Cerignola
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Cerignola (AFI: [tʃeriɲˈɲɔ:la], [tʃərəɲˈɲɔulə] in dialetto cerignolano) è un comune italiano di 57 020 abitanti[1] della provincia di Foggia in Puglia, situato presso la valle dell'Ofanto sulle ondulazioni che delimitano a sud il Tavoliere. È il comune più esteso della regione Puglia e di tutta l'Italia meridionale, terzo in Italia, preceduto solo da Roma e Ravenna. Gli abitanti della città prendono il nome di cerignolani.
La storia della città risulta essere incerta, anche a causa del terremoto del 1731 che distrusse la quasi totalità del borgo medievale (più noto con l'appellativo di Terra Vecchia); il rinvenimento, nel territorio cittadino, di iscrizioni e reperti archeologici, comproverebbe che lo sviluppo della città ebbe inizio con la dominazione romana, durante la quale divenne municipium.
Il primo documento che menziona la città è il "Codice diplomatico barese", datato 1150, in cui si cita una "domum Malgerii Cidoniole". Nel 1503 qui si combatté la battaglia tra francesi e spagnoli per il possesso del Regno di Napoli; dallo scontro uscirono vincitori gli iberici guidati da Consalvo da Cordova, che ebbe la meglio sul rivale Louis d'Armagnac, duca di Nemours.
Da ricordare le lotte contadine guidate da Giuseppe Di Vittorio, che consentirono il riconoscimento di maggiori diritti ai lavoratori della terra e il famoso 50% ai mezzadri, nonché una forte affermazione del ruolo sindacale in Italia.
Cerignola è sede vescovile della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano[4].
La città è situata nei pressi della bassa valle dell'Ofanto, un lembo di terra che costeggia i lati dell'omonimo fiume, sulle alture che delimitano il margine meridionale del Tavoliere delle Puglie, a dorso dei bacini dei fiumi Ofanto e Carapelle e tra le campagne di un territorio tra i più vasti e fertili della Puglia.
La città è posta a 15°54' gradi est di longitudine ed a 41°16' gradi nord di latitudine, ad un'altitudine che risulta compresa tra i 2 e i 285 metri sul livello del mare e che determina un'escursione altimetrica complessiva pari a 283 metri[5]. Il suo abitato si estende da est ad ovest per 4,48 km e da nord a sud per 3,74 km, mentre la superficie complessiva del territorio comunale, pari a 59.300 ettari, è la più estesa d'Italia dopo Roma e Ravenna.
È il secondo centro della Capitanata per numero di abitanti ed è altresì il più grosso centro agricolo della provincia di appartenenza[6].
Cerignola confina a nord-est con San Ferdinando di Puglia (14,8 km), ad est con Canosa (14,5 km), a sud con la regione Basilicata (14 km) e ad ovest con Stornara (11,2 km)[7].
Il clima del Tavoliere è di tipo continentale, caratterizzato da forti escursioni termiche; estati torride si contrappongono ad inverni più o meno rigidi, tuttavia la temperatura media annua si aggira sui 16 °C. Le piogge, scarse, si attestano intorno ai 600 mm e interessano soprattutto il periodo che va da settembre a febbraio; nel periodo estivo invece non sono rari periodi di siccità.
Dal punto di vista statistico il mese più freddo è quello di gennaio con temperature comprese tra i 4 e gli 11 gradi, il più caldo invece è quello di agosto con temperature che oscillano tra i 19 ed i 31 gradi; qualche volta d'inverno la temperatura scende sotto zero[9] La sua posizione geografica rende il Tavoliere particolarmente esposto al maestrale, incanalato dal Gargano e dai monti della Daunia, che trasforma la pianura in una sorta di corridoio. Hanno rilevanza solo locale il favonio (vento caldo e sciroccale) e la bora[10].
Mese[9] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 11,4 | 12,5 | 15,2 | 19,1 | 23,9 | 28,5 | 31,4 | 31,3 | 27,2 | 21,7 | 16,6 | 13,1 | 12,3 | 19,4 | 30,4 | 21,8 | 21,0 |
T. media (°C) | 7,8 | 8,4 | 10,6 | 13,8 | 18,2 | 22,4 | 25,1 | 25,2 | 21,8 | 17,1 | 12,5 | 9,3 | 8,5 | 14,2 | 24,2 | 17,1 | 16,0 |
T. min. media (°C) | 4,1 | 4,3 | 6,0 | 8,5 | 12,4 | 16,3 | 18,9 | 19,2 | 16,3 | 12,4 | 8,5 | 5,6 | 4,7 | 9,0 | 18,1 | 12,4 | 11,0 |
Precipitazioni (mm) | 52 | 50 | 40 | 39 | 36 | 26 | 23 | 26 | 46 | 59 | 61 | 56 | 158 | 115 | 75 | 166 | 514 |
Umidità relativa media (%) | 76,1 | 74,5 | 73,1 | 71,0 | 69,1 | 65,0 | 61,0 | 61,9 | 68,5 | 73,8 | 75,7 | 76,4 | 75,7 | 71,1 | 62,6 | 72,7 | 70,5 |
Il territorio circostante la città non presenta una rilevante idrografia superficiale a causa della carenza di rilievi montuosi, della scarsità delle piogge e dell'elevata permeabilità del terreno; soprattutto quest'ultimo fattore consente all'acqua piovana di penetrare nel sottosuolo e nella falda acquifera impedendo l'arricchimento di fiumi e torrenti. L'unico corso d'acqua che lambisce l'agro cittadino è l'Ofanto, dal carattere torrentizio, che alimenta l'invaso idrico della marana di Capacciotti dando così vita all'omonimo lago artificiale[12] indispensabile (vista la mancanza d'acqua) per l'irrigazione[10].
