Oristano
comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia in Sardegna Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Oristano (AFI: /oriˈstano/[4] ; Aristanis in sardo[5][6]) è un comune italiano di 30 137 abitanti[1] capoluogo della provincia omonima, situato nella Sardegna centro-occidentale.
Oristano comune | |
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(IT) Oristàno (SC) Aristànis | |
Piazza Eleonora | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Oristano |
Amministrazione | |
Sindaco | Massimiliano Sanna (RS) dal 16-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 39°54′20.95″N 8°35′29.79″E |
Altitudine | 5 m s.l.m. |
Superficie | 84,57 km² |
Abitanti | 30 137[1] (31-5-2024) |
Densità | 356,36 ab./km² |
Frazioni | Donigala Fenughedu, Massama, Marina di Torre Grande, Nuraxinieddu, Silì, San Quirico. |
Comuni confinanti | Baratili San Pietro, Cabras, Nurachi, Palmas Arborea, Santa Giusta, Siamaggiore, Siamanna, Simaxis, Solarussa, Villaurbana, Zeddiani |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09170 |
Prefisso | 0783 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 095038 |
Cod. catastale | G113 |
Targa | OR |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 059 GG[3] |
Nome abitanti | (IT) oristanesi (SC) aristanesus |
Patrono | sant'Archelao |
Giorno festivo | 13 febbraio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Oristano all'interno dell'omonima provincia | |
Sito istituzionale | |
Si trova nella parte settentrionale della pianura del Campidano, nella regione detta Campidano di Oristano. Capoluogo di provincia dal 16 luglio 1974, la città ha una storia antica; di origine altomedievale, è stata a lungo capitale del Giudicato di Arborea.
Oristano si trova presso la costa centro-occidentale della Sardegna, di fronte all'omonimo golfo presso la foce del Tirso.
Il golfo, di forma approssimativamente ovale, è chiuso da capo Frasca a sud e capo San Marco a nord.
Oristano rimane quindi abbastanza esposta ai venti occidentali. Il vento dominante è il maestrale, che spira da NW e raggiunge per alcuni giorni l'anno intensità di tempesta, con raffiche superiori ai 100 km/h su Capo Frasca. Questi eventi arrivano relativamente smorzati a Oristano (intorno agli 80 km/h) grazie alla moderata schermatura dei due capi, la cui altitudine massima è sugli 80 metri. I maggiori rilievi nella zona sono il Montiferru a N (1050 m s.l.m.) e il monte Arci a Est (815 m s.l.m.), troppo lontani per fornire adeguato riparo dalla tramontana e dal levante. La città rimane dunque esposta a tutti i quadranti, in particolare allo scirocco che spirando da sud est può attraversare liberamente l'intera piana del Campidano da Cagliari a Oristano. Della pianura del Campidano Oristano occupa appunto il lembo NW, che risulta essere il più fertile grazie ai sedimenti fini trasportati dal fiume Tirso, sulla cui riva sinistra poggia Oristano a 5 metri sul livello del mare. Il Tirso è il fiume più lungo della Sardegna, l'attraversa in direzione SW lungo l'ampia valle del Goceano per sfociare nel Golfo di Oristano, a circa 4 km in linea d'aria dalla città.
Il clima, temperato delle medie latitudini, presenta la stagione estiva asciutta e calda e inverno fresco e piovoso (clima mediterraneo). Le stagioni intermedie hanno temperature miti e gradevoli.
Oristano è caratterizzata da alti tassi d'umidità, che la rendono una città parecchio umida, soprattutto d'estate. Nonostante ciò è frequentemente ventilata grazie anche alla presenza delle brezze marine che mitigano la calura in estate.
La stagione piovosa si concentra tra ottobre e marzo, mentre la piovosità media è di 580 mm/anno. A volte le dense nebbie comuni nella media valle del Tirso riescono a penetrare nella pianura, arrivando alla città. Non sono rare le brinate invernali, soprattutto nei quartieri periferici della città dove, in gelide notti invernali, la colonnina del mercurio riesce a spingersi qualche grado sotto lo zero.
