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catena italiana di supermercati Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Coop Italia è un sistema di cooperative italiane che comprende una rete di superette, supermercati e ipermercati. Il marchio è attribuito alle cooperative di consumatori consociate a Coop Italia, a sua volta aderente alla Lega nazionale cooperative e mutue.
Coop Italia S.c.a.r.l. | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | Società cooperativa |
Fondazione | 1967 a Roma |
Sede principale | Casalecchio di Reno |
Persone chiave |
|
Settore | Grande distribuzione organizzata |
Prodotti | Alimentari, beni di largo consumo |
Fatturato | 14,3 miliardi €[1] (2021) |
Dipendenti | 53.635[2] (2016) |
Slogan | «La Coop sei tu» |
Sito web | www.e-coop.it/ |
I punti vendita Coop sono diffusi soprattutto nel Centro e nel Nord Italia, e in modo particolarmente consistente in Toscana e in Emilia Romagna. Sebbene stia incrementando la propria presenza nel Sud (specialmente in Puglia) e nelle Isole, il sistema non copre tutto il territorio nazionale.
La finalità principale delle cooperative di consumatori consiste nel tutelare il potere d'acquisto e la sicurezza alimentare. A questo scopo esse acquistano beni di qualità per rivenderli a prezzi vantaggiosi ai propri soci e in generale ai consumatori. Tra i principali obiettivi di Coop c'è anche la promozione degli alimenti biologici.[3][4]
Coop Italia, nonostante la somiglianza nel nome e nel logo, non ha alcun rapporto societario con Coop Svizzera né con la norvegese Coop Norge né con la olandese Coop.
In Italia, il movimento della cooperative di consumatori nacque a Torino nel 1854 con l'Alleanza Cooperativa Torinese. Tra queste piccole imprese di commercianti, in zona Niguarda, a Milano nasce Cooperativa Rionale del Popolo Cooperativo. Il 28 dicembre 1947 venne fondata a Roma, nell'allora sede della Lega nazionale delle cooperative e delle mutue, l'Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-Coop, una cooperativa nata per avviare la "pratica dell'acquisto collettivo" e per assicurare alle cooperative di consumatori migliori garanzie e condizioni nell'approvvigionamento dei prodotti. Durante il dopoguerra, periodo di grande difficoltà, le cooperative rappresentarono una alternativa ai negozi privati, garantendo risparmi grazie al superamento dell'intermediazione dei grossisti. Fino agli anni sessanta il movimento si sviluppò diffondendosi nel centro-nord Italia in modo capillare. In seguito, per migliorare la gestione economica dell'attività commerciale fu avviato un processo di concentrazione, attraverso la chiusura di oltre duemila piccoli negozi e la creazione di centinaia di strutture moderne.
Nel 1947, il primo presidente fu Otello Dal Fiore. Un anno più tardi la sede venne trasferita a Bologna dove rimase sino al 1952 quando, sotto la presidenza di Mario Pupeschi, venne trasferita a Milano.[5]
Nel 1967 nacque Coop Italia, un consorzio nazionale d'acquisto per tutte le cooperative di consumatori italiane, che rese possibile una maggiore capacità contrattuale nei confronti dei fornitori. Al consorzio furono delegate anche altre attività, come la gestione dei magazzini, lo sviluppo di azioni di marketing e la formazione del personale. Tutto ciò contribuì alla capacità del sistema delle cooperative di competere con la grande distribuzione privata. Nel 1975, da una gestione totalmente centralizzata si passò al decentramento alle cooperative, per consentire un miglior servizio al punto vendita e un aumento dell'efficienza delle strutture logistiche. Nel giugno 1980 Coop Italia, sotto la presidenza di Stefano Ferretti, trasferì la propria sede centrale a Bologna[6] e costituì un nuovo consorzio per la gestione degli acquisti di prodotti non alimentari: Coop Italia no food, con sede a Sesto Fiorentino.
