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videogioco del 2018 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
God of War è l'ottavo capitolo e soft-reboot della serie God of War.
God of War videogioco | |
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Logo del gioco | |
Piattaforma | PlayStation 4, Microsoft Windows |
Data di pubblicazione | PlayStation 4: 20 aprile 2018 |
Genere | Avventura dinamica |
Tema | Mitologia norrena |
Origine | Stati Uniti |
Sviluppo | SIE Santa Monica Studio |
Pubblicazione | Sony Interactive Entertainment |
Direzione | Cory Barlog |
Produzione | Brian Westergaard, Elizabeth Dahm Wang, Sean Llewellyn, Chad Cox, Eric Fong |
Design | Derek Daniels |
Sceneggiatura | Matt Sophos, Richard Zangrande Gaubert, Cory Barlog |
Musiche | Bear McCreary |
Modalità di gioco | Giocatore singolo |
Periferiche di input | DualShock 4, mouse e tastiera |
Supporto | Blu-ray Disc, download |
Distribuzione digitale | PlayStation Network, Steam, Epic Games Store |
Fascia di età | ACB: MA · BBFC: 15 · CERO: Z · ESRB: M · PEGI: 18 · USK: 18 |
Serie | God of War |
Preceduto da | God of War III |
Seguito da | God of War Ragnarök |
Sviluppato da SIE Santa Monica Studio e pubblicato dalla Sony Interactive Entertainment per PlayStation 4 il 20 aprile 2018, il gioco vede il protagonista della serie, Kratos, tornare come personaggio principale con accanto il figlio Atreus, a cui deve fare da mentore dopo la morte della madre, dominando la furia che lo ha animato per tanti anni nella sua vendetta contro l'Olimpo. Primo capitolo della seconda saga, chiamata "Seconda Era" e ambientata nella mitologia norrena, il gioco è stato elogiato dalla critica[1] e ha vinto svariati premi[2][3].
Descritto come una rivisitazione della serie, il gameplay è stato completamente ricostruito e tra i vari cambiamenti è inclusa l’arma principale: Kratos, infatti, oltre a utilizzare le sue doppie lame incatenate (le Lame del Caos), utilizza un'ascia da battaglia magica chiamata Leviatano. Un altro cambiamento significativo è dato dal fatto che il gioco utilizza una telecamera libera sopra le spalle, in contrasto con la telecamera cinematografica fissa vista nei capitoli precedenti; ci sono poi anche elementi presenti nei giochi di ruolo, come il potenziamento delle caratteristiche e le interazioni con Atreus, in grado di fornire assistenza durante il gioco. Un breve gioco testuale chiamato God of War: A Call from the Wilds è stato pubblicato il 1º febbraio 2018 attraverso Facebook Messenger e segue Atreus nella sua prima avventura nella selvaggia terra norrena. Una versione per Microsoft Windows è stata rilasciata il 14 gennaio 2022.[4]
Sono passati diversi anni da quando Kratos si è finalmente preso la sua tanto agognata vendetta contro gli dei dell'Olimpo, uccidendoli uno dopo l'altro e portando l'antica Grecia alla rovina. Sopravvissuto allo scontro finale con Zeus, sovrano dell'Olimpo nonché suo padre, e al proprio conseguente sacrificio per donare la speranza all'umanità, lo spartano fuggì dall'ormai devastata Grecia e viaggiò verso nord raggiungendo la terra delle antiche divinità norrene e si stabilì in questa nuova e selvaggia patria, conducendo una vita tranquilla con la sua nuova famiglia. Di essa fa adesso parte solo il giovane figlio Atreus, con il quale Kratos si prepara ad affrontare un lungo viaggio per onorare l'ultimo desiderio in punto di morte di Faye, guerriera moglie dello spartano e madre del giovane Atreus: che le sue ceneri vengano sparse sulla cima della vetta più alta dei Nove Regni norreni.