A differenza dell'idrografia superficiale, quella sotterranea risulta molto interessante; difatti la permeabilità del terreno e la sua uniformità permettono all'acqua piovana di penetrare facilmente nel sottosuolo in corrispondenza con il livello del mare, formando una falda sotterranea anch'essa utilizzabile per l'irrigazione dei campi.
Il toponimo è documantato nel latino medievale come Cydiniola, Cidaniola o anche Laquedoniola, e soltanto nel Quattrocento è attestato come Citignola o Cirignola. Potrebbe derivare dal latino cydonia ("cotogno"), analogamente a Cotignola in Emilia-Romagna, oppure potrebbe trattarsi di un diminutivo di Laquedonia (antico nome di Lacedonia, località dell'Appennino campano), a sua volta derivante da Aquilonia (nome di una città romana situata nel territorio degli Hirpini, comunque piuttosto distante dalla moderna Cerignola).[13]
Ceriniola (o Keriniola) fu un centro normanno di notevole importanza[14]. La posizione strategica della città sull'antica via Traiana permise, sotto la famiglia degli Angioini, un forte sviluppo che ne accrebbe l'importanza, sia sotto il profilo agricolo che commerciale. Nel 1418 divenne feudo della famiglia Caracciolo.
Il 28 aprile 1503 la città fu teatro dello scontro che vide affrontarsi francesi e spagnoli per il possesso del Regno di Napoli; il conflitto, passato alla storia con il nome di "battaglia di Cerignola", vide trionfare gli ispanici guidati da Consalvo da Cordova[15].
Nel Seicento il feudo passò in mano alla famiglia Pignatelli che lo mantenne per l'importanza agricola e commerciale. Nel 1731 un devastante terremoto colpì la città distruggendo la quasi totalità dei monumenti e delle abitazioni più antiche[16][17][18][19].
I primi dell'Ottocento furono contraddistinti da un forte sviluppo urbanistico favorito anche dalla crescita economica che interessò la città in seguito alla bonifica del territorio. L'agricoltura ha da sempre rivestito un ruolo di primo piano per l'economia cittadina e questo ha permesso a Cerignola di essere tra le protagoniste della scena agricola nazionale, tant'è vero che nel secondo dopoguerra si è assistito alla nascita di numerose imprese industriali e di trasformazione dei prodotti agricoli.
Durante la prima guerra mondiale 500 cerignolani caddero in battaglia[20].
Nel 1943 il centro della città fu bombardato dagli Inglesi, causando la morte di dieci persone.[21]
Il 22 settembre 1943 la città è stata teatro di un eccidio Nazista[22]
Nel periodo 1944-45, durante la seconda guerra mondiale, Cerignola ospitò il 461º Gruppo Bombardieri dell'aeronautica militare statunitense, sul cui sito è possibile osservare alcune fotografie dell'epoca[23][24]. Successivamente, per tutti gli anni sessanta, Cerignola fu interessata dal fenomeno dell'emigrazione: come per la maggior parte dei comuni della Provincia di Foggia, fu Torino con le sue fabbriche la meta principale di molte famiglie in cerca di fortuna, tant'è che ad oggi, con oltre 30000 persone, quella cerignolana è la comunità pugliese più numerosa e compatta nel capoluogo sabaudo.[senza fonte]
Nel 2019 il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose[25][26]
Nel giugno 2024 sono state installate le pietre d'inciampo in ricordo dei deportati cerignolani morti nei lager nazisti[27][28]
Lo statuto comunale[29] della città di Cerignola afferma che:
«Il Comune di Cerignola adotta il gonfalone e lo stemma nello stesso riprodotto, così come riportato nel documento a firma di Vittorio Emanuele III del 3 gennaio 1943, come modificato a seguito della concessione del titolo di "città" disposta con decreto del Presidente della Repubblica del 24 febbraio 2000.»
Lo stemma comunale riproduce una cicogna che spezza un serpente, in ricordo della leggenda che narra la salvezza della città ad opera delle cicogne durante un'invasione di serpenti. I due terzi superiori dello sfondo sono di azzurro, ad indicare il cielo limpido, mentre il terzo inferiore è d'oro, ad indicare il frumento, il principale prodotto dell'agricoltura cerignolana. Lo stemma è quello riconosciuto con decreto del capo del governo del 13 ottobre 1934[30], modificato negli ornamenti esteriori con decreto del presidente della Repubblica in data 24 febbraio 2000 a seguito della concessione del titolo di città.[30]
Il gonfalone, concesso con regio decreto del 5 febbraio 1940, è costituito da un drappo quadrangolare troncato di azzurro e di giallo[31] riccamente ornato con frange dorate, caricato dello stemma cittadino suindicato, presenta l'iscrizione centrata (cioè convessa verso l'alto): CITTÀ DI CERIGNOLA. Due bullette dorate sono poste a spirale su entrambi i lati mentre sulla sommità è collocata una freccia decorata con un fregio; quest'ultima presenta una cravatta frangiata tricolore che riporta lo stemma della Repubblica Italiana[32].
Cerignola vanta la presenza di diversi luoghi e monumenti di interesse: la "Terra Vecchia", la Chiesa di S. Agostino, la Chiesa Madre, la Torre Alemanna, il Castello, la Torre dell'Orologio, il Palazzo Carmelo, il Teatro Mercadante, il Duomo Tonti, il Piano delle Fosse , la Colonna Miliare , il Monumento a Giuseppe Di Vittorio[33], il Monumento ai caduti dell'eccidio di Valle Cannella[34]., il Monumento al Vocabolario è stato approvato ed è in attesa di essere realizzato[35]
In città sono presenti molti edifici religiosi, i più antichi di questi si trovano nel suo nucleo storico: la Terra Vecchia. È nel borgo antico che troviamo infatti sia la Chiesa madre, l'antica cattedrale costruita nell'XI-XII secolo, che la chiesa di Sant'Agostino risalente al XV secolo.