Nonostante disti in linea d'aria circa 18 km e si trovi in provincia del Sud Sardegna, la stazione di riferimento per la provincia di Oristano è situata a Capo Frasca che, assieme a Capo San Marco, formano il golfo di Oristano. Essendo posta ad un passo dal mare, ne risentono soprattutto i valori di temperatura minima nei mesi invernali (nettamente più alti rispetto alla più interna città) e i valori di temperatura massima estivi, decisamente mitigati dalla immediata vicinanza dal mare.
In base alle medie climatiche del periodo 1971-2000, la temperatura media nel mese più freddo, febbraio, è di +10,4 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +25,0 °C; mediamente si contano zero giorni di gelo all'anno e 21 giorni con temperatura massima uguale o superiore ai +30 °C. I valori estremi di temperatura registrati nel medesimo trentennio sono i −4,8 °C del gennaio 1981 e i +41,6 °C dell'agosto 1999.
Le precipitazioni medie annue si attestano a 529 mm, mediamente distribuite in 71 giorni di pioggia, con minimo in estate e moderato picco massimo in autunno.
L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 81 % con minimi di 78 % a giugno, a luglio, ad agosto e a settembre e massimo di 85 % a gennaio; mediamente si contano 10 giorni di nebbia all'anno.
Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio 1971-2000 e pubblicati nell'Atlante climatico d'Italia del Servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al medesimo trentennio.
CAPO FRASCA (1971-2000) | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 13,2 | 13,2 | 14,7 | 16,7 | 20,8 | 24,5 | 27,8 | 28,8 | 26,0 | 21,9 | 17,3 | 14,4 | 13,6 | 17,4 | 27,0 | 21,7 | 19,9 |
T. min. media (°C) | 7,6 | 7,5 | 8,6 | 10,3 | 13,7 | 17,3 | 20,1 | 21,1 | 18,7 | 15,3 | 11,3 | 8,8 | 8,0 | 10,9 | 19,5 | 15,1 | 13,4 |
T. max. assoluta (°C) | 19,6 (1979) | 20,2 (1977) | 25,4 (1981) | 29,2 (1992) | 33,4 (1999) | 36,0 (1994) | 41,4 (1993) | 41,6 (1999) | 37,0 (1993) | 36,0 (1981) | 27,8 (1985) | 21,2 (1989) | 21,2 | 33,4 | 41,6 | 37,0 | 41,6 |
T. min. assoluta (°C) | −4,8 (1981) | −1,2 (1984) | 0,4 (1971) | 3,6 (1979) | 6,6 (1987) | 10,6 (1991) | 12,6 (1981) | 14,4 (1981) | 9,2 (1977) | 6,0 (1974) | 2,0 (1972) | −1,8 (1980) | −4,8 | 0,4 | 10,6 | 2,0 | −4,8 |
Giorni di calura (Tmax ≥ 30 °C) | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 3 | 7 | 8 | 3 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 18 | 3 | 21 |
Giorni di gelo (Tmin ≤ 0 °C) | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Precipitazioni (mm) | 50,0 | 60,5 | 44,4 | 51,4 | 32,8 | 16,7 | 4,4 | 7,3 | 34,2 | 69,7 | 92,5 | 65,0 | 175,5 | 128,6 | 28,4 | 196,4 | 528,9 |
Giorni di pioggia | 8 | 8 | 7 | 8 | 5 | 2 | 1 | 1 | 4 | 8 | 10 | 9 | 25 | 20 | 4 | 22 | 71 |
Giorni di nebbia | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 0 | 1 | 1 | 0 | 1 | 1 | 1 | 3 | 3 | 2 | 2 | 10 |
Umidità relativa media (%) | 85 | 83 | 82 | 82 | 80 | 78 | 78 | 78 | 78 | 81 | 83 | 84 | 84 | 81,3 | 78 | 80,7 | 81 |
Il nome della città di Oristano potrebbe derivare dal gentilizio romano Aristius. Il geografo bizantino Giorgio Ciprio nel VII secolo cita ΑϱιστιάνηϚ λίμνη (Arhistianis límni, stagno di Oristano) [7]mentre la più antica citazione del poleonimo si ha in una carta arborense dei primi del XII secolo dove è menzionata come Aristanis[8].
