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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Trentinara è un comune italiano di 1 574 abitanti[1] della provincia di Salerno in Campania.
Trentinara comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Amministrazione | |
Sindaco | Rosario Carione (lista civica) dal 16-5-2011 |
Territorio | |
Coordinate | 40°24′N 15°07′E |
Altitudine | 606 m s.l.m. |
Superficie | 23,44 km² |
Abitanti | 1 574[1] (31-7-2023) |
Densità | 67,15 ab./km² |
Comuni confinanti | Capaccio Paestum, Cicerale, Giungano, Monteforte Cilento, Roccadaspide |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 84070 |
Prefisso | 0828 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 065152 |
Cod. catastale | L377 |
Targa | SA |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 2 008 GG[3] |
Nome abitanti | trentinaresi |
Patrono | santa Irene di Tessalonica |
Giorno festivo | 16 ottobre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Trentinara all'interno della provincia di Salerno | |
Sito istituzionale | |
Il paese si sviluppa su un costone roccioso a picco sulla sottostante Piana del Sele.
Situato a pochi km da Paestum rientra nel parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
La stazione meteorologica più vicina è quella di Capaccio. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +6,8 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +24,4 °C[4].
L'origine del nome Trentinara deriva probabilmente dalla paga di "3 denari"[senza fonte] con la quale venivano retribuiti i soldati romani di guardia a un acquedotto situato sul Monte Vesole (1.210 m s.l.m.). Da fonti storiche si viene a sapere che Trentinara era anche un importante punto strategico utilizzato da guarnigioni romane per controllare dall'attuale piazzetta panoramica l'intera costa pestana.
Nel 76 d.C., proprio a Trentinara[senza fonte] avrebbe trovato la morte Spartaco, condottiero della terza guerra servile.
Il feudo di Trentinara fu oggetto di una serie importante di cambiamenti di proprietà, concessioni, espropri e quant’altro. La troviamo per la prima volta citata in un documento del 1092[5]: alcune pievi furono donate da Gregorio di Capaccio e dalla consorte alla chiesa di San Nicola di Capaccio. Già qualche anno prima, nel 1034, Trentinara era dominio incontrastato di Pandolfo conte di Capaccio, con successiva assegnazione in signoria al figlio Gregorio. I conti di Capaccio la possedettero sino alla metà del secolo XII; il feudo fu poi nel Cinquecento del barone Giulio Cesare Rizzo[6], e dei Brancaccio[7], baroni di Giungano. Trentinara appartenne poi a Bernardino Rota (1508-1575)[8], ai Del Giudice, ai Sanseverino[9], ai De Angelis (fine del Seicento), ai quali venne concesso nel 1710 il titolo di marchesi; essi mantennero il feudo sino all’eversione della feudalità (anno 1806)[8].
Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Capaccio, appartenente al distretto di Campagna del regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Capaccio, appartenente al circondario di Campagna.
Nel settembre 1943, durante le operazioni delle truppe alleate, nell'ambito dello sbarco a Salerno, il paese ha rischiato di essere raso al suolo poiché i tedeschi avevano installato una postazione militare sulla piazzetta panoramica.
Tra le attrazioni turistiche del paese va ricordata la piazzetta panoramica, denominata la "terrazza del Cilento", poiché è possibile godere di un ampio panorama che abbraccia tutta la Piana del Sele, gli scavi archeologici di Paestum, tutto il golfo di Salerno, dalla baia di Agropoli alla costiera amalfitana, fino a vedere l'isola di Capri.
Da visitare anche la via dell'amore, che dalla piazza principale conduce alla Terrazza del Cilento, lungo la quale si possono notare maioliche dipinte a mano dal professor Sergio Vecchio e che riportano frasi celebri sull'amore, selezionate dal giornalista di origini trentinaresi, professor Giuseppe Liuccio. Alla fine del sentiero, la preta 'ncatenata, così chiamata in quanto consistente in due macigni incastonati tra di loro che rievoca l'abbraccio di due giovani - Saul e Isabella - i quali, secondo la leggenda, non potendo vivere pienamente il loro legame (figlia del marchese lei, capo brigante lui) si lanciarono nel vuoto dalla rupe in nome del loro amore contrastato.
Tra i vari luoghi caratteristici una menzione particolare spetta alla chiesa sconsacrata di San Nicola, risalente all'XI secolo e ancora intatta, adibita a museo dell'artigianato.
Al 31 dicembre 2007 i residenti sono 1.719, dei quali 843 maschi e 876 femmine.
Abitanti censiti[10]
Tra le altre manifestazioni, negli ultimi anni ha preso importanza la "festa del pane" che si svolge ogni anno il 16 agosto nella zona antica del paese. Nel 2022 si è tuttavia tenuto in luglio.
Tra le più importanti attrazioni dell'intero comprensorio, la Zipline ''Cilento In Volo'' dà la possibilità appunto di volare a corpo libero, imbracati in tutta sicurezza, attraverso un cavo di acciaio lungo 1600 metri circa, arrivando a sfiorare i 120 Km/h. Durante il percorso, che può effettuarsi anche in coppia e di notte, si può contemplare un vasto panorama: il golfo di Salerno, la costiera Amalfitana, l'isola di Capri, la zona archeologica di Paestum e la costiera Cilentana.
L'economia si basa soprattutto sull'agricoltura, in particolar modo sulla coltivazione di ulivi e vigneti, e sul turismo nel periodo estivo.
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Sinistra Sele.
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