Nel 1983, sotto la presidenza di Werter Bardini, viene disegnato il nuovo logo Coop da Bob Noorda, il grafico e architetto olandese, quasi contemporaneamente viene lanciato lo slogan che poi diventerà storico: "La Coop sei tu chi può darti di più".[7] Nel 1988 è nominato presidente Vincenzo Tassinari. Nel 1998 la Coop è la prima azienda europea ad ottenere la certificazione SA 8000.[8]
Il sistema è costituito da 103 cooperative di diversa dimensione (7 grandi, 8 medie e 88 piccole) e diffusione territoriale, giuridicamente e operativamente autonome, associate a livello interregionale (nei distretti) e nazionale (ANCC) al fine di condividere le politiche commerciali, le strategie aziendali e le iniziative a favore dei soci-consumatori e del territorio di riferimento.
Coop è il principale attore sul mercato italiano della grande distribuzione organizzata e nel 2011 la quota di mercato ha raggiunto il 19,4% e le vendite i 11,1 miliardi di euro (davanti ai gruppi francesi Carrefour e Auchan e all'italiano Conad).[9] Conta 1199 punti vendita in quindici regioni[10] con un numero totale di 52 948 dipendenti e 8 169 033 soci.[11] Nel 2016, dopo che tre anni prima c'è stato un cambiamento nel vertice della società con l'uscita di Vincenzo Tassinari e l'ingresso di Marco Pedroni,[12] i dipendenti sono 53 635 e i soci 8,5 milioni.[2]
Venne avviato un processo di razionalizzazione del sistema sia a livello centrale che territoriale, con fusioni tra cooperative e processi di espansione nelle regioni dell'Italia meridionale (Unicoop Tirreno in Campania, Coop Alleanza 3.0 in Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia). C'è stata anche un'esperienza di internazionalizzazione, con l'apertura di ipermercati in Croazia da parte di Hipermarketi Coop d.o.o., società controllata da Coop Consumatori Nordest, tuttavia i quattro IperCoop croati sono stati ceduti nel 2009 a SPAR Austria.
Grandi cooperative del sistema Coop come Coop Adriatica, Coop Estense, Coop Consumatori Nordest, Coop Liguria, Coop Lombardia, Nova Coop e Unicoop Tirreno, in passato hanno anche gestito una società (Dico) per gestire discount. Tuttavia, per problemi di redditività, da aprile 2013 la società è stata ceduta al gruppo Tuo, in cambio di 54 punti vendita situati prevalentemente a Roma e nel Lazio.
La struttura logistica legata agli acquisti non alimentari di Coop Italia, un tempo ubicata a Sesto Fiorentino, si è trasferita a Prato, con un ampliamento di circa 50 000 m².
In merito alla composizione del personale e alle tipologie contrattuali adottate, il Contratto nazionale della distribuzione cooperativa prevede una percentuale di assunti a tempo del 15% sul totale dei lavoratori, per ogni unità produttiva. Derogano a questo computo, i contratti di sostituzione, e l'inapplicabilità del limite ai punti vendita aperti negli ultimi due anni. Un articolo del CCNL obbliga le cooperative che impiegano più di 200 lavoratori (a tempo o stabilizzati a tempo pieno) ad assumere a tempo indeterminato una persona che svolge esclusivamente attività sindacale.[13] Dal gennaio 2015 entra in Coopernic contemporaneamente all'impegno nella chiusura di ogni attività di Centrale Italiana, la centrale d'acquisto che vedeva Coop operare insieme a Despar e Sigma. Per Coop Italia si ha il passaggio da una rete nazionale di alleanze a una internazionale.[14] Il 1º gennaio 2016, dalla fusione di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense (le tre grandi cooperative del Distretto Adriatico), nasce la più grande cooperativa di consumatori italiana ed europea: Coop Alleanza 3.0.[15]
Nel giugno 2019, c'è stato un cambio alla guida di Coop Italia: Maura Latini, dal 2013 direttore generale ed ex Unicoop Firenze, viene nominata amministratore delegato mentre Marco Pedroni viene riconfermato presidente.[16]
Nel mese di giugno 2020, in seguito all'accordo tra il consorzio Sardegna Più e Coop Consorzio Nord Ovest, l'insegna Coop sbarca anche in Sardegna attraverso una formula di licenza d'uso del marchio[17].
