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centro storico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il centro storico di Salerno è il nucleo della città vecchia che si sviluppa nei dedali di vicoli di origine medievale dall'estremità occidentale della città, fino al torrente Rafastia. L'abitato ha origine intorno al 197 a.C. quando i romani fondarono l'antica Salernum.[1]
Si considera che i limiti approssimativi del centro storico siano ad ovest il torrente Fusandola (dove vi era la cosiddetta "Portacatena"), a sud il mare, a nord il colle del castello di Arechi (detto "Monte Bonadies") e ad est la vecchia salita del Carmine (vicino alla "Portanova")[2].
Nel 197 a.C. fu dedotta una colonia romana ad castrum Salerni. Questa colonia fu ascritta alla tribù Menenia ed ebbe il ruolo di controllare la regione, in particolare le popolazioni della piana del Sele che si erano schierate con Annibale. La città era attraversata dalla via Popilia e presumibilmente si sviluppava intorno alle attuali via Tasso e via Dei Canali; in particolare via Tasso doveva costituire il decumano maggiore.
Intorno alla cittadina romana si sviluppò nel Medioevo la Salerno dei Longobardi( per circa cinque secoli a partire dal 626 AD, quando la conquistarono dai Bizantini).
Durante il periodo di Arechi II, che fece di Salerno una delle sedi della sua corte, la città si ampliò ulteriormente e si dotò del caratteristico sistema difensivo triangolare che è rimasto immortalato nell'iconografia medioevale e rinascimentale: la città era fornita di mura che calavano dal castello di Arechi, all'apice della collina che la sovrasta, e la cingevano fino a raggiungere il mare; i due rami della cinta erano quindi uniti da una muraglia che correva lungo la spiaggia intervallata da torri e bastioni.
A partire dal Cinquecento la città si arricchì di palazzi gentilizi e di chiese che costituiscono tuttora il complesso edilizio dell'abitato. Del resto Salerno ha avuto una crescita enorme: contava circa 5.000 abitanti nel Seicento (dopo alcuni terremoti ed epidemie), mentre aveva quasi 170.000 abitanti alla fine del Novecento.
Dopo l'unificazione dell'Italia Salerno ha conosciuto un enorme ingrandimento con molte migliorie urbanistiche, che ha coinvolto anche il suo centro storico (basti pensare alla ristrutturazione del quartiere "Fornelle")[3].
La città era anticamente suddivisa in quattro quartieri:
Vi era un sistema di mura che delimitava i venti "Rioni" del Centro storico di Salerno, centrati intorno al Duomo:
Il Rione comprende il Complesso archeologico di San Pietro a Corte e l'antica Reggia di Arechi II. Il Rione è probabilmente di epoca romana, come si può dedurre dai reperti che sono stati ritrovati nei vari scavi archeologici, ad esempio in quello del vicolo della Neve dove si trova la Domus Romana. La zona era abitata da un cospicuo numero di ebrei, che risiedevano nella zona chiamata della Giudaica o della Giudecca dove era molto attivo il commercio di metalli preziosi e sete. Inoltre era presente anche un gran numero di macellerie e per questo motivo la strada, dai salernitani, è chiamata "via delle Chianche", anche se oggigiorno è ai più gergalmente noto come "Vicolo dei Caciocavalli". Il Rione prende il nome dalla la Curtis Dominicia, quella vasta zona che, dall'incrocio di via Mercanti con via Botteghelle, arriva all'arco di Arechi.
Nel Rione sorgono:
Il Rione, che sorge lungo le antiche mura longobarde della città, prende il nome dalla presenza dell'acquedotto medioevale. Tutta la zona, infatti, era protetta dalle fortificazioni che percorrevano il torrente Rafastia.
Il Rione prende il nome dalla lunga barba tipica dei guerrieri longobardi che vissero in città. L'area comprende via delle Botteghelle, via dei Canali, via Roma e via Tasso. Il periodo di massimo splendore del quartiere fu durante il XIII secolo quando Via dei Mercanti era fulcro del commercio cittadino e sede di numerose botteghe tra cui la Ruga Speciarorum, sede della bottega degli speziali.
Nel Rione sorgono:
Il Rione sorge nella parte alta della città alle pendici del Monte Bonadies. Anticamente si trovava esternamente alle mura cittadine ed era via di passaggio per i viandanti diretti a Cava de' Tirreni. Canalone ebbe grande importanza nel XVIII secolo, durante l'assedio militare francese in quanto servì da rifugio per i salernitani in fuga dai borbonici.