Dopo aver ultimato i preparativi per il funerale di Faye, Kratos e Atreus cremano la donna e ne recuperano le ceneri, per poi decidere di andare subito a caccia, affinché Kratos possa sapere se Atreus è pronto a compiere il lungo viaggio. Durante la battuta di caccia, vengono assaliti da alcuni draugr e un troll. Kratos nota l'inesperienza del figlio e decidono di ritornare a casa una volta terminato lo scontro. Durante una discussione, lo spartano e il figlio vengono interrotti dall'arrivo di uno sconosciuto, il quale sembra conoscere la verità su di lui e sul suo passato. Kratos inizia a combattere contro lo sconosciuto (che ricorre ai suoi poteri divini), e, nella difficoltà del combattimento contro un avversario invincibile che appare non provare dolore, sfrutta la propria furia, tenuta fino a quel momento sotto controllo, per spezzargli il collo e gettarlo in una frattura della terra.
Conscio del pericolo, Kratos recupera Atreus dall'abitazione, e i due partono verso la montagna più alta di Midgard. Durante la scalata, i due affrontano diversi nemici, fra cui un secondo troll, e fanno conoscenza di un nano fabbro, Brok, il quale potenzia l'ascia del Leviatano, la nuova arma di Kratos, un tempo appartenuta alla moglie e creata per lei dallo stesso nano. Durante una seconda battuta di caccia a un cinghiale, il duo incontra una strega dei boschi, la quale mostra di conoscere la vera natura di Kratos, e avverte quest'ultimo dell'arrivo degli Aesir e della necessità di rivelare al figlio la sua vera natura. Dopo aver aiutato la strega a curare il cinghiale catturato, Kratos e Atreus riprendono il viaggio, e navigando fino al Lago dei Nove, svegliano il Serpente del Mondo, Jormungandr, che si dimostra amichevole nei confronti dei due: il risveglio del Serpente fa riemergere il Tempio di Týr (punto di collegamento fra i nove regni), rimasto sommerso per molti anni a causa dell'innalzamento del livello dell'acqua causato dal precedente inabissamento del Serpente. Terminato l'attraversamento del ponte del Lago dei Nove, i due guerrieri incontrano il nano Sindri, fratello di Brok da lui separatosi per divergenze professionali, il quale decide di potenziare ulteriormente l'ascia di Kratos, creata assieme al fratello, per rispetto nei confronti della defunta Faye. Continuando la scalata, Kratos e Atreus sono obbligati a fermarsi a causa di una nube nera, l'Alito Nero, posta da Odino per ostacolare la scalata della montagna. Qui vengono raggiunti dalla strega, la quale li avverte che solo la luce di Alfheim, il regno degli elfi, è abbastanza potente da dissipare l'Alito Nero. Kratos, Atreus e la strega tornano pertanto al Lago dei Nove e risvegliano il tempio di Týr con il Bifrost, poi viaggiano verso il regno di Alfheim; tuttavia, la strega, che aveva nel mentre concesso ad Atreus la propria corda d'arco per poter ospitare in futuro piccole quantità di Luce di Alfheim e attivare cristalli di luce, viene risucchiata nuovamente a Midgard, a causa di una maledizione lanciata da Odino che le impedisce di lasciare quest'ultimo regno.
Giunti nel nuovo regno, Kratos e Atreus si fanno strada sbaragliando l'esercito degli Elfi oscuri, che i due scoprono essere in guerra, ormai al termine, con gli Elfi chiari. I due entrano nel tempio ad anelli che conserva la luce di Alfheim, liberano questa dal controllo degli Elfi oscuri, uccidono il re di questi ultimi (che misteriosamente afferma che così facendo i due hanno compiuto un grave errore), ribaltano le sorti della guerra tra elfi e ricaricano il Bifrost. Per farlo, Kratos entra nella luce, dove sperimenta una visione dei vari luoghi del viaggio mentre si ode un canto di struggente bellezza, passati e futuri, per esaudire l'ultimo desiderio di Faye e ode le parole confessate alla defunta madre in assenza del padre da uno sconsolato Atreus: nella visione, il giovane, disperato per la perdita di Faye, accusa il padre di non cercare nemmeno di capirlo, ma decide che, nel caso ciò accadesse, egli tenterà a sua volta di comprendere il padre.