Nel mese di gennaio 2022, in seguito all'accordo di Master Franchising tra il Gruppo Radenza (con l'insegna Crai) e Coop Alleanza 3.0, l'insegna Coop viene implementata in tutta la Sicilia nei circa 300 punti vendita del gruppo, che assumono così le insegne Coop, Incoop, Superstore Coop e Ipercoop. Contestualmente, Coop Alleanza 3.0 cede i propri 7 Ipercoop presso i centri commerciali "Parco Corolla" a Milazzo, "Forum" e "La Torre" a Palermo, "Katanè", "Le Zagare" e "Le Ginestre" a Catania, "Ibleo" a Ragusa, e 5 super (4 a Palermo e un superstore a Bronte) al Gruppo Radenza.
Le 105 cooperative di consumatori che al 2013 costituivano Coop Italia contano un totale di 8 169 033 soci che sono i proprietari di Coop Italia. Ogni cooperativa riserva ai propri soci vantaggi economici come sconti sull'acquisto dei prodotti e premi. Le medie e grandi cooperative hanno attivato anche il prestito sociale, che consiste nella possibilità di investire i propri risparmi nella cooperativa per favorirne lo sviluppo. Nel 2016 i soci raggiungono quota 8,5 milioni.[2]
Il sistema è formato da sette grandi cooperative, cinque medie e numerose piccole, ciascuna delle quali è inserita in uno dei tre distretti Coop, Distretto Nord Ovest, Distretto Adriatico e Distretto Tirrenico.[18]
Il Distretto Nord Ovest comprende le cooperative di consumatori aderenti al Consorzio Coop Italia situate in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria.
Grandi cooperative | |||
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Logo | Nome | Fondazione | Diffusione |
Coop Liguria | 1945 | Liguria, Piemonte (provincie di Alessandria e Cuneo) | |
Coop Lombardia | 1984 | Lombardia (escluse le provincie di Sondrio e Mantova) | |
Nova Coop | 1989 | Piemonte, Lombardia (provincie di Varese e Milano) | |
Medie cooperative | |||
Logo | Nome | Fondazione | Diffusione |
Coop Como Consumo | 2006 | Lombardia (provincia di Como) | |
Piccole cooperative | |||
Logo | Nome | Fondazione | Diffusione |
Cooperativa Agricola Edificatrice Arese[19] | 1919 | Arese (MI) | |
Cooperativa Rionale del Popolo Cooperativo | - | Milano, Lodi, Rimini, Firenze, Roma | |
Coop Consumo Cinque Terre | - | Riomaggiore, Manarola, Vernazza (SP) | |
Unione cooperativa Circolo Derviese | - | Dervio (LC) | |
Coop Italia Lainate[20] | 1913 | Lainate (MI) | |
Cooperativa Consumo Unione[21] | 1920 | Lipomo (CO) | |
Coop di consumo unite[22] | - | Mapello (BG) | |
Coop Mezzago[23] | 1920 | Mezzago (MB) | |
La Fratellanza Cooperativa di consumo | - | Paderno d'Adda (LC) | |
Cooperativa di consumo Rinascita | - | Ponteranica (BG) | |
Cooperativa di consumo lavoratori di Brembilla[24] | - | Val Brembilla (BG) | |
Società cooperativa di consumo | - | Sartirana Lomellina (PV) |
Il Distretto Adriatico comprende le cooperative di consumatori aderenti al Consorzio Coop Italia situate in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Centrale Adriatica, società che gestisce la distribuzione per tutto il Distretto Adriatico, cura la distribuzione di TitanCoop, la principale cooperativa di consumo della Repubblica di San Marino. Il Consorzio di Cooperative SAIT - Famiglia Cooperativa, pur non facendo formalmente parte del consorzio Coop, ha la concessione per il marchio Coop in Trentino-Alto Adige.
