Amalfi
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Amalfi è un comune italiano di 4 632 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Amalfi comune | |
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Veduta della città dal porto | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Amministrazione | |
Sindaco | Daniele Milano (lista civica "Liberi") dal 31-5-2015 (2º mandato dal 21-9-2020) |
Territorio | |
Coordinate | 40°38′00″N 14°36′10″E |
Altitudine | 6 m s.l.m. |
Superficie | 5,7 km² |
Abitanti | 4 632[1] (30-6-2024) |
Densità | 812,63 ab./km² |
Frazioni | Lone, Pastena, Pogerola, Tovere, Vettica Minore |
Comuni confinanti | Agerola (NA), Atrani, Conca dei Marini, Furore, Scala |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 84011 |
Prefisso | 089 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 065006 |
Cod. catastale | A251 |
Targa | SA |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona C, 954 GG[3] |
Nome abitanti | amalfitani |
Patrono | sant'Andrea Apostolo |
Giorno festivo | 27 giugno, 30 novembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Amalfi all'interno della provincia di Salerno | |
Sito istituzionale | |
Fiorente repubblica marinara in epoca alto-medievale (assieme a Genova, Pisa e Venezia), è altresì nota per aver dato il nome alle Tavole amalfitane, un codice marittimo adoperato in tutta l'area mediterranea dal XII al XVI secolo.
Nel 1997 alla Costiera amalfitana, di cui Amalfi è il principale centro geografico e storico, è stato riconosciuto il titolo di Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Amalfi dà il nome all'omonimo tratto della penisola su cui sorge, la costiera amalfitana.
Il clima è di tipo mediterraneo, con inverni miti e piovosi ed estati calde e assolate ma quasi mai afose.
In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +10,7 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +26,8 °C.
Il toponimo è di sicura origine romana ma con due ipotesi: a) derivazione da Melfi, città lucana, i cui transfughi giunsero sulla costiera fondando la città; b) derivazione dalla gens romana Amarfia (I secolo d.C.)[4].
La sua fondazione viene ricondotta ai romani (il suo stemma reca la scritta Descendit ex patribus romanorum), anche se per il toponomastico Giovanni Alessio potrebbe essere ancora anteriore, risalendo ai navigatori egei in epoca precedente alla Magna Grecia. A partire dal IX secolo, Amalfi divenne la prima repubblica marinara italiana, grazie alla sua posizione inaccessibile sulla scogliera amalfitana, ed entrò in competizione con Pisa, Venezia e Genova.
A riprova dell'influenza amalfitana sull'area, il Codice Marittimo di Amalfi, meglio noto col nome di Tavole amalfitane, ebbe una grande influenza fino al XVII secolo in tutto il Mediterraneo.
Amalfi raggiunse il proprio massimo splendore nell'XI secolo, dopodiché iniziò una rapida decadenza. Nel 1131, quando il suo dominio comprendeva, tra l'altro, i territori e castelli di Guallo, Trivento, Capri, Ravello, Scala, Fratta, Gerula e Pogerula[5], fu conquistata dai Normanni di Ruggero II d'Altavilla re di Sicilia. Nel 1135 e nel 1137 fu saccheggiata dai Pisani e nel 1343 una tempesta, conseguenza del maremoto causato nel Mediterraneo meridionale dallo Stromboli, e riportato anche dal Petrarca in una lettera da Napoli[6], distrusse gran parte della città.
Per tradizione, ogni anno un equipaggio di vogatori amalfitani partecipa alla Regata delle Antiche Repubbliche Marinare, sfidando gli armi delle città di Genova, Pisa e Venezia.
Per un errore di interpretazione di un testo latino, che riferiva che l'invenzione della bussola era attribuita dallo storico Flavio Biondo agli Amalfitani, il filologo Giambattista Pio sostenne che la bussola fosse stata inventata dall'amalfitano Flavio Gioia. Nel testo in questione (Amalphi in Campania veteri magnetis usus inventus a Flavio traditur), tuttavia, non bisogna intendere Flavio come l'inventore della bussola, ma solo come colui che ha riportato la notizia: appunto Flavio Biondo[7]. Tuttavia i navigatori amalfitani potrebbero essere stati tra i primi ad usare quello strumento. "Un'antica tradizione amalfitana si riferisce, invece, ad un certo Giovanni Gioia quale inventore dello strumento marinaro"[8].