Per Guido Borghi, linguista e glottologo dell'Università di Genova, Oristano, in sardo Aristànis, oltre che dalla gēns Ărĭstĭă, potrebbe derivare invece dal sostrato pre-romano, *H₄ăr-ĭsth₂-ăhanŏ-m (protoindoeuropeo "località dei nobili", similmente al nome Iran o Ariano Irpino, da "ari" nobile) o da *Hₐărĭ-st⁽ʰ⁾ăh₂-n-ĭ-s (protoindoeuropeo "fortezza fedele", con riferimento ai nuraghi nelle vicinanze). Un'origine medievale del toponimo è comunque più probabile[9]. La nuova città, sorta nel XI secolo, sarebbe stata chiamata Maristanis, ad indicare la sua posizione tra il mare e lo stagno[10].
In spagnolo è Oristán[11] e in catalano, Oristany[12], nomi tuttora in uso e ampiamente documentati anche nella lingua scritta.
Il territorio di Oristano è abitato dall'uomo sin dal periodo prenuragico e nuragico.
Nel VIII secolo a.C. sorsero, nell'ambito della colonizzazione fenicia della costa, le città di Tharros, in territorio di Cabras, e Othoca, in territorio di Santa Giusta. Seguono ulteriori tracce di frequentazione punica e romana[13].
La giudicale Aristianis, sorta presso l'antica città di età fenicio-punica e romana di Othoca, divenne un centro importante nel 1070, quando l'arcivescovo arborense Theoto vi trasferì la sede vescovile, abbandonando l'ormai decaduta Tharros, e il Giudice Orzocco I la eresse a capitale del Giudicato di Arborea.[14] Questo trasferimento probabilmente fu dovuto alle incursioni saracene che in quegli anni imperversavano sul litorale occidentale sardo, e alle quali la città di Tharros era soggetta. La nuova città era invece protetta dalle eventuali incursioni nemiche da barriere naturali quali gli stagni di Santa Giusta e la biforcazione del fume Tirso, che prima di arrivare ad Oristano si divideva in due rami, di cui uno passava a nord e l'altro a sud della città.
Il medioevo oristanese fu caratterizzato da numerose guerre tra il giudicato arborense e gli altri regni sardi. Nel 1195 il giudicato venne invaso dal Giudice di Cagliari Guglielmo di Massa che dilagò sulla capitale spargendo distruzione[15]; Oristano fu saccheggiata e incendiata e l'antica cattedrale gravemente danneggiata[16].
La città fu però presto ristrutturata dai successivi giudici arborensi del XIII e XIV secolo che migliorarono l'antiche fortificazioni, erette dal Giudice Barisone, attraverso la costruzione di circa ventotto torri e l'innalzamento delle mura cittadine fino ai dieci-quindici metri[15]. Oristano all'epoca contava circa 10.000 abitanti e comprendendo i sobborghi di San Lazzaro, Nono, Maddalena e Vasai raggiungeva un'estensione di circa 27 ettari. La forma della città a fuso era tipica della città-fortificata medioevale italiana[15]. La reggia giudicale si trovava nell'attuale piazza Manno, in passato denominata "Sa Majorìa".[15]
Nel 1324 il Giudicato di Arborea si alleò coi catalano-aragonesi, dopo che questi ultimi sbarcarono sull'isola con l'intento di conquistare i possedimenti pisani per la creazione del Regno di Sardegna, per poi passare a contrastare lungamente gli stessi. La lunga e sanguinosa guerra culminò nel tentativo di egemonia sull'intera isola operato dal giudice Mariano IV (1347-75) e dai suoi figli Ugone III (1376-83) ed Eleonora (1383-1404), reggente dei figli; il conflitto devastò l'intera Sardegna, oltre che i due schieramenti, anche a causa delle epidemie di peste; la stessa Oristano fu coinvolta nelle attività belliche e cinta d'assedio, senza successo, da Pietro Martinez de Luna nell'estate del 1368[17].
Successivamente alla battaglia di Sanluri, nel gennaio del 1410 l'aragonese Pietro Torrelles prese Bosa e mise sotto assedio Oristano dove infine Leonardo Cubello firmò, a San Martino fuori le mura, la resa della città e di tutta l'Arborea storica che fu incamerata nel Regnum Sardiniae et Corsicae.[18] Acquisito quindi dagli aragonesi, il territorio arborense con Oristano fu trasformato in marchesato a favore di Leonardo Cubello, discendente da Ugone II di Arborea.
