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attore, sceneggiatore, comico e conduttore televisivo italiano (1955-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Diego Abatantuono (Milano, 20 maggio 1955) è un attore, conduttore televisivo e comico italiano.
Tre volte vincitore del Nastro d'argento come attore protagonista e non protagonista e premiato nel 2021 con il David di Donatello alla carriera, ha iniziato la sua carriera nel Gruppo Repellente, ideato da Enzo Jannacci e Beppe Viola, assieme ad attori quali Massimo Boldi, Giorgio Faletti, Giorgio Porcaro, Mauro Di Francesco ed Ernst Thole.
Nasce a Milano, in via Carlo Dolci, il 20 maggio del 1955,[1] figlio di Matteo, un calzolaio originario di Vieste (in provincia di Foggia), e Rosa, una costumista originaria di Como, impiegata presso il Derby Club, uno tra i più celebri locali notturni milanesi attivi tra gli anni sessanta e settanta. Diego nasce nel quartiere di viale Aretusa, nella periferia occidentale di Milano, ma cresce nel quartiere popolare delle Case Minime, vicino al quartiere Lorenteggio, dove abitavano i nonni paterni. Il suo amico d'infanzia del quartiere è stato l'attore Ugo Conti.
Gli zii di Diego, Gianni e Angela Bongiovanni, sono i proprietari del celebre Derby Club di Milano. Nel locale la madre Rosa fa la guardarobiera e perciò fin da piccolo Abatantuono cresce nell'ambiente del cabaret, assistendo alle prove degli artisti del locale.[2]
Durante l'adolescenza incomincia a frequentare il locale di sera e a svolgere la mansione di tecnico delle luci, mentre durante il giorno frequenta l'Istituto Tecnico Industriale. Come tecnico delle luci viene adottato da I Gatti di Vicolo Miracoli, che lo portano con loro in giro per le serate.[2]
Qui si impone con un personaggio comico inventato da Giorgio Porcaro: l'immigrato meridionale a Milano. Con loro due e Massimo Boldi, Mauro Di Francesco, Giorgio Faletti, Ernst Thole, e altri, Enzo Jannacci e Beppe Viola formano il "Gruppo Repellente", con il quale mettono in piedi lo spettacolo La tappezzeria, in seguito al quale il gruppo partecipa al programma televisivo trasmesso dalla sede milanese di Raidue Saltimbanchi si muore.[2]
Il primo approccio con il cinema avviene grazie ai Gatti di Vicolo Miracoli che lo portano con loro a fare un provino. Qui viene notato dal regista Romolo Guerrieri che gli offre una parte nel film Liberi armati pericolosi. Dopo una serie di partecipazioni a film commedie quali Saxofone, Prestami tua moglie, Fantozzi contro tutti e Il pap'occhio, la prima vera parte da protagonista la ottiene su insistenza di Monica Vitti[2] al suo fianco ne Il tango della gelosia (1981) di Steno, decretando così il successo del personaggio del "terrunciello" che lo porterà a firmare il contratto per I fichissimi ed Eccezzziunale... veramente del figlio di Steno, Carlo Vanzina (con cui aveva già lavorato assieme ai Gatti di Vicolo Miracoli in Arrivano i gatti e Una vacanza bestiale), che lo consacra definitivamente in tale ruolo e per il quale registra anche la colonna sonora, cantando la canzone omonima. Con Vanzina lavorerà ancora in Viuuulentemente mia, Il ras del quartiere, Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me, 2061 - Un anno eccezionale e Buona giornata.
Abbandonato il personaggio che gli aveva dato il successo, per un po' di tempo si dedica a spettacoli teatrali e programmi televisivi, ma sarà Pupi Avati a condurlo nella svolta, avendone intuito le potenzialità di attore drammatico. Avati lo inserirà nel dittico Regalo di Natale (1986) e La rivincita di Natale (2004), nonché in Il testimone dello sposo (1997), La cena per farli conoscere (2007) e Gli amici del bar Margherita (2009).
