golfo del mar Tirreno Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il golfo di Salerno, già golfo Pestano (da Paestum, nome latino di Posidonia) o golfo Posidonio, è una larga insenatura del mar Tirreno sudorientale situata sulla parte costiera settentrionale della provincia di Salerno.
La costa del golfo di Salerno, ossia la superficie del mare racchiusa tra la linea immaginaria che congiunge punta Campanella con punta Licosa è di circa 2450km².[1]
L’isola ed il promontorio di Licosa, al limite meridionale del sinus Paestanus, chiudono l’arco costiero delimitato a nord dall’Athenaion sorrentino: l’isola rappresentava sin dall'antichità un punto di osservazione privilegiato per gli spostamenti marittimi nel golfo fino all’isola di Capri.
«(…) A guardar giù, al golfo di Salerno, a sud-est, in un giorno turchino, a veder la scura costa del tutto rocciosa, le chiare rocce montane, torna in mente Ulisse, ed è come ricuperare un perduto sé, mediterraneo, anteriore a noi (…)»
A est il litorale della piana del Sele (o piana di Paestum) è, invece, basso e sabbioso e ricoperto in parte da pinete. In particolare, i comuni litorali di Battipaglia, Eboli e Capaccio sono caratterizzati da aree di sfruttamento turistico di massa e aree ad alto valore ambientale. Sono destinazioni scelte principalmente da stranieri con una frequentazione abituale di queste spiagge. I turisti frequentano spesso le spiagge libere piuttosto che gli stabilimenti balneari e giudicano positivamente la pulizia, la sicurezza e il paesaggio della spiaggia. Di conseguenza, la disponibilità turistica a pagare per preservare il paesaggio naturale è elevata anche se la conoscenza dei problemi ambientali è molto bassa. Alcuni tratti di zone di balneazione sono preclusi a causa dell'inquinamento dell'acqua causato dallo scarico incontrollato di acque reflue.
Infine a sud il breve segmento della costiera cilentana sul golfo è nuovamente alto e roccioso.
Il clima del Golfo di Salerno è prettamente mediterraneo, con miti inverni dalle piogge mai abbondanti e calde estati che possono diventare anche afose per l'alto tasso di umidità.
Sulla costiera amalfitana In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +10,7°C; quella del mese più caldo, agosto, è di +26,8°C.
Nella zona di Salerno, in base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +10,4°C; quella dei mesi più caldi, luglio e agosto, è di +26,4°C; non si esclude una generale sovrastima dei valori dovuta all'effetto isola di calore urbana.[2] Nella piana del Sele la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +12,6°C; quella dei mesi più caldi, luglio e agosto, è di +30,9°C. Le precipitazioni medie annue sono abbondanti, superiori ai 1100mm, con un minimo tra la tarda primavera e l'estate ed una regolare ed elevata distribuzione nel resto dell'anno. A Paestum la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +6,8°C; quella del mese più caldo, agosto, è di +24,4°C.
La presenza di clima soleggiato per almeno 250 giorni l'anno rende questa terra meta privilegiata di turisti non solo nei periodi di alta stagione, ma anche nei mesi primaverili ed autunnali.
Flora e fauna marina
La fauna marina è molto ricca e dà di che vivere a una flottiglia di pescherecci. Tale flotta consiste in 259 navi di piccola scala di cui 50 sono coinvolte nella pesca di seppie comuni con tramaglio. La seppia comune è la prima specie catturata da pesca su piccola scala nella zona (20% del totale). L'80-90% del pescato viene venduto direttamente dai pescatori nel luogo di sbarco. La seppia comune è solitamente commercializzata fresca ed è un alimento molto apprezzato, in particolare in Sud Italia. La domanda locale è molto alta e i consumatori sono sempre più sensibile per quanto riguarda la salubrità, la qualità e la sicurezza dei prodotti ittici, pertanto preferiscono acquistare il prodotto locale.[3]
Vietri sul Mare nota in tutto il mondo per l'antica tradizione di lavorazione della ceramica e la sua frazione Albori che fa parte del club I borghi più belli d'Italia, insieme Vietri sul Mare, Atrani, Castellabate, Conca dei Marini e Furore.
