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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Positano (Pusitano in campano[5]) è un comune italiano di 3 687 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Positano comune | |
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Veduta della spiaggia di Marina Grande | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Amministrazione | |
Sindaco | Giuseppe Guida (lista civica "L'Alba della Libertà") dal 22-9-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 40°37′40″N 14°28′55″E |
Altitudine | 30 m s.l.m. |
Superficie | 8,65 km² |
Abitanti | 3 687[1] (31-10-2024) |
Densità | 426,24 ab./km² |
Frazioni | Montepertuso, Nocelle[2] |
Comuni confinanti | Praiano, Agerola (NA), Pimonte (NA), Vico Equense (NA) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 84017 |
Prefisso | 089 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 065100 |
Cod. catastale | G932 |
Targa | SA |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona C, 1 052 GG[4] |
Nome abitanti | positanesi |
Patrono | san Vito, Madonna Assunta |
Giorno festivo | 15 giugno, 15 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Positano all'interno della provincia di Salerno | |
Sito istituzionale | |
Situato alle propaggini occidentali della costiera amalfitana, dal 1997 è iscritto (assieme agli altri paesi del territorio) nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
«Dans ce paysage, incompréhensible, seulement la mer est horizontale, et tout ce que la terre est presque perpendiculaire»
«In questo paesaggio incomprensibile, solo il mare è orizzontale, e tutto ciò che è terra ferma è quasi perpendicolare»
Grazie al clima mite e alla bellezza del paesaggio, Positano è stato un luogo di villeggiatura sin dall'epoca dell'Impero romano, come attestano il rinvenimento di una villa e ulteriori rinvenimenti risalenti al 2004. Tipiche le tantissime scalinate che dall'alto del paese giungono in basso, alla spiaggia. Le spiagge principali sono la Spiaggia Grande e quella di Fornillo, entrambe raggiungibili a piedi; le altre sono La Porta, Arienzo e San Pietro Laurito, tutte raggiungibili principalmente via mare.
Il clima di Positano grazie alla sua posizione è molto mite, di tipo mediterraneo; gli inverni sono assai tiepidi con temperature minime che non scendono quasi mai al di sotto dei 6 °C, mentre le estati sono lunghe, calde e assolate ma spesso rinfrescate dalla brezza marina.
Il nome potrebbe derivare da Posides, appellativo del liberto romano che fece ivi costruire una villa, o dal greco "terra scoscesa". Esiste inoltre una leggenda secondo cui la Madonna Nera, trasportata per mare, invocò i navigatori dicendo loro "Posa , Posa", venendo così sbarcata nel paese[6] (che all'epoca si chiamava Mortelle).
Le prime testimonianze di un insediamento a Positano risalgono alla preistoria, più precisamente al Paleolitico Superiore in cui la Grotta "La Porta" era frequentata da popoli di raccoglitori e cacciatori. Questa piccola caverna, situata a 120 m s.l.m. e a 10 m sulla strada statale, era un tempo molto ampia di cui è ancora possibile distinguere la parte terminale e due nicchie. Nel 1955, Antonio M. Radmilli (Università di Pisa) organizza diverse ricognizioni per individuare frequentazioni preistoriche, sia in superficie sia in alcune grotte. Durante gli scavi sono emersi diversi fossili, tra cui alcuni di tipo malacologico, come gusci di molluschi, mentre la fauna è rappresentata da resti di mammiferi (cinghiale, stambecco, cervo e capriolo), uccelli, anfibi e pesci. I rinvenimenti hanno fatto supporre che le genti che frequentavano le grotte avessero un'economia basata prevalentemente sulla raccolta di molluschi, mentre la caccia agli uccelli, come anche ai mammiferi, era piuttosto marginale[1].
Nonostante la tradizione legata al mito delle sirene, non vi sono notizie riguardanti una frequentazione greca della costa di Positano.
