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famiglia nobile italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
I Pignatelli sono una famiglia nobile napoletana, siciliana, pugliese, molisana e calabrese, con un ramo spagnolo, un tempo tra le più importanti del panorama araldico italiano.
Un esponente della famiglia, Antonio Pignatelli (1615-1700) fu papa con il nome di Innocenzo XII. Furono principi del Sacro romano impero.
Fanno parte della stirpe numerosi cardinali, viceré di Sicilia e un santo, Giuseppe Pignatelli di Fuentes (1737–1811), canonizzato nel 1954 da Pio XII.
Nella famiglia confluirono via via le eredità in titoli e apparentamenti di tre grandi genealogie europee, gli Aragona, i Tagliavia e i Cortés tanto che alla fine i rappresentanti della famiglia ne portarono tutti e quattro i cognomi: "Pignatelli Aragona Tagliavia Cortés".
Molti autori tracciano un'origine longobarda dei Pignatelli. Le prime memorie documentate risalgono al 1102 con Lucio Pignatiello, Conestabile di Napoli. Poi Rodolfo (1150), inviato da Guglielmo I di Sicilia a Papa Adriano IV. Successivamente Giovanni invece compare fra coloro che sottoscrissero un privilegio in favore della città marinara di Amalfi.
Nel sud Italia i Pignatelli appoggiarono l'avvento di Carlo I d'Angiò, tanto che nel 1269 Bartolomeo Pignatelli, arcivescovo di Cosenza ebbe in compenso la signoria di Caserta per la sua famiglia e l'iscrizione dei consanguinei nei seggi di Nido e Portanuova del Patriziato di Napoli.[1]. Secondo il testo di un antico documento dell'Archivio Pignatelli di Monteroduni, due appartenenti alla nobile famiglia parteciparono alla Prima Crociata nel 1094[2]. Il figlio di lucio Pignatiello fu affidato alla famiglia Piagnatelli e successivamente il figlio Ezio pignatiello prese il cognome del padre. Lo stesso documento sottolinea l'episodio epico che starebbe alla base originaria del cognome "Pignatelli", racconto riportato in altri antichi volumi di ricostruzione genealogica: Landolfo era un ufficiale del Re ruggero e in combattimenti al palazzo imperiale di Costantinopoli, dopo un ennesimo assalto, se ne ritornò con un bottino. Era una serie di tre pignatte o tre grandi vasi d'argento.
La sequenza genealogica Pignatelli continua con Riccardo (1250).
In tempi successivi venne Tommaso, Governatore d'Atri (1431) e nel XV secolo la famiglia si suddivise nei tre tronconi principali rappresentati da Carlo, Stefano e Palamede.
Per essere più precisi, la famiglia ampliò sempre più la propria sfera d'influenza, tanto da accumulare titoli a Napoli, Aversa, Bari, Benevento, Lucera, Tropea, Roma, Monteleone di Calabria, Venezia, oltre che in Sicilia, Spagna e Messico[3]. Ettore Pignatelli, conte e successivamente duca di Monteleone di Calabria (attuale Vibo Valentia), fu per diciotto anni, presidente del Regno di Sicilia, durante il regno dell'imperatore Carlo V. Non molto fortunato in battaglia, in quanto fu fatto prigioniero in uno scontro con l'armata francese. In precedenza fu ambasciatore in Spagna per cercare di perfezionare il matrimonio fra il primogenito di Federico d'Aragona e la figlia di Ferdinando il Cattolico.[1]
L'accumulo di poteri e feudi nella famiglia Pignatelli avvenne spesso con matrimoni fra i componenti degli stessi tre rami della famiglia.