L'ottima posizione di Cerignola rispetto alle principali arterie stradali, portò diversi ordini monastici a stabilirsi in città, dove costruirono cappelle e conventi. Queste costruzioni, inizialmente fuori dalla cinta muraria, con l'espansione dell'abitato si ritrovarono inglobate nel centro cittadino e videro aumentare la loro importanza all'interno della comunità. È il caso ad esempio della chiesa della Beata Vergine del Monte Carmelo, edificio del XVI secolo in stile barocco. Più recente è invece il Duomo Tonti, costruito con lascito ereditario di Paolo Tonti la nuova cattedrale intitolata a san Pietro apostolo, rimasta incompleta rispetto al progetto originale, che con le sue dimensioni sovrasta la città e la cui cupola è visibile da diversi chilometri di distanza[16][19].
Alle chiese cittadine si aggiungono, solitamente al crocevia di importanti strade quali ad esempio i tratturi, numerose chiese campestri sparse nel vasto agro cerignolano. Costruzioni molto spesso spartane o, più raramente, finemente decorate con affreschi, come nel caso della chiesa di Santa Maria delle Grazie in contrada "San Martino". Solitamente queste costruzioni venivano edificate per volontà delle famiglie più abbienti all'interno delle proprie masserie, altre volte sorgevano invece sulle ceneri di altri edifici, come la chiesa della Madonna di Ripalta, patrona della città, eretta dove prima vi era un tempio pagano dedicato alla dea Bona[36]. Chiesa Evangelica Elim via Formia
Il Mercadante è il principale impianto teatrale di Cerignola; è situato in piazza Giacomo Matteotti, nel cuore della città. Il tabellone della stagione teatrale, gestito in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, si compone soprattutto di spettacoli di prosa e teatro per ragazzi.
Ospedale Tommaso Russo
costruito nel 1896, su donazione del filantropo Tommaso Russo più volte decurione del comune di Cerignola[37][38]
Quartiere Ridolfi
quartiere Ina - Casa progettato tra il 1950 -1951 da Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl[39][40]
Arco della Rimembranza
costruito in ricordo dei caduti della I Guerra Mondiale del 1915 -1918[41][42]
Villa Comunale Umberto I
è il giardino pubblico , inaugurata nel 1901[43]
Palazzo di Giustizia
inaurato agli inizi del 1900[44]
Numerosi sono i palazzi cittadini di valenza storica, non necessariamente appartenenti (o appartenuti) a famiglie nobili o abbienti; alcuni di questi infatti sono importanti perché testimoniano lo sviluppo raggiunto dalla città nel corso dei secoli, soprattutto nel Novecento. A titolo esemplificativo possiamo citare l'ospedale "Tommaso Russo" o ancora il teatro "Saverio Mercadante".
Certamente tra le ragioni che hanno favorito la presenza di palazzi di importanza storica e socio-economica, vi sono i numerosi avvicendamenti di popoli e feudatari che hanno interessato Cerignola[16][18][19].
«LXXXI Imp(erator). Caesar
divi Nervae f(ilius)
Nerva Traianus
Aug(ustus). Germ(anicus). Dacic(us).
pont(ifex). max(imus). tr(ibunicia). pot(estate).
XIII imp(erator). VI co(n)S(ul). V
p(ater). p(atriae).
viam a Benevento
Brundisium pecun(ia).
sua fecit.»
«81 miglia (da Benevento) L'imperatore Cesare,
figlio del divino Nerva,
13 volte investito del potere tribunizio,
6 volte acclamato imperatore,
5 volte console,
padre della patria,
col suo denaro costruì la via
La pietra miliare, attualmente collocata all'angolo tra corso Gramsci e via Osteria Ducale, in passato era posta laddove passava la via Traiana, che congiungeva Benevento a Brindisi. Scampata al terremoto del 1731, rappresenta uno dei reperti romani più antichi presenti in città.
Nella tradizione popolare il nome con cui viene chiamata la pietra miliare è "U tïtëlë d' Moccïë" ossia "Il titolo (termine lapideo) di Moccia", con riferimento a Palazzo Moccia, accanto a cui fu collocata la miliare.
L'epigrafe è incisa su un cippo miliare in pietra calcarea rinvenuto circa tre miglia a nord di Canosa, nel tratto Ordona-Canosa della via Traiana; si è potuti risalire alla sua collocazione originaria consultando scritti noti come itinerari[45], stando ai quali la distanza da Benevento a Canosa ammonterebbe a 84 miglia (Antonino e Burdigalense) o 89 miglia (Peutingeriano), si può quindi dedurre che il miliare LXXXI si trovasse a 3 miglia da Canosa (o 8 in base all'ultimo itinerario) in direzione Cerignola.
La tradizione, invece, vuole che la miliare fu rinvenuta sul Piano di San Rocco, nei pressi della chiesa dei Padri Domenicani. Difatti, la strada che conduce fino al Piano San Rocco si chiama, appunto, Strada Consolare.
Il testo dell'epigrafe è di tipo monumentale con dimensione dei caratteri decrescente; l'iscrizione è dedicata a Marco Ulpio Traiano, figlio adottivo del suo predecessore Nerva (come si evince dal termine filius). Il cippo presenta tutti gli appellativi legati all'imperatore ed alle sue vittorie sul campo di battaglia (germanicus e dacicus) ed elenca inoltre le cariche da lui ricoperte. Pietro Stefanoni nel XVII secolo è il primo a citare il cippo, mentre Dello Iacono è il primo che ne indica la collocazione in città.