Salerno, capoluogo di provincia, che rappresenta la seconda città della Campania per popolazione (138.366 abitanti) e ha una notevole superficie territoriale (58,96km²)
Il porto di Salerno, situato nell'omonimo golfo del Mar Tirreno, iscritto nella I classe della II categoria dei porti marittimi; movimenta circa 600.000 passeggeri all'anno
la stazione di Salerno, una stazione ferroviaria a servizio della città che ne costituisce il principale scalo ferroviario; il traffico passeggeri annuale è di 6.500.000 persone, con un traffico passeggeri giornaliero di circa 17.000 persone;
Durante l'anno, nel Golfo di Salerno, vengono organizzati centinaia di eventi, in grado di attrarre turisti da tutto il mondo, in ogni stagione. i principali sono:
Luci d'artista (tra dicembre e gennaio nella città di Salerno)
Giffoni Film Festival (Festival Internazionale del Cinema per ragazzi a Giffoni Valle Piana)
Ravello Festival (festival culturale che si tiene ogni estate a Ravello)
Il Sarchiapone di Atrani (pietanza preparata con cilindri di zucca lunga, formaggio locale e carne tritata);
Il tonno di Cetara (per la pesca del tonno, Cetara rappresenta la realtà più importante nel Mediterraneo);
Il gamboncello alle erbe di Scala (muscolo della zampa anteriore del maiale, preparato soprattutto in onore di San Lorenzo);
Le alici arreganàte della costiera amalfitana (piatto a base di alici, condite con aglio, sale, aceto, peperoncino e origano);
I totani e patate di Furore (piatto tradizionale del paese dipinto della costa amalfitana);
I bocconcini di coniglio nelle foglie di limone (piatto tipico di Conca dei Marini, il luogo incantato in cui è nata la sfogliatella);
Il garum di Cetara o liquamen (antichissima salsa a base di interiora di pesce, diversa dalla tipica colatura di alici);
Il pesto alla cetarese (a base di mandorle, pinoli, capperi, olive e soprattutto alici di Cetara).
PANE, PIZZA E RUSTICI
La pizza di Tramonti De.Co (con pomodoro, pecorino, basilico di Tramonti, fior di latte e olio Colline Salernitane DOP).
GELATI, DESSERT E DOLCI TIPICI
Il dolce ricotta e pera di Minori (torta di ricotta e pere caramellate)
La melanzana al cioccolato di Maiori (dolce ultracentenario tipico di Maiori)
La sfogliatella Santa Rosa (la sfogliatella nasce nel XVIII secolo nel Conservatorio Santa Rosa da Lima, a Conca dei Marini)
La delizia al limone Costa d'Amalfi (dolce tipico in tutta la costiera amalfitana)
I sospiri al limone di Amalfi (specialità antichissima della costiera amalfitana, nota anche come zizz 'e monache)
La pizza roce di Praiano (tipico dolce di pastafrolla, con crema pasticcera e frutta di stagione)
La torta Santa Rosa di Conca dei Marini (prodotta già nel XVIII secolo dalle monache del monastero conchese di Santa Rosa)
La tramontina Costa d'Amalfi (dolce di pasta frolla, farcito con frutta e crema di ricotta di Tramonti)
La ciambella allo sfusato della Costiera (delizioso dolce da forno dove il protagonista è il limone sfusato di Amalfi)
I passolini della costiera amalfitana (uva sultanina e buccia di mandarino tritata, avvolti in foglia di limone)
Il pasticciotto di Atrani (antico dolce atranese ripieno di amarene e crema pasticciera)
Il panettone di Tramonti (farcito con crema, cioccolato e il tipico rosolio Concerto)
La colomba di Pasqua con crema di limoni di Amalfi (dolce pasquale a base del tipico sfusatello amalfitano)
Gli sproccolati della costiera amalfitana (fichi essiccati al sole, farciti con semi di finocchio e infilzati in bastoncini di legno)
SALERNO
PRIMI PIATTI
Le penne allo scarpariello (con salsiccione salernitano, pomodori corbarini, cipollotto di Nocera e pecorino di Colliano);
La pastiera (piatto povero a base di maccheroni avanzati, mozzarella e salame. Il termine pastiera, deriva da pasta di ieri);
I ravioli di Giffoni (ravioli dolci con crema di nocciole o salati con lardo di colonnata);
Le pennette alla Ogliarese (piatto tipico dell'area collinare di Salerno, a base di fiori di zucca, pancetta e zucchine);
La pasta e patate in tortiera (pietanza tipica di Cava de' Tirreni, disposta in teglia in più strati).