Lucio Pignatiello | |||||||||||||||||||||
Signori d'Orta, poi marchesi di Casalnuovo est. 1917 | Signori di Monticello, poi duchi di Monteleone (1a linea) est. 1667 | Signori, poi marchesi di Cerchiara, principi di Noia est. 1723 | |||||||||||||||||||
Baroni, poi principi di Monteroduni (1702) | Marchesi di Paglita, poi duchi di Montecalvo est. 1841 | Signori di Martignano, poi duchi di Rocca Mandolfi est. 1732 | Principi di Montecorvino est. 1775 | Principi di Noia (2a linea), duchi di Monteleone (2a linea) Pignatelli Aragona Cortes fiorente | Duchi di Bellosguardo est. 1774 | Signori di Castellaneta est. 1610 | Marchesi di Spinazzola fiorente | Signori di Regina est. 1709 | Marchesi di Lauro, poi duchi di Bisaccia, poi Pignatelli d'Egmont est. 1801 | ||||||||||||
Pignatelli della Leonessa di Monteroduni fiorente | Duchi di Talve, poi principi di Strongoli (1a linea) est. 1760 | Principi di Strongoli (2a linea) est. 1810 | Conti di Fuentes, duchi di Solferino est. 1767 | Pignatelli di Cerchiara fiorente | Marchesi di San Vicente, poi principi di Belmonte est. 1911 | Marchesi di Lauro est. 1704 | |||||||||||||||
Duchi di Solferino, conti di Egmont est. 1809 | Duchi di Solferino est. 1858 | Marchesi di San Vicente est. 1800 | |||||||||||||||||||
Conti di Fuentes fiorente |
Viceré
1517 - Ettore Pignatelli, conte e poi duca di Monteleone;
1719 - Niccolò Pignatelli, duca di Monteleone;
1802 – Domenico Pignatelli, arcivescovo di Palermo.
Presidenti del Regno
1522 - Camillo Pignatelli, conte di Borrello;
1802 - Cardinale Domenico Pignatelli, arcivescovo di Palermo e di Monreale.
Elenco preciso (dettagli esclusi) dei cardinali della famiglia Pignatelli, in ordine cronologico:
Casato potente, quello dei Pignatelli, tanto che l'unione matrimoniale con altre famiglie italiane ed europee annovera cognomi e blasoni di alto livello. Senza contare i tanti matrimoni con Caracciolo, Carafa, Piccolomini, Capece, Brancaccio appartenenti ai vari rami Pignatelli (unioni numerose queste ultime, come quelle con i Caracciolo o con i Brancaccio), si possono trovare presenze particolari, o altisonanti che segnano alleanze con Casati influenti di tutto il vecchio continente.
Basta iniziare da Ettore II Pignatelli, II Duca di Monteleone e II Conte di Borrello, patrizio di Napoli e di Messina (dal 1542), che sposa Emilia Ventimiglia, figlia di Simone, Marchese di Geraci.
Poi, Giovanna Pignatiello che il 9 novembre 1586 si unisce a Carlo Aragona Tagliavia, I principe di Castelvetrano, gran connestabile e gran ammiraglio del Regno di Sicilia.
Caterina Pignatelli è protagonista di un'altra alleanza matrimoniale sposando a Palermo nel 1532, Francesco Moncada, I principe di Paternò.
Nel 1602, Nicoletta Grillo, in Pinelli dal 1588, all'età di ventinove anni, rimasta sola dopo la morte del marito (Cosmo II feudatario di Giugliano) e dei suoceri (Galeazzo Pinelli e Livia Squarciafico), fu costretta a prendere delle importanti decisioni. Al fine, di salvare il patrimonio di famiglia, nel 1605, la primogenita Livia, andò in sposa a Camillo Pignatelli, dei Marchesi di Lauro. Il secondogenito, Galeazzo Francesco, nel 1613, si unì in matrimonio con Giustiniana Maria Pignatelli, dei Marchesi di Cerchiara.
Per ultima Vittoria Pignatelli (18-5-1908/8-9-1986) si sposò con Salvatore Brancaccio, anch'egli esponente di una famiglia nobile napoletana, portando avanti la nobiltà della famiglia ma non il cognome.
E ancora, Luigi Pignatiello della Leonessa, VII principe di Monteroduni (1885 - 1930), sposa a Messina, il 19 novembre 1908, Maria dei Marchesi Ajossa (1889 - 1968), figlia di Giovanni, Marchese di Flumari e di Concetta Natoli Grifeo dei Principi di Partanna.
