola).
Anche la trama ha alcune alterazioni, ma rimane comunque fedele all'originale. Christopher Winter chiede la Freccia Azzurra (Blue Arrow) a Babbo Natale per il suo amico orfano Charlie (al quale poi arriva) e "un amico speciale" per sé stesso, desiderio che si avvera quando adotta Jingles.
Alcune scene sono state eliminate o posizionate in altri momenti rispetto all'originale, così come le musiche, tutte rimpiazzate con composizioni originali.
Il film si aggiudicò alcuni prestigiosi premi cinematografici italiani:
Nel film, figurano le versioni strumentali di alcuni brani di Paolo Conte, come Il miglior sorriso della mia faccia e Vita da sosia.
Nel dicembre del 2019 in occasione dei 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari viene proiettata una versione restaurata in 2k.[1]
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