Grandi cooperative | |||
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Logo | Nome | Fondazione | Diffusione |
Coop Alleanza 3.0 | 2016 | Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Puglia, Calabria, Veneto (esclusa la provincia di Verona).
Province di Mantova, Brescia, Pescara, Chieti, Matera, Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Salerno e Avellino. | |
Medie cooperative | |||
Logo | Nome | Fondazione | Diffusione |
Coop Casarsa | 1919 | Friuli-Venezia Giulia, Veneto | |
Coop Reno | 1988 | Emilia-Romagna, Veneto | |
Coop Consumatori Alto Garda[25] | 1975 | Provincia autonoma di Trento | |
Piccole cooperative | |||
Logo | Nome | Fondazione | Diffusione |
Cooperativa di consumo di Basilicanova | 1945 | Basilicanova (PR) | |
Cooperativa di Lamosano[26] | - | Chies d'Alpago (BL) | |
Coop Consumatori Marostica[27] | 1973 | Marostica, Breganze e Sarcedo (VI) | |
Cooperativa di Consumo di Torreano[28] | 1945 | Torreano (UD) | |
Coop Villa Fastiggi[29] | 1906 | Pesaro |
Il Distretto Tirrenico comprende le cooperative di consumatori aderenti al Consorzio Coop Italia situate in Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna. Si contraddistingue dagli altri distretti per l'elevato numero di piccole cooperative (soprattutto nelle zone rurali toscane) che non hanno partecipato alla serie di fusioni nelle grandi cooperative che hanno contraddistinto gli altri due distretti.
Grandi cooperative | |||
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Logo | Nome | Fondazione | Diffusione |
Coop Centro Italia | 1997 | Province di Arezzo, Siena, Perugia, Terni, Rieti, L'Aquila | |
Unicoop Firenze | 1973 | Province di Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Firenze, Arezzo e Siena | |
Unicoop Tirreno | 2004 | Province di Massa-Carrara, Lucca, Livorno, Grosseto, Siena, Terni, Viterbo, Roma, Latina, Frosinone, Caserta e Napoli | |
Medie cooperative | |||
Logo | Nome | Fondazione | Diffusione |
Coop Unione Amiatina[30] | 1960 | Province di Grosseto, Siena, Viterbo, Pisa | |
Piccole cooperative | |||
Asso Coop[31] | - | San Giovanni d'Asso (SI) | |
Cooperativa Allevatrici Sarde[32] | 1962 | Provincia di Oristano | |
Coop Alto Casentino[33] | 2010 | Pratovecchio Stia (AR) | |
Coop Bisenzio Ombrone | - | Poggio a Caiano, Seano, Vaiano, Vernio (PO) | |
Cooperativa La Bucinese [34] | - | Bucine, AR e Mercatale Valdarno (AR) | |
Coop Minatori Cavriglia[35] | - | Cavriglia, Santa Barbara, Castelnuovo dei Sabbioni (AR), Gaiole in Chianti (SI) | |
Cooperativa di consumo di Cerreto Guidi e Vinci[36] | - | Cerreto Guidi, Vinci (FI) | |
Cooperativa Di Consumo Ristori | - | Chiusdino (SI) | |
Cooperativa di consumo Le Croci di Calenzano | - | Calenzano (FI) | |
Coop Diacceto[37] | - | Pelago (FI) | |
Cooperativa di consumo del popolo di Donnini | - | Reggello (FI) | |
Spaccio cooperativo del popolo di San Felice | - | San Felice e Piteccio (PT) | |
Cooperativa di consumo di Galliano di Mugello | - | Galliano di Mugello (FI) | |
Cooperativa Italia Nuova Greve in Chianti[38] | 1920 | Greve in Chianti (FI) | |