SECONDI PIATTI, SPEZIE E CONTORNI
La meveza mbuttunata (milza imbottita alla salernitana, preparata soprattutto in occasione della festa di San Matteo);
Le alici in piattella alla salernitana (antico piatto povero della tradizione salernitana con alici piccole cucinate in poco olio);
Le frittelle di Montecorvino (frittelle di borragine o pizzell re verrain);
La stracciatella salernitana (tipica minestra di carni tritate, nota a Salerno già ai tempi del Principato);
Il catanazzo di Giovi (antica pietanza salernitana, a base di pan casereccio, trippa, piselli e pomodorini - Dal 13 al 15 maggio 2016 Sagra del catanazzo);
La parmigiana salernitana (ottime sia quella di zucchine che quella di carciofi, entrambe con doppia frittura delle verdure);
La cianfotta di Salerno (gustosa specialità a base di patate, melanzane e peperoni);
La braciola avvolta con il filo di ferro (pietanza tipica di Montecorvino Rovella, nata agli inizi del XVI secolo).
PANE, PIZZA E RUSTICI
Il biscotto giovese (biscotto cotto nel forno a legna, tipico della località Piegolelle, sulle colline di Giovi a Salerno)
GELATI, DESSERT E DOLCI TIPICI
La crespella di Giffoni (uno dei dolci più antichi e più buoni dell'area picentina)
Il confettone di Cava (grande confetto noto a Cava dei Tirreni fin dal 1600 e ricoperto dai cosiddetti diavulilli)
La pizza di grano e la pizza di riso (dolci tipici del periodo pasquale in tutto il territorio salernitano)
La crema di nocciole di Giffoni (crema artigianale a base di latte, cioccolato fondente e nocciola tonda di Giffoni IGP)
Le apolline di Salerno (dolci ripieni simili alle code di aragosta, più stretti e lunghi della classica sfogliatella Santa Rosa)
Le zeppole cotte di Cava dei Tirreni (tradizionali dolci cavesi a forma di fiocco, tipici del periodo natalizio)
PIANA DEL SELE
PRIMI PIATTI
I funcedd di Serre (tipica pasta serrese, realizzata a mano e condita con brodo di osso di prosciutto);
I cannolicchi di Eboli (antica pasta, preparata in passato dalle massaie sulle canne di bambù lungo i torrenti ebolitani);
I cavatielli alla puglianese (piatto tipico di Montecorvino Pugliano, preparato con il lardo tritato);
La paciocca con i ceci (piatto autunnale molto utilizzato sia nella valle dell'Irno e che nell'adiacente area picentina);
La minestra di matassa e fagioli nella pignatta (la matassa è un'antica pasta tipica della città di Campagna);
Gli strascinati in salsa di pomodoro giallo di Capaccio (con sale, basilico e passata di pomodoro lungo giallo di Capaccio);
SECONDI PIATTI, SPEZIE E CONTORNI
La trota del Sele in tortiera (per la purezza delle sue acque, il fiume Sele è l'ideale per un pesce delicato come la trota);
Il ciauliello di Eboli (antico piatto ebolitano a base di verdure estive essiccate e polpa di pomodoro);
La carne e i salumi di bufala della piana del Sele (ottimi il salame, la bresaola e la salsiccia di bufala);
Le cauzodde di Giungano (le patate novelle affettate e fritte con tutta la buccia, sembrano indossare un pantalone)
La lasagna bianca di Paestum (con carciofo tondo pestano e mozzarella di bufala campana)
PANE, PIZZA E RUSTICI
Il pane a biscotto di Faiano (pane a lunga conservazione, un tempo prodotto con i numerosi mulini presenti a Faiano)
Le freselle di Eboli (a Eboli ogni mese di luglio viene celebrato con una sagra, il sostituto povero del pane
GELATI, DESSERT E DOLCI TIPICI
Il gelato di bufala della piana del Sele (ottimi anche il budino e lo yogurt di bufala, prodotti nei dintorni di Paestum)
COSTIERA CILENTANA
PRIMI PIATTI
I fusiddi alla cilentana (ottimi sia il fusillo di Felitto, che il fusillo di Gioi, con il sugo di castrato)
Le lagane e ceci del Cilento o laane e cìciari (antica pietanza con strisce di pasta, nota nel Cilento da almeno 2000 anni)
I cavatieddi al ragù cilentano (ottimi cavatelli lavorati a mano)
SECONDI PIATTI, SPEZIE E CONTORNI