Quando Kratos allunga la mano per toccare la visione nella luce, Atreus, con grandi difficoltà, trascina il padre fuori da essa: un furibondo Kratos chiede al figlio il motivo per cui lo ha tirato fuori, ma, vedendo i cadaveri degli Elfi oscuri, si rende conto che il tempo è trascorso molto più lentamente nella luce, lasciando da solo il ragazzo e in balia del pericolo, con grande rabbia del giovane. Padre e figlio hanno poi una discussione, sulla via del ritorno per Midgard, in cui Atreus rinfaccia al padre di non provare dolore per la perdita della madre, ma questi lo redarguisce severamente, rivelando che anche lui sta soffrendo per la morte di Faye, ma che ha bisogno di rimanere vigile fino alla fine del loro viaggio. Questa discussione permette ad Atreus di capire un po' meglio suo padre, avvicinandoli di più. Dopo aver dissipato l'Alito Nero, Kratos e Atreus salgono sulla vetta di Midgard, ma nel mentre ascoltano una conversazione tra lo Straniero, incredibilmente vivo e i suoi due alleati con un uomo imprigionato in un albero.
Dopo che lo Straniero abbandona il luogo, Kratos e Atreus incontrano l'imprigionato, il quale si presenta come Mimir, l'uomo più sapiente di tutti i Regni, il quale rivela loro che lo straniero è Baldur, un Aesir e figlio di Odino, il paranoico Padre di Tutti e Re di Asgard, mentre i due alleati sono i figli di Thor, Magni e Modi. Kratos e Atreus spiegano all'uomo la loro missione, ma questi rivela anche che la vetta più alta di tutti i Nove Regni si trova in realtà a Jötunheim, e che tutti gli accessi sono stati bloccati per impedire a Odino e Thor di raggiungere il regno degli Jotunn. Mimir, però, conosce un altro passaggio, pertanto Kratos lo libera, decapitandolo e portano la sua testa alla strega, la quale riesce a rianimarlo. Qui, Mimir rivela la reale identità di Freya, dea Vanir e precedente sposa di Odino. Lo spartano, a causa dei suoi trascorsi con gli dei in Grecia, diffida immediatamente di lei, e si allontana in malo modo, ma sia Freya sia Mimir lo avvertono di raccontare ad Atreus la sua vera natura di dio, cosa che Kratos gli tiene segreta.
Insieme a Mímir, il trio parte alla ricerca dello scalpello magico per aprire il portale di Jötunheim, ma vengono raggiunti da Magni e Modi, i quali ingaggiano battaglia contro il dio della Guerra e suo figlio. Nello scontro, Kratos uccide Magni e Modi abbandona il combattimento. Qui Atreus inizia a manifestare i sintomi di una malattia, i quali esplodono a causa un'imboscata al tempio da parte di Modi. Kratos lo respinge, ma Atreus crolla malato a causa di una contraddizione mentale di un dio che crede di essere mortale. Kratos, su consiglio di Mimir, chiede aiuto a Freya, la quale lo informa che per salvare il ragazzo necessita del cuore del Troll guardiano di Helheim, l'oltretomba norreno, tuttavia questo regno è preda di un gelo perenne, pertanto l'ascia di Kratos è inutile in un luogo del genere. Kratos realizza che ha bisogno di un'altra arma e torna a casa, dove viene perseguitato dal fantasma di Atena mentre riprende le sue antiche armi, le Lame del Caos, infuse del suo antico potere. Giunti nel regno di Helheim, Kratos, con l'aiuto di Mimir, affronta il troll a guardia del regno e lo uccide, recuperando il cuore, ma sperimenta le visioni che tormentano le anime dannate del regno, vedendo suo padre Zeus, cosa che fa capire a Mimir che sta aiutando il leggendario Fantasma di Sparta.
Recuperato il cuore, lo Spartano ritorna da Freya e questa guarisce Atreus, al quale decide di rivelargli la loro reale natura divina. Kratos e Atreus riprendono il viaggio e recuperano la runa nera dal tempio di Týr. Durante il viaggio verso la cima della montagna però, Atreus inizia a cambiare diventando arrogante e presuntuoso, credendosi invincibile, visto che ha scoperto di essere una divinità, al punto da uccidere Modi, il quale si era ripresentato a loro colmo di rabbia dopo che il padre Thor lo aveva picchiato per il suo fallimento e la perdita del fratello, cosa che sconvolge Kratos.