La colonna è alta all'incirca 175 cm e presenta un diametro pari a 61 cm. Per quanto riguarda, invece, lo specchio epigrafico, questo risulta alto 88 cm e largo 72[46].
L'abitazione, ubicata nell'omonima via al civico 21, ospitò il compositore Pietro Mascagni durante la sua permanenza in città dal 1887 al 1892; in questo periodo il Maestro diresse per tre anni la filarmonica locale e compose quasi la totalità della Cavalleria Rusticana, opera del verismo ottocentesco[47][48].
La costruzione risale al XIX secolo e sostituì la precedente torre dell'orologio fatta abbattere dal conte d'Egmont nel 1804; in passato era molto più alta ma fu danneggiata gravemente da un fulmine che la colpì nel 1866. Segna l'ingresso sud alla Terra Vecchia attraverso largo Costantino Imperatore (già piazza del Torneo). La torre si erge come soluzione angolare del palazzo La Rochefoucauld (poi diventato palazzo Cantatore)[16][49].
Le Fosse Granarie testimoniano un tipo di conservazione dei cereali in passato ampiamente diffuso in Capitanata. Il sito di Cerignola è l'unico ad essersi conservato ed in cui è ancora possibile osservare questi particolari silos; risulta quindi palese la sua valenza sul piano archeologico e sociale[50].
Il Piano delle Fosse è situato in prossimità del centro cittadino ed è composto da centinaia di silos sotterranei identificati per mezzo di appositi cippi su cui è inciso un numero progressivo e le iniziali del proprietario. Il piano comprende, inoltre, i magazzini utilizzati dalle compagnie di sfossatori, ovvero coloro i quali partecipano alle operazioni di carico ed estrazione del grano[16][17][18][19][36].
Il borgo antico, meglio noto con l'appellativo di Terra Vecchia, è il nucleo originario da cui si è sviluppata la città; la sua origine risale con tutta probabilità all'epoca romana, durante cui il centro era un insediamento di scambio. Situato a nord, in passato era circondato da una cinta muraria con castello e torri, è caratterizzato da viuzze tortuose e strette e presenta abitazioni molto diverse tra loro; l'eterogeneità dei nuclei abitativi è imputabile al periodo in cui essi sono stati costruiti ed al ceto che li abitava.
Tra i monumenti maggiori del centro storico troviamo la chiesa madre, ovvero l'antica cattedrale, intitolata a san Francesco d'Assisi, che risulta essere anche l'edificio religioso più antico della città. La mancanza di molte testimonianze del passato è ascrivibile al terremoto del 1731, che danneggiò gran parte degli edifici del borgo, quale il castello che rimase semidistrutto[16][17][18][19].
Torre Alemanna è un complesso monumentale risalente al XIII secolo situato a Borgo Libertà, frazione distante 18 chilometri dalla città, in prossimità di importanti arterie stradali utilizzate durante la transumanza. Il sito presenta edifici diversi tra loro (o la cui funzione è stata riconvertita) a causa dei molteplici ruoli da esso assolti nel corso dei secoli; troviamo infatti una chiesa, gli alloggi per i cavalieri, un palazzo dell'abate e naturalmente la torre.
I vincoli a cui è stata sottoposta Torre Alemanna a partire dal 1983[51], hanno permesso l'avvio di interventi di restauro della stessa. Di recente alcuni scavi hanno inoltre portato alla luce ulteriori reperti relativi al complesso[16][17][18][19][52].
sono possedimenti agricoli, con all'interno una azienda vinicola del 1800[53][54]
Villa Romana San Vito[55]
Domus di epoca romana
Area Archeologica Città di Salapia[56]
antico centro neolitico
Via Appia
antica strada romana che attraversa la città , sito Unesco[57]
Via Francigena
antica rotta medioevale che attraversa la città[58]
Tratturo
Regio tratturello Cerignola - Melfi ,Cerignola -Trinitapoli, Cerignola - Ponte di Bovino e Cerignola- S.Cassiano - Mezzana di Motta[59], braccio Cerignola - Ascoli[60][61]
Data la sua estensione geografica Cerignola possiede diverse masserie:
Con 57.039 residenti, Cerignola è il centoseiesimo comune italiano per popolazione.
Abitanti censiti[65]
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune sono 2965, corrispondenti al 5,18% della popolazione.[66]
«Quannë la gattë non gë sté u sorgë abballë
(Quando la gatta non c'è il topo balla)»
Il dialetto cerignolano è la variante cittadina del dialetto foggiano che, come gli altri dialetti pugliesi settentrionali appartiene al ceppo dei dialetti italiani meridionali.
Come gli altri dialetti pugliesi settentrionali, tra le vocali atone il cerignolano ha mantenuto intatta solo la "a" in posizione protonica; tutte le altre vocali atone risultano ridotte alla vocale indistinta scevà. le vocali toniche, viceversa, si sono rotte in dittonghi, come ad esempio in "sèïtë" ("seta") o "scoüpë" ("scopa"). Caratteristica è anche l'assimilazione dei gruppi "nd" e "ld" in "nn" e "ll", come in "quannë" ("quando") e "callë" ("caldo")[67].
La confessione religiosa che conta più fedeli è quella cattolica romana. Cerignola, che dal XVI secolo era arcipretura nullius diocesis divenne sede vescovile nel 1819 e venne unita aequae principaliter alla diocesi di Ascoli Satriano[68]. Dal 1986 le due diocesi sono state unite in forma piena e la diocesi risultante ha assunto il nome di diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano. Essa è suffraganea dell'arcidiocesi di Foggia-Bovino e appartiene alla regione ecclesiastica Puglia.