I taddi e fave del Cilento (tipica minestra primaverile di verdure)
Le alici mbuttunate della Costiera Cilentana (piatto tipico con alici farcite)
Gli ibrugliatieddi del Cilento (tipico piatto cilentano a base di carne)
La ciambota cilentana o ciauledda (variante cilentana della ciambotta)
La parmigiana di alici alla cilentana (delizioso piatto tipico del Cilento)
Il cinghiale con i ceci di Cicerale (in estate a Cicerale vi è una bellissima sagra enogastronomica in onore del cinghiale)
Le mugliatiedde del Cilento (tipici involtini di interiora e frattaglie di agnello)
La sauzicchia di fegato cilentana (salume a base di fegato di maiale, scorza di mandarino e foglie di alloro)
Il coniglio mbuttunato (l'imbottitura con uova, pane e formaggio è nota nel Cilento fin dai tempi del brigantaggio)
Il susciello cilentano (tipico piatto primaverile a base di uova, cipolla di Vatolla e asparagi selvatici)
Il mulimbondi ciceralese (brodo di carne preparato con il fianco di capretto cilentano)
Il finocchietto di Finocchito (ad Ogliastro Cilento, nell'antica Fyoeklìtos, viene dedicata una sagra a quest'erba aromatica)
I fior di fico cilentani (fichi bianchi del Cilento, conservati acerbi sotto sale, aceto, peperoncino e olio extravergine di oliva)
PANE, PIZZA E RUSTICI
Il pane di Trentinara (nella città in cui ha combattuto il gladiatore Spartaco, inizia il sentiero del pane cilentano)
L'antica pizza cilentana (ricetta povera del XV secolo, prodotta con l'impasto del pane e cotta con legno di ulivo e di mirto)
L'acquasale ki pummarulieddi (pane di grano biscottato e condito, tipico dei luoghi in cui è nata la dieta mediterranea)
I pizzatulieddi del Cilento (pizzette fritte dorate del diametro di circa 10cm)
La pizza al cestino di Agropoli (pizza servita in cesti di vimini, già tagliata in comodi spicchi
GELATI, DESSERT E DOLCI TIPICI
Gli scavoratieddi cilentani o scauratielli (zeppole di Natale fritte in olio di oliva e decorate con miele di castagno)
Le nocche cilentane (dolci tipici di Santa Maria di Castellabate a base di crema e cioccolata)
La crostata di ricotta di bufala e fichi del Cilento
Il cannolo cilentano (a base di ricotta di capra cilentana e marmellata di fico bianco del Cilento)
I murzelletti cilentani (noti anche come morselletti, sono diffusi soprattutto nell'alto Cilento)
Il capriccio cilentano (a base di miele, ricotta di capra cilentana e fichi bianchi del Cilento DOP)
I torroncini di fichi del Cilento (i fichi ricoperti di cioccolata e ripieni di noci e mandorle, sono diffusi in tutto il Cilento)
Il capicollo dolce del Cilento (tradizionale involtino con pasta di fichi del Cilento DOP, finocchio selvatico e noci)
La marmellata di fichi e ceci di Cicerale (due tesori cilentani, fusi in un unico gran concerto di aromi)
Le pupette al miele (biscotti di consistenza elastica e di forma allungata, tipici dell'area compresa tra gli Alburni e il Cilento)
Il gelato ai ceci di Cicerale (oltre alle famose zeppole di ceci, con questo legume si può ottenere un ottimo gelato)
I cicirieddi dell'alto Cilento (dolci di pasta frolla a forma di cordoncino, lineare o chiuso a corona)
Il gelato cilentano (prodotto con latte di capra cilentana nera)
Il babà carusedda (variante cilentana del noto dolce di origine polacca)
Il panettone cioccolato e peperoncino piccante di Controne
Il panettone cilentano (a base di fichi bianchi del Cilento DOP)
Le rose di Carnevale (tradizionali dolci cilentani a forma di rosa e centrati da una ciliegia, tipici del carnevale)
Le lucernelle del Cilento (dolci ripieni con crema di mandorle o castagne, fritti in olio d'oliva e nesprati con miele e confetti)
I nesprati di Prignano Cilento (dolci di pan di Spagna imbottiti con crema e ricoperti di confetti)
Le pupatelle del Cilento (fichi bianchi cilentani, prima tostati al forno e poi farciti di frutta secca e ricoperti di cioccolata)