Quel che restava, nel nord dell'isola, del Giudicato di Arborea, il più longevo dei giudicati sardi, cessò di esistere nel 1420, quando l'ultimo sovrano di Arborea, Guglielmo III di Narbona, lo cedette alla Corona aragonese per 100.000 fiorini d'oro[19].
Leonardo Alagon, ultimo marchese di Oristano, tentò di rivendicare i propri territori dal Viceré, ma nel 1478 a Macomer il suo esercito subì una pesantissima sconfitta e il marchesato fu annesso definitivamente al Regno di Sardegna[20]. Il titolo di marchese di Oristano venne assunto a partire da tale data dai re d'Aragona e ancora oggi appartiene ai re di Spagna, attualmente Filippo VI di Spagna[21]. Da quel momento Oristano, elevata al rango di città regia il 15 agosto 1479[22], seguì la comune storia della Sardegna spagnola.
Fra il 1542 ed il 1572 venne edificata la torre costiera, oggi detta Torre Grande, per la difesa dell'approdo nel golfo di Oristano e per proteggere la foce del Tirso che poteva essere utilizzato per raggiungere la città. Ebbe il compito di sovrintendere alla fondazione don Peroche de Salazar, capitano di Oristano dal 1530 al 1543, che ne fu il primo capitano e alcalde.
Il 21 febbraio 1637, durante la guerra dei Trent'anni, una flotta francese di quarantasette vascelli, al comando di Enrico di Lorena, conte di Harcourt, sbarcò nei pressi di Oristano e saccheggiò la città per circa una settimana[23]. Non volendo poi affrontare le milizie del Regno di Sardegna che arrivavano in soccorso della città assalita, i francesi si ritirarono precipitosamente, abbandonando anche gli stendardi che oggi sono custoditi nella cattedrale[23].
I suoi abitanti erano circa 2784 nel 1688, 3042 nel 1698, verso la fine della dominazione spagnola[24]. Dal 1720 Oristano, come il resto dell'isola, passò alla dinastia Savoia.
Nell'aprile del 1921 Davide Cova, Emilio Lussu, Camillo Bellieni e altri reduci sardi della prima guerra mondiale fondarono in città il Partito Sardo d'Azione.
Nel 1927 al comune di Oristano furono aggregati, come nuove frazioni, i comuni di Massama, Nuraxinieddu, Silì e Santa Giusta. Quest'ultimo nel 1947 ritornò ad essere un comune indipendente.
Staccandosi col suo circondario dalla Provincia di Cagliari, divenne infine capoluogo della neonata Provincia di Oristano il 16 luglio 1974.
Il circuito murario della città di Oristano, si snodava per un percorso di 2 km lungo le attuali via Mazzini, via G. M. Anjoy, via Solferino, via Cagliari, via Diego Contini e piazza Roma, rafforzato da 4 torrioni difensivi merlati in corrispondenza delle porte e da 28 torrette quadrilatere[senza fonte].
Le 4 porte presenti erano[25]:
Abitanti censiti[28]
Al 1º gennaio 2019 la popolazione straniera ammontava a 1 046 persone[29] pari al 3,3% circa della popolazione totale. Le nazionalità principali erano:
La variante del sardo parlata a Oristano è il campidanese oristanese.
La manifestazione più importante è la Sartiglia: giostra equestre di origine forse medievale, lascito della dominazione catalana, che si tiene l'ultima domenica e l'ultimo martedì di carnevale. È organizzata dai due gremi più antichi di Oristano: il gremio dei contadini, che corre la domenica e il gremio dei falegnami che corre il martedì. Il capo-corsa è "Su Componidori", lo accompagna il secondo "Su Secundu", il terzo "Su Terzu Cumpoi" e un certo numero di cavalieri. Partecipano alla sartiglia 40 pariglie, scelte tramite selezioni, per un totale di 120 cavalieri.
La particolarità di "Su Componidori" è che dal momento in cui gli viene apposta sul viso la tradizionale maschera non potrà assolutamente più toccare terra fino al termine della manifestazione, che si concluderà circa 6/7 ore dopo; tradizione vuole che una sua eventuale caduta da cavallo porti a un'annata di carestia e sciagure in genere. Ciascun cavaliere prende la rincorsa lungo la via Duomo "seu de Santa Maria" e tenta di raggiungere con la spada una stella appesa ad un nastro, posto a circa metà del percorso. Tradizione vuole che maggiore sia il numero delle stelle conquistato, migliore sarebbe l'auspicio della fortuna, la fertilità dei campi nel nuovo anno.