Nicola (1658 - 1719), VI duca di Bisaccia, sposa a Bruxelles il 5 luglio del 1695, la contessa Maria Chiara Angelica Van Egmond (1661 - 1714), figlia del Conte Ludovico Filippo II, VI principe di Gavre[7] e di Maria Ferdinanda de Croy. Da qui il passaggio del titolo di Gavre in Casa Pignatelli.
Guido Felice (1720 - 1753), IX principe di Gavre, VIII duca di Bisaccia, XIII conte d'Egmont, barone di Cerignola, Riesi e Cipolla, si unisce a Parigi, il 5 novembre 1744, con Amaible-Angélique de Villars, figlia naturale di Jean Philippe d'Orléans, a sua volta figlio illegittimo del Duca Filippo II d'Orléans, reggente di Francia.
La sorella di Guido Felice, Henriette Nicole, il 10 giugno 1738 sposa a Parigi, Carlo Maria d'Albert, duca di Chevreuse e di Luynes.
Giovanna d'Aragona Tagliavia y Cortés, figlia di Diego d'Aragona Tagliavia e di Stefania Cortés, nipote di Hernan, principessa di Castelvetrano dal 1654, duchessa di Terranova, marchesa di Avola, marchesa della Valle d'Oaxaca, ultima esponente della sua famiglia, si unì in matrimonio nel 1637 a Palermo con Ettore Pignatelli, duca di Monteleone che assunse i cognomi e i titoli della consorte, e da qui il ramo.
Ed Ettore IV (1620 - 1674), IV principe di Noja e conte di Borrello in quanto primogenito del padre (V duca di Monteleone), fu un personaggio di grande importanza politica in Spagna. Ricoprì le cariche di viceré del Regno d'Aragona e Grande del Regno di Castiglia, ambasciatore spagnolo dall'Imperatore e nello Stato Pontificio, nel 1649 giunse pure ad avere l'incarico di accompagnare l'arciduchessa Marianna d'Asburgo alle nozze con re Filippo IV di Spagna. Ettore divenne uno dei più potenti nobiluomini d'Italia e fra i più influenti d'Europa.
Il 9 dicembre 1838 Donna Francesca Pignatelli y Aymerich Pinelli Ravaschieri (3 aprile 1824 † 30 agosto 1911), X Principessa di Belmonte sposa il Nobile salernitano Angelo Granito (n. 20 ottobre 1812 † 29 giugno 1861), V Marchese di Castellabate. Dall'unione nacque, tra gli altri, dando origine al Casato dei Principi Granito Pignatelli di Belmonte, Don Gioacchino (n. 2 novembre 1839 † 6 aprile 1934), che divenne XI Principe di Belmonte, VI Marchese di Castellabate ecc. Ricordiamo infine la figura del cardinale Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte.
Maria Luisa Gonzaga, figlia di Francesco Gonzaga, duchessa di Solferino, sposò il 5 ottobre 1741 Joaquin Anastasio Pignatelli de Aragon y Moncayo dal quale ebbe otto figli.
Il principe Federico (1864 - 1947), che il 25 ottobre 1886, a Palermo, sposò Donna Eleonora Lanza Branciforte, figlia del principe Francesco Lanza e di Rosa Mastrogiovanni Tasca dei conti di Almerita.
Blasonatura: d'oro, a tre pignatte di nero, ordinate 2, 1, quelle in capo affrontate.
Mantello di velluto scarlatto frangiato d'oro.
Corona, di principe.
Motto: Feliciorem
Luigi Pignatelli (1658-1736), Principe di Monteroduni (1702), figlio di Giovanni Pignatelli dei Marchesi di Casalnuovo (1633-1693).
Nel 1843, i Pignatelli di Monteroduni aggiunsero al proprio nome quello della estinta famiglia della Leonessa a seguito del matrimonio di Giovanni (1803-1865) con Carolina Ruffo della Leonessa (1814-1870).
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