Cooperativa Di Consumo Di Lajatico | - | Laiatico (PI) | |
Cooperativa operaia di consumo[39] | - | Larciano (PT) | |
Coop Consumo Leccio[40] | - | Leccio (FI) | |
Cooperativa di consumo di Londa[41] | - | Londa (FI) | |
Cooperativa di consumo del popolo Levane[42] | - | Levane (AR) e Castelfranco di sopra (AR) | |
Coop Mercatale[43] | - | Mercatale in Val di Pesa, San Donato in Poggio, Barberino Val d'Elsa (FI) | |
Cooperativa di Consumo Molin del Piano | - | Molino del Piano (FI) | |
Unicoop Montagna Pistoiese[44] | - | San Marcello Pistoiese, Maresca, Campo Tizzoro (PT) | |
Coop. consumo e mutuo soccorso Montefoscoli | - | Montefoscoli (PI) | |
Coop Montespertoli[45] | - | Montespertoli (FI) | |
Cooperativa di consumo di Pelago | - | Pelago (FI) | |
Societa' Cooperativa Consumo fra Gli Operai di Polcanto[46] | - | Polcanto (FI) | |
Cooperativa di Consumo del Popolo di Pratolino[47] | 1950 | Vaglia (FI) | |
Luigi Baldi Società Cooperativa | - | Radicondoli (SI) | |
Cooperativa Di Consumo Del Popolo | - | Ronta (FI) | |
Cooperativa Di Consumo San Pierino | - | San Pierino (FI) | |
Coop San Polo in Chianti | - | Greve in Chianti (FI) | |
Società Cooperativa Di Consumo Sieci[48] | - | Sieci (FI) | |
Coop I Figli del Lavoro | - | Staggia Senese (SI) | |
Coop di consumo Vaggio | - | Vaggio (FI) | |
Cooperativa di consumo La Libertà di Viaccia | - | Prato | |
Cooperativa L'unione di Vergaio[49] | - | Vergaio (PO) | |
Cooperativa Di Consumo Del Borgo San Lazzero In Volterra[50] | - | Volterra (PI) |
Coop Italia ha adottato una strategia di multicanalità, in base alla quale adotta diversi modelli di vendita differenziati in base alle dimensioni dei punti vendita:
In particolare, l'insegna InCoop è usata da Coop Alleanza 3.0, Unicoop Tirreno, Unicoop Firenze, Coop Centro Italia, Coop Lombardia, Coop Liguria e da alcune medie cooperative, mentre l'insegna Coop&Coop da Coop Alleanza 3.0 e Coop Centro Italia. L'utilizzo dell'insegna Ipercoop si limita invece alle grandi cooperative. Attualmente il più "piccolo" Ipercoop d'Italia è quello di Tremestieri Etneo (Le Ginestre), in provincia di Catania, con 3200 m². Il più grande è quello di Villesse (Tiare), in provincia di Gorizia , con 14.000 m².
Sono presenti inoltre alcuni concept store sperimentali:
Questo è il dettaglio della presenza di Coop nelle varie regioni italiane:[51]
Regione | Numero di negozi |
---|---|
Abruzzo | 10 |
Basilicata | 12 |
Calabria | 30 |
Campania | 7 |
Emilia-Romagna | 259 |
Friuli-Venezia Giulia | 65 |
Lazio | 76 |
Liguria | 53 |
Lombardia | 137 |
Marche | 27 |
Piemonte | 68 |
Puglia | 135 |
Sardegna | 76 |
Sicilia | 291 |
Toscana | 300 |
Trentino-Alto Adige | 51 |
Umbria | 34 |
Veneto | 123 |
EasyCoop sito web | |
---|---|
URL | www.easycoop.com/ |
Tipo di sito | Grande distribuzione organizzata |
Lingua | Italiano |
Registrazione | obbligatoria |
Lancio | 2016 |
Stato attuale | attivo |
Slogan | EasyCoop, easy life! |
Dal 2016 è attivo il servizio EasyCoop, che permette l'acquisto online della propria spesa e la consegna a domicilio.