Una volta raggiunta la cima, aprono il portale per Jotunheim ma vengono attaccati da Baldur, che distrugge il ponte e l'unica via d'accesso per il regno dei giganti. Atreus, ormai soggiogato dalla sua natura divina, sfida Baldur ma questi lo sconfigge con facilità. Nell'inseguimento a bordo del drago di Baldur e nella feroce battaglia che ne consegue, i quattro raggiungono la camera per il viaggio fra i regni, nel tempio di Týr, ma Kratos, per impedire al dio norreno di portare tutti ad Asgard, cambia la destinazione facendo andare tutti e quattro a Helheim. Qui Kratos rimprovera severamente suo figlio, facendogli capire che la sua arroganza ha quasi rovinato tutto e facendolo pentire per il comportamento tenuto. Lo spartano, Atreus e Mimir cercano di fuggire dal regno dei morti ma, oltre a sperimentare le visioni che avevano tormentato Kratos la prima volta, trovano Baldur e scoprono che Freya è sua madre ed è stata lei a renderlo invulnerabile, cosa che lo ha fatto impazzire, in quanto ora è anche insensibile a tutto. Prima di fuggire però Kratos ha un'altra visione di quando uccise Zeus, al quale assiste anche Atreus, sebbene questi neghi.
Giunti in una stanza segreta di Odino, i tre trovano un indizio per un secondo passaggio attraverso cui raggiungere Jotunheim, e questi, vedendo la struttura del tempio, capiscono che bisogna ribaltare il Tempio, in modo da aprire il sentiero segreto di Týr per il Regno dei Giganti. Una volta fatto, però, il meccanismo non funziona e Mimir si rende conto che senza il Cristallo di Jotunheim non si può riflettere l'energia mistica con cui aprire il varco per il Regno, così intende usare sé stesso come cristallo, usufruendo dei Bifrost che ha al posto degli occhi.
Il problema è che egli è incompleto, a causa del fatto che il suo occhio sinistro fu rubato da Odino e piazzato, stando alle parole di Brok e Sindri, nella statua di Thor posta sopra il lago dove si erge il tempio, ma divorato durante la storia dal Serpente del Mondo, Jǫrmungandr, già incontrato dai tre. Grazie a Mimir, che può parlare con lui, i tre entrano nel ventre della bestia e recuperano l'occhio, ma anche qui Baldur si intromette di nuovo, colpendo la bestia a tal punto da sputare i tre. Ritrovatisi nei pressi del corpo del gigante Thamur, Kratos e Atreus vengono raggiunti da Freya in cerca di Baldur, che riappare poco dopo e si ritrova faccia a faccia con la madre. Freya cerca la redenzione, ma ormai il dio è accecato dall'odio e dalla vendetta per averlo privato dalla sensorialità e intende solo ucciderla. Kratos si frappone tra i due, cercando di farlo ragionare, spiegandogli che la vendetta non gli avrebbe dato la pace, ma Baldur non lo ascolta e decide di eliminarlo definitivamente per poter poi eliminare la madre. I due ingaggiano un epico scontro, con Freya che si intromette, per fermare i due e proteggere Baldur. Proprio quando Kratos sembra avere la peggio, perché bloccato dalle radici magiche della dea, Atreus fa da scudo al padre venendo violentemente colpito dall'ostico avversario, il quale però si ferisce con una freccia di vischio che Kratos aveva utilizzato per riparare la faretra del figlio. Si scopre così che il vischio era il punto debole della magia che rendeva Baldur invulnerabile ad ogni minaccia terrena; l'incantesimo si spezza, per la gioia dello stesso Baldur, che ora è di nuovo sensibile, così il combattimento continua con l'irata Freya che prende il controllo del cadavere del gigante Thamur, con cui tenterà nuovamente di bloccare Kratos.