Particolarmente fiorente nella storia della città, e viva in due cartiere residue sulle molte presenti ed ormai in rovina, è l'industria cartaria, legata alla produzione della pregiata carta di Amalfi. In città infatti è possibile visitare il Museo della Carta di Amalfi.
«Semipartito troncato: nel primo d'azzurro, alla banda cucita di rosso; nel secondo di nero alla croce ottagona d'argento; nel terzo ritroncato d'argento e di nero, alla bussola d'oro affiancata da quattro semivoli d'argento, attraversante sulla partizione e sormontata da una cometa d'oro, essa bussola caricata da una rosa dei venti di nero in campo d'argento e sovraccarica della lancetta magnetica d'oro con la punta gigliata alzata in palo. Motto: Descendit ex patribvs romanorvm»
«drappo di rosso.»
Lo stemma della città di Amalfi riunisce i tre simboli storici della città. Una banda rossa in campo d'argento (che dal 1970 è il simbolo della Regione Campania[9]) è ritenuto il più antico emblema amalfitano, il cui sfondo sarebbe stato cambiato in azzurro all'arrivo di Carlo D'Angiò nel 1266. La croce a otto punte in campo nero è attestata dalla seconda metà dell’XI secolo e ricorda la fondazione dell'Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, da parte di Gerardo Sasso, nativo di Scala e primo Gran maestro dell'Ordine di Malta, che la portava posta sull'abito nero proprio dei benedettini. Il bianco (argento) e il nero nella terza partizione rappresentano il giorno e la notte su cui è raffigurata una bussola che la leggenda vuole sia stata ideata dalla marineria amalfitana verso il 1259 e perfezionata dal navigatore Flavio Gioia di Amalfi. Le quattro ali d'aquila che la circondano simboleggiano i venti principali. Questa immagine fu aggiunta nel corso del XIV secolo; nel XVI divenne il simbolo del Principato Citra e, quindi, di quella che diverrà la Provincia di Salerno che oggi ha adottato come proprio emblema la sola croce a otto punte della Repubblica Marinara, in campo azzurro.[10]
Abitanti censiti[17]
Secondo i dati ISTAT, al 31 dicembre 2020 la popolazione straniera residente nel comune era di 152 persone (3,1% della popolazione complessiva). La nazionalità maggiormente rappresentata era quella ucraina, con 50 stranieri residenti, seguita da quella rumena, con 21.
La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico appartenente all'arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni.
Nei pressi del centro storico è presente una biblioteca comunale gestita dal "Centro di Cultura e Storia Amalfitana"; essa per convenzione è accessibile gratuitamente ai suoi iscritti, a studiosi e agli studenti. All'interno sono conservati libri e manoscritti relativi alla storia locale ed in particolare all'antica società amalfitana nel periodo del suo massimo splendore, quando ancora era una delle quattro repubbliche marinare.
La città è sede di diversi musei:
Gran parte dei terreni ad uso agricolo è destinato alla produzione del Limone Costa d'Amalfi (IGP)[19].
Il comune è a prevalente economia turistica[20].
Porto turistico di Amalfi con collegamenti passeggeri per Capri, Positano, Maiori, Minori, Cetara e Salerno.
I trasporti interurbani sono gestiti dalla società Sita Sud.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Luigi Torre | lista civica Progetto Amalfi | sindaco | |
14 maggio 2001 | 28 maggio 2006 | Antonio De Luca | lista civica Progetto Amalfi | sindaco | |
29 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Antonio De Luca | lista civica Progetto Amalfi | sindaco | |
16 maggio 2011 | 5 dicembre 2014 | Alfonso Del Pizzo | lista civica Amalfi da vivere | sindaco | |
6 dicembre 2014 | 1 giugno 2015 | Giuseppe Castaldo | commissario prefettizio | ||
2 giugno 2015 | 21 settembre 2020 | Daniele Milano | lista civica Liberi | sindaco | |
22 settembre 2020 | in carica | Daniele Milano | lista civica Liberi | sindaco |
Il comune ha fatto parte della Comunità Montana Penisola Amalfitana fino al 2008, anno della soppressione dell'ente[21].
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Destra Sele.
La principale squadra di calcio è la società F.C. Costa d'Amalfi, fondata nel 1996, che ha disputato tutti i campionati dilettantistici regionali minori sino ad arrivare, nella stagione 2016/2017, in Eccellenza dove poi ottiene, nel campionato 2023/24, la sua prima promozione in Serie D.
Ha sede nel comune la squadra di canoa polo del Circolo Canottieri Antonio Offredi A.S.D. che partecipa al campionato nazionale di serie A.
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