Il servizio è attivo in Emilia-Romagna, Veneto e nella città metropolitana di Roma ed è disponibile anche tramite app mobili per iOS e Android.
Per usufruire del servizio è necessario una spesa minima di 50,00 € e le spese di spedizione variano da un massimo di 9,90 € a un minimo di 3,90 € (a seconda che si voglia la consegna della propria spesa in un momento più o meno preciso di una giornata). Sono accettati come metodi di pagamento: carta di credito/debito, PayPal e Postepay.
I prodotti a marchio di Coop Italia sono distribuiti in tutte le cooperative aderenti. La gamma di prodotti copre le diverse categorie merceologiche operando con diversi brand:
Coop Italia possiede un laboratorio di ricerca a Casalecchio di Reno per il controllo della qualità e dei componenti dei prodotti a marchio Coop.[52][53]
Il marchio fu realizzato nel 1963 da Lica e Albe Steiner e ridisegnato nel 1984 da Bob Noorda. La Coop Svizzera utilizza un marchio molto simile, sostituendo al colore rosso un colore arancione, pur non esistendo relazioni di natura commerciale tra le due società. Anche la Coop Norden (che opera nei paesi scandinavi) utilizza un simile logotipo ma di colore azzurro.
Il Consorzio SAIT Trentino ha invece un accordo di collaborazione con Consorzio Coop Italia che gli permette di utilizzare il marchio Coop in Trentino-Alto Adige pur non facendo parte di Coop Italia[67].
Tra i testimonial utilizzati per le campagne pubblicitarie (la prima fu nel 1983 del regista e scrittore Ugo Gregoretti)[68] vanno annoverati Peter Falk (nel 1987, nei panni del tenente Colombo assieme al suo cane), quindi Woody Allen (nel 1992 accettò di produrre cinque spot televisivi,[69] ricevendone un compenso economico piuttosto elevato che scatenò qualche polemica) e Luciana Littizzetto (dal 2010). A partire dal 2022 i nuovi testimonial degli spot furono Aldo, Giovanni e Giacomo e il collettivo Casa Surace.
Coop Italia è stata premium sponsor ufficiale dell'esposizione universale di Milano nel 2015 (Expo Milano 2015) e si è occupata della realizzazione e della gestione del padiglione Future Food District, il supermercato del futuro.
In quest'occasione i soci Coop hanno potuto acquistare i biglietti d'ingresso ad Expo Milano 2015 ad un prezzo di favore.
La Coop è stata accusata da Bernardo Caprotti (patron di Supermarkets Italiani-Esselunga) di comportamenti scorretti nei confronti della concorrenza, come riportato nel libro Falce e carrello edito da Marsilio. La questione di fondo verte principalmente sul versante dei privilegi fiscali che Esselunga reputa indebiti a favore della Coop, sostenendo che essendo simili il fine e gli obiettivi tra una cooperativa ed una azienda di capitale, regole differenti non dovrebbero sussistere. Inoltre nel libro Caprotti contesta i rapporti tra Coop e ambienti politici di centrosinistra che avrebbero agevolato Coop nell'apertura di punti vendita in Emilia-Romagna, Toscana e Liguria.[70][71] La Commissione Europea ha aperto un'indagine nei confronti del gruppo Coop.[72]
Nel 2010 e 2011, le prime sentenze avevano dato ragione a Bernardo Caprotti ed Esselunga, sollevandoli dalle accuse di "diffamazione".[73][74][75][76]
Il 16 settembre 2011, il Tribunale di Milano ha condannato Esselunga per "concorrenza sleale", accogliendo il ricorso presentato tre anni prima a seguito della pubblicazione del volume edito da Marsilio, Falce e carrello.[77]
