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lista di italiani Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La presenza di volontari italiani nella Legione straniera francese è sempre stata numerosa. Dal 1831 al 2014 vi servirono circa in sessantamila. Ex ufficiali o soldati dell'esercito napoleonico[1], patrioti del Risorgimento, aristocratici, criminali incalliti, antifascisti, ebrei perseguitati dalle leggi razziali, anarchici, fascisti, repubblicani e avventurieri, molti furono quelli che cercarono rifugio o azione sotto il kepì bianco.
«Legionario un giorno, legionario per sempre!»
Nel corso della prima guerra mondiale un'intera unità fu composta interamente da italiani: la Legione Garibaldina. Nel 1939 si arruolarono nella Legione 639 italiani, mentre dal 1944 al 1954, anno della caduta della fortezza di Dien Bien Phu, circa 10.000 italiani erano stati arruolati nella Legione straniera e per la maggior parte erano emigrati clandestinamente in Francia. Alla caduta della fortezza oltre 5.000 legionari italiani combattevano nella guerra d'Indocina, più di un migliaio erano i prigionieri di guerra italiani dei Viet Minh e oltre 1.300 erano i caduti in combattimento dal 1946[2].
In una seduta del parlamento italiano del 13 ottobre 1950, Gian Carlo Pajetta stigmatizzava il fatto che ci si facesse vanto, in alcuni settori politici, dell'impiego di legionari italiani in Indocina: "Vedete, l'espressione vi potrà sembrare forte, ma al riguardo posso citarvi un giornale che si pubblica a Roma, un giornale che sostiene con entusiasmo la vostra attuale politica militare; mi riferisco al giornale di Santi Savarino. In questo giornale, proprio ieri, a proposito delle truppe francesi in Indocina, della Legione straniera in Indocina (nella quale noi sappiamo quanti "poveri cristi" italiani siano andati a finire, e per quali ragioni) si è scritto: «Finora, si è detto troppo poco che migliaia di italiani si battono contro i rossi in Indocina. E si battono nella Legione straniera!» Dunque, si battono nella parte più coloniale delle truppe coloniali della Francia! Di questi ci si fa vanto![3].
Tra i legionari italiani con più decorazioni militari spiccano il romano Giovanni Bettazzi e il trapanese Francesco Panitteri combattenti nella guerra d'Indocina, mentre il veterano più anziano fino al 2010 era il sottufficiale Federico Colombatto, classe 1913 di Ivrea, arruolatosi nella Legione nel 1935 e deceduto a Caluso proprio nel corso dello stesso anno[4] e, infine, il legionario che ha raggiunto il grado più elevato di generale di divisione è stato il piemontese Vittorio Tresti, arruolatosi nell'ottobre del 1958.
Nel 1998 i legionari italiani erano circa sessanta[5] mentre nel 2008 gli italiani arruolati ammontavano, secondo fonti ufficiali del Corpo, a circa una cinquantina di unità, la maggior parte sottufficiali e graduati.[6]
Segue ora un elenco alfabetico che, come criterio, tiene conto di legionari che siano stati personaggi storici, menzionati nelle cronache nazionali o internazionali oppure siano autori di pubblicazioni di memorie esperienziali.
Tutti nipoti dell'Eroe e figli di Ricciotti Garibaldi. Ufficiali e sottufficiali della Legione Garibaldina, facente parte del IV Reggimento del 1º Reggimento straniero. Bruno e Costante caddero in combattimento nel 1914-'15 nelle Argonne.
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