A Cerignola è presente inoltre una comunità evangelica valdese, nata tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento in seguito al trasferimento in città del predicatore Salvatore Comei. Il primo locale di culto pubblico fu aperto il 30 settembre 1906[69].
La locale comunità dei Testimoni di Geova, sorta negli anni venti per una scissione all'interno della comunità valdese cerignolana ad opera del pastore Giuseppe Banchetti, è la più antica della Puglia[70].
Altre biblioteche presenti in città sono:
A Cerignola ha sede il C.E.R.C.A.T. (Centro di Esposizione, Ricerca e Consulenza sugli Ausili Tecnici), ossia una struttura tecnico-scientifica che si pone l'obiettivo di sviluppare tecniche, sistemi e apparati innovativi di ausilio a supporto dei disabili. Il centro, inoltre, si occuperà di mettere a punto metodi e procedure di qualificazione e certificazione di ausili e di attivare la partecipazione congiunta a progetti di ricerca nazionali ed internazionali.
L'edificio ospiterà al suo interno anche una fiera permanente utile a far conoscere tutte le tecnologie e gli ausili di ultima generazione, indispensabili a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e dei loro familiari; nella stessa sede sarà anche installato un prototipo di casa domotica[72][73][74].
In città sono presenti[75]:
Le strutture museali presenti in città sono due:
Rai Tv , Telenorba[84]
Grande lustro ebbero negli anni settanta e ottanta Radio Ofanto 98, Radio Cerignola1, Radio Antenna Libera, Radiolinus emittente democratica, Radio Arcadia e Radio Città.
«Accademia della crusca di Cerignola!»
Numerose sono le pellicole della commedia all'italiana in cui viene citata Cerignola. Si ricordano tra le tante: I basilischi (1963), l'opera prima di Lina Wertmüller, Roba da ricchi, Vieni avanti cretino e Grandi magazzini con Lino Banfi, Il barbiere di Rio con Diego Abatantuono, Natale in India con Christian De Sica e Massimo Boldi o ancora Febbre da cavallo - La mandrakata e Un'estate ai Caraibi con Gigi Proietti. Inoltre, a Cerignola, alla fine degli anni cinquanta, fu interamente girato il film Gambe d'oro, con protagonista Totò. Recentemente in città è stata girata parte della fiction televisiva "Pane e libertà", trasmessa su Rai 1 e dedicata al concittadino Giuseppe Di Vittorio[85].
La cucina cerignolana si fonda sulla tradizione contadina e mediterranea, risulta infatti fortemente legata alle produzioni agricole che caratterizzano la zona, ovvero: l'olio d'oliva, il grano e gli ortaggi[86].
Il Cristo Rosso (o Cireneo) è la figura principale della Settimana Santa a Cerignola, costituita principalmente di riti a carattere penitenziale. Il Cristo Rosso (detto anche Cireneo,perché è l'uomo che aiutò Gesù a portare la Croce, ovvero Simone di Cirene) è un uomo che partecipa alle processioni della Settimana Santa portando una pesante croce sulle spalle, indossando una tunica di colore rosso, una corona di spine e un cingolo di corda con rosario, procedendo a piedi scalzi. Il suo passo determina l'andamento di tutta la processione. Il suo volto è coperto da un cappuccio per nascondere la sua identità, che non verrà mai svelata. L'uomo che interpreta il Cristo Rosso è un uomo che, per grazia ricevuta o altro, fa voto - per tutta la vita - di vestire i panni del Cireneo, oppure un confratello delle varie congregazioni.
Tutte le processioni sono accompagnate dalla Banda che esegue suggestive e struggenti marce funebri.
Il rito dell'8 settembre è senz'altro una delle feste religiose più sentite dalla cittadinanza, l'intero Corso è illuminato e decorato a festa da piazza Castello fin oltre il convento dei Cappuccini. La festa dura quattro giorni ed è caratterizzata da grandiose luminarie in tutta la città, bande che girano per il paese, orchestre che suonano in piazza e dal concerto di un cantante di musica leggera.
Si inizia il 6 settembre: a conclusione di un devoto novenario che richiama pellegrini e devoti da ogni parte della diocesi, alle ore 23 nella cattedrale inizia la celebrazione solenne dell'ascensione in trono dell'icona bizantina.
Il giorno 7 settembre, giorno di vigilia: se cade dal lunedì al sabato, la sera, alle ore 19.30, apertura in cattedrale della festa con i solenni vespri pontificali. Vi partecipa tutto il clero diocesano, ministri istituiti e congregazioni. Se cade di domenica si celebra la Santa Messa presieduta dal vescovo.
L'8 settembre, solennità della Natività della Vergine Maria, festa della Madonna di Ripalta. Sante messe dalle prime ore del mattino in cattedrale (ore 7, 8, 9, 10.30 solenne messa pontificale, 12.15 e 18.30). Molto atteso ogni anno il solenne pontificale del vescovo, con tutto il clero diocesano e le congregazioni religiose, autorità civili e militari. La sera, se la festa è preceduta dalla domenica, prima della processione si celebrano i vespri pontificali. Vi è dunque una grande processione, con il carro trionfale donato dal cavaliere Giuseppe Pedone, che trasporta l'icona della Madonna, preceduto dalle confraternite e seguito dalle autorità civili, religiose e dalla banda. A mezzanotte si susseguono tre spettacoli di fuochi pirotecnici[87][88].
Il 9 settembre è dedicato alla fiera del bestiame e dell'agricoltura la mattina; mentre la sera, dalle 21.30 in poi vi è uno spettacolo di musica leggera con cantanti di fama nazionale.