Il 21 dicembre 2011 però, il giudice della prima sezione civile della Corte d'Appello di Milano ha accolto la richiesta di sospensiva presentata da Esselunga contro la precedente sentenza che, nel condannare Caprotti per concorrenza sleale contro la Coop, aveva disposto il ritiro del libro. Conseguentemente, in attesa del giudizio di secondo grado, il libro edito da Marsilio è stato ristampato e ridistribuito nel circuito commerciale. Sospeso anche il risarcimento da 300.000 euro a favore di Coop Italia disposto dallo stesso Tribunale di Milano sempre a metà settembre. Nell'ordinanza la Corte ha rilevato tra l'altro che il ritiro delle copie di Falce e carrello e il divieto di pubblicazione aveva «una sostanziale valenza di sequestro e censura», provvedimenti che possono essere attivati solo in presenza di stampa oscena, plagio, apologia del fascismo e scritti privi dei requisiti per individuare i responsabili.[78]
Con una sentenza del 21 giugno del 2007, il Tribunale di Milano ha condannato tre rappresentanti di ESD (la centrale che acquista i prodotti per Esselunga e per altre catene) "per aver alterato il libero esercizio del commercio, con l'impiego di mezzi fraudolenti, consistiti nell'utilizzo indebito di informazioni commerciali riservate, in danno di Coop Italia per ottenere vantaggi economici non dovuti”. Un caso di concorrenza sleale che, vista la sentenza penale, ha portato il presidente di Coop Italia Vincenzo Tassinari a promuovere per conto di Coop un'azione di responsabilità civile nei confronti di ESD, chiedendo inoltre il risarcimento del danno economico, stimato in 300 milioni di euro.
Alle accuse lanciate dal patron di Esselunga, Coop ha risposto quindi con una conferenza stampa svoltasi il 25 settembre 2007 a Milano.[79][80]
In base ad una ricerca di Mediobanca[81] sui bilanci del 2013, è risultato che gli investimenti finanziari delle Coop più grandi producono più utili rispetto alle vendite nei negozi[82]: infatti nel 2013, mentre la gestione industriale ha prodotto solo 47,1 milioni di euro di utili, la gestione finanziaria ha ottenuto 210 milioni di euro di utili[83]. Nel quadriennio 2009-2013 gli utili finanziari sono stati 889 milioni di euro e gli utili di vendita nei supermercati pari a 249 milioni di euro.
Le cooperative aderenti al sistema di Coop Italia gestiscono un patrimonio finanziario complessivo di circa 11,349 miliardi di euro versati sui libretti di prestito sociale di circa 1,3 milioni di soci prestatori (sui complessivi 8,4 milioni di soci)[84]. Tali depositi, che sono paragonabili a quelli di una banca di medie dimensioni[85], offrono un tasso d'interesse che non può essere superiore a quello del Buono fruttifero postale aumentato del 2,50%, assoggettato alla normale ritenuta fiscale del 26% annuo (non viene però pagata l'imposta di bollo dello 0,2% annuo tipica del libretto di deposito bancario o postale). La normativa sul prestito sociale è regolamentata dalla Banca d'Italia e la vigilanza è riservata al Ministero dello sviluppo economico, il quale si avvale di consulenti esterni per i controlli.
Le somme depositate sui libretti sono rimborsabili dalla cooperativa al socio con un preavviso minimo di 24/48 ore[86] e fermo restando i limiti di legge sull'uso dei contanti. Tale gestione della liquidità, che nei fatti appare simile a quella del libretto di deposito bancario o postale, configurerebbe secondo alcuni una forma di intermediazione finanziaria atipica non consentita dalla normativa bancaria[87]. Nel caso riguardante il fallimento delle Cooperative Operaie di Trieste Istria e Friuli del 2014 fu presentata una denuncia per "esercizio abusivo dell'attività di raccolta del risparmio tra il pubblico"[88].
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