Atreus però, inconsapevolmente, parla la lingua degli Antichi, con la quale chiama in aiuto il Serpente del Mondo, che si avventa contro il Gigante, divorandolo e scagliando giù Freya, mentre padre e figlio sconfiggono Baldur. Quest'ultimo serba ancora rancore nei confronti della madre, così Freya si offre di farsi uccidere pur di vedere felice il figlio, ma proprio mentre Baldur sta per soffocarla fra le sue mani, interviene Kratos che afferra quest'ultimo e, non senza dolore nel cuore, gli spezza l'osso del collo, uccidendolo definitivamente. Baldur tuttavia muore felice sentendosi finalmente libero da quella che era stata una vita senza felicità, finalmente in pace con se stesso. Freya, ripresasi, piange la morte del figlio promettendo vendetta sullo spartano, rinfacciandogli di come non sia migliore degli altri dei, cosa che incuriosisce e preoccupa Atreus. A quel punto, Kratos racconta al figlio cosa fece nella sua terra natia, di come ne uccise le divinità, incluso il padre, ma spiega al figlio che bisogna essere dei migliori rispetto a quelli del passato. Freya lancia un ultimo sguardo ai due e si allontana con la salma del figlio.
Infine, Kratos e Atreus grazie a Mimir raggiungono per l'ultima volta il Tempio di Týr e raggiungono Jotunheim. Mentre raggiungono la vetta più alta del regno dei giganti, Atreus inizia a leggere le rune sulla grotta nella montagna e scopre che il vero nome della madre era Laufey, e che era una gigante, e che il loro viaggio era già stato predetto fin dal principio. Questa rivelazione fa capire a Kratos che Atreus è mezzo dio e mezzo gigante e che Baldur in realtà era sulle tracce di Faye per avere informazioni su come raggiungere Jotunheim, e osserva una pittura nascosta che lo vede morto fra le braccia del figlio, mentre vomita dei serpenti dalla bocca.
I due infine, spargono le ceneri della madre nella sua terra natia e si concedono qualche momento di riposo, provati dal viaggio. Atreus però interrompe il momento, dicendosi dubbioso su fatto che i giganti lo indichino come Loki, al che Kratos ricorda che quello era il nome che voleva dargli Faye prima che l'uomo la convincesse a chiamarlo Atreus, in onore di un suo vecchio commilitone e amico, che nonostante le avversità era sempre ottimista, gioioso, e rincuorava tutti nei momenti difficili, persino Kratos.
Tornati a Midgard, scoprono che è iniziato l'inverno. Secondo Brok, Sindri e Mimir è il Filbulwinter, ovvero, l'ultimo inverno prima del Ragnarok. Mimir afferma che secondo lui le azioni di Kratos hanno anticipato il Ragnarǫk. Tornati a casa, Atreus ha una visione del futuro di alcuni anni dopo in cui, dopo la fine del Fimbulwinter, Thor si recherà a casa loro con l'intento di sfidarli.
Le voci italiane sono state scelte direttamente da Santa Monica Studio. Rispetto ai suoi predecessori, Kratos non è più doppiato da Marco Pagani, poiché serviva una voce che fosse più adatta al personaggio attuale e, di conseguenza, cambia anche la localizzazione italiana del doppiaggio: dagli studi di Milano, si passa alla Local Transit di Roma.
Nome personaggio | Doppiatore originale | Doppiatore italiano |
---|---|---|
Kratos | Christopher Judge | Pierluigi Astore |
Atreus | Sunny Suljic | Leonardo Della Bianca |
Baldur | Jeremy Davies | Daniele Raffaeli |
Freya | Danielle Bisutti | Alessandra Cassioli |
Mimir | Alastair Duncan | Franco Mannella |
Brok | Robert Craighead | Roberto Stocchi |
Sindri | Adam J. Harrington | Massimiliano Alto |
Modi | Nolan North | Gerolamo Alchieri |
Magni | Troy Baker | Achille D'Aniello |
Zeus | Corey Burton | Giovanni Petrucci |
Atena | Carole Ruggier | Marta Altinier |
Alla prima edizione del Playstation Experience del 2014, il direttore creativo, Cory Barlog, rivela che un nuovo God of War era in sviluppo, affermando che non sarebbe stato un prequel come Ascension, ma un seguito, ovvero ambientato cronologicamente dopo God of War III. Viene mostrato per la prima volta all'Electronic Entertainment Expo 2016 dove vengono mostrate la nuova ambientazione, ovvero quella norrena, e l'introduzione di Atreus.