Dopo aver interpretato ancora un ruolo drammatico in Un ragazzo di Calabria (1987) di Luigi Comencini, Abatantuono ha fondato una propria casa di produzione, la Colorado Film, grazie alla quale si è riaffermato come uno dei personaggi più interessanti del nuovo cinema italiano, con I cammelli (1988) di Giuseppe Bertolucci e il ciclo di film di Gabriele Salvatores, che lo consacrano definitivamente come attore di talento: Marrakech Express (1989), Turné (1990), Mediterraneo (1991), premiato con l'Oscar per il migliore film straniero (1992), Puerto Escondido (1992), Nirvana (1996), Amnèsia (2002), Io non ho paura (2003), Happy Family (2010) e Tutto il mio folle amore (2019).
Tornando alla comicità pura interpreta film diretti da Francesco Patierno (Cose dell'altro mondo, 2011; La gente che sta bene, 2014), da Fausto Brizzi (Indovina chi viene a Natale?, 2013; La mia banda suona il pop, 2020: Improvvisamente Natale, 2022: Improvvisamente a Natale mi sposo, 2023) e da Alessandro Genovesi (Il peggior Natale della mia vita, 2012; Soap opera, 2014; Puoi baciare lo sposo, 2018; 10 giorni con Babbo Natale, 2020).
Tra le altre interpretazioni ricordiamo Il toro (1994) di Carlo Mazzacurati, Camerieri (1995) di Leone Pompucci, Matrimoni (1998) di Cristina Comencini, Concorrenza sleale (2000) di Ettore Scola, L'abbuffata (2007) di Mimmo Calopresti, Ti stimo fratello (2012) di Paolo Uzzi e Giovanni Vernia e Mister Felicità di Alessandro Siani (2017).
Nel 1992 collabora con Elio e le Storie Tese partecipando all'album Italyan, Rum Casusu Çikti nelle tracce Supergiovane (in cui interpreta un "matusa") e La vendetta del fantasma formaggino (in cui interpreta il Dio della Barzelletta).
Nel 2003 Abatantuono ha ideato il programma comico Colorado Cafè in onda su Italia 1 e ne ha condotto le prime due edizioni (dapprima insieme all'amico Ugo Conti, poi assieme ad Andrea Appi e Rossella Brescia), andate in onda in seconda serata. Le edizioni in seconda serata del programma ottengono grande successo, quindi dal 2005 il programma va in onda in prima serata, in cui riscuote ulteriore successo, tanto da spingere la rete a realizzarne negli anni successivi diverse altre edizioni. Nel 2006 Abatantuono torna nel cast del programma come comico, in uno sketch in cui gestisce un bar insieme a Marco Milano e intrattiene conversazioni strambe insieme ai vari comici della trasmissione che lo frequentano (in particolare Nino Frassica, allora conduttore del programma insieme a Rossella Brescia, cliente abituale con cui si dilettava nel fare le parole crociate). L'anno dopo Abatantuono lascia il programma, salvo poi tornarvi in alcune puntate come ospite. Abatantuono torna come conduttore nel 2014 insieme a Chiara Francini, in un'edizione celebrativa dei dieci anni di successo della trasmissione, in cui spesso sono ospitati personaggi storici che hanno partecipato alla trasmissione (tra cui Rossella Brescia, Ugo Conti e Andrea Appi).
Tra il 2005 e il 2007 è stato inoltre protagonista della fiction Il giudice Mastrangelo, trasmessa da Canale 5. Nell'ottobre 2013 inaugura a Milano il locale The Meatball Family, ristorante con cui Abatantuono e soci reinventano la tradizionale polpetta[3]. Nel 2016 e nel 2017 è a capo della giuria del programma televisivo Eccezionale veramente in onda su LA7. Partecipa poi a Balalaika - Dalla Russia col pallone in occasione dei Mondiali 2018, mentre nel 2020 conduce insieme a Diana Del Bufalo il programma di Italia 1 Enjoy - Ridere fa bene. Dal 2024 è tra gli ospiti di Che tempo che fa sul Nove.
Nel 1984 ha sposato Rita Rabassini, dalla quale ha avuto una figlia di nome Marta (1985). Dopo la fine del matrimonio, successivamente ha avuto altri due figli, Matteo (1995) e Marco (1997), dall'attuale compagna, Giulia Begnotti.[4]
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