In città si organizza inoltre la:
Il tessuto urbano della città si è ampliato nel corso dei secoli a partire dal decentrato borgo antico per poi espandersi progressivamente fuori dalla cinta muraria. La struttura del centro storico presenta tutte le caratteristiche di un centro medievale sviluppatosi sulle ceneri di un vecchio abitato romano; questa tesi è avvalorata ad esempio dalla mancanza di elementi radiocentrici che caratterizzano i borghi appartenenti a questo periodo storico e che lasciano il posto ad elementi di ortogonalità caratteristici dei tessuti urbani sviluppatisi su schemi preesistenti.[senza fonte]
Durante il XV secolo si assistette ad una prima espansione della città fuori dalle mura in direzione est e sud, in coincidenza della quale si verificò anche un modesto aumento demografico; appartengono a questo periodo il piano delle Fosse Granarie, la chiesa del Purgatorio, il palazzo del Gesù ed i conventi dei Carmelitani e dei Conventuali. Nel XVII secolo una seconda espansione interessò ancora la parte meridionale della città, e crebbe ulteriormente il numero di edifici religiosi, a cui si aggiunsero la chiesa ed il convento dei Domenicani e dei Cappuccini.
Nel XVIII secolo si susseguirono molteplici eventi nefasti, come il terremoto del 1731 che danneggiò irrimediabilmente gran parte delle costruzioni civili e religiose più antiche. La ricostruzione si ebbe a partire dalla seconda metà del Settecento e fu caratterizzata da un'espansione caotica e non uniforme fuori dalle mura. Alcuni accadimenti storici, come l'abolizione della Regia Dogana della Mena delle Pecore di Foggia, generarono poi un forte flusso migratorio proveniente dai paesi limitrofi, tale che la città continuò la sua espansione, ancora una volta verso est, arricchendosi di importanti edifici quali, tra gli altri: il Teatro Mercadante, la scuola agraria, l'ospedale, la stazione ferroviaria e la maestosa cattedrale.
La struttura urbanistica al di fuori del nucleo originario della città è di impianto a scacchiera ottocentesco[16][17][18][19].
Demografia delle frazioni di Cerignola, ISTAT 2001[90].
Località | m s.l.m. | Popolazione |
---|---|---|
Angeloni | 15 | 61 |
Borgo Libertà | 252 | 102 |
Borgo Tressanti | 22 | 46 |
Cerignola Campagna | 60 | 49 |
Moschella | 111 | 63 |
Case sparse | - | 2.316 |
L'economia cittadina è legata soprattutto alla lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli; la superficie totale coltivata è infatti pari a 49.146,36 ettari[91], il più alto valore a livello regionale. A riprova della propria vocazione agricola, Cerignola è ormai l'ultima città della Capitanata in cui è possibile osservare le fosse granarie, ovvero particolari silos per la conservazione del grano.
Il settore primario risulta essere la maggiore risorsa economica della città. Di particolare rilievo è il comparto agro-alimentare, fulcro dell'economia cittadina, la cui struttura produttiva è rappresentata soprattutto da viticoltura, olivicoltura, orticoltura e cerealicoltura.
La superficie totale del territorio comunale utilizzata in campo agricolo è notevole, ciò a dimostrare l'importante ruolo che riveste l'agricoltura nell'ambito dell'economia locale. Stando al quinto censimento dell'agricoltura[91], la superficie agricola totale utilizzata nel comune ammonta a 49.146,36 ettari, il più alto valore non solo a livello provinciale ma anche a livello regionale.
Cerignola, insieme ad un'altra trentina di comuni, fa parte del comitato nazionale Città delle pesche, il cui scopo è promuovere le produzioni locali. La città è anche il territorio di riferimento per la coltivazione dell'oliva La Bella della Daunia - varietà Bella di Cerignola, prodotto che si fregia del marchio D.O.P. a partire dal 2000. La denominazione garantisce che l'olio è prodotto con olive locali, con caratteristiche organolettiche tipiche: aspetto velato, colore verde con riflessi gialli, odore fruttato di buona densità, sapore di oliva appena franta con nota amarognola e piccante. Questa varietà autoctona di oliva, esportata sin dai primi del Novecento, risulta essere un'attività molto importante e redditizia per la città. Cerignola è anche membro dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio. L'allevamento (che interessa suini, ovini, bovini e pollame) è molto sviluppato tanto da rappresentare un'altra importante risorsa economica.
Il settore secondario è in crescita: sempre più numerose sono infatti le aziende che si occupano della trasformazione dei prodotti agricoli. Si sta assistendo quindi alla nascita di un nutrito numero di industrie vinicole, olearie e conserviere (a cui si aggiungono molini e pastifici) che stanno contribuendo allo sviluppo di questo settore.
Tra i vini di maggior pregio prodotti nel territorio di Cerignola, ci sono le varietà: Rosso di Cerignola e Rosso di Cerignola riserva, entrambi a Denominazione di origine controllata. Rilevante è la lavorazione del ferro battuto da cui si producono oggetti di uso domestico e soprammobili[92] Le industrie si concentrano nei comparti alimentari, meccanici, dei materiali da costruzione, dell'abbigliamento e del mobile[93].
Il settore terziario è ben sviluppato anche grazie alla posizione strategica della città rispetto alle principali vie di comunicazione su strada e su rotaia; quest'ultimo aspetto non può che favorire gli scambi nazionali ed internazionali. A supporto del settore primario si affiancano numerose aziende di servizi, il cui scopo è la valorizzazione delle produzioni locali al di fuori del territorio di appartenenza[94].
A Cerignola è stato inoltre realizzato un interporto, il cui scopo è l'organizzazione del traffico delle merci di un vasto territorio interprovinciale all'interno del quale operano numerose imprese che lavorano nel settore agroalimentare. L'interporto si propone come soluzione insediativa per piccole e medie imprese. La struttura logistica, la cui superficie è pari a 450.000 m²[95], a pieno regime rappresenterà un'infrastruttura completa per l'interscambio delle merci: sarà infatti collegato alla rete ferroviaria nazionale attraverso gli scali merce di Incoronata e di Foggia, con il porto di Manfredonia, con l'aeroporto di Foggia e con la strada statale 16.
