Castello di Serravalle (Valsamoggia)
frazione del comune italiano di Valsamoggia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Castello di Serravalle (Saravàl[4] o Castèl d Seravâl[5] in dialetto bolognese) è un municipio[6] di 4 902 abitanti[7] del comune di Valsamoggia, nella città metropolitana di Bologna.
Castello di Serravalle municipio | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Città metropolitana | Bologna |
Comune | Valsamoggia |
Amministrazione | |
Presidente | Fabio Dardi (centrosinistra) dal maggio 2019 |
Territorio | |
Coordinate | 44°26′16″N 11°01′50″E |
Altitudine | 182 m s.l.m. |
Superficie | 39,24 km² |
Abitanti | 4 917[1] (31-12-2010) |
Densità | 125,31 ab./km² |
Sottodivisioni | Bersagliera, Castelletto, Fagnano, Mercatello, Ponzano, Maiola, Tiola, Zappolino |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 40050 |
Prefisso | 051 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cod. catastale | C191 |
Targa | BO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 415 GG[3] |
Nome abitanti | serravallesi |
Patrono | sant'Apollinare |
Giorno festivo | 23 luglio |
Cartografia | |
Fino al 31 dicembre 2013 è stato un comune sparso, con sede comunale a Castelletto; confinante con i comuni di Guiglia (MO), Monte San Pietro, Monteveglio, Savignano sul Panaro (MO), Savigno e Zocca (MO).
Il borgo medievale di Castello di Serravalle domina dall'alto di un crinale il territorio circostante, costituito prevalentemente da zone collinari pedemontane e zone montuose. Dal punto di vista idrografico sono da segnalare il fiume Samoggia (60 km) e uno dei suoi affluenti, il rio Ghiaia (21 km)[8].
Il territorio in cui sorgono oggi le frazioni che danno vita a Castello di Serravalle fu, da sempre, zona di confine, d'incontri e di scontri tra popoli e culture. Questa terra in cui s'erano insediate popolazioni Etrusche vide l'arrivo da un lato dei Celti Boi, fondatori (con gli Etruschi stessi) della città di Bologna, e dei Celto-Liguri Friniati, una potente "tribù" che aveva nella vicina Pavullo il suo centro principale e che si oppose alla successiva conquista dei Romani costringendoli ad una guerra durata cinquant'anni, prima di cedere del tutto le armi.
Questa collocazione, a mezza strada tra Bologna e Modena, si rivelerà ancora una volta determinante nel Medioevo, quando, nel 1227, Serravalle si costituisce ufficialmente come Comune che, per la sua posizione strategica e per la sua fiorente economia agricola, è immediatamente conteso tra i due centri più importanti[9].
Dopo numerose battaglie sarà Bologna ad assumere il controllo di Serravalle e, di conseguenza, della valle del Samoggia e di quella del Panaro.
Resta famosa nella storia la battaglia di Zappolino tra bolognesi di parte guelfa e modenesi ghibellini, alla quale presero parte 35 000 fanti ed oltre 4 000 cavalieri ed in cui si contarono più di 2 000 morti[10], cifre di tutto rispetto per un'epoca nella quale le battaglie erano spesso poco più di scaramucce[11].
Lo scontro decisivo avvenne il 15 novembre del 1325, alle prime ombre della sera e, tra l'altro, fu utilizzato dal poeta modenese Alessandro Tassoni come episodio iniziale del poemetto eroicomico La secchia rapita, da lui composto.
Anche i decenni successivi furono caratterizzati da frequenti passaggi di mano del territorio, prima proprietà dei Visconti, poi dei Bentivoglio ed infine divenuto parte dello Stato Pontificio.
Da settembre 2009 fino alla sua dissoluzione Castello di Serravalle ha fatto parte della Unione di Comuni Valle del Samoggia[12], subentrata alla disciolta Comunità Montana Valle del Samoggia[13]. Il capoluogo del comune, nonché sede di tutti gli uffici principali, era Castelletto, situato a fondovalle.
Il 25 novembre 2012, i cittadini hanno scelto tramite referendum di fondere il Comune di Castello di Serravalle con i comuni di Bazzano, Crespellano, Monteveglio, e Savigno per dare vita ad un unico comune che è stato istituito il 1º gennaio 2014 con il nome di Valsamoggia[14].
Lo stemma e il gonfalone del comune di Castello di Serravalle erano stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 1º agosto 1972.[15]
«Troncato di rosso e d'argento: alla torre quadrata di pietra, attraversante sulla partizione, sormontata da un uccello al naturale, posto sul merlo centrale; il tutto abbassato al capo di azzurro, caricato del lambello di quattro denti, di rosso, alternati da tre gigli, d'oro.»
Abitanti censiti[22]
Il grafico evidenzia un imponente ripopolamento negli ultimi 20 anni. Il dato della popolazione residente al 31.12.2009 (4 902 abitanti) supera quello degli anni '30 del XX secolo.
Il gnocco fritto è un alimento a base di farina che viene fritto e poi farcito con formaggi o salumi. È interessante ricordare che nel Guinness dei primati è entrato il gnocco fritto più lungo del mondo con 40,5 metri[8]. Ogni anno si tenta di battere il record aumentando la lunghezza del gnocco fritto creato, che per regolamento non deve rompersi una volta fritto. L'attuale primato registra una lunghezza di 42 metri, realizzato il 17 ottobre 2016.
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