Barlog rivelò che il gioco viene chiamato semplicemente God of War perché, nonostante sia una continuazione, segna anche l'inizio di un nuovo ciclo per la storia. Barlog rivelò che era tornato a essere il direttore creativo del gioco e che, all'inizio, lo studio era indeciso su dove ambientare il nuovo capitolo: tra le ambientazioni, oltre a quella norrena, venne considerata anche la mitologia indiana, Maya ed egizia. Dopo varie scelte, lo studio era diviso tra mitologia egizia e norrena; alla fine, Barlog optò per quest'ultima, anche perché Ubisoft aveva recentemente rilasciato un nuovo capitolo della saga di Assassin's Creed ambientato, per l'appunto nell'antico Egitto, e non voleva creare troppi problemi.
Essendo un nuovo inizio per la saga, viene cambiato anche l'aspetto di Kratos, rendendolo più vecchio e con una folta barba. Il team, inoltre, cambiò molto anche il suo carattere, rendendolo freddo e saggio, e venne introdotto il figlio Atreus. Infatti, il gioco è incentrato principalmente sul rapporto tra padre e figlio. Lo studio modificò anche il gameplay, cambiando la visuale dall'alto per una in terza persona molto più vicina; inoltre, optò anche per uno stile open map. Venne inserita anche una nuova arma per Kratos, un'ascia in grado di congelare i nemici e che, una volta lanciata, può ritornargli in mano. Lo studio rivelò che, essendo un nuovo inizio per Kratos, dovevano creargli una nuova arma per la sua nuova vita.
Inizialmente, lo studio aveva intenzione di sostituire Kratos con un nuovo personaggio, ma Barlog non accettò tale idea, affermando che Kratos è l'essenza di God of War e che senza di esso non sarebbe un vero God of War. Così, il team decise di lasciare Kratos, ma gli aggiunse un personaggio di supporto, ovvero Atreus, che durante i combattimenti può aiutare il padre.
Santa Monica decise di cambiare anche il doppiatore di Kratos che, fino ad Ascension, era Terrence Carson: infatti, lo studio scelse come nuova voce Christopher Judge che, oltre a doppiare il personaggio, gli ha dato i movimenti con il moption capture. Judge fu ritenuto più adatto a impersonare Kratos per la sua corporatura, così facendo il gioco si sarebbe adattato alla nuova visuale.
In un'intervista del 2019, Cory Barlog ha dichiarato che sono stati rimossi molti boss nel gioco a causa dei tempi troppo lunghi di preparazione. Inoltre ha dichiarato anche che aveva in mente di creare un DLC, ma tale contenuto risultava troppo ambizioso per essere semplicemente un contenuto aggiuntivo e quindi fu messo da parte. Nell'aprile dello stesso anno Santa Monica ha affermato che per lo sviluppo della trama si è ispirata a The Last of Us, affermando che quest'ultimo possiede una narrativa molto profonda e sentimentale e volevano rendere il nuovo God of War allo stesso livello emotivo in fatto di trama.