Le prime attestazioni archeologiche risalgono al I secolo a.C., quando sulla costa della Penisola Sorrentina furono costruite lussuose ville romane. A Positano una occupava la baia e l'altra si estendeva sull'isola del Gallo Lungo, "un tipico esempio di come sono stati utilizzati in età claudia anche spazi più reconditi di una costa selvaggia senza rispetto addirittura per gli scogli che, secondo la leggenda, sarebbero serviti da dimora delle sirene[2]". Queste ville appartengono al "tipo disperso", cioè formate da diverse strutture non raggruppate tra loro delimitate da giardini[3]. Non si conoscono ancora i nomi dei proprietari, ma sicuramente si tratta di contesti elitari; secondo un'ipotesi dell'archeologo Matteo Della Corte, la villa potrebbe essere opera di un Posides, liberto dell'imperatore Claudio, da cui discenderebbe anche il nome di Positano[7].
La Villa di Positano viene descritta per la prima volta da Karl Weber nel 1758, che allora soprintendeva gli scavi a Ercolano e Pompei. All'inizio del '900, Mingazzi e Pfister[4], effettuarono alcuni saggi per meglio comprendere la struttura, sia della baia di Positano, sia del Gallo Lungo. Maiuri[5] descrive alcuni resti, ancora visibili negli anni '60, come un peristilium di colonne in laterizio stuccate. Il complesso è stato oggetto di scavi sistematici dal 2003, che hanno interessato la zona sottostante l'oratorio della chiesa di Santa Maria Assunta e, il sito è stato inaugurato il 18 luglio 2018, con il nome di MAR (Museo Archeologico Romano) Santa Maria Assunta Positano.
Le successive attestazione di insediamento risalgono al X secolo, quando è testimoniata la presenza di un complesso abbaziale benedettino dedicato a San Vito e a Santa Maria[6][7]. L'istituzione ha lunga vita, giunge infatti fino al XVIII secolo.
Con la dominazione angioina prima e aragonese poi, la linea costiera fu fortificata da una serie di torri di guardia per contrastare le incursioni nemiche. Sul versante marittimo vi sono la Torre di Fornillo, Trasìta e Sponda, e un'altra era di vedetta sul Gallo Lungo; le altre sono all'interno del paese, oggi inglobate nell'abitato[8][9].
Il '700 fu un periodo di floridezza, come testimoniato dalle ville tardo-barocche edificate lungo il versante orientale. La città, da sempre strategico snodo commerciale fin da quando partecipava ai traffici della Repubblica Amalfitana, mise a frutto le proprie risorse diventando in pochi decenni una delle piazze commerciali più importanti del regno. Buona parte dei cittadini divennero armatori e mercanti, arricchendosi con il commercio di tessuti pregiati, legnami, spezie e altri prodotti raffinati. I positanesi fondarono basi e avamposti in varie città d'Italia e finanche all'estero, nei paesi di interesse commerciale, Medio Oriente, Nord Europa e America del Sud. Furono diverse le famiglie che fecero fortuna in quel periodo, tra cui le più importanti si possono annoverare: Cinque, Attanasio, Stajano, di Palma, de Martino, Montuori, Talamo e Rossi. Queste famiglie si costituirono in società di "negozianti" finanziate dai due banchieri del paese, che condividevano fortune e sfortune negli affari. Affari che cominciarono a diminuire sulla fine del secolo per poi interrompersi quasi del tutto agli inizi del diciannovesimo secolo, a causa delle guerre condotte da Napoleone, della mutata situazione internazionale, dell'insicurezza delle rotte commerciali e della concorrenza. I mercanti più attivi decisero così di trasferirsi in altre città portuali (in cui spesso avevano già basi commerciali) per continuare i loro affari, come Messina, Palermo, Napoli, Salerno, Gallipoli, Bari, Monopoli e Salerno.
Dal 1806 al 1860 è stato capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Salerno del Regno delle Due Sicilie. A seguito dell'Unità d'Italia, molti positanesi emigrarono in altre città. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia è stato capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Salerno.
Dopo la prima guerra mondiale, nella quale Positano pagò un altissimo tributo di sangue, molti artisti come Vincenzo Caprile, e letterati russi e tedeschi, vi trovarono rifugio, eleggendola a loro dimora. Tra i tanti ricordiamo Semenov, Zagarouiko, Essad Bey, Clavel, Escher, Massine, Kovaliska, ecc. che con le loro opere fecero conoscere questo angolo di paradiso al mondo intero[10].
