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manifestazione di musica operistica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Festival lirico areniano, conosciuto anche come Arena di Verona Opera Festival, è una manifestazione di musica operistica tenuta durante i mesi estivi nell'Arena di Verona dal 1936.
In Arena si svolgono anche concerti di opere non melodrammatiche, come la Messa di Requiem e Te Deum di Verdi, lo Stabat Mater di Gioachino Rossini e numerosi balletti (Coppélia di Léo Delibes, Il lago dei cigni e La bella addormentata di Pëtr Il'ič Čajkovskij). Fu proprio l'Arena a vedere il debutto italiano di Maria Callas, nella Gioconda di Amilcare Ponchielli diretta da Tullio Serafin con Elena Nicolai, Nicola Rossi-Lemeni, Richard Tucker e Carlo Tagliabue il 2 agosto 1947.
«Grande trionfo dell'Aida, nell'anfiteatro romano di Verona, consacrato dal delirante entusiasmo di una folla cosmopolita»
Prima della nascita dell’ente autonomo, l’Arena fu utilizzata per diversi spettacoli organizzati da privati. La prima rappresentazione del 10 agosto 1913 fu promossa dal tenore veronese Giovanni Zenatello, che ne assunse il rischio finanziario, e dall'impresario teatrale Ottone Rovato, per celebrare i 100 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi. Un'idea nata dalle discussioni di Rovato, Zenatello, Cusinati e Fagiuoli[1], fu un'esecuzione di vari cantanti e artisti (alla bacchetta vi era Tullio Serafin, Aida era Ester Mazzoleni, Amneris Maria Gay, Radames Giovanni Zenatello, Ramfis Mansueto Gaudio ed Amonasro Giuseppe Danise). La prima fu un evento importante poiché segnò la nascita di un nuovo stile scenografico introdotto dall'architetto Ettore Fagiuoli: si abbandonarono le scene dipinte tipiche dei teatri tradizionali, adottando invece nuovi elementi tridimensionali. L'invenzione viene utilizzata per quasi tutte le opere rappresentate nell'anfiteatro.
Tale novità fu ben accetta dal pubblico, e anzi ne favorì il successo, tanto che ci furono litigi e risse tra persone che volevano partecipare alla prima dell'Aida. L'anfiteatro era completamente pieno: tra il pubblico accorso si trovavano anche americani, argentini, russi e molti tedeschi. Alla prima parteciparono personaggi importanti come Giacomo Puccini, Arrigo Boito, Pietro Mascagni e Franz Kafka.
Dall'anno successivo diversi privati gestirono le stagioni areniane, tra i quali ancora Zenatello, la società Lyrica Italica Ars (1919-1920), l'editore musicale Sonzogno di Milano (1921-1922) e l'impresario Gino Bertolaso dal 1923 al 1926. Un cambiamento negli allestimenti scenici si ebbe poi con la gestione dell'Ente Fiera di Verona nel 1930 e 1931, mentre nel 1934 nacque l'Ente Comunale degli Spettacoli che organizzò il Festival estivo di quell'anno.
Nel 1936 venne creato l'Ente Autonomo Spettacoli Lirici Arena di Verona (Ente Lirico Arena di Verona), che da allora gestisce le rappresentazioni. L'Ente è gestito da un sovrintendente, al quale dal 1967 è stato aggiunto un direttore artistico.
Il festival si assentò con le due guerre mondiali per dieci anni.
Alle 17:20 del 12 agosto 1962, a tre giorni dalla conclusione della stagione lirica, scoppiò un incendio che distrusse la scenografia di Un ballo in maschera e danneggiò una parte delle gradinate. L'incendio fu domato dopo alcune ore. Il restauro venne completato sette anni più tardi, nell'inverno 1969-1970.[2]
Dal 1976 l'Ente Lirico veronese ha espanso la propria attività artistica allestendo da ottobre a maggio spettacoli sinfonici, lirici e di balletto al Teatro Filarmonico, istituendo i complessi artistici e tecnici stabili che danno vita agli spettacoli areniani.
Nel 1998, a seguito del decreto legislativo n. 367 del giugno 1996, l'Ente lirico si è trasformato in Fondazione di diritto privato, dando così vita alla Fondazione Arena di Verona.
Dal 2010 al 2015 a inizio giugno è stata realizzata una serata di anteprima televisiva del festival areniano trasmessa da Rai 1 nelle prime 5 edizioni (nel 2013 e 2014 anche in Eurovisione), con la conduzione di Antonella Clerici, e da Canale 5 nella sesta e ultima edizione con la conduzione di Paolo Bonolis, Belén Rodríguez e Elena Santarelli.
In correlazione con il festival del giugno 2012 venne fondato il museo dell'opera AMO, chiuso dopo varie vicissitudini, che presentava la storia della lirica e la struttura di un'opera. Il Festival compie 100 anni celebrando l'apertura della Stagione lirica del 2013, il 14 giugno, con un'avveniristica messa in scena di Aida diretta da La Fura dels Baus e riproponendo la ricostruzione dell'Aida originale (con l'edizione storica del 1913 curata da Gianfranco De Bosio) proprio il 10 agosto. Essendo anche il bicentenario verdiano e wagneriano vengono proposte per lo più opere di Giuseppe Verdi e tenuto un gala in onore di Richard Wagner, la cui ultima opera eseguita in Arena risale ad un Lohengrin nel 1963. Nel 2014, durante il Festival del Nuovo Secolo, vengono eseguiti per la prima volta i Carmina Burana di Carl Orff, riscuotendo grande successo di pubblico e critica.
Nel 2020, in seguito all'epidemia di Covid-19, le opere liriche previste vengono posticipate all'anno successivo, e la rassegna estiva si concentra in una serie di concerti e di gala dal titolo "Nel cuore della musica", con l'orchestra spostata al centro dell'Arena.
Il 16 giugno 2023 va in scena la prima del centesimo Festival Lirico, con una nuova edizione di Aida; l’evento, prodotto da Rai Cultura e intitolato Arena di Verona - 100 anni in una notte, viene trasmesso in diretta su Rai 1 e in mondovisione, condotto da Milly Carlucci con la partecipazione di Alberto Angela e Luca Zingaretti.
Molte sono le opere famose che in Arena non sono state ancora rappresentate. Ciò è causato dal fatto che molte opere non sono adatte ai grandi spazi dell'anfiteatro (ad esempio Falstaff, Le nozze di Figaro, Tristan und Isolde e La sonnambula), dato che nell'Arena sono solitamente eseguite opere monumentali come Aida, Nabucco, Turandot, Tosca e Carmen, che rientrano infatti a pieno titolo fra le opere areniane. Infatti il popolare Barbiere di Siviglia in Arena non ha sempre avuto successo, essendo questa un'opera da teatro.
L'opera più rappresentata è certamente l'Aida, che a partire dal 1992 viene regolarmente inserita nei cartelloni di ogni stagione. Le opere meno rappresentate sono il Fidelio di Beethoven con una recita in forma di concerto nel 1986, Gianni Schicchi di Puccini in forma semiscenica nel 2020, e la Martha di Friedrich von Flotow in forma scenica con due sole repliche nella stagione del 1929.
Le 20 opere più rappresentate in Arena (al 2023):
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