A fine corsa, "Su Componidori" benedice la folla con un mazzolino di viole detto "Sa Pippia de Maiu".
Dopo la Sartiglia si corre la "Pariglia", lungo "s'arruga de Santu Sebastianu" l'attuale via Mazzini. I cavalieri, in questo caso corrono a tre per volta, combinandosi in varie figure, con temerarie acrobazie, in piedi sulle groppe degli animali e in vari altri modi, formando triadi, si esibiscono in evoluzioni sui cavalli in corsa.
Nel territorio comunale hanno sede[30] 11 scuole secondarie di secondo grado, di cui 10 pubbliche e 1 privata, 5 istituti secondari di primo grado pubblici e 7 scuole primarie pubbliche e 1 privata.
Oristano è situata nelle vicinanze della principale strada sarda, la SS 131, che scorre a est della città. Altri collegamenti stradali col territorio circostante sono garantiti dalla SS 388, dalla SS 292 e da varie strade provinciali.
La città è attraversata dalla ferrovia Cagliari-Golfo Aranci nella sua parte est: in quest'area è situata la stazione di Oristano, la quale è servita dai treni di Trenitalia.
Oristano è dotata di un porto industriale (situato però nel territorio comunale della vicina Santa Giusta), attivo in particolare nella movimentazione di merci quali minerali, carbone e produzioni agricole. Inoltre nella Marina di Torregrande troviamo un porto turistico.[31]
A una distanza di 4 km a est dal centro urbano è situato l'Aeroporto di Oristano-Fenosu, chiuso al traffico.
I trasporti urbani e interurbani di Oristano vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da ARST.[32]
È stata città europea dello sport per l’anno 2019.
Nella città è presente anche uno stadio per atletica leggera, il campo CONI. Sono presenti 4 società facente parte Federazione Italiana di Atletica Leggera
Sono presenti due società iscritte alla Fipav:
U.S. Ariete: società attiva da più di quarant'anni, le cui prime squadre militano nel campionato regionale di C femminile e in quello regionale di C maschile, attiva anche a livello giovanile con più di 400 tesserati. Numerose le convocazioni per il "Trofeo delle Province" e per il "Trofeo delle Regioni". Tre atleti hanno partecipato a stage con la nazionale italiana giovanile, inoltre l'atleta Alessia Orro gioca ora nella Serie A femminile e fa parte della nazionale italiana di pallavolo femminile.
A.S.D. Gymland: detiene otto titoli regionali a livello giovanile maschile e quattro titoli regionali a livello giovanile femminile. Numerose le convocazioni per il "Trofeo delle Province" e per il "Trofeo delle Regioni" e i campionati di Beach Volley.
Nel 2007 si è riformata una società di baseball, il Baseball Club Oristano A.S.D. attualmente milita nei campionati giovanili e nel 2008 ha vinto il primo titolo regionale in categoria ragazzi (under 12).
Fondata nel 1970, l'A.S.D. Circolo Nautico Oristano, dagli anni 2000 è tra le società più attive nel panorama regionale, per l'attività agonistica della canoa sprint.
Dal 2012 gestisce il Centro Sportivo Canoa Kayak di Cabras (centro di riferimento tecnico territoriale della FICK).
Nel calcio, la S.P. Tharros Oristano Calcio milita nel campionato di Eccellenza 2022-2023 ed ha preso parte per vari anni alla Serie D. Le attività si svolgono presso lo stadio Tharros che ha una capienza di 3.000 spettatori.
Le altre squadre calcistiche della città sono:
Nel calcio femminile l'Atletico Oristano ha partecipato al campionato di Serie A nelle stagioni 2004-05 e 2005-06.
Nel 1970 è stato fondato il Circolo Nautico Oristano, che ospita attività di canoa, vela e canottaggio.
Nella città è presente una squadra di rugby, l'A.S.D. Rugby Oristano, che milita nel campionato a 15 maschile di Serie "C" regionale e Coppa Italia a 7 femminile.
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