Cerignola fa parte del consorzio ASI di Foggia, il cui è scopo è favorire lo sviluppo imprenditoriale affiancando enti pubblici ed aziende. La città rientra nell'Agglomerato di Cerignola-San Ferdinando di Puglia, un polo industriale che si estende su una superficie di 2.220.000 m²[96], adiacente l'Interporto di Cerignola, che fornisce supporto allo sviluppo dei comuni del Basso Tavoliere.
Le oltre seimila aziende agricole realizzano una produzione notevole (il cui valore aggiunto supera i 100 milioni di euro), che alimenta un cospicuo comparto agroindustriale nel quale è impegnato il 40% della popolazione attiva. Le attività industriali occupano circa 1.000 unità, con una prevalenza delle industrie alimentari e di quelle del vestiario. Le costruzioni ne occupano quasi 600; il commercio circa 1.800; i servizi più di 1.000. È cospicua la presenza di pubblici dipendenti: quasi 3.000 unità. Le società di capitale sono numerose: 191, che costituiscono il 6% delle imprese non agricole. Sono diffuse in tutti i rami produttivi. Il tasso di ricambio delle ditte è ottimale: a ogni impresa che cessa l'attività corrisponde la nascita di due nuove. Grave si rivela essere la situazione occupazionale, infatti la percentuale dei disoccupati è al di sopra della media provinciale[97].
La città è al centro di una fitta rete di collegamenti sia su strada che su rotaia, è infatti raggiungibile attraverso la stazione ferroviaria, posta fuori dal centro abitato, o in alternativa attraverso i suoi due caselli autostradali. La città è inoltre attraversata da diverse strade provinciali e statali che permettono di raggiungere facilmente il centro abitato.
Cerignola dispone di due caselli autostradali[98] attraverso cui è possibile raggiungere tutte le principali città italiane. Il casello di Cerignola est si trova sull'autostrada A14 Bologna-Taranto, mentre quello di Cerignola ovest si trova sull'autostrada A16 Napoli-Canosa. Ai due ingressi autostradali si aggiungono da nord, in senso orario, le seguenti arterie: strada statale 545 Rivolese per Manfredonia, strada provinciale 68 circum-cerignolese nord, strada provinciale 62 per Trinitapoli, strada statale 16 Adriatica per Bari, strada provinciale 95 Estarmurale di Cerignola per Canosa-Bari (ex strada statale 98), strada provinciale 96 per Pozzo Terraneo e Capacciotti, strada statale 529 Ofantina per Melfi, strada provinciale 95 Candela-Cerignola e strada statale 16 Adriatica per Foggia[16][36].
La strada statale Adriatica aggira a nord la città, seguendo un percorso in variante, e costituisce la tangenziale di Cerignola.
In treno è possibile raggiungere la città attraverso la stazione impresenziata di Cerignola Campagna, distante circa 5 chilometri dal centro cittadino. La stazione, che si trova sulla linea ferrovia Adriatica, è servita principalmente da treni regionali Trenitalia che effettuano corse sulla direttrice Foggia – Bari. È stato attivo dal 1884 al 1987 il treno elettrico ,con diverse fermate ad oggi soppresse.[99]
Il trasporto pubblico della città di Cerignola è affidato ad una rete di linee di autobus che collegano i diversi quartieri del centro abitato e le borgate cittadine.
In seguito al fallimento della Società Trasporto Urbano Cerignola (S.T.U.C.), aggiudicataria della concessione per la gestione del trasporto collettivo, il servizio è stato affidato alla curatela fallimentare della stessa, in modo tale da permettere all'amministrazione comunale di approntare e approvare il bando di gara per l'assegnazione del servizio e per garantire il livello occupazionale del personale dipendente S.T.U.C.
A febbraio 2010 è stato sottoscritto il contratto di servizio per l'esercizio del trasporto pubblico locale, che prevede l'affidamento del servizio per nove anni, a norma della regolamentazione comunitaria e regionale, ad un consorzio denominato Società Trasporti Cerignola – Consorzio Stabile Società consortile a responsabilità limitata (S.T.C. S.c.r.l.), costituitosi su iniziativa congiunta di alcune aziende del settore[100].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
2 maggio 1909 | 12 settembre 1909 | Francesco Colucci | Sindaco facente funzioni | ||
13 settembre 1909 | 23 luglio 1910 | Francesco Antonacci | Sindaco | ||
24 luglio 1910 | 22 ottobre 1910 | Francesco Colucci | Sindaco f.f. | ||
23 ottobre 1910 | 12 luglio 1911 | Giovanni Fione | - | Commissario regio | |
13 luglio 1911 | 10 aprile 1912 | Egidio Pirro | Sindaco | ||
11 aprile 1912 | 6 giugno 1912 | Francesco Casale | Assessore anziano | ||
7 giugno 1912 | 11 agosto 1914 | Egidio Pirro | Sindaco | ||
12 agosto 1914 | 23 maggio 1919 | Francesco Fiume | Sindaco | ||
24 maggio 1919 | 5 maggio 1921 | Adolfo Salminci | Partito Socialista Italiano | Sindaco | |
6 maggio 1921 | 13 gennaio 1922 | Manfredo Sassi | - | Commissario regio | |
14 gennaio 1922 | 16 novembre 1922 | Luigi Freda | - | Commissario regio | |
17 novembre 1922 | 21 febbraio 1923 | Salvatore Vassallo | - | Commissario regio | |