Il 14 gennaio 2022 è terminata l'esclusiva per le console Sony ed è stato reso disponibile su Steam e Epic Game Store. Le caratteristiche di questa edizione sono: frame rate illimitato, supporto Nvidia DLSS, ray tracing e Reflex, occlusione ambientale con tecnologia GTAO e SSDO, risoluzione fino 4K, ultra-widescreen 21:9. Include anche diversi contenuti estetici e il supporto dei controller wireless Dualshock 4 e Dualsense.[5]
Testata | Versione | Giudizio |
---|---|---|
Metacritic (media al 16/01/22) | PlayStation 4 | 94/100[6] |
PC | 93/100[7] | |
OpenCritic (media al 16/01/22) | varie | 94/100[8] |
Attack of the Fanboy | PlayStation 4 | [9] |
PC | [10] | |
Destructoid | PlayStation 4 | 10/10[11] |
EuroGamer.It | PC | 10/10[12] |
God is a Geek | PlayStation 4 | 10/10[13] |
PC | 10/10[14] |
God of War ha ricevuto il "plauso universale" secondo il sito aggregatore di recensioni Metacritic, con un punteggio di 94 su 100 da 118 critici. Questo rende God of War (2018) il gioco col voto più alto della serie (a pari merito col God of War del 2005), e il secondo punteggio più alto di tutti i tempi per un gioco PlayStation 4 (posizionandosi dietro The Last of Us Remastered) e il punteggio più alto per un'esclusiva PlayStation 4, non rimasterizzata.[15] È anche il gioco PlayStation 4 col voto più alto del 2018.[15]
God of War ha ricevuto particolare lode per la sua direzione artistica, grafica, nuovo sistema di combattimento, musica, storia, uso della mitologia norrena, personaggi e sensazione cinematografica. Molti critici hanno definito il gioco una "conquista tecnica" e uno dei giochi dall'aspetto più notevole mai sviluppati per console.[16]
Il gioco ha venduto tre milioni di copie a tre giorni dall'uscita rendendolo di fatto il videogioco in esclusiva Playstation 4 più venduto. Un mese dall'uscita ha venduto cinque milioni di copie e nel maggio 2019 ha venduto dieci milioni di copie venendo definito il miglior videogioco della serie, ad agosto 2021 sono state vendute 19 500 000 copie del gioco in versione PS4.[17]
Anno | Premio | Categoria | Risultato | Fonte |
---|---|---|---|---|
2016 | Golden Joystick Awards | Gioco più atteso | Candidato | [19] |
The Game Awards 2016 | Gioco più atteso | Candidato | [20] | |
2017 | Golden Joystick Awards | Gioco più atteso | Candidato | [21] |
The Game Awards 2017 | Gioco più atteso | Candidato | [22] | |
2018 | Golden Joystick Awards | Miglior Narrativa | Vincitore | [23] |
Miglior Visual Design | Vincitore | |||
Miglior Audio Design | Vincitore | |||
Gioco dell'anno - PlayStation | Vincitore | |||
Gioco dell'Anno | Candidato | [24] | ||
The Game Awards 2018 | Gioco dell'Anno | Vincitore | [25] | |
Miglior regia | Vincitore | |||
Miglior narrativa | Candidato | |||
Miglior direzione artistica | Candidato | |||
Miglior colonna sonora | Candidato | |||
Miglior design audio | Candidato | |||
Miglior action/adventure | Vincitore | |||
Miglior performance, Christopher Judge (Kratos) | Candidato | |||
2019 | BAFTA Games Awards | Best Game | Vincitore/trice | [26] |
Artistic Achievement | Candidato/a | |||
Audio Achievement | Vincitore/trice | |||
Game Design | Candidato/a | |||
Music | Vincitore/trice | |||
Narrative | Vincitore/trice | |||
Performer (Christopher Judge) | Candidato/a | |||
Performer (Danielle Bisutti) | Candidato/a | |||
Performer (Jeremy Davies) | Vincitore/trice | |||
Performer (Sunny Suljic) | Candidato/a | |||
A un anno dall'uscita del gioco, in collaborazione con Santa Monica Studio, Sony decide di pubblicare su YouTube un documentario chiamato God of War: Raising Kratos dove Cory Barlog spiega lo sviluppo del gioco, delle difficoltà riscontrate e dei contenuti rimossi.
Un sequel, God of War Ragnarök, è stato annunciato originariamente per uscire nel 2021 su PlayStation 5.[27][28] Tuttavia, nel giugno 2021, il gioco è stato posticipato al 2022 ed è stato confermato che sarà disponibile anche su PlayStation 4.[29] Il 9 settembre 2021, al termine dello Showcase di Playstation, è stato presentato il primo trailer ufficiale del sequel. Insieme agli interpreti del primo capitolo, si aggiungono anche Ryan Hurst (che doppia Thor), Usman Ally (che doppia Durlin), Laya De Leon Hayes (che doppia Angrboda) e Ben Prendergast (che doppia il dio Tyr). Il gioco è disponibile dal 9 novembre 2022, la data d'uscita è stata rivelata con un altro trailer il 6 luglio 2022.[30]
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