Nel Rione sorgono:
Il Rione, che sorge tra via Antonio Genovesi e Piazza Abate Conforti, è un dei più antichi della città. Durante il periodo romano la zona era attraversata dal Labinario che raccoglieva le acque provenienti dalle zone alte e le faceva confluire in un pantano situato nei pressi della chiesa di Sant'Agostino. Successivamente il Labinario divenne l'attuale Via Duomo in cui sorge la Cattedrale di San Matteo, costruita sui resti della più antica Cattedrale di Santa Maria degli Angioli.
Nel Rione sorgono:
il Rione, tra i più antichi della città, in quanto risalente al IX secolo, comprende via Tasso, via Portacatena, via Fusandola, via Spinosa e via Porta di Mare. Il nome, secondo alcune fonti, deriva dal termine formae,[4] ovvero degli acquedotti in cui venivano canalizzate antiche fonti minerali. Secondo altri invece deriva dalla presenza di forni utilizzati per cuocere la ceramica in quanto la zona era abitata da cittadini di origine vietrese. Successivamente il Rione prese il nome di Vicus Amalphitanorum poiché il principe Sicardo dopo che ebbe conquistato Amalfi tra l'838 e l'839 vi fece trasferire una comunità di amalfitani. Sicardo, sperando di spostare gli interessi del centro marinaro verso Salerno, tentò di fondere le due popolazioni attraverso matrimoni, ma alla sua morte, gli amalfitani, dopo aver saccheggiato la città ritornarono in patria. Alcune famiglie rimaste fedeli a Salerno si trasferirono a Vietri fino a quando non gli fu concessa protezione da Guaiferio per proteggersi dalle incursioni saracene. Gli amalfitani occuparono l'area compresa tra il Fusandola e l'attuale via Porta Rateprandi. Nel quartiere, simile ad un picco borgo marinaro, si svolgevano attività legate alla pesca e al traffico marittimo, come la fabbricazione di attrezzature per le barche ed inoltre attività legate alla tessitura ed alla lavorazione della farina. Per quanto riguarda il commercio gli amalfitani si dedicarono all'esportazione di legname proveniente dall'entroterra salernitano e, a differenza degli Ebrei, non rimasero emarginati ma riuscirono a ricevere anche privilegi presso i principi longobardi.
Nel Rione sorgono:
Il Rione sorgeva a ridosso delle mura occidentali della città ed oggi comprende il torrente Fusandola, Piazza Matteo Luciani, via Porta di Ronca, via Fusandola e via Spinosa. Per la sua posizione è sempre stata la prima area ad essere attaccata durante incursioni nemiche ma grazie alla sua conformazione è sempre riuscito a conformarsi. La zona comprende i cosiddetti Orti cinti di cui fa parte il Giardino della Minerva.
Nel Rione sorgono:
Il Rione sorge alle pendici del Monte Bonadies. In periodo longobardo era sede di numerosi edifici in cui si trovano gli uffici più importanti del principato di Salerno e una sede della Scuola medica salernitana.
Nel Rione sorgono:
Il Rione Municipio è la zona comprendente via dei Canali, Via Dogana Vecchia, vicolo Duca Ruggero, vicolo Municipio Vecchio ed i Gradoni della Madonna della Lama. In epoca longobarda, in questo quartiere, aveva sede un maestoso maniero, sede della corte, di cui oggi è rimasta solo la torre di Guaiferio, facente parte del sistema difensivo della città. Il Rione è di rilevante importanza per i vari vicoli che lo caratterizzano e ne ricordano l'origine medioevale, come ad esempio vicolo Pietra del Pesce, in cui venivano posati, su blocchi di pietra, i pesci in vendita.
Nel Rione sorgono:
Il Rione prende il nome dalla presenza della Casa del Mutilato e di fortificazioni, di epoca pre-longobarda, di forma pentagonale chiamate Bastioni.
Nel Rione sorgono:
Il Rione comprende piazza Giacomo Matteotti e Largo Dogana Regia. Il suo nome deriva dalla chiesa di Piantanova conosciuta oggi con il nome di Chiesa del Crocifisso.
Il Rione è uno dei più importanti della città e si snoda intorno al Molo Manfredi, nome del re svevo che permise di ampliare l'antico porto longobardo.
Nel Rione sorgono:
Il Rione si snoda lungo l'omonima via e prende il nome dall'antico monastero con l'annessa Chiesa. Durante il periodo normanno il quartiere si arricchì di edifici, palazzi e fortificazioni alcuni dei quali sono giunti fino ai giorni nostri.
Nel Rione sorgono:
Il Rione è delimitato dal Rione Duomo e la sua costruzione risale all'XI secolo. Del Rione sono giunte poche informazioni e pochi resti ma sappiamo che qui sorgeva la chiesa di San Giovanni in Cannabariis, sede degli artigiani lavoratori della canapa.