22 febbraio 1923 | 26 febbraio 1923 | Angelo Dello Russo | - | Commissario regio | |
27 febbraio 1923 | 14 aprile 1923 | Luigi Freda | - | Commissario regio | |
15 aprile 1923 | 20 dicembre 1923 | Domenico Farina | Podestà | ||
21 dicembre 1923 | 5 marzo 1925 | Oreste D'Avanzo | - | Commissario prefettizio | |
6 marzo 1925 | 29 giugno 1926 | Carmelo Romano | - | Commissario prefettizio | |
30 giugno 1926 | 22 marzo 1927 | Antonio Balsamo | - | Commissario prefettizio | |
23 marzo 1927 | 9 maggio 1935 | Alfredo Reibaldi | - | Podestà | |
10 maggio 1935 | 30 giugno 1936 | Benigno Colucci | - | Podestà | |
1º luglio 1936 | 8 agosto 1936 | Benedetto Fratepietro | - | Vice podestà | |
18 agosto 1936 | 30 novembre 1936 | Cesare Pace | - | Commissario prefettizio | |
1º dicembre 1936 | 6 luglio 1937 | Alfredo Dalessandro | - | Commissario prefettizio | |
7 luglio 1937 | 15 settembre 1938 | Dario Lombardi | - | Commissario prefettizio | |
16 settembre 1938 | 8 agosto 1941 | Marcello Cirillo Farrusi | - | Podestà | |
9 agosto 1941 | 14 settembre 1943 | Sabino Labia | - | Podestà | |
15 settembre 1943 | 12 maggio 1944 | Francesco Fiume | - | Commissario prefettizio | |
13 maggio 1944 | 13 luglio 1944 | Francesco Fiume | Sindaco | ||
14 luglio 1944 | 27 aprile 1945 | Michele Tortora | - | Commissario prefettizio | |
28 aprile 1945 | 14 agosto 1946 | Antonio Bonito | Sindaco | ||
15 agosto 1946 | 7 gennaio 1950 | Pasquale Specchio | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
8 gennaio 1950 | 14 febbraio 1950 | Matteo Ricciardi | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
15 febbraio 1950 | 18 maggio 1950 | Francesco De Sario | - | Commissario straordinario | |
19 maggio 1950 | 12 febbraio 1951 | Venanzio Cucugliata | - | Commissario straordinario | |
13 febbraio 1951 | 19 febbraio 1951 | Giuseppe Potenza | - | Commissario straordinario | |
20 febbraio 1951 | 5 ottobre 1951 | Pietro Micarelli | - | Commissario straordinario | |
6 ottobre 1951 | 23 giugno 1952 | Francesco Puglisi | - | Commissario straordinario | |
24 giugno 1952 | 9 settembre 1955 | Domenico Di Virgilio | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
10 settembre 1955 | 9 luglio 1956 | Giuseppe Angione | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
10 luglio 1956 | 11 gennaio 1968 | Pasquale Specchio | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
12 gennaio 1968 | 9 marzo 1975 | Gaetano Dalessandro | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
10 marzo 1975 | 4 agosto 1975 | Domenico Di Virgilio | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
5 agosto 1975 | 27 febbraio 1983 | Gaetano Dalessandro | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
28 febbraio 1983 | 27 dicembre 1984 | Attilio Manfrini | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
28 dicembre 1984 | 23 agosto 1985 | Vincenzo Gammino | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
24 agosto 1985 | 5 luglio 1991 | Vincenzo Valentino | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
6 luglio 1991 | 19 agosto 1992 | Elena Gentile | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
20 agosto 1992 | 25 luglio 1993 | Vincenzo Valentino | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
26 luglio 1993 | 15 dicembre 1993 | Agostino Ricucci | Commissario prefettizio | ||
16 dicembre 1993 | 19 marzo 1999 | Salvatore Tatarella | Movimento Sociale Italiano Alleanza Nazionale |
Sindaco | [101] |
20 marzo 1999 | 16 aprile 2000 | Rocco Mario Musto | Alleanza Nazionale | Sindaco f.f. | |
16 aprile 2000 | 3 aprile 2005 | Antonio Giannatempo | Alleanza Nazionale | Sindaco | |
3 aprile 2005 | 20 aprile 2009 | Matteo Valentino | Democratici di Sinistra Partito Democratico |
sindaco | [102] |
22 aprile 2009 | 11 aprile 2010 | Michele Di Bari | Commissario prefettizio | ||
12 aprile 2010 | 15 giugno 2015 | Antonio Giannatempo | Il Popolo della Libertà Forza Italia | Sindaco | |
15 giugno 2015 | 10 ottobre 2019 | Franco Metta | Lista civica | Sindaco | |
11 ottobre 2019 | 19 ottobre 2021 | Umberto Postiglione Adriana Sabato Michele Albertini |
Commissari straordinari | [103] | |
19 ottobre 2021 | in carica | Francesco Bonito | Articolo Uno | Sindaco |
Cerignola è gemellata con:
Cerignola ha stretto patti d'amicizia con:
La Società Sportiva Audace Cerignola è la principale squadra di calcio cittadina; dalla stagione 2022-2023 è tornata a disputare il campionato di Serie C.
Real Cerignola, impegnato in Terza Categoria[104]
Calcio a 5
Uniti Per Cerignola , campionato femminile di serie C[105].
A.s.d. Bike3[107], attività agonistica e cicloturistica di mountain bike e ciclismo in generale, affiliata al CSAIn Ciclismo.
Asd Rugby Cerignola[108]
Asd Stiges Rugby, femminile[109]
Arti Marziali
Asd Kodokan Judo[110]
Accademia di arti marziali Guerrazzi , karate - Kick boxing[111]
Thai Boxe - Mma - Grappling
Ad Team Tristano[112]
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