Il boom turistico si è avuto nel secondo dopoguerra, ma pur avendo avuto un intenso sviluppo, Positano ha saputo conservare la sua caratteristica peculiare di città verticale.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Positano sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 3 novembre 2009.[8]
«Stemma d'argento, al castello triturrito, la torre centrale più alta, le torri merlate ciascuna di quattro alla guelfa, il fastigio privo di merli, esso castello di rosso, mattonato di nero, chiuso dello stesso, finestrato di cinque, tre nelle torri, due tonde nel corpo del castello, di nero, fondato sulla campagna di azzurro, mareggiata di argento. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di argento, il motto, in lettere maiuscole di rosso, Sirenum Terra. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Abitanti censiti[10]
Al 31 dicembre 2019, a Positano risultavano residenti 177 cittadini stranieri, principalmente provenienti dall'Ucraina (47)[11].
La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico appartenenti all'arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni.
È conosciuta per il monte forato che sormonta il piccolo villaggio, da cui prende il nome. Secondo una leggenda, il demonio sfidò la Madonna proponendole di realizzare un buco nella montagna ed ella con il dito indice vi riuscì. Il Diavolo sconfitto, precipitando lascia le impronte degli zoccoli e la coda sulla roccia sottostante. In onore di questo miracolo ogni 2 luglio si rievoca la leggenda legata alla Madonna con spettacoli pirotecnici e audiovisivi.
Montepertuso è il luogo di origine della famiglia di commercianti e armatori De Martino che all'inizio del XIX secolo, con Michele De Martino, si trasferì a Monopoli, da dove ampliò i propri traffici marittimi con veloci velieri fino in America, in Russia, in Francia, commerciando soprattutto olio d'oliva e grano.
L'etimologia del nome deriva dal latino nova cella e non da nocciola come si tenderebbe facilmente ad associare. Il borgo si trova sulla parte più alta del Comune di Positano ed era raggiungibile esclusivamente percorrendo un sentiero da Montepertuso oppure tramite una lunga scala che la collega con il quartiere di Arienzo. Negli ultimi anni è divenuto punto di sosta per escursionisti che attraversano il famoso sentiero degli Dei. Il panorama da Nocelle è particolarmente suggestivo e si può persino scorgere l'isola di Capri con i faraglioni e l'intera linea costiera fino a Punta Campanella.
Situata all'estremità sud di Positano, la frazione è immersa nel verde ed è attraversata dalla S.S. 163. La frazione è caratterizzata da una piccola spiaggia, raggiungibile sia tramite una scala, sia dal mare.
Popolare destinazione turistica internazionale, è soprannominata "città verticale"[12] in ragione della peculiare conformazione morfologico-urbanistica. Dal 1997, in quanto parte della Costa d'Amalfi, il territorio comunale è stato dichiarato patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.
La mobilità è affidata, per i trasporti urbani, alla società Mobility Amalfi Coast Srl, aderente alla Società Consortile Salernitana Trasporti.
Il porto consente i collegamenti con Amalfi, Capri, Sorrento, Ischia e Salerno.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1996 | 2000 | Domenico Marrone | centrosinistra | Sindaco | |
2000 | 2004 | Pietro Ottavio Fusco | centro | Sindaco | |
2004 | 2005 | Angelo Gabriele Di Prisco | Commissario Straordinario | ||
2005 | 2010 | Domenico Marrone | lista civica | Sindaco | |
2010 | 2015 | Michele De Lucia | lista civica | Sindaco | |
2015 | 2020 | Michele De Lucia | lista civica "L'Alba della Libertà" | Sindaco | |
2020 | in carica | Giuseppe Guida | lista civica "L'Alba della Libertà" | Sindaco |
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Regione Campania all'Autorità di Bacino Regionale Campania Sud ed Interregionale per il bacino idrografico del fiume Sele, ex Autorità di bacino regionale Destra Sele.
La principale squadra calcistica di Positano è il San Vito Positano che nella stagione 2014-15 ha militato nel campionato di Promozione. La squadra salvata dal fallimento, grazie al conduttore e giornalista Alessandro Cecchi Paone che ha rilevato la società salvandola in extremis[14], e portata alla vittoria del campionato nella stessa stagione e alla promozione in Eccellenza campana. Il 28 gennaio 2016 venne disputata un'amichevole (anche se non ufficiale) contro la formazione del Napoli, allenata da Sarri, per alcune questioni sull'omosessualità.[non chiaro] La partita vide la squadra locale perdente con un risultato di 14-0.
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