Il Rione comprende l'antica area del Plaium Montis ed è delimitato dal Rione della Madonna delle Grazie e prende il nome dall'antica chiesa di Sant'Antonio.
Nel Rione sorgono:
Il Rione comprende l'omonima piazza, il largo Dogana Regia, il larghetto del Conservatorio Vecchio, il larghetto di San Giorgio e Piazza Cavour. Prende il nome dalla Chiesa di Sant'Agostino ed anticamente era un pantano dove confluivano le acque del Labinario.
Nel Rione sorgono:
Il Rione sorge a ridosso delle mura orientali di origine Longobarda. L'origine del nome è legata alla figura di San Guglielmo da Vercelli, fondatore del Monastero di Montevergine di Mercogliano. Egli era consigliere del principe normanno Ruggero II e si recava spesso a Salerno ma, ogni volta, rifiutava di fermarsi presso Castel Terracena in quanto preferiva alloggiare in una grotta nella parte alta della città, chiamata, in suo onore, di Sant'Eremita.
Nel Rione sorgono:
I nobili, per difendere i propri interessi commerciali e non, costituirono dei veri e propri antenati dei comitati di quartiere. Queste "associazioni" erano chiamate Seggi o "Sedili" (per via della "poltrona" ove sedeva il "CapoRione"), e a Salerno erano tre: il Sedile di Portanova, il Sedile di Porta Rotese, ed il Sedile del Campo, che avevano come punto di riferimento le omonime piazze.
Il Rione comprende l'area di Largo Campo, anticamente conosciuto con il nome di Campus Grani, in quanto sede del mercato del grano. In periodo medioevale era il fulcro della vita cittadina ed in esso avevano sede la banca, librerie, gioiellerie, locali di lusso e negozi.
nel Rione sorgono:
Il Rione sorge nella parte orientale della città antica e prende il nome dall'omonima porta di cui oggi non restano tracce. L'area è priva di monumenti o edifici storici ma non è da escludere l'ipotesi secondo la quale al di sotto degli edifici moderni costruiti si possano ritrovare il circo e l'arco di trionfo ivi costruiti in epoca romana.
Il Rione comprende l'area di Piazza Flavio Gioia. In epoca romana nell'area sorgevano diverse ville e stabilimenti industriali che si estendevano fino alla foce dell'Irno. Nel Rione si trova l'unica porta giunta a noi un buone condizioni, Porta Nova, e il vicolo Ruggi antica sede dell'ospedale e della Porta dell'Angelo e vicolo Barriera sede degli uffici medioevali per la riscossione delle gabelle.
Il Centro Storico di Salerno conta un grande numero di piccole strade, vicoli e piazze di origini molto antiche:
Il centro storico di Salerno è uno dei meglio conservati e ristrutturati della penisola italiana. Il poeta Alfonso Gatto lo chiamava il gioiello medioevale, per il gran numero di palazzi e chiese dell'epoca longobarda e normanna.[5]
Infatti vi si trova il Complesso archeologico di San Pietro a Corte, un'area in cui sono documentate e visibili le testimonianze archeologiche dei vari avvicendamenti storici a partire dal I secolo d.C. In particolare il sito risulta, in assoluto, l'unica testimonianza archeologica di architettura palaziale di epoca longobarda.[6]
Nel suo centro geografico si alza il Duomo, ricco non solo di arte ma anche di storia. Nella sua cripta si trovano le reliquie di San Matteo.
Vicino al Duomo si trovano il museo archeologico provinciale (in via San Benedetto, accanto all'omonimo monastero), la Pinacoteca provinciale (in via Mercanti), il Museo diocesano (in Largo Plebiscito) ed il Museo virtuale della Scuola medica salernitana (in Via Mercanti, di fronte alla Pinacoteca).
Inoltre vi si apprezzano la chiesa della Santissima Annunziata, il Palazzo Genovese col suo "Largo del Campo", il Palazzo Pinto, il Convento di San Lorenzo, il "Vicolo dei Barbuti", il Complesso monumentale di Santa Sofia ed i resti del Castel Terracena. Sul versante collinare si ha l'Acquedotto di Salerno del secolo IX, coi suoi famosi "Archi del diavolo".
L'intero centro storico viene attraversato dalla Via dei Mercanti, ancora oggi uno dei fulcri del commercio e dello "shopping" di Salerno e dintorni. Quasi all'inizio di questa antica via si trova la Fontana dei pesci, creata dal Vanvitelli.[da chiarire non vi sono fonti certe]
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